29/09/2014
2 recensioniTemari No Sabaku camminava decisa per le strade di Konoha trascinando dietro di sè un mal capitato Shikamaru Nara.
Mentre la prima era momentaneamente occupata ad ammirare un ventaglio esposto nella vetrina di un negozio, il secondo stava cercando di articolare un pensiero di senso compiuto da sfruttare per vincere la scommessa fatta con la ragazza.
Tale impresa era alquanto ardua.
Si dava il caso che Shikamaru, per sviare una situazione difficile, dovuta alla bocca troppo aperta di Ino, se ne era andato a cacciare in una ben peggiore.
La ragazza di Suna, infatti, lo distoglieva dai suoi pensieri ogni minuto e questo non gli permetteva di formulare un aforisma decente. Di questo passo non sarebbe mai riuscito a articolare bene il suo pensiero … e questo non doveva succedere! Non poteva permetterselo! Non osava nemmeno immaginare cosa gli avrebbe fatto fare quella arpia bionda.
– Temari. – chiamò il moro.
La ragazza sposto lo sguardo dal ventaglio viola al viso del ragazzo.
– Che c’è Shikamaru? -
- Stavo pensando... – iniziò il ragazzo, - che ne diresti di andare in un posto più tranquillo? Così quando si farà sera saremo già lì. -
La ragazza lo squadrò con fare interrogativo.
– Perché in un posto tranquillo? – chiese la bionda sospettosa.
– Non so, vuoi che ti parli in modo “poetico” in mezzo al villaggio? – domandò ironico Shikamaru.
Temari si guardò intorno.
– Effettivamente no. – ammise la bionda.
– Sarebbe alquanto scomodo addormentarsi per la noia dei tuoi discorsi in mezzo al villaggio. – lo derise lei.
– Ah Ah Ah, allora ci avviamo? – chiese il ragazzo stizzito.
– E va bene Nara. – disse la bionda avvicinandosi a lui, - ma il posto lo scelgo io. – disse con aria maliziosa.
Non ne sapeva il motivo preciso, ma il sorrisetto provocante della ragazza lo aveva fatto trasalire.
- Va bene, ti seguo. – disse il moro alzando le mani.
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Shikamaru stava seguendo Temari, che per giunta andava a passo di marcia, da circa un quarto d’ora.
Questo tempo aveva dato l’opportunità al moro di formulare la “definizione poetica” sullo specchio dato che la bionda era troppo concentrata sulla strada per interromperlo.
Ma non era ancora riuscito a esprimere a parole il suo esempio.
E dire che nella sua testa era così chiaro e semplice.
– Siamo arrivati. – disse all’improvviso Temari.
Shikamaru capì in quel momento dove si trovavano e gli scappò un sorriso.
– Perché proprio qui? – disse.
– Perché la parola tranquillità mi fa pensare a te. – disse la bionda subito, pentendosene un secondo dopo. Il lieve rossore sulle sue guance era visibile anche al buio.
Il sorriso di Shikamaru si accese di nuovo, senza che nemmeno lui se ne accorgesse.
– Non sorridere come un’ ebete Nara! – disse stizzita Temari.
– Volevo solo dire, che per venire tutte le volte che hai del tempo libero su questa collina, deve essere un posto particolarmente tranquillo, altrimenti tu non lo sceglieresti no? -
- Giusto. – disse Shikamaru.
Anche se non voleva ammetterlo, quella ragazza lo sorprendeva sempre.
Il ragazzo si appoggiò al tronco dell’albero che si trovava al centro della collina.
Chiuse gli occhi.
Era stanco, aveva pensato troppo … e mancava ancora un’ po’ al tempo che aveva per la fine della scommessa … avrebbe chiuso gli occhi solo per cinque minuti …
Mentre Temari non guardava, Shikamaru si era addormentato.
La ragazza era intenta a guardare il panorama dalla collina per far caso a una cosa del genere.
D'altronde i silenzi del Nara erano rinomati in tutta Konoha.
La ragazza finalmente distolse gli occhi dalla veduta del villaggio illuminato dalle luci e si voltò.
Quei lampioni accesi erano il segnale che era giunta la sera.
– Ehi,Nara! – disse, - è tempo per me di vincere una scommessa. – sghignazzò.
Non udendo risposta la bionda si insospettì e mise a fuoco il volto del ragazzo davanti a lei.
Quasi cadde in ginocchio quando si accorse che il moro aveva gli occhi chiusi … e che dormiva!?
- Oh ma andiamo! – disse spazientita.
Si staccò il ventaglio da dietro la schiena e lo appoggiò all’albero, in seguito si sedette al fianco del moro.
Lo guardò più da vicino e sentì che il suo respiro era più lento, segno che stava davvero dormendo.
– Sei uno sconsiderato Nara. – bisbigliò la ragazza tra sé e sé.
– Addormentarsi in un momento del genere. – non si accorse nemmeno di star sorridendo.
– Sei proprio assurdo! Accetti scommesse senza senso, guardi le nuvole come se fossero torte di compleanno, sbuffi di continuo, sembri un vecchietto sai? -
Shikamaru intanto si era svegliato ma, sentendo Temari parlare, aveva continuato a tenere gli occhi chiusi.
– Certe volte mi fai davvero incazzare! – continuò la ragazza.
– Ma lo sai che … - iniziò Temari.
Passò qualche minuto e la kunoichi non finiva la frase.
Shikamaru aveva la tentazione di aprire gli occhi ma sapeva che se lo avesse fatto non avrebbe mai sentito il seguito della frase di quella seccatura.
Ma era ancora lì?
Shikamaru iniziò a pensare che se ne fosse andata.
Si dette mentalmente dello stupido per quello che stava per fare, ma era l’unica cosa che gli veniva in mente in quel momento per provare la sua presenza al suo fianco.
Continuando a tenere gli occhi chiusi, il moro si adagiò su di un lato, il lato dove sarebbe dovuta esserci Temari.
Si accasciò fino a che la sua guancia non toccò la spalla della bionda che sobbalzo appena se ne accorse.
Ci fu un silenzio tombale.
Perché Temari non se lo scostava di dosso?
Aveva pensato che in quel modo la ragazza si sarebbe allontanata e lo avrebbe svegliato e invece non faceva niente!?
Ma era davvero Temari?
La curiosità di Shikamaru aveva raggiunto il culmine e non ce la fece più.
Un secondo dopo aveva spalancato gli occhi.
Un secondo dopo gli era quasi venuto un infarto.
Il viso di Temari era a pochi centimetri dal suo.
Appena la ragazza si accorse che il moro si era svegliato si pietrificò di colpo.
Per una manciata di secondi non si mossero nemmeno di un millimetro.
Shikamaru guardava negli occhi Temari, Temari guardava negli occhi Shikamaru.
– Tem … - iniziò il ragazzo.
Temari urlò e se lo scostò di dosso.
– Ehi seccatura! Ma che fai? – disse il moro dopo essersi riappoggiato all’albero ed aver incrociato le braccia.
La kunoichi era rossa come una anguria.
Shikamaru sapeva che se glielo avesse fatto notare Temari avrebbe afferrato il ventaglio e lo avrebbe ucciso. Quindi non disse nulla.
– Stavo cercando di svegliarti! – disse prontamente Temari.
- È tardi Nara! Muoviti a farmi questo discorso sullo specchio! Ho delle cose da farti fare! – disse tutto di un soffio.
Shikamaru sorrise e si sedette più vicino a lei.
– Ehi idiota! Ma che fai? – disse Temari cercando di alzarsi.
In tutta risposta Shikamaru la tirò più vicino a sé.
– Ora sta un po’ zitta seccatura. Parlo un po’ io ok? – disse Shikamaru sorridendo.
Temari tornò ad avere la faccia del colore dell’anguria, ma questa volta rimase zitta.
– Mi hai chiesto di formularti un pensiero poetico sugli specchi, e io lo ho fatto! Ho trovato perfino un esempio che sono sicuro ti farà impazzire! – sorrise malizioso il Nara.
Dal canto suo Temari lo fissava senza proferire parola.
Lui lo prese come un :”Prego, continua pure”.
– Lo specchio è un terzo incomodo. Ci mostra come siamo veramente, senza illusioni o inganni di sorta. È cinico, freddo e realistico. Ma tutta via questo ha un suo fascino … - disse Shikamaru sorridendo provocatorio a Temari.
– Il fascino della verità incontrastata, una verità inoppugnabile, la cui attendibilità è certa! Nella sua oggettività vede tutto così com’è. Nel caso delle persone, le riflette con tutti i loro difetti. Li conosce meglio di loro stessi. Perché le persone possono trovare scusanti, rimpiangere ciò che non sono o semplicemente ignorare quello che vedono riflesso. – il moro fece una pausa e guardò la bionda.
Si chiese se quello nei suoi occhi fosse stupore.
– Ma lo specchio non deve essere necessariamente un oggetto. Può essere anche l’acqua, un ombra o anche … una persona. – concluse Shikamaru.
Temari era sorpresa, ma leggeva nella sua espressione che non era ancora convinta.
– Se non sei ancora convinta posso farti un esempio più concreto. – disse il Nara.
Temari annuì istantaneamente.
Shikamaru fece un profondo respiro poi tornò a guardare la ragazza negli occhi e sorrise genuinamente.
– Tu Temari, sei il mio specchio! – esclamò il ninja tutto di un fiato.
– Cosa? – sussurrò stupita la bionda.
– Tu mi dici senza mezzi termini come sono fatto. Mi dici che sono pigro e che sembro un vecchietto. – rise il ragazzo.
La kunoichi avvampò.
– Mi stavi ascoltando Nara? – disse stizzita incrociando le braccia al petto.
– Certo, mi sono svegliato mentre finivi quella frase.- disse il ragazzo.
– Tu mi conosci meglio di me probabilmente, come prima per esempio. -
La ragazza lo guardò interrogativa.
– Appena io ho nominato un posto tranquillo tu sei venuta spedita qui, lo stesso posto a cui avevo pensato io. Ma non solo, forse non lo noti, ma spesso mi dici tra le righe che sono intelligente,o interessante. Per questo Temari, tu sei il mio specchio!E lasciami dire che … - già si stava maledicendo per la fine della sua frase, - se tu sei il mio specchio pensò che finirò per diventare narcisista! – concluse leggermente rosso. Bingo!
Temari lo stava guardando, ma senza guardarlo.
Era senza parole.
– Presumo di aver vinto. – disse il ragazzo appoggiandosi come in precedenza sulla spalla di Temari.
Temari lo guardò davvero stavolta e, anche se vistosamente rabbuiata, annuì.
– Grazie per essere stata onesta. – disse il ninja guardandola di sottecchi.
– Te la farò pagare Nara, fosse l’ultima cosa che faccio. -
- Certo, certo. Ma intanto devi fare tutto quello che dico fino e domani sera ricordi? Lo hai detto proprio tu. – sorrise ironico Shikamaru.
– Nara, vuoi davvero che ti stacchi la testa? – disse la ragazza con un sorriso malefico.
– Certo che no. – disse il moro, - Ma vorrei che continuassi quello che stavi per fare prima che mi svegliassi. – sussurrò.
Temari si scostò e lo guardo in volto seria.
Si era inginocchiata tra lui e il ventaglio e … forse aveva esagerato.
Non appena vide la kunoichi avvicinarsi chiuse gli occhi di istinto aspettando il colpo di ventaglio … ma questo non arrivò.
Al suo posto Shikamaru si ritrovo a provare una calda sensazione sulle labbra che durò qualche secondo.
Quando riaprì gli occhi Temari era pochi centimetri da suo viso.
Aveva una espressione serissima.
Possibile che lo avesse fatto davvero?
La ragazza si alzò e gli tese una mano.
Lui la afferrò e si tirò su.
– Nara, sarebbe ora di tornare a casa. – disse Temari con voce così bassa che a stento Shikamaru la sentì.
– Non ancora Temari. – disse il ragazzo, – che ne dici di andare a fare un giro? -
- Dovrebbe essere un ordine? – disse la ragazza stringendo un po’ di più la presa sulla sua mano.
– Veramente è un invito a uscire, ma se lo trovi noioso puoi sempre non accettare Sabaku! – ghignò lui.
– Stai scherzando Nara? Non mi farei mai scappare una occasione simile! – sorrise lei.
Angolino di Haru-chan
Eccoci qui!
Fanfiction finita :) Non romperò più le scatole ♥
ok promessa impossibile, li amo troppo 'sti due XD
Comunque...spero vi sia piaciuta, io mi sono divertita un casino a immaginarmi le scenette che scrivevo X3
Ora vorrei ringraziare alcune persone senza la quale non avrei concluso niente.
*si schiarisce la gola*
Prima di tutti ringrazio Nicolò, odio ammetterlo ma senza quel narcisista sarei ancora in alto mare ♥
Poi ringrazio Nunzia che sopporta i miei scleri e mi aiuta con i miei blocchi dello scrittore ♥
E infine ringrazio Flavia per la sua frase XD e per aver preso appunti mentre io scrivevo ♥
Ciao a tutti o3o alla prossima da Haruhi_Kujo
SITO DELLA BLACK PARADE---> http://www.moschenere.forumfree.it/?act=Msg&CODE=01&VID=in