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Autore: John Spangler    28/09/2014    7 recensioni
Three Pieces. Tre pezzi. Tre frammenti di altrettanti AU. Tre frammenti di morte, orrore e disperazione. Venite a dare un'occhiata. Ne rimarrete sconcertati...(NOTA: Non per stomaci delicati)
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Three Pieces

 

Nico Robin affondò i denti nella gola del Grand'Ammiraglio Sengoku, strappando un lembo di carne e iniziando a masticarlo lentamente. Subito dopo, si allontanò dal corpo del marine e si guardò attorno.

 

Marineford si era trasformata in un mattatoio. Ovunque, marines lottavano contro orde di morti viventi spuntati dal mare. Era una lotta senza speranza. I non-morti erano inarrestabili. Avevano già fatto fuori i vari membri della Flotta dei Sette: alcuni, come Orso Bartholomew, erano stati più difficili da abbattere, ma alla fine erano caduti anche loro. In quel momento, Mihawk e Doflamingo stavano mordendo la gamba di un marine gigante. Degli altri morti, alcuni erano persone comuni, vittime casuali della piaga della non-morte, altri erano detenuti e personale di Impel Down, altri ancora erano membri dell'Armata Rivoluzionaria. Il tentativo della Marina di spazzare via i nemici del Governo Mondiale gli si era ritorto contro, e ora tutti ne stavano pagando le conseguenze. L'unico fortunato era il Vice-Ammiraglio Garp: era morto di crepacuore parecchi mesi prima, dopo aver visto il cadavere decapitato di suo nipote.

 

Ed era iniziato tutto da lui, Rufy Cappello di Paglia. Dopo essere stato infettato, aveva trasmesso il virus a Nami e Usop, per poi essere ucciso da Zoro. In poco tempo, l'intera ciurma era stata decimata. Era rimasta soltanto Robin, infettata anche lei per aver esaudito l'ultimo desiderio di Sanji. Prima di trasformarsi, si era chiusa a chiave nella sua stanza, sperando che la nave finisse in una zona isolata. Purtroppo, era caduta nel bel mezzo della base di Navarone. Da lì, era stata catturata dai marines e usata dal dottor Vegapunk per i suoi esperimenti.

 

Ripensando a Vegapunk, Robin non potè fare a meno di sentirsi dispiaciuta per averlo ucciso. In fondo, il dottore non l'aveva mai trattata male, anche se era solo una cavia non-morta da laboratorio. Almeno, però, gli aveva dato una morte rapida e senza ritorno. E poi, doveva scappare dal laboratorio, e doveva pur nutrirsi di qualcosa, e lui era l'unico essere umano vivo nelle immediate vicinanze.

 

Vita...morte...ormai quei concetti non avevano più significato per lei. Non era viva come le persone normali, ma non era nemmeno un cadavere inanimato. E non era nemmeno come gli altri non-morti. Per qualche strano motivo, le sue capacità intellettuali erano rimaste intatte. Poteva pensare. Poteva parlare. Il suo corpo era in una sorta di limbo a metà strada tra la vita e la decomposizione, e aveva sempre quel desiderio impellente di carne umana, ma nel profondo era sempre la stessa. Soprattutto, aveva scoperto di avere la capacità di controllare gli altri non-morti. In quel modo, aveva radunato un esercito con cui portare a termine la sua vendetta.

 

Già, vendetta. Ormai era quello il suo solo scopo. Vendetta contro i responsabili della distruzione di Ohara. Vendetta per sua madre, per il professor Clover, per Sauro...e anche per la sua ciurma. Sì, anche per loro. Alla fine si era affezionata ai suoi nuovi compagni, nonostante non avessero passato tanto tempo insieme. Se ne era resa conto solo in quel momento.

 

Volse lo sguardo verso Sengoku, accorgendosi che aveva iniziato ad alzarsi, la gola squarciata e gli occhi spenti. Si mise in piedi affianco a lei, come se stesse attendendo degli ordini. L'archeologa riportò l'attenzione sul resto del massacro: era tutto finito. I marines erano tutti morti, o a terra, prossimi alla morte. Alcuni si erano già rialzati. Tutti avevano lo sguardo rivolto verso di lei.

 

Ormai, lì a Marineford aveva finito. Ma la sua vendetta sarebbe andata avanti. Guardò gli altri non-morti, serrò il pugno e alzò il braccio, per poi urlare con tutta la forza delle sue corde vocali semi-decomposte:

 

- A MARIJOA!-

 

***

 

-...e questo è tutto, Nobile Roswald. Col vostro permesso, me ne andrei. Sono certo che un uomo del vostro intelletto riuscirà a risolvere l'enigma del cubo in men che non si dica.-

 

Mentre il mercante se ne andava, Roswald rimase a guardare il cubo, affascinato. Stando a quanto gli aveva raccontato il mercante, quell'oggetto poteva conferire un enorme potere, una volta trovata la giusta configurazione con cui aprirlo. Ed era proprio ciò che lui desiderava maggiormente: potere. Quello che aveva già, in qualità di Drago Celeste, non gli bastava.

 

Lo guardò con più attenzione, osservando gli strani segni di cui era ricoperto. Erano a dir poco bizzarri, e guardandoli provava una strana sensazione di inquietudine, come se in qualche modo percepisse un pericolo incombente. Scrollò le spalle. Di cosa ho paura?, si chiese.

 

Iniziò a spostare le varie parti di cui era composto il cubo, ottenendo una prima configurazione. Non accadde nulla. Provò con una seconda configurazione. Ancora nulla.

 

Un'ora e svariate configurazioni dopo, quando ormai aveva iniziato a maledire chiunque avesse costruito quel dannato cubo, accadde qualcosa. Il cubo si illuminò. Ce l'ho fatta, pensò.

 

Posò il cubo sul tavolo e attese. Subito dopo, una parte del cubo si aprì e ne venne fuori una luce accecante, che lo costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, si trovò davanti un individuo che lo fece rabbrividire: era un uomo alto, vestito con un abito lungo che sembrava fatto di cuoio nero, e dalla pelle innaturalmente pallida. Tuttavia, il particolare più inquietante era la sua testa: era attraversata da numerose cicatrici, ed era piena di chiodi acuminati. Sembrava un puntaspilli umano. (Per comodità, ci si riferirà a lui come Pinhead o il Papa Nero)

 

Roswald rimase a bocca aperta.- Chi...chi sei tu?-

 

Pinhead non rispose.- Tu mi hai evocato.-

 

- Cosa?-

 

- Tu mi hai evocato. Hai ottenuto la Configurazione del Lamento.-

 

Il Drago Celeste si ricompose.- Ah, sì, ti ho evocato io!- Si alzò in piedi.- Voglio il potere!-

 

Il Papa Nero rimase impassibile.- Potere?-

 

- Sì, potere! Devi darmelo!-

 

- Vuoi davvero ciò che ho da offrirti?-

 

- Sì!-

 

- Bene.- Si avvicinò a Roswald.- Hai una bella barba.- Fece scattare in avanti la mano destra e afferrò la barba del Drago Celeste, strappandola in un istante. Roswald urlò e si portò le mani al volto, il sangue che iniziava ad uscire.

 

- Tu...come hai osato? Te...te la farò pagare! Io sono...-

 

- Tu non sei niente.- disse Pinhead, facendo comparire dal nulla delle catene uncinate che si attorcigliarono su tutto il corpo di Roswald, lacerandogli la carne e costringendolo ad inginocchiarsi.

 

- Tu...tu...- Dalla bocca del Drago Celeste usciva un fiotto di sangue denso.

 

- Io sono il dolore.- Il Papa Nero mosse la mano destra e le catene strapparono le braccia di Roswald, le cui urla diventavano più acute di secondo in secondo.- Hai urlato abbastanza.- Si avvicinò al Drago Celeste e gli infilò una mano in bocca, gli afferrò la lingua e la strappò, gettandola in un angolo lontano. Ignorando i mugolii della sua vittima, gli squartò la gola, strappandone via le corde vocali. Ormai, Roswald era completamente ricoperto di sangue.

 

- Ora va meglio.- Le catene sollevarono il Drago Celeste e lo scaraventarono nella luce emanata dal cubo. Quest'ultimo ebbe un leggero sussulto, poi, appena il corpo di Roswald scomparve, si chiuse. Contemporaneamente, la luce si spense.

 

Pinhead prese il cubo e lo tenne in mano. Si girò verso la porta della stanza.- Puoi venire fuori, Dragon.-

 

La porta si aprì e Dragon, con ancora indosso gli abiti con cui si era finto un mercante, entrò.- E' andata come ti avevo detto?-

 

- Sì. Avevi proprio ragione.-

 

Il leader dell'Armata Rivoluzionaria posò gli occhi sul cubo.- Adesso terrai fede al patto?-

 

- Certo, per chi mi hai preso? "Tutti quelli che si trovano a Marijoa, schiavi esclusi. In cambio, mi lascerai andare". Io mantengo sempre la mia parola, Dragon.-

 

- Bene. Allora ti...ti lascio ai tuoi affari.- Si spostò e tenne la porta aperta.

 

Pinhead si incamminò verso la porta.- Arrivederci, Dragon. Ho l'impressione che ci incontreremo di nuovo.-

 

Appena il Papa Nero se ne fu andato, Dragon chiuse la porta e si chiese, per l'ennesima volta, se avesse fatto la scelta giusta. Quell'essere era terrificante, e ciò che avrebbe fatto ai Draghi Celesti era quanto di peggio ci si potesse immaginare. Una tortura eterna, senza il sollievo della morte. Una cosa che non avrebbe augurato neanche al suo peggior nemico.

 

In quel momento, da fuori si sentirono delle urla. Dragon scrollò le spalle. In fondo, quello che i Draghi Celesti facevano agli schiavi non era tanto diverso. Almeno, così gli sarebbe stata restituita tutta la sofferenza che avevano inflitto.

 

Le urla da fuori aumentarono di intensità. Dragon decise di andarsene. Non voleva vedere cosa stava succedendo.

 

Si diresse verso l'altra porta della stanza. In fondo, per quanto orribile possa essere, è necessario, si disse. A volte, per combattere il male bisogna ricorrere a un male più grande.

 

***

 

Il Vice-Ammiraglio Smoker gettò a terra l'ennesimo paio di sigari, schiacciandoli con la punta dello stivale. Se ne accese un altro paio e si guardò attorno. Da quando lui e i suoi uomini erano sbarcati a Punk Hazard, non avevano trovato nessuno. Solo un silenzio di tomba, interrotto ogni tanto dal vento. Non c'era nemmeno un pò di gas tossico. Beh, quello era un bene.

 

Sbuffò un paio di nuvole di fumo, impaziente. Ma quanto ci mettono?, si chiese.

 

Aveva mandato Tashigi e i suoi uomini a ispezionare l'edificio che si erano trovati davanti appena sbarcati, mentre lui aspettava là fuori. Tecnicamente, non avrebbero dovuto trovarsi lì, visto che l'ingresso in quell'isola era vietato, ma dopo aver intercettato quella comunicazione non aveva potuto fare a meno di andare a controllare.

 

"BZZZZ...nto? Io sono Rufy! Colui che diventerà re dei pirati!..."

 

"AIUTOOO!...Qualcuno mi sente?"

 

"Sì, ti sent...BZZZZ"

 

"BZZZZ...I miei compagni, squartati uno dopo l'altro...li ha ammazzati...un pazzo con un costume rosso e...BZZZZ"

 

"BZZZZ...BZZZZ...E dove ti trovi?"

 

"Non mi importa chi, ma qualcuno mi salvi...mi trovo...BZZZZ...a Punk Hazard...BZZZZ...AAAARRRRGGGGHHHH!"

 

Quando aveva sentito il nome di Cappello di Paglia era partito in quarta. Non poteva farsi sfuggire l'occasione di catturarlo, però...ripensare alle parole di quell'altro uomo gli diede i brividi. Il terrore nella sua voce era fin troppo evidente. Doveva aver visto qualcosa di spaventoso.

 

Un rumore di passi alle sue spalle lo fece voltare. Tashigi stava andando verso di lui, e non aveva una bella espressione.

 

- Allora?- chiese il Cacciatore Bianco.

 

La donna sembrava scossa.- E'...è un macello, signore.-

 

- Che vuoi dire?-

 

- Abbiamo...abbiamo trovato dei cadaveri, signore.-

 

- Quanti?-

 

- Centinaia. Oh, signore, è...è un macello.- Iniziò a tremare e le scese una lacrima dall'occhio destro.- Tutti i cadaveri sono stati mutilati in vario modo, c'è sangue ovunque, e...c'erano dei bambini!-

 

Smoker alzò un sopracciglio.- Bambini?-

 

- Sì, signore. Bambini, morti anche loro, e...- Iniziò a piangere copiosamente.- Signor Smoker, c'è stata una carneficina, là dentro!-

 

Il Vice-Ammiraglio afferrò la donna per una spalla e le urlò in faccia.- DATTI UN CONTEGNO, DONNA!-

 

Tashigi si ricompose e si aggiustò gli occhiali.- Mi scusi, signore, è solo che...non avevo mai visto un simile massacro.-

 

- Avete trovato qualche indizio su cosa è accaduto?-

 

- No, signore, però siamo riusciti a identificare alcuni dei cadaveri. Undici, per l'esattezza.-

 

- Bene, di chi si tratta?-

 

- Uno è un pirata noto come Barbabruna, con una taglia di 80.060.000 berry, e...so che le sembrerà strano, signore, ma il suo corpo era per metà quello di un coccodrillo.-

 

- Un coccodrillo? Ma che stai dicendo?-

 

- Glielo giuro, signore! Era come...non so, come se fosse stato sottoposto a un qualche tipo di intervento chirurgico.-

 

- Mmh...vabbè, ci penseremo più tardi. E gli altri cadaveri?-

 

- Uno era Trafalgar Law, della Flotta dei Sette. Gli altri...gli altri erano i pirati di Cappello di Paglia.-

 

Smoker sgranò gli occhi.- I pirati di Cappello di Paglia? Sei proprio sicura?-

 

- Sì, signore. Li ho riconosciuti. Sono...sono stati squartati anche loro, come tutti gli altri.-

 

Il Cacciatore Bianco si grattò il mento e abbassò lo sguardo. Chi poteva aver sterminato quei pirati? Erano stati capaci di sconfiggere Crocodile, si erano trasformati in uno dei peggiori incubi del Governo Mondiale. Non erano certo delle mezze calzette. Chi poteva...

 

- VICE-AMMIRAGLIO SMO! CAPITANO TASHIGI!-

 

Entrambi gli ufficiali si voltarono.- Che c'è?- dissero all'unisono.

 

Uno dei loro sottoposti li aveva raggiunti correndo, e ora ansimava.- Abbiamo trovato un sopravvissuto. Dice di chiamarsi Caesar Clown.-

 

- Caesar Clown? Ha detto proprio questo nome?- chiese Smoker.

 

- Sì, signore.-

 

- Portalo qui.-

 

- Agli ordini, signore!- Il marine si allontanò.

 

- Conosce questo Caesar Clown, signor Smoker?-

 

- Solo di fama. Era un assistente del dottor Vegapunk, e i due lavoravano proprio su quest'isola. Fu Caesar a fabbricare l'arma che provocò l'incidente, tanti anni fa. Vegapunk si prese la responsabilità ufficiale, e Caesar venne arrestato. Purtroppo, grazie ai poteri del frutto del diavolo che aveva mangiato, riuscì a scappare, e da allora fece perdere le sue tracce.- Sbuffò una nuvoletta di fumo.- Si tratta di un pazzo della peggior specie. Non mi stupirei se ci fosse lui dietro a tutti questi cadaveri che avete trovato.-

 

Subito dopo, quattro marines uscirono dall'edificio. In mezzo a loro, Caesar Clown. Appena vide Smoker, lo scienziato gli si gettò ai piedi.

 

- Vi prego, portatemi via da qui!-

 

Smoker lo guardò con la sua solita aria truce.- Caesar Clown?-

 

- In persona.-

 

- Cos'è successo su quest'isola? Hai ucciso tu tutte quelle persone?-

 

- No, io...io non c'entro. E' stato...è stato Deadpool!-

 

Il Vice-Ammiraglio alzò un sopracciglio.- Deadpool? Che razza di nome è?- Si avvicinò a Caesar.- Voglio la verità.-

 

- E' la verità, lo giuro! Quel pazzo è sbucato dal nulla! I miei uomini sono riusciti solo a farsi dire il suo nome, e poi lui li ha massacrati tutti, compreso Trafalgar Law, che era...era passato a trovarmi. Deve credermi!-

 

- E la ciurma di Cappello di Paglia? Che ci facevano qui quei pirati-

 

- Non so, forse avevano ricevuto la richiesta di soccorso di uno dei miei uomini...oh, è stato orribile! Deadpool li ha uccisi tutti! Lo spadaccino è durato un pò più degli altri, ma alla fine è caduto anche lui.-

 

- E tu come hai fatto a sopravvivere?-

 

- Ho...ho mangiato il Frutto Gas Gas, le armi normali non mi fanno niente. Ho anche cercato di combattere quel pazzo, di avvelenarlo coi miei gas, ma non gli ho fatto niente! Era come se avesse un qualche potere che lo rigenerava.-

 

- E adesso dov'è questo Deadpool?-

 

- E' sparito. Ha toccato un affare che aveva al braccio...non so, doveva essere un congegno di qualche tipo, ed è scomparso.-

 

- E ti aspetti davvero che io mi beva queste stronzate? Voglio la verità, Caesar! Li hai uccisi tu? Che ci facevi su quest'isola?-

 

- No! Non li ho uccisi io! Deve credermi!- Si attaccò a un lembo dei pantaloni di Smoker.- La prego...dirò tutto! Per chi lavoro, cosa facevo qui, ma mi porti via! DEADPOOL POTREBBE TORNARE!-

 

Il Cacciatore Bianco guardò Caesar, poi si rivolse ai suoi uomini.- Portatelo sulla nave e chiudetelo in una cella. E mettetegli delle manette di agalmatolite!-

 

- Signorsì, signor Smo!-

 

Caesar era fuori di sè dalla gioia.- Oh, grazie, grazie!-

 

- E piantala!-

 

Guardando Caesar che veniva portato via dai marines, Tashigi disse a Smoker,- Gli crede, signore?-

 

- Neanche un pò. Quel pazzo deve aver ucciso tutti e si è inventato quella balla per pararsi il culo.-

 

- E se avesse detto la verità? Se fosse stato davvero quel...quel Deadpool? Per quanto assurda sia, nessuna ipotesi va scartata. Me lo ha detto lei.-

 

Smoker sbuffò una nuvola di fumo.- Setacciate il resto dell'edificio, potrebbero esserci altri sopravvissuti. E controllate le registrazioni delle lumacamere, o di qualunque impianto di sorveglianza ci sia qui.-

 

- Agli ordini, signore!-

 

Tashigi si allontanò. Smoker consumò anche quel paio di sigari e li gettò a terra, pensieroso. Forse, Tashigi aveva ragione. Tuttavia, l'idea lo inquietava. Qualcuno capace di terrorizzare un pazzoide come Caesar Clown, e di uccidere i pirati di Cappello di Paglia e Trafalgar Law...doveva essere un individuo spietato, oltre che mostruosamente forte.

 

Pensa al lato positivo, si disse. Ci sono dei pirati in meno. Già. Non si era mai fidato dei membri della Flotta dei Sette, quindi la dipartita di Law non poteva che fargli piacere, e Cappello di Paglia...avrebbe preferito catturarlo di persona, ma anche così andava bene. Dei pirati in meno.

 

Si accese un altro paio di sigari e si diresse all'interno dell'edificio.

 

 

NOTA DELL’AUTORE: Che allegria, eh?

 

Allora, la prima scena è il seguito della mia prima fanfiction, “L’alba dei pirati viventi”. Si trattava di un crossover con Marvel Zombies, un fumetto in cui gli eroi della Marvel venivano trasformati in morti viventi. Nella mia storia, i Mugiwara venivano infettati dopo l’arrivo a Skypeia, e alla fine sopravviveva solo Robin, che veniva catturata dai marines e usata da Vegapunk per degli esperimenti. Come avete potuto vedere qui, le cose non sono andate male. Sono andate malissimo!

 

La seconda scena è un crossover con il film “Hellraiser”, tratto da un racconto dello scrittore Clive Barker (che ha anche diretto il film). La storia è incentrata su un cubo detto Scatola di Lemarchand o Configurazione del Lamento, capace di aprire un portale per una dimensione abitata da simpatici demoni che torturano le loro vittime per tutta l’eternità.

 

La terza scena, invece, è un crossover con Deadpool, un personaggio della Marvel Comics creato nel 1991 da Fabian Nicieza e Rob Liefeld. Ad essere precisi, è un crossover con una recente trilogia di Deadpool realizzata da Cullen Bunn e Salva Espin, costituita da “Deadpool uccide l’Universo Marvel”, “Deadpool uccide i classici” e “Deadpool uccide Deadpool”, in cui il protagonista viaggia nel multi verso uccidendo chiunque gli capiti a tiro.

 

Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia spaventato troppo. Fatemi sapere cosa ne pensate, cari lettori! Alla prossima (e incubi d’oro).

 

  
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