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Autore: Angel_Mary    28/09/2014    3 recensioni
“La prossima volta faccia più attenzione” e si mise a raccogliere i libri sparsi sul pavimento. James si preoccupò di aiutarla.
“Posso aiutarti?” chiese, prima di sgranare gli occhi, scorrendo i titoli dei tomi che appartenevano alla ragazza. ‘Armi permesse nei conflitti armati fra Stati’ e ‘Tecniche di reclutamento clandestino durante i conflitti armati’ risaltavano nel mucchio.
“Sei una soldatessa?” domandò incoraggiante, ma la ragazza, invece, parve non gradire la battuta, tanto che, dopo averlo fulminato con lo sguardo, rispose gelida “le sembro un soldato, signore?”
James la osservò riprendere i libri e sedersi accanto alla sua amica, la quale si stava facendo beffe di lui senza alcun problema.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Nuovo personaggio, Oliver Phelps
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo mio scritto è frutto della mia fantasia, senza alcun fine di lucro.
Spero che vi piaccia.
 
 
 
 
 
Stessa storia, stesso posto, stesso Bar.
 
 
James guardò la vecchia insegna del pub,  dove con un colore giallo sgargiante era scritto a caratteri cubitali ‘Da Dean’. Era trascorso un po’ di tempo dall’ultima volta che era andato lì, un po’ perché aveva cominciato a frequentare locali più lussuosi, un po’ perché era frequentato da troppi studenti, vista la vicinanza al Campus, e un po’ perché immediatamente dopo l’uscita dell’ultimo film della Saga, preferiva frequentare luoghi dove potesse trascorrere il suo tempo in maniera discreta; ma visto che erano passati più di tre anni, insieme a suo fratello e a due suoi amici storici avevano deciso di tornare lì.
Il proprietario, Dean, era un ragazzo più o meno della sua età, aveva preso l’attività del padre dando una rimodernata al locale, rendendolo un luogo familiare dove passare qualche ora in compagnia. Quando Dean vide entrare lui, Oliver, John e Anthony, poggiò il bicchiere che stava asciugando per andarli a salutare di persona.
“Chi non muore, si rivede!” li accolse calorosamente. Oliver si avvicinò al bancone, prima di rispondergli ironico “Amico, abbiamo lavorato parecchio!” John gli diede una pacca sulla spalla. “Tutti vorrebbero lavorare come voi due: viaggiate intorno al mondo, andate a feste e festicciole, e avete tante ragazze che vi ronzano intorno!” sghignazzò infine, seguito a ruota da Anthony. “Ehi, parla per lui! Fino a poco tempo fa, ce l’avevo una ragazza.” Concluse piccato James. Oliver lo guardò di traverso “Certo e per quanto tempo non avete avuto una conversazione civile, prima di prendere una saggia decisione?” lo incalzò sarcastico.
James sbuffò, infastidito, “Ollie, sta’ zitto!”
Dean scosse la testa, divertito “Cosa vi porto? Accomodatevi sul retro, c’è uno spazio molto più riservato.”
“Grazie, Dean. Tu si, che sei un amico.” Rispose James, avviandosi nella direzione indicata, mentre gli altri tre lo guardavano scettici. Anthony disse “Non dovrebbe aver superato la rottura con Amelia?” Ollie scosse la testa “penso che lei avesse voluto qualcosa di più … ma ci conoscete, non siamo persone mature!” sorrise. Sapeva il brutto momento che stava passando James. Tutte le persone li vedevano invincibili, sempre molto sorridenti e capaci di scherzare su quasi tutto. Sospirò pensieroso, anche lui era stato male dopo la fine della storia con Anne.
Dean, che stava ancora armeggiando con i bicchieri, rispose “credo che dobbiate trovare delle persone che siano in grado di tenervi testa.”
Lui annuì, un po’ dispiaciuto “io ce l’avevo, ma l’ho fatta scappare.” Dean sospirò, avere un pub gli aveva dato la possibilità di conoscere molti problemi delle persone. “Se è quella giusta, vedrai che si risolverà.”
“Vedremo, quello che mi preoccupa adesso è mio fratello. Fortunatamente, abbiamo molti impegni di lavoro in questo periodo.”
Anthony scosse la testa, poco convinto “Jim si è semplicemente accorto di volere una persona normale. Una ragazza che non lo avvicini solo perché ha interpretato Fred Weasley per dieci anni.” John annuì, e aggiunse “te ne sei accorto anche tu, Ollie. Anne è una ragazza comune e con la testa sulle spalle. Dovreste ripensarci.”
Oliver esclamò “siete due pettegole!”
 
 
 
“Oh, vaffanculo! Perché non ho fatto la fashion blogger?” esalò Marianna, sfinita, prima di accasciarsi su una sedia di fronte ad Erminia, sua amica e inquilina. Quest’ultima alzò lo sguardo dal monitor del computer “devo proprio risponderti?” chiese gentilmente. Marianna scosse la testa, sconsolata, guardando i suoi libri sparsi sul tavolo, prima di riprendere a parlare. “Quello che proprio non concepisco” recuperò un libro, che era sul punto di schiantarsi sul pavimento “è perché debbano stipulare degli accordi pur sapendo che volutamente non li ratificheranno. Che razza di senso ha?” concluse. Erminia, capita l’antifona, smise di scrivere la sua relazione, per osservare la sua amica. Era cambiata molto negli ultimi mesi, e tutti avevano convenuto che dopo la missione in Brasile, era tornata più battagliera di prima. Mentre Erminia si perdeva nella sua elucubrazioni mentali, un ragazzo, a causa del suo passaggio, aveva fatto cadere buona parte dei libri dell’amica sul pavimento, si riprese solo quando si stava rendendo conto che Marianna lo stava mandando a quel paese, in slang.
“Signore, non potrebbe stare più attento quando si muove?” gli urlò, accalorata. James si voltò verso la ragazza che gli stava urlando contro. Si era talmente innervosito con il fratello da non essersi nemmeno accorto che aveva fatto cadere tutti quei libri. Cercò di rimediare il più in fretta possibile “Scusami, non me ne ero accorto” rispose mortificato. La ragazza inarcò un sopracciglio, squadrandolo. Mentre lei lo osservava, lui faceva un piccolo calcolo mentale: non poteva avere più di ventisei anni, ed era molto probabile che riconoscendolo, sarebbe stata più gentile, ma da come lei guardava lui, suppose che no, non l’aveva riconosciuto.
“La prossima volta faccia più attenzione” e si mise a raccogliere i libri sparsi sul pavimento. James si preoccupò di aiutarla.
“Posso aiutarti?” chiese, prima di sgranare gli occhi, scorrendo i titoli dei tomi che appartenevano alla ragazza. ‘Armi permesse nei conflitti armati fra Stati’ e ‘Tecniche di reclutamento clandestino durante i conflitti armati’ risaltavano nel mucchio.
“Sei una soldatessa?” domandò incoraggiante, ma la ragazza, invece, parve non gradire la battuta, tanto che, dopo averlo fulminato con lo sguardo, rispose gelida “le sembro un soldato, signore?”
James la osservò riprendere i libri e sedersi accanto alla sua amica, la quale si stava facendo beffe di lui senza alcun problema.
Nel frattempo Oliver, Anthony e John lo avevano raggiunto, giusto in tempo per godere del simpatico siparietto che James e quella ragazza avevano messo in scena. Se avessero potuto, lo avrebbero rivisto all’infinito.
“Dean ci sta portando le birre” annunciò John all’amico, il quale stava ancora osservando imbambolato la ragazza di poco prima, che sfogliava rabbiosamente le pagine di uno dei suoi libri, parlando con la sua amica in una lingua straniera. Oliver schioccò la lingua, contrariato “Ora non riesci nemmeno a flirtare con una ragazza al pub?” sussurrò a bassa voce al fratello, mentre si accomodava su una sedia. James, dal canto suo, lo trucidò con lo sguardo, non si diceva che i gemelli fossero una squadra? Anthony, il quale si era dichiarato scettico nel credere le motivazioni che avevano portato James alla rottura con Amelia, aggiunse “Ci sono solo due possibilità che spiegherebbero tutto ciò.”
“Sarebbero?” incalzò John, mentre i gemelli ascoltavano in religioso silenzio, dopo essersi tolti i rispettivi giubbotti.
Anthony fece un respiro profondo “O ti ha mollato lei, o ti ha mollato lei” disse con tono profetico, di chi era al corrente di una verità nascosta, ma sotto gli occhi di tutti.
“Siete tre pettegole incallite. Tutti e tre!” sbottò James, continuando a scrutare la ragazza dei libri, che nel frattempo aveva sciolto i capelli. Aveva anche potuto notare che i capelli di lei, sotto la luce, avevano dei riflessi molto particolari. Oliver sospirò, dopo aver dato un’occhiata al fratello. Sapeva come si sentiva: ci era passato anche lui, poco tempo prima e se non ci fosse stato James ad aiutarlo, probabilmente sarebbe stato anche lui così.
“Okay, Jim, tregua. Ora, puoi tornare tra noi?”
 
Dopo essere tornata a sedersi di fronte ad Erminia, Marianna le aveva domandato “quel tizio continua a guardarci?” con tono grave. L’amica sollevò leggermente la testa, prima di sorridere debolmente.
“Sta guardando te, salame.”
Udite quelle parole, Marianna si sciolse istintivamente i capelli, come se avere i capelli sciolti le desse una sensazione di maggiore sicurezza. Sul volto dell’amica comparve un ghigno malizioso.
“Che fai? Cerchi di renderti più presentabile?” la stuzzicò.
“Veramente, spero vivamente che smetta di perforarmi il cranio” aggiunse un po’ esasperata.
“Sei sempre la solita esagerata!”
 
I ragazzi avevano cominciato a chiacchierare dei vari progetti che li avrebbero tenuti occupati da lì a sei mesi, James, ogni tanto, lanciava qualche sguardo al tavolo delle due ragazze, le quali erano continuavano a studiare, ma la ragazza dei libri gli dava le spalle. Poi, finalmente, comparve Dean con un vassoio carico: c’erano le loro pinte e due tazzine di caffè. Lo vide avvicinarsi al tavolo delle ragazze con un bel sorriso sulla faccia. Che una delle due fosse la sua ragazza?
“Eccomi, qui, ragazze. I vostri espressi, con la schiuma che piace a voi, e due biscottini per addolcirvi lo studio.”
Entrambe si staccarono dai libri, per ammirare ciò che Dean aveva portato loro.
“Dean, sono espressini” lo corresse divertita la ragazza dei libri, mentre l’altra esclamò “Dean, se non stessi insieme a Dom, sappi che tu potresti essere il mio uomo dei sogni!” Dean sembrava soddisfatto.
“Sono sempre sconcertato dalla vostra gioia per due espressi.”
“Sono espressini!” dissero le ragazze all’unisono. “Torno a controllarvi tra un po’. D’accordo?” Poi si avvicinò al tavolo dei ragazzi, che stavano studiando i suoi movimenti.
“Ecco le vostre pinte. Mi auguro di non essere il vostro uomo dei sogni. Potrei deludervi: preferisco le donne!” annunciò.
“Tranquillo, amico. Noi due siamo sistemati, ci preoccupiamo per i nostri gemelli preferiti” disse Anthony. “Io sono felice come sto. La donnetta isteria, qui, è soltanto mio fratello” si difese Oliver, chiamato ingiustamente in causa. James parve rianimarsi improvvisamente “Smettila di farti gli affari miei!” rispose, alzando leggermente la voce, tanto che le due ragazze si voltarono nella sua direzione, John, invece, scuoteva la testa, divertito.
“Mi sono mancati i vostri show. Dico sul serio.” Commentò Dean, mentre distribuiva i bicchieri di birra, però prima di andarsene ci tenne ad aggiungere “ non alzate troppo la voce, per piacere. Erminia e Marianna sono parecchio incasinate con due esami difficili.”
I ragazzi lanciarono una rapida occhiata alle due ragazze, concentrate a prendere appunti e a scrivere al computer, mentre ad Oliver venne in mente una brillante idea: chiedere a Dean informazioni su di loro.
“Per caso, le conosci?”
Dean annuì “sono mie amiche, da più di un anno ormai. Vengono a studiare spesso qui” rispose cortese. James, invece, si affrettò a chiedere “vengono qui tutti i giorni?”
Il proprietario del locale parve soppesare la risposta: sapeva perfettamente che Marianna gli avrebbe fatto la pelle se si fosse messo a raccontare i fatti loro in giro, così decise di optare per una risposta piuttosto diplomatica.
“Vengono piuttosto spesso, Marianna più di Erminia; anche se devo ammettere che sono entrambe molto impegnate.”
James non parve essere troppo soddisfatto delle cose che era riuscito a scoprire, anche perché non aveva capito chi fosse chi, ma per il momento decise che si sarebbe accontentato delle scarne informazioni.
“Ragazzi, vorrei fermarmi, ma devo tornare dai clienti di là. Ci vediamo tra un po’, cercate di non mettervi nei guai in mia assenza!”
 
Dopo più di un’ora, Erminia si rivolse all’amica, stravolta “Mari, io vado. Dom passa da casa tra mezz’ora.” Marianna guardò l’orologio, che aveva al polso, sfinita anche lei. “Io continuo ancora un po’ e poi vengo. Voglio finire le armi batteriologiche.”
“Che spasso” constatò Erminia, mentre finiva di raccogliere le sue cose lentamente “non angosciarti troppo, d’accordo?”
Marianna annuì, poco convinta “Aspetto notizie da Ingrid, oggi c’era il processo” disse atona. Erminia non ebbe il coraggio di aggiungere altro, sapeva quanto fosse importante per lei l’esisto di quel processo.
“Io vado”fece una pausa, alzando la voce disse, rivolta al tavolo dei ragazzi “Ciao ragazzi. Buona serata.”
Marianna la squadrò, scuotendo la testa “Ciao Erm, e non fare danni con il rossetto!” le urlò volutamente in inglese, poi riprese a studiare particolarmente concentrata.
James, dentro di lui esultò, aveva fatto particolare attenzione a come la ragazza dei libri avesse chiamato l’amica. Aveva allentato la tensione, ma l’idea di provare a flirtare con Marianna, lo incuriosiva e intrigava al tempo stesso tremendamente. Il fratello e i due amici lo fissarono, e con un gesto complice, John esordì “Vado a fumare una sigaretta, chi mi vuole fare compagnia?” Oliver si alzò, prima che Anthony, dopo aver controllato il suo cellulare aggiungesse “Io devo andare da Nikki, le avevo promesso che l’avrei raggiunta per le sei e mezza.”
James salutò l’amico con un cenno della mano, prima di soffermarsi nuovamente sulla ragazza dei libri, che aveva preso il suo computer e sembrava che stesse torturando la tastiera. Era talmente tanto presa da ciò che scriveva che non si era nemmeno resa conto che erano rimasti soli. Senza riflettere oltre, James si alzò e raggiunto il tavolo della ragazza, si sedette di fronte a lei. La ragazza aveva alzato leggermente lo sguardo dal monitor, e aveva notato la sua presenza, ma aveva continuato a far finta che lui non ci fosse. James, invece, si divertiva ad osservarla, non sapeva quanto tempo avrebbe avuto a disposizione per parlare con lei, tanto che Dean tornò in quel momento con in mano in piattino sui cui era adagiato un cannolo siciliano. Marianna sollevò all’istante la testa, abbandonando il suo computer.
“Dean, sappilo. Ti amo!” esclamò lei entusiasta. James, invece, rimase immobile: allora aveva avuto una giusta intuizione? Marianna era la fidanzata di Dean?
“Perché fai sembrare l’arrivo di un dolce come un’esperienza memorabile?” sospirò lui, mentre lanciava uno sguardo d’intesa a James, che fece un sospiro di sollievo.
“Perché lo è” disse, per poi rivolgersi al ragazzo seduto di fronte a lei “se vuole, Dean, può portarle un altro per lei, signore.”
Dean avrebbe voluto ridere, dopo aver udito quelle parole.
“Guarda che puoi darmi del tu, non sono poi così tanto più vecchio di te …” Marianna non rispose, ma fece segno a Dean di portare un altro cannolo, e senza che James se l’aspettasse, lei riprese.
“Non la conosco, per me è un perfetto sconosciuto.”
Lui scosse la testa, e le porse la mano destra “sono James.”
Marianna guardò la mano di James, che rimase sospesa nell’aria prima di riprendere a guardare il monitor del suo computer.
James non si diede per vinto “In Spagna non siete abituate a stringere la mano a chi vi si presenta?”
Per la prima volta, Marianna puntò gli occhi in quelli del ragazzo seduto di fronte a lei, irritata “Primo, sono italiana. Secondo, ti ho appena ordinato un dolce e dovresti ringraziarmi. Terzo, voi inglesi siete veramente poco originali” concluse tornando ad esaminare il libro aperto sul tavolo, dopo aver spento il computer.
James non voleva credere ai suoi occhi: aveva avuto parecchie ragazze, e di solito era sempre stato facile conquistarle e catturare la loro attenzione, ma quella ragazza … l’aveva appena rifiutato? Non voleva darsi per vinto, e riprese “perché non mangi il tuo dolce?”
Marianna non prese nemmeno la briga di alzare lo sguardo “perché dalle mie parti, prima di cominciare a mangiare, se siamo in compagnia, aspettiamo che tutti abbiano il loro piatto davanti. Sai, il galateo dovrebbe essere internazionale, ormai” sciorinò asciutta. In quel momento Dean ritornò con il dolce per James, e dopo averglielo servito, Marianna consumò il suo in silenzio e velocemente, mentre Dean la scrutava, alternando lo sguardo da lei a James.
“Grazie, Dean. Io vado. Stasera vengono Vàlerie e Joey a cena, devo aiutate Alessio a cucinare.” Dean annuì “se non finisco troppo tardi, vi raggiungo.”
Marianna si era alzata e aveva cominciato a raggruppare le sue cose. James colse la palla al balzo “Dean, pago io quello che ha preso lei.”
Marianna sospirò sonoramente “grazie per l’offerta, ma ho appena pagato” disse tirando fuori tre sterline e dandole a Dean. Squadrò un’ultima volta James che era rimasto seduto, prima di mettersi la sua giacca piuttosto pesante per essere metà settembre.
“Dai, non fa ancora troppo freddo” constatò James, sornione.
“No, se vieni da un posto dove puoi stare al mare da maggio ad ottobre. Fai un po’ tu.”
“Mi hai dato del tu!” esultò contento, mentre lei lo guardò con astio.
“Ciao, Dean. Ci vediamo dopo” aveva cominciato ad incamminarsi, ma poi si girò nella direzione del ragazzo “Ciao James!”
 
 
NdA:
Questa sezione è piuttosto scarna su fan fiction su James e Oliver, così qualche giorno fa ho avuto la geniale idea di scriverne una.
Ovviamente tutto quello che ho scritto è frutto della mia fantasia e spero che piaccia anche a voi. La storia è praticamente conclusa, sono indecisa sull’ultimo capitolo, ma vi assicuro che non sarà lunga più di sette capitoli. Mi auguro di riuscire ad aggiornare almeno una volta alla settimana.
Fatemi sapere se vi piace.
Al prossimo capitolo. 
Un bacio,
Angel 
  
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