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Autore: Gaia2002    28/09/2014    1 recensioni
Allora.. da dove iniziare.. ah si! Io mi chiamo Nike Black , ho i capelli biondi, gli occhi viola come l’universo, si esatto ho gli occhi viola.. qualche problema?Sono alta 1,68 m e ho il fisico di una normale adolescente di 14 anni.
E a parte il fatto di essere iperattiva, con un deficit dell’attenzione e una lievissima forma dislessica sono una persona normale.. o almeno e quello che credevo fino all’altro giorno. Ma ora torniamo in dietro.
Allora, ciao, io sono Gaia, figlia del dio del mare, questa è la mia prima storia, quindi siate buoni *fa gli occhi dolci*
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: IL CAMPO
Pov. Nike
Quella mattina mi svegliai con la dolce e soave voce di mia mamma che strillava “Nike! Sei sveglia?! Vedi che se vengo li e ti trovo a dormire non fai colazione!”e ancora con la voce impastata dal sonno mi ritrovai a dire “si mamma non ti preoccupare tanto come al solito non ho fame”che non credo abbia sentito.
Andai sotto la doccia e la regolai gelida, proprio come facevo tutte le mattine per svegliarmi.
Poi mi vestii: indossai una maglia blu con la scritta rock in nero.. la mia preferita. E un jeans blu scuro.
Poi mi truccai usando la matita blu e il maskara nero e non si intonava molto a come ero vestita e per modo di vestirmi e truccarmi mi consideravano diversa e non come il resto del mondo.. ma io ero felice di questo, perché io il resto del mondo lo odiavo, non trovavo giusto seguire la moda o usare un vestito diverso di colore e modello. Io andavo bene col nero e il blu e tutto sommato non me ne pentivo.
Comunque tornando alla mia giornata noiosa una volta sistemata scesi in cucina.
Trovai mia madre,quello che credevo mio padre e mia sorella seduti al tavolo a fare colazione, la feci anch’io, poi presi lo zaino e andai a scuola.
Appena arrivata mi fermai su una panchina in cortile dato che era troppo presto, presi gli auricolari e con i Green Day a tutto volume nelle orecchie mi rilassai.
Dopo un po notai la mia amica (l’unica) Rachele venire verso di me.
“ciao Nike!” mi urlò quando fu abbastanza vicina “ciao Rachi, oggi mi sembri di buon umore..”
Si, certo Rachele aveva sempre il sorriso tra le labbra, eravamo migliori amiche sin  dalla prima media e io la conoscevo bene, avevo altre amiche ma poi loro diventarono popolari e ricche e ci abbandonarono.
“si sai ho visto un ragazzo veramente  carino!”e te pareva.. “ah si? Bene sono felice per te” dissi con un sorriso falso, io non ero di certo il tipo che andava dietro al primo ragazzo che vedeva.. la mia amica Rachele invece si, noi eravamo l’opposto per questo ci volevamo bene.
“ehi che hai? Sei strana oggi.. comunque mi racconterai dopo, oggi ho deciso di marinare l scuola per seguire quel bel ragazzo, quindi salterò la gita, mi spiace ciao” e così dicendo mi stampò un bacio sulla guancia e corse via.
Suonò la campana e quelli del primo anno si recarono al pullman con me dietro che stavo sola come al solito.
Le “galline-oche giulive” intanto sghignazzavano sul fatto che io non fossi vestita di rosa e sul fatto che i miei vestiti erano fuori moda. Sbuffai e in quel momento arrivò il pullman e salimmo a bordo;mi sedetti nell’ultimo posto libero davanti alle quattro ochette (Sara, Domenica, Martina e Denise) che continuavano a sghignazzare.. giuro che non le sopportavo più quindi alzai di più il volume dell’mp3, più tardi vidi un ragazzo che non avevo mai visto salire sull’autobus.
Pov. Nico
Usai la foschia per salire sull’autobus così che tutti pensarono che c’ero sempre stato, tutti tranne Nike, la semidea che stavo cercando.
Poi la vidi, la riconobbi perché stava sola e mi guardava conl’espressione “ma.chi.cazzo.è.questo.tizio”e già per questo mi stava simpatica.
Mi avvicinai a lei con fare naturale e mi ci sedetti accanto.
Lei si tolse le cuffie e mi guardò male “scusa se ti interrompo ma vorrei sapere perché diavolo sei su sto autobus, perché nessuno si accorge di te e fanno come ci fossi sempre stato e perché diamine ti sei seduto vicino a me”sbottò lei tutto di un fiato, bene, l’avevo trovata, e dovevo ammettere che era proprio carina.. ma che vado a pensare!?!
“piacere di conoscerti, io sono Nico, Nico Di Angelo, e tu sei..? chiesi io con la mia solita strafottenza mentre le ‘ragazze-pseudo animali’mi facevano gli occhi dolci.. c’ero abituato..
“ciao io sono Nike Black e tu, Di Angelo, non mi hai ancora risposto alle domande..” rispose lei con un sorrisetto insicuro e strafottente stampato in faccia, ahò era bella tosta.. “allora Black, sono qui perché devi venire con me, ti fidi?”chiesi io, ma che razza di domande, era talmente carina che davanti a lei la mia intelligenza era andata a farsi fottere.. “no, non mi fido di te, ma se mi spieghi perchè realmente sei qui forse deciderò di  fidarmi”disse lei e a quel punto entrarono nell’autobus tre signore vestite uguali che mi guardavano, anzi, CI guardavano.. “le benevole”mormorai ma lei mi sentì lo stesso.
“Nico ti senti bene? Sei pallido, e poi cosa sono le benevole?” chiese con una strana faccia, tra lo stupore, la preoccupazione e l’incredulità “ si sto bene ma dobbiamo uscire di qui, subito!” dissi quasi urlando “ma perché?”disse, iniziavo ad arrabbiarmi seriamente ora, quindi urlai alla prof “professoressa Nike non si sente bene ci possiamo fermare così l’accompagno un po fuori perfavore?” lei mi guardò male e io le lanciai un occhiata di intesa e allora iniziò a fingere “ahi prof, mi sento male posso uscire? Mi accompagna Nico, non si preoccupi” disse, bene aveva capito “Si Black se Di Angelo ti accompagna puoi uscire due minuti” poi successe, le benevole attaccarono e Nike urlò “cosa sono quelle cose?!””sono benevole, ora dobbiamo andarcene dammi la mano!” urlai a mia volta, lei mi ascoltò e mi diede la mano come avevo chiesto e in un secondo ci trovammo fuori dal bus “ma che-?””corri poi ti spiego e cominciammo a correre velocissimo.
Pov.Nike
Non sapevo cosa stesse succedendo, correvo come di  impulso, e quando ci fermammo a riprendere fiato Nico mi guardò serio e poi mi disse “Nike, hai presente i miti della mitologia greca? Beh quelli non sono dei miti ma è tutto vero, gli dei esistono e abitano sull’ Empire State Building al centro di New York, bene, loro a volte scendono sulla terra e hanno dei figli, i mezzosangue o semidei, ecco tu sei una di loro”e vedendo la mia faccia incredula mi prese la mano e ci teletrasportammo di nuovo fino ad arrivare in un bosco dove c’era un arco vicino ad un pino altissimo sorvegliato da UN DRAGO!? No, stavo sognando, era impossibile.. sull’arco riuscii a leggere ‘Campo Mezzosangue’ in greco antico.. no aspettate.. greco antico? Si era un sogno sicuramente.
Nico vedendo la mia faccia sorrise e disse “ecco.. ben venuta al Campo, qui verrai addestrata per combattere i mostri e sarai al sicuro”a quel punto svenni.
   
 
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