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Autore: c_i_a_o    28/09/2014    0 recensioni
l'emozioni vissute e i ricordi di una finale di un campionato di basket giovanile (storia realmente accaduta)
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno della finale era arrivato, anche se di un campionato al livello provinciale era l’obiettivo stagionale.
Il caso volle che giocavamo nel campo dell’altra finalista. Durante la stagione con loro avevamo sempre perso e già nel riscaldamento pre-partita loro erano sicuri di vincere. Lo si vedeva dall’atteggiamento, noi concentrati e con le facce tese loro volti sorridenti mentre salutavano il pubblico.
La partita iniziò, il palazzetto pieno acclamava e incitava la squadra di casa, io ero in panchina ed oltre all’allenatore tutti in silenzio un po’ per la paura un po’ per la tensione.
La partita era punto a punto e lo è stato fino alla fine. Ho avuto nel terzo quarto il mio momento di gloria in campo ma poi subito in panca, ma ero li a sostenere i miei amici.
Arrivano gli ultimi cinque minuti di partita situazione di parità la stanchezza fa i suoi brutti scherzi, la concentrazione cala ma questi sono i momenti decisivi. Il coach decide di mandarmi in campo. La squadra di casa incitata dal pubblico incomincia a pressarci a tutto campo e allora la capimmo che ogni occasione per tentare un tiro e fare canestro era buona.
La mia squadra è in attacco dopo un rapido giro di palla mi ritrovo solo, io e cinque metri più in là il canestro, senza pensarci due volte sparo il tiro... Tabellone e dentro… il pubblico imprecava per il tiro fortunoso che li porta a meno due punti e immediatamente il loro allenatore chiama il time-out.
Tornando in panchina i miei amici mi abbracciano e mi tirano i capelli, ma la partita non è ancora finita. Il coach mi dice “sai perché quel tiro è entrato anche se a culo” io rispondo “no” e lui “perché hai avuto il coraggio di tirare, non ci hai pensato due volte. La fortuna bisogna meritarsela”. A quelle parole mi caricai e psicologicamente in quel momento non mi buttava giù nessuno.
Si torna in campo tre minuti e quarta due alla fine. Per più di un minuto solo azioni confuse, niente canestri…tremavano le mani un po’ a tutti… loro continuavano a pressare ed eccoci alla stessa situazione di prima, stessa distanza, stesso punto…il tiro parte…. Prende l’anello si alza, tutti che lo guardano con il fiato sospeso e poi…CIAFF… la palla entra nella retina. Esplodo in un urlo liberatorio. Il panchinaro stava decidendo la finale. Loro recuperarono due punti ma l’ultimo possesso erano nostro. Dopo manco otto secondi il nostro play perde palla la butta fuori…. Time-out…Il coach ci incita a difendere forte a tenere duro ma la paura aumentava a dismisura se avessero tirato da tre e il tiro sarebbe entrato la finale sarebbe persa. Mancavano otto secondi alla fine palla loro cerchiamo di difendere ma allo scadere parte la bomba da tre il tiro prende il tabellone sta per entrare ma l’anello lo sputa fuori. ERAVAMO NOI I CAMPIONI.
La squadra entrò in campo ci abbracciamo tutti alcuni piangevano dalla felicità, l’obbiettivo tanto aspettato era stato raggiunto.  
   
 
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