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Autore: Sebs    28/09/2014    3 recensioni
Finnick, il ragazzo più bello di tutta Panem, e Annie, una ragazza impazzita a causa degli Hunger Games.
Di loro sappiamo solo che si amavano, ma non di come tutto è iniziato, o di cosa è successo prima degli Hunger Games.
Questa è la storia di come sono conosciuti, cresciuti e innamorati contro il volere di tutti, gli amanti sventurati del Distretto 4.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Mags
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Finnick.
Il giorno della Mietitura aspetto Annie fuori da casa sua, anche se dovrei essere con Mags a fare gli onori di casa.
Quando esce, con i capelli legati e tutti i regali che le ho fatto indossati, è sorpresa di vedermi.
-Ti ho portato la colazione -dico, alzando la mano con la bustina del pasticcere.
Lei sorride e me la sfila di mano. -Cornetti! Vuoi che vada a stomaco bello pieno nell'Arena.
-Non andrai nell'Arena, stai tranquilla. Dico sul serio.
La prendo per le spalle e la guardo negli occhi fino a quando non sorride.
Mi passa uno dei due cornetti, e andiamo in giro per il Distretto, che sembra più che altro una città fantasma.
Mi viene in mente l'anno scorso, e sono convinto che anche Annie ci sta pensando. Ma non deve preoccuparsi di niente, e vorrei dirle tutto, ma non posso. Ho appena recuperato la sua fiducia, e, se la conosco bene, sento che tiene d'occhio ogni minimo passo che faccio.
 
Quella mattina, molto prima di andare da lei o in pasticceria, ho ricevuto una telefonata del sindaco.
-Allora, giovanotto, è soddisfatto della serata sulla spiaggia?
-Credo... Sì, è andato tutto bene.
-Perfetto. Sono felice di aver potuto soddisfare ogni suo desiderio. Sono felice che si ritenga soddisfatto.
Sul momento non avevo capito cosa volesse dire. Ma poi ho capito che non si riferiva alla serata sulla spiaggia. Per lui non doveva essere nulla. Si riferiva alla seconda richiesta, quella di togliere il nome di Annie dalla boccia.
 
La conferma arriva quando ci trovammo io e Mags con i testimoni dell'estrazione dietro il palco (tra cui compariva anche il sindaco). Lui mi stringe la mano per più tempo del solito, come per ricordarmi il patto che avevamo stretto. Poi mi stringe anche una spalla sorridendo, troppo stretto. Non deve avere molti segreti, se reagisce così ad un piccolo imbroglio.
Oppure vuole davvero farci finire tutti in una brutta situazione.
Da dentro il comune spio come vanno le cose lì davanti.
Trovo subito Annie. I suoi boccoli castani spiccano nella folla, perché i ragazzini hanno i capelli rovinati dal mare e dal sale.
Sta aiutando i ragazzi più piccoli, sebbene lei sia solo una bambina.
-Si va in scena! -urla la donnina tutta impettita che pesca i nomi.
Usciamo all'aria aperta, e Mags mi stringe un polso. -Cosa c'è?
-Non fare quella faccia.
Non devo sembrare preoccupato. Sono Finnick Odair, dopotutto.
La donna di Capitol pesca prima dalla boccia dei ragazzi, quest'anno, ed estrae un ragazzino di tredici anni. Poi passa alle ragazze, e sento il cuore salirmi in gola. Ma quando non sento il nome di Annie riesco a rilassarmi un po'. Se il sindaco mi avesse tradito, nella boccia delle ragazze ci sarebbero stati solo bigliettini con scritto il nome di Annie.
Un ragazzo si offre volontario al posto del bambino, e vengono presentati i due Tributi di quest'anno.
Dovremmo partire subito, ma prima di farlo voglio abbracciare un'ultima volta Annie. Per un po' staremo divisi, e non voglio che si senta abbandonata di nuovo.
Così lascio Mags e fuggo fuori, tirando Annie in un vialetto.
-Ci rivedremo presto, okay?
-Non voglio rivederti presto, significherà che i ragazzi saranno morti, e...
-Non ci pensare, d'accordo? Il tempo passerà. Prova ad allenarti, me lo prometti?
Lei annuisce, poco convinta.
-Alle otto vai a casa mia, proverò a telefonarti.
Sul suo viso si dipinge un sorriso. -Sicuro di trovare un telefono, a Capitol?
-Certo, ce ne sono persino in strada, in cabine. Sono dappertutto.
-Dev'essere forte.
-Sembra di sì. Ora devo andare. Alle otto, ricordati.
Le do un bacio sulla fronte. -Ci sentiamo.
-Ci sentiamo, Finn.
  
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