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Autore: Fiamma Erin Gaunt    28/09/2014    3 recensioni
[Sequel di "Be Dauntless is a tough job but someone has to do it"]
Perchè Eric è cambiato, cosa l’ha spinto a trasformarsi da ragazzo dagli occhi di acciaio ma dal cuore ardente in una macchina fredda e apparentemente incapace di empatia? Perché ce l’ha così tanto con i Divergenti?
*
Dal capitolo due:
- Non ci sarebbe mica nulla di così sconvolgente. Avevo la sua stessa età quando noi l’abbiamo fatto … o te lo sei dimenticato? – intervenne Fiamma, strizzando l’occhio ad Alex.
- E tu non incoraggiarla. E poi per noi è stato diverso … io non sono un idiota – replicò.
- Questo lo dici tu. –
*
Dal capitolo tre:
Erano circa dieci minuti che Eric lo guardava e la cosa gli metteva addosso una certa agitazione. D’accordo, erano amici, ma quelle iridi d’acciaio non erano affatto rassicuranti quando si focalizzavano così tanto su di una persona. O forse era semplicemente lui a essere paranoico.
- Se mi stai per chiedere se sono interessato a te la risposta è no – ironizzò, alzandosi sui gomiti e rimanendo sdraiato sul letto solo per metà.
*
Dal capitolo sei:
- Vuoi che mi spogli, biondina? –
- Solo per vedere il tatuaggio, non farti strane idee – precisò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Matthew, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
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Cap 1

 

 

 

 

 

 

 

 

Fiamma aprì gli occhi non appena udì il trillo della sveglia. Si stiracchiò pigramente, domandandosi per quale accidenti di motivo Eric l’avesse impostata tanto presto.

Già, il giorno della Scelta.

Fece per rotolare giù dal letto, ma un paio di mani possenti le cinsero i fianchi e la tirarono nuovamente indietro.

- Scappi già? – borbottò, la voce ancora lievemente assonnata, chinandosi a baciarle una spalla.

Il tocco del metallo dei piercing sulla pelle nuda le fece correre un brivido freddo lungo la schiena.

Si voltò verso di lui, giocherellando distrattamente con quello che portava sul capezzolo.

- Giorno della Scelta. Tanti gioiosi sedicenni pronti ad affrontare tutte le torture che la tua mente diabolica escogiterà, non ti ricordi? –

Eric sogghignò. Già, per un attimo se n’era dimenticato. Sarebbero state dieci settimane particolarmente divertenti, ne era sicuro.

- Manca ancora un po’, non dobbiamo per forza alzarci subito – le fece notare, sorridendo malizioso, mentre le accarezzava il fianco con lenti movimenti rotatori.

- Forse per te, mr Capofazione, ma io devo raggiungere Zeke e Nicole. Dobbiamo andare alla cerimonia. –

- Sono già in due, credi davvero che a quei mocciosi serva una terza baby sitter? –

Fiamma si strinse nelle spalle. – Non le faccio io le regole. –

Sbuffò, liberandola dalla sua presa d’acciaio, e annuì: - D’accordo, divertiti con i bambini. –

Scivolò fuori dalle lenzuola, raggiungendo l’armadio, alla ricerca di una tenuta pulita. Sentiva su di sé lo sguardo rapace del ragazzo, che sembrava volerla consumare con l’intensità con cui la guardava.

- E mettiti qualcosa addosso, o giuro che ti riporto a letto e più tardi affronterò tutte le ramanzine di Max – la minacciò, accennando all’unica protezione del completo intimo che indossava.

Fiamma si voltò verso di lui, mordicchiandosi il labbro con aria volutamente provocante. – Quindi immagino che tu non voglia fare la doccia con me, Capofazione Eric? –

Lo sguardo del ragazzo s’incupì, come faceva sempre quando era irritato o desiderava qualcosa. Si alzò dal letto con un solo poderoso colpo di reni e la raggiunse in una frazione di secondo, caricandosela in spalla e puntando verso il bagno.

Rise, divincolandosi e scalciando senza troppa convinzione, finchè non venne infilata sotto la doccia ed esposta al getto gelido dell’acqua.

Era sempre così al quartier generale. L’acqua calda arrivava dopo una decina di minuti, prima di allora si rischiava il congelamento.

- È gelida – esclamò, sgusciando via come avrebbe fatto un gatto, e fissandolo con aria imbronciata. 

Gli occhi grigi del Capofazione luccicarono al di sotto delle ciocche scure. In quell’anno non aveva mai tagliato i capelli e adesso gli arrivavano fino alla base del collo. Combinati ai piercing e ai tatuaggi, formavano un look selvaggio che a Fiamma piaceva.

- Te la sei cercata – decretò, scoccandole un bacio a fior di labbra a tradimento.

- Ti odio, lo sai, vero? –

- No, non è vero. –

Scosse la testa, facendo ondeggiare le onde corvine. Come sempre aveva ragione: non sarebbe mai stata capace di odiarlo.

Un discreto bussare interruppe la loro scaramuccia mattutina.

Andò ad aprire Eric, trovandosi davanti quella bambola in miniatura che rispondeva al nome di Nicole.

- Scricciolo, ti serve qualcosa? –

- La mia migliore amica, sempre che tu non abbia deciso di sequestrarla – replicò, intrufolandosi nello spazio tra il braccio e l’infisso e puntando verso il bagno.

Fiamma emerse dal bagno con i capelli legati in una crocchia maldestra, ancora mezzi bagnati, e la divisa appena infilata. Sorrise davanti all’espressione contrariata dell’amica.

- Non dirmi che hai intenzione di presentarti così – commentò Nicole, scrutandola dalla testa ai piedi.

Studiò il suo riflesso allo specchio, accigliandosi. Effettivamente un po’ di trucco ci voleva.

- Dammi due minuti e ho fatto – garantì, prima di aggiungere, - Zeke che fine ha fatto? –

- Max lo ha dispensato dal lavoro, ieri ha avuto il turno di notte. –

Eric alzò gli occhi al cielo. Accompagnare dei ragazzini fino alla Residenza non presupponeva certo chissà quali incredibili abilità psicoattitudinali, per cui non vedeva come il sonno arretrato potesse compromettere il compito. Certi comportamenti da ragazzina non li avrebbe mai capiti.

Mentre scacciava via le sue rimostranze, un atroce dubbio si fece lentamente strada dentro di sé.

- Chi è che prende il suo posto? –

- Bas. –

Rilassò i muscoli delle braccia. Era strano, ma fino a quel momento non si era reso conto di averli irrigiditi. Pensare a Reaper gli faceva sempre quell’effetto, anche a distanza di un anno. Il fatto che dovesse averci a che fare durante ogni riunione, poi, non lo aiutava certo nel mantenere la calma.

- Pronta – annunciò trionfante, facendo nuovamente capolino e dirigendosi verso di loro.

Il trucco era leggero, come sempre quando non doveva partecipare a qualche festa o non usciva sul tetto insieme al resto del gruppo, ma la crocchia aveva lasciato il posto a una massa di onde perfettamente modellate che le ricadevano sulle spalle fino a metà schiena. La pantera formata da tribali che aveva tatuato durante l’iniziazione spiccava sull’anca lasciata scoperta dal top; sull’altro lato, invece, era raffigurato il tatuaggio di un diamante. Se l’era fatto dopo che Eric le aveva mostrato il suo “diamante/promessa di matrimonio” sul cuore.

Si alzò in punta di piedi, baciandolo con passione. Eric le cinse i fianchi e la strinse a sé, quasi volesse fondere i loro corpi.

- D’accordo, piccioncini, adesso basta – decretò Nicole. – Sul serio, non sta andando in guerra, vi rivedrete tra un paio d’ore. –

Sospirò, scuotendo la testa rassegnata. Quando quei due entravano in contatto diventavano impossibili da separare, neanche fossero calamite.

- Sto per andarmene! – esclamò.

Quelle parole sembrarono essere magiche perché Fiamma si tirò indietro, ridacchiando, e fece tintinnare le unghie sul petto muscoloso del ragazzo.

- Ci vediamo più tardi. –

Eric annuì. – Non vedo l’ora. – assicurò, lasciando che nelle sue parole trasparisse precisamente cosa non vedeva l’ora di fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

La Cerimonia della Scelta era quasi giunta al termine quando avvenne la decisione che attirò la sua attenzione. Alexandra Murter scelto di unirsi agli Intrepidi. Murter. Il cognome era lo stesso di Eric, ma le somiglianze finivano lì. Lunghi e lievemente ondulati capelli biondi e occhi di una sfumatura indefinita che era un po’ un mix tra il grigio, l’azzurro e il verde. Eric le aveva spiegato che lui aveva ripreso tutto da suo padre mentre la sorellina era più simile alla madre.

Fiamma la osservò mentre si avvicinava lentamente a loro, scrutandoli con un misto di curiosità e timore, e per un attimo le ricordò come doveva essere apparsa lei il giorno della Scelta. Tra il fragore delle acclamazioni, nessuno fece caso al fatto che aveva lasciato il suo posto e l’aveva presa per mano, dirigendola in uno degli angoli più tranquilli.

- Benvenuta tra gli Intrepidi, sono Fiamma – si presentò, sorridendole amichevolmente.

La vide tentennare un attimo prima di ricambiare la sua stretta.

Conosceva abbastanza bene le abitudini dei membri delle altre Fazioni per sapere che, eccezion fatta per i Pacifici, tutto quel contatto fisico non necessario li metteva a disagio.

- Hai fatto una Scelta coraggiosa – considerò, mentre l’ultimo ragazzo veniva chiamato.

- Ti ringrazio. –

Le urla che si levarono confermarono che anche lui aveva scelto gli Intrepidi.

- Devo tornare al lavoro. Ci vediamo al quartier generale. E, Alexandra? – aggiunse, poco prima di allontanarsi.

- Sì? – domandò, perplessa.

- Sii coraggiosa. –

Mentre passava in rassegna gli scompartimenti del treno, individuò la chioma bionda della ragazza. Era seduta in un angolo con le spalle poggiate contro la parete del vagone, e chiacchierava amichevolmente con i due gemelli, entrambi biondissimi e dagli occhi verdemare, che avevano lasciato i Candidi.

Eruditi e Candidi potevano essere un’accoppiata vincente quando si trovavano entrambi ad affrontare l’iniziazione tra gli Intrepidi. Lei lo sapeva bene, non per niente il suo ragazzo un tempo era uno di loro.

- Cos’ha di speciale quell’iniziata? – le chiese d’un tratto Nicole, rimastale accanto per tutto il tempo nella speranza di non dover parlare con Bas più di quanto fosse strettamente necessario.

La rottura tra loro due poteva quasi essere definita storica, ormai, ma entrambi sembravano incapaci di non arrossire come peperoni e balbettare cose senza senso quando si trovavano a tu per tu.

- È la sorellina di Eric, sembra simpatica. –

- Non farti sentire da Eric mentre dici che potresti diventare amica di un’iniziata, anche se la ragazza in questione è sua sorella – rise, strappandole un sorrisetto divertito.

- Preparatevi a scendere! –

La voce di Bas riecheggiò per tutto il treno.

Ecco, era arrivato il momento della verità. Quanti di loro sarebbero riusciti ad arrivare incolumi all’ingresso?

Prese una lieve rincorsa, lanciandosi nel vuoto e atterrando con precisione sul tetto. Nicole e Bas la raggiunsero un secondo più tardi.

Uno dopo l’altro gli iniziati interni li raggiunsero, seguiti dai trasfazione. Mancava ancora qualcuno però. Quando l’ultimo vagone stava per oltrepassare la piattaforma, Alexandra e la sua amica Candida saltarono fuori, rotolando sul selciato.

Si alzarono in piedi, spolverandosi i vestiti a vicenda e ridendo divertite.

- Sembra che la tua protetta ce l’abbia fatta – commentò Nicole, sorridendo.

Già, a quanto sembrava quella ragazza si sarebbe presto rivelata una scoperta vincente.

L’euforia generale venne interrotta da Eric che, circondato da altri due Intrepidi, era salito sul cornicione del tetto. Tra di loro riconobbe gli occhi smeraldini di Reaper.

- Avvicinatevi – ordinò. – Sono Eric, uno dei vostri Capofazione. L’accesso al nostro quartier generale si trova alcuni metri più sotto; l’ingresso è alle mie spalle. –

Gli iniziati ci misero un paio di secondi a registrare il significato di quelle parole.

- Dobbiamo saltare di nuovo? – chiese uno dei Candidi, con tono lamentoso.

- Oppure puoi semplicemente raggiungere gli Esclusi, credo che ti troveresti bene tra di loro. A te la scelta – ribattè, sorridendo sprezzante.

- Cosa c’è sotto, acqua? –

Stavolta a parlare era stato un Erudito.

Il ghigno di Eric si allargò ancora di più.

- Forse. Perché non salti e lo verifichi da te? –

Nicole scosse la testa, dandole di gomito: - Sembra che il tuo ragazzo si stia divertendo un mondo nel terrorizzarli. –

Fiamma annuì. Sì, era provvisto di una certa vena sadica che in quelle occasioni si faceva più evidente che mai.

- Allora, chi vuole saltare per primo? Qualche interno, magari? – chiese, scrutandoli uno per uno con i suoi gelidi occhi grigi.

- Nessuno? –

Alexandra si fece avanti, avanzando risoluta. – Vado io. –

Eric annuì, all’apparenza per niente sorpreso dal fatto che fosse stata proprio lei a farsi avanti. Forse credeva che la sorellina fosse ben intenzionata a guadagnarsi il suo rispetto fin dal principio.

Fiamma, dal canto suo, era certa che ce l’avrebbe fatta. Glielo leggeva negli occhi, che fissavano il vuoto con espressione a metà tra lo spaventato e l’eccitato.

- Prima che faccia notte, biondina. –

Piegò le ginocchia, prendendo lo slancio, e si lasciò cadere giù. Non emise un fiato per tutta la discesa e poco dopo la voce di Quattro giunse fino a loro. – Prima a saltare … Alex! –

Le acclamazioni degli Intrepidi sembrarono fare da carburante per il coraggio degli iniziati perché la Candida bionda si fece avanti a sua volta, seguita dal gemello e a mano a mano da tutti gli altri finchè sul tetto non rimasero i sei Intrepidi che li avevano accolti.

Bas e Reaper si lanciarono uno dopo l’altro, seguiti da Jez e Nicole.

- Ti sei divertito parecchio non è vero? – gli chiese, scrutandolo con attenzione. Non c’era rimprovero nella sua voce, solo un semplice tono di constatazione.

- Ho appena cominciato a divertirmi – la corresse Eric. Poi accennò alla rete: – Salti tu o vado prima io? –

- Vado io – decretò, prendendo la rincorsa. Poggiò le mani sul bordo del cornicione e si librò nell’aria, avvitandosi in un triplo carpiato, per poi rimbalzare sulla rete elastica.

Il boato entusiasto che l’accolse le fece capire che gli iniziati erano ancora riuniti lì intorno. Lasciò che Quattro l’aiutasse a scendere e pochi secondi dopo fu Eric a rimbalzare sulla rete. Scese da solo, affiancandola e dirigendosi con lei verso l’atrio.

Si addossò alla parete, lasciandole la parola.

- Per quanti di voi non lo sapessero, sono Fiamma e sarò una degli Istruttori che seguiranno la vostra iniziazione. I figli degli Intrepidi vadano con Bas e Reaper, i trasfazione con me e Quattro – decretò, indicando prima il ragazzo biondo del treno e il Capofazione dagli occhi verdi e poi il ragazzo che li aveva accolti dopo il salto.

Lanciò un’occhiata a Eric, inarcando un sopracciglio: - Hai qualcosa da aggiungere? –

- Per il momento no. –

Poi, quando i ragazzi vennero chiamati da Quattro per il consueto giro d’orientamento, si chinò a sussurrarle all’orecchio: - In effetti qualcosa da dire ce l’avrei. –

- Cioè? –

- Sei tremendamente sexy quando fai la dura, lo sai? –

Sorrise, compiaciuta. – Ho imparato da un vero e proprio maestro nell’arte di fare il duro. –

- Andiamo a cena, ho fame – decretò poco dopo, incamminandosi verso il refettorio.

Non si tenevano per mano, non quando qualcuno avrebbe potuto vederli, perché fare la coppietta sdolcinata non faceva proprio per loro, ma le loro braccia si sfioravano mentre camminavano e gli sguardi che si lanciavano non lasciavano spazio a dubbi sul fatto che tra di loro ci fosse molto più di quanto non dessero a vedere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Vi avevo promesso un sequel? Ebbene, eccovi accontentati. Ho cancellato “I can see fire in your eyes” per unire le due storie, quindi troverete il personaggio di Alexandra con qualche piccola modifica. La storia verrà raccontata alternando i POV di Fiamma, Eric, Richard e Alexandra. Consiglio a quanti non l’hanno ancora fatto la lettura di “Be dauntless is a tough job but someone has to do it” perché ci saranno molti nuovi personaggi rispetto a Divergent & co e lì vengono introdotti e approfonditi meglio. Ho provato anche a fare una sottospecie di banner (?) con il cell e spero che non venga troppo schifoso. Per quanto riguarda Eric, malgrado lo immagini come nel libro (moro e non biondo come Jai Courtney), ho ripiegato su di lui perché non sono riuscita a trovare un prestavolto che mi soddisfacesse. Direi che per il momento è tutto, spero di ritrovare le fantastiche ragazze che seguivano l’altra long. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
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