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Autore: gemellina_93    06/10/2008    1 recensioni
Introduzione rimossa poichè non vi sono cenni relativi alla trama. Si prega di inserirne una valida.
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alla mia prof. di Italiano dell’anno scorso

Grazie per avermi dato l’opportunità di scrivere questa storia

E per tutte le volte che ci ha ascoltate, capite e ci ha dato una mano

Lo abbiamo apprezzato molto

BUON MATRIMONIO!!!

 

 

PICCOLA PIETRA
- Capitolo 1° -


Era una notte nuvolosa, il mare era in tempesta e il vento soffiava forte, quando il faro di Rotville, un piccolo paese marittimo, illuminò una nave in mezzo al mare.
Era una nave piccola, molto più simile ad una scialuppa di salvataggio e stava lottando per mantenersi a galla e per non ribaltarsi sotto il pesante soffio del vento.
Al suo interno vi era un uomo, un soldato a giudicare da come era vestito, stava cercando con tutte le sue forze di governare la scialuppa e di non addormentarsi.
Intanto il guardiano del faro lo aveva avvistato, non c'era alcun modo di andare a salvarlo, con il mare così in tempesta, l'unica cosa che si poteva fare era allertare le autorità ed aspettare che il mare su calmasse un po’.
Con l'arrivo dell'alba il mare si calmò notevolmente, permettendo alla navetta di attraccare sulla spiaggia, senza l'aiuto degli abitanti del posto; dalla scialuppa uscì un uomo, era stanchissimo, aveva un braccio leggermente ferito (probabilmente a causa di una pallottola), le vesti erano strappate ed il suo volto appariva più stanco che mai; nonostante tutto ciò chiunque in quella spiaggia -ed era riunito tutto il villaggio- poteva sentire la grande umanità, gentilezza e nobiltà d'animo che traspariva dal suo essere.
Di tutte quelle persone una più delle altre lo notò: si trattava della figlia sindaco, una ragazza dolce, bella e gentile, di nome Giada.
Giada si innamorò subito di quel ragazzo sconosciuto che faceva trasparire tanta dolcezza e malinconia, così quando suo padre chiese chi avrebbe potuto curarlo lei si offrì immediatamente con gioia.
Giada trascinò il ragazzo a casa sua, dove gli fece togliere la camicia e cominciò a medicargli il braccio.
Mano a mano che lo rimetteva in sesto scopriva sempre più dettagli su di lui: si chiamava Marco, aveva solo 20 anni e in guerra aveva perso gli amici e i parenti; aveva sempre odiato la violenza e si era arruolato solo perché non aveva avuto altra scelta.
Poco alla volta anche Marco si stava innamorando di quella ragazza tanto dolce e sincera, però sapeva di non poterselo permettere: aveva una missione da compiere, una missione che la pietra nella sua tasca continuava a ricordargli.
I giorni passavano e Giada e Marco si stavano innamorando sempre di più; entrambi stavano bene in compagnia dell'altro, si sentivano completi, sembrava che fossero due parti della stessa unità, le due facce della medaglia.
Marco si riprendeva in fretta, molto in fretta, e dopo poco più di una settimana era già in piedi.
Lui e Giada iniziarono quindi a fare lunghe passeggiate sulla spiaggia e fu proprio in una di queste che Giada gli confessò il suo amore.
Marco dischiuse le labbra per dirle che anche lui l'amava quando la sua mano sfiorò inavvertitamente la tasca in cui aveva riposto la piccola pietra ricordandogli il suo compito.
Così prese una decisione: le avrebbe confessato il suo amore, ma le avrebbe anche spiegato perché il loro  amore era impossibile.

Marco si sedette sulla spiaggia ed iniziò a raccontare alla ragazza la storia della pietra che aveva in tasca: era appartenuta al suo migliore amico; insieme avevano deciso che avrebbero portato la pace nel mondo e quella pietra era il simbolo della loro promessa; poi era iniziata la guerra e il suo amico era morto, così avrebbe dovuto lui concludere la missione.
Quando Marco guardò il volto di Giada vide che era bagnato di lacrime, l'abbracciò di slancio; dopo una mezzoretta Giada si calmò e con un sorriso triste e tremulo allo stesso tempo gli disse che se lui era felice così lei lo avrebbe accettato.
Passò una settimana; poi Marco, completamente ristabilito, decise di partire: sarebbe sbarcato il Lunedì seguente ed avrebbe compiuto la sua missione, rinunciando a Lei.
Presto il Lunedì arrivò e Marco partì lasciando a riva il suo unico e più grande amore.
Quella notte, così come le successive, nessuno dei due dormì: il pensiero dell'altro era troppo forte, però, anche se faceva male, non riuscivano a non pensarci.
Quella notte Giada, verso le 2.00, uscì di casa dirigendosi verso la spiaggia.
Appena fu lì iniziò ad urlare il nome del suo amato; era quasi l'alba quando tornò a casa.
Nessuno sospettò di nulla, anche se sia Lei che Lui continuarono a tenere con loro quel profondo dolore fino alla morte.

 

 

~·~·~·~MY SPACE~·~·~·~

 

Prima di tutto, ciao a tutti,

è la prima volta che aggiungo nelle originali su questo sito, prima ho pubblicato questa fic su Manga.it

Spero che vi possa piacere, ho scritto questa per un compito in classe l’anno scorso, dovevo, prendendo il testo di una canzone che mi piaceva, creare una storia.

Che dite sono uscita nel mio intento? Vi consiglio di leggerla ascoltando la canzone che mi ha ispirata:  “Piccola Pietra” di Eros Ramazzotti.

Me lo lasciate un commento? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, e soprattutto se faccio schifo o meno come scrittrice.

Se avete tempo vi va di andare a leggere anche le altre mie storie? Più commenti ricevo più capisco cosa va bene e in cosa devo migliorare.

Grazie mille a che legge e ancora di più a che commenta.

Baci, Chicca

   
 
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