“Disperato Catullo, falla finita con le tue follie;
cị che vedi perduto, come perduto consideralo.”
(Catullo, Carme 8)
cị che vedi perduto, come perduto consideralo.”
(Catullo, Carme 8)
Annika vorrebbe sputare
Teso come corda di violoncello
sveli un pezzo di te:
una nota stonata,
contro i tuoi denti,
sbatte.
Poi la guardi.
Dice:
“Non importa.”
Acida,
la verità che porti,
la verità appena morsa.
Annika
vorrebbe sputare,
negare.
Chiedono
I tuoi occhi: “Mi ami ancora?”
Risponde
“Certo.”
Ma una nota stonata,
contro i suoi denti,
sbatte.