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Autore: Hopenill    28/09/2014    1 recensioni
Harry l'aveva baciata un'ultima volta. Dolcemente. Gli occhi offuscati dalle lacrime e le braccia avvolte al suo esile corpo. Inspirando profondamente, si girò e se ne andò per le strade notturne di Londra.
Era questa l'ultima cosa che aveva visto Chloe. L'ultimo attimo in cui il suo cuore era ancora intero.
Chissà poi che rumore fa un amore infranto. Forse lei aveva sentito qualcosa mentre s'accasciava a terra, con le mani sul petto dolorante e le lacrime che sgorgavano. Urlava piano, in silenzio, come se le parole le morissero in gola.
Socchiuse gli occhi e se andò anche lei, conscia che la fine era arrivata prima di quanto lei avesse previsto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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A tutte quelle persone che non riescono (o non possono) dimenticare 
e a lui, al quale devo le mie lacrime più amare e i miei sorrisi più veri
 
 
 
 
 
Chloe è felice.
Sorride, scherza e si diverte insieme ai suoi amici.
Non piange più. Almeno da quello che mostra agli altri.
Sono passati tre mesi da quando Harry l'ha abbandonata, sola, al buio, in quel vicolo, senza alcuna spiegazione.
"Ti porto fuori a cena" aveva detto "vedrai che bella serata". Uno schifo. 
Erano usciti sul retro, Harry appoggiato sulla spalla di lei barcollante per il troppo alcool assunto, e non faceva altro che dire parole dolci, affettuose, rassicuranti.
"Mi mancherai". Lo guardò interrogativo, ma nel profondo lo sapeva. Sapeva che le cose stavano peggiorando, che lui non era più innamorato come prima.
Le donne lo sanno. Sanno le cose ancor prima che succedano e Chloe era brava ad interpretare i gesti, gli sguardi, ma faceva finta di niente. "Andrà tutto bene" si ripeteva "passerà, è solo un brutto periodo".
Che sciocche le persone innamorate. Vedono, sperano e credono che andrà sempre a finire per il meglio. Alterano la realtà. Si feriscono e poi si disprezzano.
Harry l'aveva baciata un'ultima volta. Dolcemente. Gli occhi offuscati dalle lacrime e le braccia avvolte al suo esile corpo. Inspirando profondamente, si girò e se ne andò per le strade notturne di Londra.
Era questa l'ultima cosa che aveva visto Chloe. L'ultimo attimo in cui il suo cuore era ancora intero.
Chissà poi che rumore fa un amore infranto. Forse lei aveva sentito qualcosa mentre s'accasciava a terra, con le mani sul petto dolorante e le lacrime che sgorgavano. Urlava piano, in silenzio, come se le parole le morissero in gola.
Socchiuse gli occhi e se andò anche lei, conscia che la fine era arrivata prima di quanto lei avesse previsto.
 
 
E' mattina e il sole entra lentamente tra le tapperelle socchiuse della sua camera.
Gli occhi verdi sono ben sbarrati. Ha dei pensieri per la testa.
Con un movimento meccanico scosta le coperte, scoprendo le gambe nude fasciate da una lunga canotta grigia.
Affonda i piedi sul suo tappeto grigio-azzurro, alzandosi con cura e dirigendosi in cucina.
I lunghi capelli ramati le ricadono sul viso mentre tenta di afferrare la scatola dei biscotti dal ripiano più alto della dispensa.
Ne mette in bocca uno, assaporando con decisione il gusto fresco e intenso del limone. I pensieri non le lasciano via di scampo.
Si guarda furtiva intorno. Afferra gli short di jeans e le sue Converse consumate e li infila con velocità.
Raccoglie il suo skateboard chiudendo il cancelletto dietro di sè. La brezza primaverile la colpisce mentre sfreccia per le vie di Londra.
Si ferma di colpo. Il ricordo si fa ancora più vivo. Le mani sulle tempie e la strada che gira. A Chloe manca il respiro. 
Prende la tavola che sta sotto di sè e la scaraventa sulla muretta che le sta di fianco.
Guarda le sue mani e le passa davanti al viso. Vuoto. 
Chloe non sente nulla. Da troppo tempo.
Nè rabbia, nè dolore, nè amore, nè felicità, nè gioia, nè alcun tipo di emozione che possa provare una normale adolescente.
Si siede. Ripensa alla notte di Capodanno, a quanta agitazione avesse mentre la musica suonava insistentemente e lei ballava con un fremito che le saliva dalla schiena. 
Harry era lì. 
Nella sua stessa stanza. 
Dopo cinque mesi di totale indifferenza.
Si concesse una pausa per prendersi qualcosa da bere. Sentiva i piedi bruciare e di avere la gola in fiamme.
Successe così inaspettatamente che stenta ancora a crederci.
Le aveva afferrato il polso mentre i battiti del cuore accelleravano all'impazzata.
Il viso di Harry era talmente vicino che poteva sentire il suo alito caldo posarsi sul suo collo. "Scusa".
Il sole splende e il caldo aumenta. Piccoli e tenui fiori iniziano a sbocciare. 
Il vociare di allegri bambini si fa più vicino, insieme al chiacchiericcio delle madri. Li osserva.
Ma Chloe non sente nulla. E non sorride più.
Riprende lo skateboard accanto a lei, ripercorrendo il tragitto per tornare alla propria casa, rendendosi conto che le cose non stavano affatto migliorando.
 
 
E' il 24 Aprile. Brian compie sedici anni e la festa si svolge in una proprietà di Harry che sta fuori città.
Chloe non può mancare. In fondo è uno dei suoi migliori amici, e ci sarebbero stati gli alcolici. Motivo in più per partecipare.
Decide di vestirsi casual. Una maglietta bianca, dei jeans skinny grigi, una felpa larga nera e le sue amate Converse.
Alle otto parte con Brian per sistemare in tempo la casa. Avrebbero dovuto far presto, gli invitati sarebbero arrivati di lì a poco.
"Dov'è il festeggiato?"
Il suo cuore perde un battito. 
Chloe conosce bene quella voce profonda e rude. Forse fin troppo. 
Va di scatto in cucina, evitando accuratamente tutti gli sguardi che si posano su di lei. Prende un bicchiere dalla credenza mentre la treccia scompigliata si scioglie a poco a poco. Le tremano le mani.
Apre il frigo, cercando la bottiglia di vodka presa il pomeriggio prima. Ne riempe il bicchiere, scolandoselo tutto d'un sorso e assaporando quel liquido caldo scenderle giù dalla gola. "Sarà una lunga serata".
Le persone si accalcano, ridono e scherzano mentre l'alcool e la musica assordante riempiono l'intera abitazione.
I pensieri che invadono la mente di Chloe sembrano sparire. Tutto le sembra più leggero, e lei è felice. O solamente ubriaca.
D'un tratto si ritrova in giardino, con la felpa appoggiata alla moto del festeggiato e Harry davanti a lei. 
"E' sporca di torta. Ti ci sei tuffata dentro dopo il quinto bicchiere."
Guarda prima lui e poi l'indumento macchiato, chiedendosi come sapesse quale sarebbe stata la sua domanda.
"E tu che ci fai qui?"
"Ti faccio compagnia. Non è bene che rimani da sola quando sei in queste condizioni."
"Sono ubriaca!" esclama ridendo.
Harry abbozza un sorriso. "Giusto un po'".
L'aria calda di Aprile colpisce i due ragazzi. Chloe saltella un po' di qua e un po' di là, seguendo una linea immaginaria che solo lei conosce.
Torna indietro, scontrandosi con lui. Le afferra repentinamente la mano, portandosela dietro di sè. "Andiamo per 5 minuti dentro, stringimi forte che c'è parecchio bordello e seguimi senza soffermarti a parlare con qualcuno. Intesi?"
Scuote la testa in segno di approvazione.
L'aria le sembra rarefatta mentre percorrono ogni stanza della casa in cerca del bagno. Non riesce a respirare e sente che qualcosa le deve uscire dalla gola.
Spalanca gli occhi, strattonando Harry che si gira, intimorito. "Devo vomitare" capisce dal labbiale.
La prende in braccio, spostando le persone che gli sbarrano la strada. "Resisti, ci siamo"
Chloe non riesce a trattenere più niente, e appena la sua bocca si apre un liquido liscio cade nel fondo del water. 
"Ora sto meglio" sentenzia appoggiando la schiena al muro.
Le porge un bicchiere d'acqua. "Bevi, fa bene". Lo prende, e con un sorriso malizioso sul viso lo lancia addosso al viso di lui.
"E' il minimo dopo quello che mi hai fatto" spiega, non riuscendo a trattenere le risate.
Harry la prende nuovamente in braccio e Chloe si dimena. "Non sono una bambina!" urla mentre le batte i pugni sulla schiena.
"E' il minimo dopo quello che mi hai fatto" replica, ridendo anch'egli.
Passano nuovamente tra la gente accalcata, non ancora stanca dei festeggiamenti.
La fa sedere dolcemente per terra.
Chloe si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e chiude gli occhi. Il ragazzo accanto a lei, stringendo forte la sua mano.
L'effetto dell'alcool sembra svanire. "Sono triste"
La guarda, lasciando la luna come unica fonte di luce.
Le lacrime scendono giù e non si fermano, e ciò accade anche alle parole: "Sono cambiate tante cose da quando te ne sei andato. Molte volte ho fatto finta di stare bene, di sorridere e divertirmi per non preoccupare gli altri. Ho creduto di farcela, di essere forte, una roccia ma, diciamoci la verità, eri il mio punto di riferimento e io non sono mai stata brava a credere in me. Non l'ho mai fatto, perchè dovevo proprio cominciare in quel momento?
Ho iniziato a fingere, a recitare la parte di una persona che non m'apparteneva fino ad annullarmi. Non c'eri quando avevo bisogno di te. Mi sono distrutta, eliminando tutto quello che avevo di buono. Poi un giorno mi sono svegliata e ho pensato tra me 'ma che razza di persona lascia che tutto questo accadi?' così ho iniziato ad odiarti, intensamente. Provavo ribrezzo per ogni cosa che mi ricordava te e stavo iniziando a dimenticarti, sai? 
E come se non bastasse sei arrivato tu, nel pieno dei festeggiamenti del nuovo anno, a prendermi il braccio, portandomi in disparte e chiedendomi scusa. Scusa di cosa poi? Lo sapevamo entrambi che t'avevo perdonato già da tempo, che il mio non era mai stato odio nei tuoi conforonti ma nei miei. Spesso mi ripetevano 'pensa prima a te stessa'. Sciocche persone che non hanno conosciuto l'amore. Avrei voluto vedere loro al mio posto."
Dopo un attimo di silenzio le prende il viso e lo appoggia sulle sue gambe, accarezzandole amorevolmente i capelli. Chloe è incredula di quel gesto così intimo.
"Dopo averti lasciata e aver infranto tutte quelle promesse, ho passato mesi coi sensi di colpa. Quando t'incontravo per strada sentivo uno strano brontolio nella pancia. Una mancanza forte. E vuoi sapere una cosa? Nonostante tutte le brutte parole che ti ho detto, il mio menefreghismo e la mia insensata indifferenza non ho mai pensato che l'anno passato insieme a te fosse stato tempo perso.
Tu ne sei sempre valsa la pena."
Sorride, mentre le asciuga le lacrime.
"Le mie scuse non saranno mai abbastanza".
Smise improvvisamente di piangere, rendendosi conto che erano le parole migliori che si potesse mai aspettare.
 
 
Sono passati altri cinque mesi da quella sera così strana e inusuale.
Ogni tanto Harry e Chloe si lanciano quegli sguardi che solo loro possono capire. Si salutano da lontano ma ci sono sempre l'uno per l'altro.
Non solo conoscenti e nemmeno amici. Una sorta di via di mezzo.
Un affetto speciale, come lo era stato il loro amore.
Chloe sfreccia nuovamente con il suo skateboard. Ripensa all'ultima volta che lo aveva visto. Era mano nella mano con la sua nuova ragazza, e lo vedeva sussurrarle qualcosa.
Sorrise, chiedendosi se quella fosse decisamente la fine o solo un nuovo inizio.
 
 
 
SPAZIO ALL'AUTRICE
Premetto che è una storia vera, nulla di inventato. E' stato davvero faticosa scriverla, anche perchè è molto sentita e l'avevo nelle bozze da quasi un anno ormai.
Spero vi piaccia.
Con affetto, Hope.
  
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