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Autore: Aliak    29/09/2014    2 recensioni
Com'è realmente cominciata la storia.. Il mito di un padre irraggiungibile e lontano, un demone forte e rispettato da tutti. Ancor prima della nascita di Inuyasha e Sesshomaru, un viaggio attraverso gli occhi del più grande demone cane, sovrano delle terre dell'ovest, come è nato il suo impero le sue decisioni le sue paure, uno scorcio verso il futuro prossimo, cosa realmente gli riserverà? Dolore.. Intrighi.. Rabbia.. Delusioni.. Fra alleanze e corti la guerra continua fra demoni, per il dominio sul mondo, e la distruzione degli esseri umani.
NB: La storia inizialmente sarà incentrata sul nostro Taisho ma poi si sposterà su Sesshomaru
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, inu taisho, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Quattro giorni erano passati da quella notizia, il tempo di decidere il momento e dove sopratutto, e si erano riuniti in quella sala tutti i capi e esponenti dei vari clan, tutti gli occhi erano puntati sul posto al suo fianco dove risiedeva la propria compagna, era stata chiamata a presenziare alla riunione anche lei, pur sapendo le attuali condizioni; lei non aveva di certo rinunciato a venire, per di più non erano soli, non volendo rischiar di lasciarlo incustodito al palazzo senza la loro protezione.

Si gli occhi erano poggiati sulla piccola figurina del cucciolo, gli occhietti curiosi di lui guardavano attentamente quello che intorno lo circondava, di tanto in tanto toccando la sua compagna in un tacito scambio di parole non dette, ma fatte di gesti avevo allungato una mano a sfiorare il volto del mio piccolo, che si strusciò delicatamente con il viso contro il palmo.

-Mi dispiace vi abbiamo scomodati a venire, a voi Irasue e al principino- vidi la mia compagna sollevare il capo, c'era una maschera di freddo cinismo su quel volto che non riuscivo a riconoscere, scosse lievemente il capo verso il Nekoyoukai che aveva appena pronunciato quelle parole, per poi rispondere a quelle parole.

-Vista la situazione, non potevate di certo far a meno di farlo- era seria la risposta quanto il tono usato, aveva imparato a conoscere quel tono, lo usava quando era necessario, in quella situazione la calma e la freddezza la lucidità della mente doveva esser mostrata, non erano nel loro palazzo ma a cospetto dei vari capoclan, e farsi vedere deboli per quanto fossero alleati non era una buona cosa.

-Siamo tutti allora- disse il vecchio youkai, mentre anche l'ultimo si era seduto sul trono, e la porta venne chiusa alle loro spalle -La situazione è tragica, l'attacco a nord è stato un massacro, non abbiamo ben capito cosa abbia spazzato via tutto senza lasciare nemmeno una traccia, come se non fosse mai esistito nulla in quel luogo, e questo è grave, se non sappiamo come reagire o cosa aspettarci da questi attacchi, o chi sia il nemico ci porterà semplicemente alla loro stessa fine-

Borbottì si propagavano per la stanza, vedevo Sesshomaru agitarsi lievemente tra le braccia di sua madre, poteva avvertire pure lui la tensione, con gesti delicati e calcolati cercava di placarlo, le ore passarono nello studiare il miglior modo per tenere sott'occhio i vari territori a vicenda in modo che nessuno rimanesse scoperto, ne tanto meno che rimanessero all'oscuro gli altri clan di quello che era accaduto, alla fine si erano decisi che i vari gruppi ognuno degli stessi avrebbe mandato i loro guerrieri negli altri, in modo da spartire le varie qualità, e mantenere tutti sotto una protezione uguale, non riusciva a esserne convinto di quella scelta, ma non poteva essere nemmeno del tutto inutile, dopotutto anche gli inuyoukai avevano dei limiti, così sarebbe state annullate o quanto meno dissipate quel poco che bastava, per aver un pò di più di pace.

Erano usciti dalla stanza, lasciandosi alle spalle gli altri clan, per primi Sesshomaru si era di nuovo agitato e stava per piangere e lei aveva preferito allontanarsi dalla sala, la trovò all'esterno vicina al porticato che allattava il proprio cucciolo, lontana da sguardi indiscreti, il piccolo avidamente mangiava con le mani poggiate contro il seno della sua compagna.

Si era voltato verso di lui, sorridendogli dolcemente poi lo sguardo si era spostato poco più indietro alle sue spalle, mentre l'odore del Nekoyoukai arrivava fino alle nari -Tonka- pronunciò il suo nome voltandosi verso di lui, mentre con una mano cingeva delicatamente la vita della sua compagna, l'uomo sorrideva dolcemente verso la propria compagna, conosceva quel neko da lungo tempo, era una delle persone di cui si fidava di più in assoluto, Sesshomaru lentamente si era staccato per poggiare lo sguardo sul gatto, incuriosito dall'odore dello stesso lo vedeva annusare lentamente le aree, non ne aveva percepiti mai fino a ora, e in quella sala strapiena di odori conosciuti non si era soffermato su nessuno.

-Volevo farvi conoscere mio figlio- aveva pronunciato lui.

-Volete mandarlo in battaglia?- domandò la mia compagna, mentre lentamente si era ricoperta di nuovo il seno. Lo vidi annuire -Credete che ne sia all'altezza, non dubito della vostra opinione, ma è molto giovane.- Era lievemente imbarazzata nel dire quelle parole.

-Me lo ha chiesto lui in realtà, non ero convinto nemmeno io se devo dirlo, ma vista la situazione in parte, non posso nemmeno non accettare anche questo aiuto.- Non aveva del tutto torto si accorgeva che nel pronunciare quelle parole, il tono era mutato rispetto al solito, la fermezza e la decisione sempre presente nella voce di lui era in parte sparita del tutto. -Voi, veramente volete combattere?- chiese a lei, poggiai lo sguardo sulla mia compagna che aveva abbassato lo sguardo sul nostro cucciolo.

-Da una parte non vorrei.. vorrei stare con il mio cucciolo proteggerlo al meglio, ma da un'altra questa battaglia serve anche per garantire, un futuro migliore anche a lui, e quindi...- 

-E' meglio che tornate al castello, lo vedo stanco e vi vedo anche a voi stanca Irasue, o se volete posso offrirvi una stanza da noi e ripartirete domani- era una proposta allentante e non sapeva, se convincerla a dire di si o no, la vedeva stanca anche lui, alla fine era inutile far finta di nulla la gravidanza e quel cucciolo la stavano debilitando e si rifiutava allo stesso tempo di darlo alle nutrici, non gli dava torto dopotutto.
 

Era scesa lentamente dal letto andando da Sesshomaru che dormiva nella culla, sembrava essersi svegliato ancora non era sorto il sole, ma presto si sarebbe rivelato notava i raggi rossicci trapelare dalla finestra, lui ancora sembrava dormire tempo di fare un passo e le ginocchia avevano ceduto, era caduta a terra ma si era trattenuta con le braccia cercando di non far si che fosse ancor di più rovinosa quella caduta, lo stomaco era in sobbuglio, si era appena accostata alla culla cercando di riprendere fiato e lui ancora piangeva, sentì un lieve movimento nella direzione del letto mentre sollevai lo sguardo incontrai la figura di lui, che mi si era avvicinata.

-Irasue che cosa c'è?- mi aveva preso in braccio ripoggiandomi infine sul futon, avevo sorriso lievemente per poi scuotere il capo, alla fine si era allontanato per andar a prendere il nostro cucciolo che continuava a piangere, si era seduto accanto a me e avevo allungato la mancina verso la piccola figurina del neonato.

-Nulla tranquillo- avevo afferrato quel cucciolo, aveva chiaramente fame il corpo lievemente tremava mentre lui si era attaccato al seno. MI aveva cominciato a accarezzare dolcemente il viso e dall'espressione del suo volto, sembava non essere molto convinto di quello che lei aveva appena detto. Una nuova fitta, il corpo tremò sentì le braccia di lui sorreggermi, mentre anche Sesshomaru si era staccato, e mi guardava preoccupato gli accarezzavo il volto cercando di tranquillizzarlo.

-Non mi sembra- aveva detto, un sospiro uscì dalle mie labbra mentre il piccolo cominciò di nuovo a mangiare -ultimamente non stai bene, ti si legge da lontano e non credo sia solo la stanchezza del parto, e l'allattamento- avevo scosso la testa per ora non ne volevo parlare, anche perchè avrei prima voluto parlare con Yaone, di quella strana sensazione.
 

Appena tornati al castello lei si era rifuggiata all'interno della loro stanza, mentre aveva chiesto ai servitori di chiamare Yaone, cominciava a salire l'ansia mentre nell'attesa si era occupato dei suoi soldati, stava studiando chi mandare nel villaggio dei neko, dopotutto aveva accettato quelladecisione presa dal consiglio, e stava studiando la situazione con freddezza seppur la mente stava oltre, vidi avvicinarsi a me Sakamaru -cosa succede generale?- domandò mentre avevo congedato gli altri.

Ormai dopotutto avevo deciso, non serviva che stavano ancora lì -non lo so!- dopotutto era solo, la pura verità si mosse quindi con lui all'interno del castello, continuava a seguirlo in silenzio, fino a che non si era diretto ai piani che gli appartenevano, e lui era rimasto in disparte dopotutto non lo aveva invitato, era arrivato nei pressi della loro camera quando vide una delle nutrici con il piccolo Sesshomaru -ancora stanno dentro?- domandò quella annuì lievemente, sorpassai la sua figura per poi entrare nella stanza.

Era la seduta nel salottino antecedente alla camera da letto, si erano voltate entrambe verso di me, le mani di lei erano poggiate su una tazza fumante che aveva portato alle labbra. -Generale- sembrava imbarazzata Yaone, al fatto  che era entrato allimprovviso nella propria stanza, dopotutto era la sua.

Mi ero avvicinato a Irasue, che cercava in tutti i modi di non guardarmi negli occhi, a sfuggire dal mio sguardo -cosa succede?- chiesi rivolto all'uno e all'altra, volevo una risposta dalla mia compagna ma mi sarei accontentata anche dell'altra, vidi sussultare appena Irasue poggiai delicatamente una mano sulla propria spalla, lo sguardo dell'altra si spostava tra me e lei, come a cercare conferma se rispondere, dopotutto doveva stare agli ordini di entrambi, e il dubbio forse era fin troppo naturale, vidi annuire percettibilmente la mia compagna mentre mi faceva segno di sedermi vicino a lei, ma rifiutai.

-Purtroppo come sapete da quando...- erano molto incerte le sue parole, sembrava temer di pronunciarle, vidi il volto della mia compagna rabbuiarsi -ha rischiato di perdere Sesshomaru- dove voleva arrivare con quelle parole, guardava con uno sguardo strano Irasue e io aspettavo con ansia il suo verdetto -il suo corpo ne ha risentito-

-Lo so benisssimo, per quasi una settimana è stata malissimo non serve ricordarmelo- ero arrabbiato, ci stava girando intorno a quello che volevo sapere, sentì la mano della mia compagna, stringere la mia che era poggiata sulla sua spalla -ma ora sta bene, stanno bene tutti e due, non gli è successo nulla- quelle parole erano uscite con impeto.

-Non del tutto- ammise rimasi stupito -temo che purtroppo la vostra compagna, non potrà più avere figli, è stato già un miracolo che il principino sia sopravvisuto e sia venuto alla luce, ma temo non ci saranno altre possibilità- Sentì la terra mancarmi sotto ai piedi, oltre i singhiozzi della mia compagna, che aveva cominciato a piangere. -Mi dispiace per ora non è sicuro, ma ci sono buone probabilità.- La strinsi a me mentre cercai di consolarla e lei si congedava, mi ero seduto accanto abbracciandola dolcemente accarezzandola.

-Non importa- dopotutto già lui all'inizio non avrebbe voluto avere figli, il fatto che potesse non averne altri da lei, non sembrava cambiarlo. -Tranquilla- cercava di calmarla ma sembrava tutto inutile, lei continuava a piangere contro il suo petto, mentre lui la cullava dolcemente. -L'importante è che ci sei tu, e c'è Sesshomaru- L'aveva accompagnata alla fine al letto dove si erano distesi insieme, lei sembrava stanca oltre a essere stressata, lasciò che le nutrici si occupassero del bambino, voleva che almeno per oggi fosse lasciata in pace.
   
 
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