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Autore: Lila_88    07/10/2008    2 recensioni
Spike... William il Sanguinario... No, lei non si stava invaghendo di lui. No, non avrebbe tollerato ciò...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: William Spike, Willow Rosenberg
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Spike & Willow

Capitolo 1


Spike era in piedi sul divano, a petto nudo.

Davanti a lui un paletto, che avrebbe portato alla sua fine.

Era stufo di quella vita.

Che razza di vampiro poteva essere, adesso che non poteva neanche uccidere e dissanguare qualcuno?

Praticamente non poteva neanche più considerarsi tale.

Così, aveva deciso di farla finita.

Fra poco di lui non sarebbe rimasto che un mucchietto di cenere.

Rivolgendo gli ultimi pensieri della sua vita demoniaca al suo grande amore Drusilla, Spike si preparò a buttarsi sul paletto.


Tuttavia, prima che potesse adempiere al suo compito, la porta dello scantinato che divideva con Xander si spalancò con non molta
grazia.

Ciò provocò la caduta di Spike a terra, e non sul paletto.

Fu così che agli occhi di Willow e Xander si parò la scena del vampiro a terra, sopra i frammenti del piccolo tavolo su cui era
andato a finire.

-    Dannazione!

Il vampiro imprecò, frustrato di essere ancora “vivo”.

Intanto, Willow e Xander avevano compreso quello che era nelle intenzioni di Spike. Le loro reazioni furono opposte.

-    Finalmente, Spike, ti sei deciso a levarti dai piedi! Scusaci tanto per averti interrotto. Adesso io e Willow ce ne andiamo, così potrai ucciderti con tutta calma, ok?

La ragazza si divincolò dal braccio di Xander che cercava di spingerla verso la porta.

-    Ma sei per caso impazzito?! Dico io: come ti è venuto in mente di tentare il suicidio? Si può sapere cosa non va in te?!
-    Ehm, Willow... Non sarebbe poi un’idea così assurda, non ti pare?
-    Taci, Xander! Allora, cosa hai da dire a tua discolpa?

Spike si rialzò da terra, scuotendosi dalla polvere.

-    Che diavolo vuoi da me, Rossa?! Perché non fai come dice il tuo amichetto e non vi togliete entrambi dai piedi, lasciandomi in pace?!?
-    Già, Willow, perché non andiamo via?
-    Perché se noi ce ne andassimo ora, Xander, Spike cercherebbe nuovamente di impalettarsi da solo!
-    E allora?
-    Beh... Noi non vogliamo questo...
-    Parla per te!
-    Xander!
-    Willow!
-    Hey, adesso Basta!! Mi avete stancato! Andate a bisticciare da un’altra parte!


Willow e Xander si zittirono e si voltarono entrambi verso il vampiro.


Poi Xander si rivolse nuovamente alla ragazza che aveva davanti.

-    Te fai come ti pare! Io vado da Buffy!

Xander si avvicinò alla porta e andò via.


Spike guardò confuso Willow.

A quanto pare, la Rossa non intendeva permettergli di fare come voleva.

Perché?

Che le interessava quello che voleva fare della sua vita?


-    Hey, Rossa! Perché non fai come quel dannato mortale e smammi?
-    Te l’ho già detto, Spike. Non voglio che tu faccia di nuovo qualche stupidaggine del tipo auto- impalettarti!
-    Tsk! Forse ho le mie dannate ragioni, non credi?
-    Del tipo?
-    Ma non hai nulla di meglio da fare che intrometterti negli affari miei?
-    E dai! Scommetto che se mi parlassi delle tue “dannate ragioni”, dopo staresti meglio.
-    Cos’è, oltre che strega, sei anche psicologa?
-    No. Dico solo che a volte basta parlare con qualcuno, invece che saltare subito a conclusioni tragiche.
-    Beh, a me non va di parlare, quindi: fuori di qui!
-    No. Non ho nessuna intenzione di andarmene. Resterò fino a che non deciderai a parlare!
-    Bene, allora accomodati!


Era passata quasi un’ora, da quando Xander era andato via e nessuno dei due aveva più parlato con l’altro.

Willow si era messa sul divano.

Spike, invece, era dall’altra parte della stanza, seduto per terra a fumare.


Spike era stupito dalla forza di volontà di Willow.

Era rimasta seduta sul divano per tutto il tempo, attendendo che lui andasse lì per parlare con lei.

Illusa!

Non aveva nessuna intenzione di sfogarsi come un patetico mortale!

Ne andava della sua reputazione...

… … Ma quale reputazione?

Adesso, con quel dannato chip nel cervello, non era più niente!

Certo, però, non poteva andare lì e mettersi a parlare con la Rossa come se niente fosse!


Schiarendosi la voce, spense, poco elegantemente, la sigaretta sul pavimento.

Poi si rialzò e, con un’aria quasi indifferente, andò a sedersi vicino alla ragazza.

Willow non fece alcuna mossa, anche se di sottecchi cercava di comprendere le intenzioni del vampiro.

Spike, dal canto suo, non sapeva che cosa dire, così rimase semplicemente seduto accanto a lei.

Fu Willow a parlare per prima.

-    Allora, mi vuoi spiegare perché volevi ucciderti?
-    Secondo te? Credi che sia bello, essere un vampiro e non poter fare quello per cui campo?
-    Cioè terrorizzare, mordere e uccidere? Ti manca davvero tutto questo?
-    Ragazzina, è la mia natura. Il demone che è in me si nutre della paura delle sue vittime... Del loro sangue... Io sono tutto questo. E adesso, con questo maledetto chip, non posso fare niente! Non capisci? Non ti sei mai sentita... vuota?
-    Si. Quando... Quando Oz è andato via, mi sono sentita come svuotata. La mia vita sembrava senza senso, senza scopo...
-    Bene, vedo che alla fine riesci a comprendermi...
-    Si, ma io, come vedi, non ho cercato di uccidermi...
-    Tsk! E come avresti fatto a riprenderti?
-    Grazie ai miei amici e alla magia...
-    Beh, io non ho né amici, né so districarmi in mezzo a formule magiche e altre cosa del genere!
-    Beh, non è vero che non hai amici...
-    Ah no? E chi sono? Voi, per caso? Ma se non vi farebbe altro che piacere vedermi morto!
-    Se volevo vederti in cenere, adesso non sarei qui, non ti pare?
-    Forse ti faccio solo tanta pietà... Povero Spike!
-    Smettila! Insomma, può darsi che lo faccia perché ormai mi sono abituata alla tua presenza! Non ci hai pensato? Non voglio che tu ti uccida.


Spike si voltò a guardare la ragazza seduta vicino a lui.

Per la prima volta qualcuno, in quella dannata città, gli stava offrendo amicizia.

Non voleva la sua testa.

Era confuso.

Quella ragazzina lo stupiva.

Che diamine!

Lui aveva anche tentato di morderla!

Possibile che neanche ciò importasse?


Willow era ancora più confusa.

Non sapeva neanche lei cosa la spingesse ad essere così gentile e comprensiva con Spike.

Soprattutto dopo tutto quello che aveva fatto al loro gruppo.

Eppure non voleva che lui si uccidesse.

Non sapeva quando fosse successo, o perché...

Tuttavia, Willow si scoprì ad essere attratta da lui.

Era così sbagliato?

Da quando Oz era andato via, quella era la prima volta che si ritrovava a guardare un altro ragazzo.

Anche se, in fondo, non si trattava proprio di un ragazzo come un altro.

Sarebbe stato più giusto definirlo demone assassino assetato di sangue.

E come poteva piacere a lei un tipo del genere?

Beh, non che avesse dimenticato che il suo ex era un licantropo, tuttavia...

Spike...

William il Sanguinario...

No, lei non si stava invaghendo di lui.

No, non avrebbe tollerato ciò...


Entrambi si voltarono verso l’altro, nello stesso momento.

Si guardarono.

Erano consapevoli che c’era qualcosa di strano nell’aria.

Ma nessuno dei due era in grado di opporsi a quell’attrazione che sentivano nei confronti della persona che avevano accanto.

Senza quasi rendersene conto, i loro volti si avvicinarono.

Le loro labbra si sfiorarono.

Entrambi chiusero gli occhi e si lasciarono andare ad una bacio lento, ma dolce.




  
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