28/09/2014
1 recensioniStay with me
Per Harry e Louis e la loro felicità. Sempre.
C’è stato un momento in cui Harry ha pensato che la sua vita fosse perfetta.
E’ stato anni fa, ora non riuscirebbe a dire precisamente quando abbia avuto quel pensiero, ma è successo.
Semplicemente, era un ragazzino di sedici anni che era riuscito a sfuggire alla noia e alla monotonia della sua cittadina di seimila abitanti appena, aveva conosciuto Londra, i riflettore, un microfono e un piccolo pubblico che lo apprezzava per le sue modeste doti canore. Era successo, poi, che avesse incontrato un ragazzo, nei bagni del bootcamp, e che si fossero conosciuti in un modo che a molti avrebbe fatto storcere il naso con un’espressione schifata, mentre a loro era solo venuto da ridere. Ed era successo che quel suddetto ragazzo, Louis, fosse più grande, infondesse inspiegabilmente sicurezza e –in un contesto come quello più che mai- Harry aveva bisogno di sicurezza. Louis gli era saltato in braccio quando erano stati scelti come due dei componenti di una delle band in gara ad X Factor e allo stesso modo Harry era saltato in braccio a Louis quando quest’ultimo, qualche mese dopo, gli aveva proposto di andare a vivere insieme. Sì, assolutamente sì.
Ad Harry non erano mai piaciuti i ragazzi e a Louis neppure, ma, a dir la verità, nessuno dei due ci fece poi così tanto caso mentre si sporgevano l’uno verso l’altro e si baciavano dolcemente e a lungo, decisi a non lasciarsi andare.
E forse, ora che Harry ci pensa bene, deve essere stato quello il momento.
Avevano entrambi un paio di valige in mano quando Louis, con mano tremolante, aveva aperto la porta di casa loro. Si erano scambiati un sorriso emozionato prima di entrare nel grande salone e lasciare le valige a terra. Non erano passati che pochi secondi da quando avevano messo piede sulle mattonelle ancora immacolate che Louis aveva intrecciato velocemente la sua mano con quella del suo ragazzo, per poi tirarlo a se e baciandolo profondamente. Ed era stato proprio in quel momento, tra un bacio e l’altro –alternato solo da qualche sorriso schiacciato tra le labbra- che Harry aveva pensato “La mia vita è perfetta”.
Aveva il lavoro dei suoi sogni, lo condivideva con tre dei suoi migliori amici e con il suo fantastico ragazzo. Vivevano insieme e si amavano come pazzi, in quella piccola casa che presto sarebbe diventata loro.
E se, in futuro, qualcuno gli avesse detto di godersi il momento perché non sarebbe durato molto, Harry non lo avrebbe ascoltato.
Forse, sbagliando.
E’ stato anni fa, ora non riuscirebbe a dire precisamente quando abbia avuto quel pensiero, ma è successo.
Semplicemente, era un ragazzino di sedici anni che era riuscito a sfuggire alla noia e alla monotonia della sua cittadina di seimila abitanti appena, aveva conosciuto Londra, i riflettore, un microfono e un piccolo pubblico che lo apprezzava per le sue modeste doti canore. Era successo, poi, che avesse incontrato un ragazzo, nei bagni del bootcamp, e che si fossero conosciuti in un modo che a molti avrebbe fatto storcere il naso con un’espressione schifata, mentre a loro era solo venuto da ridere. Ed era successo che quel suddetto ragazzo, Louis, fosse più grande, infondesse inspiegabilmente sicurezza e –in un contesto come quello più che mai- Harry aveva bisogno di sicurezza. Louis gli era saltato in braccio quando erano stati scelti come due dei componenti di una delle band in gara ad X Factor e allo stesso modo Harry era saltato in braccio a Louis quando quest’ultimo, qualche mese dopo, gli aveva proposto di andare a vivere insieme. Sì, assolutamente sì.
Ad Harry non erano mai piaciuti i ragazzi e a Louis neppure, ma, a dir la verità, nessuno dei due ci fece poi così tanto caso mentre si sporgevano l’uno verso l’altro e si baciavano dolcemente e a lungo, decisi a non lasciarsi andare.
E forse, ora che Harry ci pensa bene, deve essere stato quello il momento.
Avevano entrambi un paio di valige in mano quando Louis, con mano tremolante, aveva aperto la porta di casa loro. Si erano scambiati un sorriso emozionato prima di entrare nel grande salone e lasciare le valige a terra. Non erano passati che pochi secondi da quando avevano messo piede sulle mattonelle ancora immacolate che Louis aveva intrecciato velocemente la sua mano con quella del suo ragazzo, per poi tirarlo a se e baciandolo profondamente. Ed era stato proprio in quel momento, tra un bacio e l’altro –alternato solo da qualche sorriso schiacciato tra le labbra- che Harry aveva pensato “La mia vita è perfetta”.
Aveva il lavoro dei suoi sogni, lo condivideva con tre dei suoi migliori amici e con il suo fantastico ragazzo. Vivevano insieme e si amavano come pazzi, in quella piccola casa che presto sarebbe diventata loro.
E se, in futuro, qualcuno gli avesse detto di godersi il momento perché non sarebbe durato molto, Harry non lo avrebbe ascoltato.
Forse, sbagliando.