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Autore: foodporv    28/09/2014    3 recensioni
Perché Maeve ogni volta che elenca tutti i difetti che l'australiano ha non riesce a non ammettere che, senza quei difetti, non sarebbe lui, non sarebbe il suo Calum.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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        all of your flaws and all of my flaws
when they have been exhumed
we'll see that we need them to be who we are,
without them we'd be doomed

 
 
 
 
 

Calum è pieno di difetti.
Difetti che per la maggior parte del tempo lo rendono un essere insopportabile, petulante e repellente. Sì, perché fa schifo quando dopo aver bevuto qualche sorso di birra, rutta senza pudore. 
Dire parolacce ed imprecare per nulla è ormai una routine per lui, ama ubriacarsi fino a non capire più in che pianeta si trovi, e non conta fino a dieci prima di parlare. Ha un tono di voce fottutamente alto che, cazzo!, gli si tapperebbe volentieri la bocca.
Maeve non lo sopporta, ogni volta che lo incontra vorrebbe pigliarlo a schiaffi fino a stancarsi, ma più che altro non sopporta il fatto che, oltre a schiaffeggiarlo, Maeve vorrebbe anche baciarlo.
Ancora non capisce come abbia fatto a farsi accalappiare da un ragazzo così rozzo, ma dannatamente bello, fino a diventarne quasi succube. Succube perché se non incontra quegli occhioni tendendi al nero e quelle labbra carnose non si sente completa, e questo le dà totalmente sui nervi.
Perché Maeve ogni volta che elenca tutti i difetti che l'australiano ha non riesce a non ammettere che, senza quei difetti, non sarebbe lui, non sarebbe il suo Calum. Odia il fatto di essere ceduta e di dover dipendere da quei capelli mori, da quell'accento inconfondibile caratterizzato da quella “s” sibilante e dalle sue braccia che, col passare degli anni, hanno assunto un po' più di muscoli. Odia il fatto di dover essere così legata a qualcuno che di sano e normale ha poco e niente, ma purtroppo ― o per fortuna ― non riesce a farne a meno.





Lo osserva di nascosto, quasi timorosa di essere colta in flagrante, e ne ammira la immensa bellezza. Sì, nonostante sia una concentrazione di difetti, Calum è terribilmente bello. 
Sono sdraiati sul divano, Maeve è accucciata al petto del moro che intanto si sta destreggiando in una partita di calcio alla playstation, Australia contro Francia.
Nota la sua espressione corrucciata, tipica di quando è concentrato, e sorride sentendo il carole del corpo arrivarle fino alle guance. Si sente come una tredicenne in preda alla sua prima cotta con l'imbarazzo che ha la meglio su tutte le altre sensazioni. Vede la lingua di Calum che fa lentamente ad insinuarsi sulle labbra carnose e Maeve pensa che quella sia la visione migliore in assoluto.
È quasi assurdo come il detto gli opposti si attraggono ci abbia del tutto azzeccato con loro due. Insomma, a vedere lei a tutto si era pensato, ma mai che potesse capitare con uno come Calum. Lei che è di un'eleganza e una grazia che danno quasi sui nervi ed è finita con l'ausraliano rude che non fa altro che... «Calum, hai scoreggiato?» ecco, appunto.
Il moro mette in pausa il videogioco da cui è quasi assuefatto e guarda la sua ragazza che lo fissa con un'espressione incazzosa misto al disgustata. Inutile dire che le scoppia a ridere in faccia come a risponderle “Sì, vedo che sei perspicace” e incassa anche i pugni sul petto e gli schiaffi sulle braccia che Maeve gli sta tirando, offesa.  «Dai Cal, fai schifo... Sei l'unica persona che con a fianco la propria ragazza scoreggia fregandosene altamente!» esclama la bionda con voce lamentosa e intanto si affretta  ad alzarsi, prende un po' di profumo che è solita portare in borsa e lo spruzza per tutto il soggiorno di casa Hood. Calum, dal canto suo, la osserva divertito dalla scena e, quando Maeve fa per tornare sul divano con l'intento di stare un bel po' lontana da lui ― e da quell'odore nauseabondo ―, il biondo la prende per i fianchi e l'attira a sé, causando dei mugolii di dissenso e delle lamentele da parte della rossa. Tutta scena, a dire il vero stare tra le braccia di Calum è l'unica cosa che la rende davvero felice.




 

«Cal, non stai davvero insegnando le parolacce ad Ethan, vero?» chiede retorica Maeve con sguardo intimidatorio verso il suo ragazzo che è seduto su una poltrona di casa Hood con in braccio il piccolo Ethan, figlio della sorella di Calum, Mali Koa. La bionda non può  e non vuole ― sul serio credere alla scena che gli si presenta davanti. Quale razza di decerebrato irresponsabile insegnerebbe le parolacce ad un bambino di appena due anni? 
Il moro si difende con un «Tanto prima o poi le dovrà imparare» facendo partire in quarta la bionda. Ella infatti alza il braccio e con uno scatto secco deposita uno scappellotto sulla nuca del suo ragazzo, il quale la fissa assottigliando gli occhi scuri, indignato.
Maeve si volta verso di lui divertita e soddisfatta per poi fargli una linguaccia e rubargli dalle ginocchia il piccoletto. La somiglianza tra i due è pazzesca, sembra quasi sia figlio suo e non della sorella. Stessi capelli scuri, stessi occhioni e stessa espressione furba. Spera solo che non abbia ereditato anche i suoi difetti perché, dio, quello sì che sarebbe un bel casino.













 
okay.
sono in fase sclero e il tutto è colpa della scuola (non fate il liceo classico, vi toglie pure l'aria per respirare) e odio tutti (e non ho neanche le paglie, daaaayum!)
però se parliamo dei bastille divento un essere docile e infatti questa one shot è stata scritta per ispirazione di flaws, che è appunto una canzone dei basticulo
anyway, non so, fatemi sapere cosa ne pensate! 
un abbraccio grande,
la KON



 
 
 
  
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