E Se…
Parigi. Uno dei più prestigiosi alberghi.
La stanza n°623, al quarto piano.
Il letto all’estrema sinistra, vicino alla finestra.
È distesa una ragazzina dai capelli bruni, ondulati fino a metà schiena, ha 2 tubicini che le salgono su per il naso e una flebo al braccio.
Ha gli occhi chiusi ed è immobile.
L’unica parte del corpo in movimento è il petto che va su e giù insieme al respiro della ragazza che, stranamente, è regolare.
Ha 16 anni ed è ricoverata da ben 5 anni.
Una botta in testa. Stavano traslocando con la famiglia e un operaio, accidentalmente, nello spostare un mobile ha colpito la testa della ragazza con lo spigolo.
Non l’hanno voluta sopprimere. I genitori non volevano. “La Speranza è l’ultima a morire”, diceva sempre il padre Andrè anche se ormai stentava a crederci. La madre, Lucille, una donna assai pessimista continuava a piangere dalla mattina alla sera, non riusciva ancora ad accertarlo. Dopo 5 lunghi anni.
Dovevano trasferirsi a Manchester quell’anno, l’anno in cui la loro adorata figlioletta andò in coma.
Erano tutti così felici, non immaginavano cosa sarebbe potuto succedere.
Ora era il Dottor. Georgen Montague a occuparsi della ragazzina.
Questa era la sua cartella clinica.
NOME: Hermione
COGNOME:Granger
ANNI: 11-12-13-14-15-16
MALATTIA: Coma
GRAVITA’:5° grado
COME E’ SUCCESSO:Botta sulla nuca causata dallo spigolo di un mobile.
Ormai Hermione era diventata un mito all’interno dell’ospedale, era un punto d’appoggio per tutti i pazienti.
Però anche se tutti nell’ospedale la conoscevano, al di fuori nessuno sapeva della sua esistenza, gli amici pensavano fosse morta.
*Hermione*
Corro nei corridoi molto velocemente, non voglio arrivare
in ritardo alla prima lezione dell’anno, la prima lezione della mia materia
preferita, poi! No, non poteva mancare assolutamente a Trasfigurazione.
Era il primo mercoledì del suo sesto anno e quel giorno
ci sarebbe stata la verifica di controllo per constatare se le cose apprese
l’anno prima non si fossero dimenticate.
Spalancò la porta dell’aula ed entro velocemente notando
di essere la prima, non c’era neanche la professoressa.
Guardò l’orologio che le avevano regalato i genitori per
il compleanno.
Mancava ancora mezz’ora! Si avvicino alla cattedra e la
guardò sprofondando nei ricordi, andò vicino alla sedia della prof. e la guardò
siedendosi sopra.
Improvvisamente si girò sentendo la porta aprirsi e si
trovò davanti Piton.
-Signorina Granger…cosa ci va lì seduta?- disse mezzo
sconvolto non riuscendo a capire.
Ma un dubbio si insinuò nella mente del professore. Aveva
trovato un modo,un modo per far espellere quella mezzo sangue.
- Signorina Granger, ho paura di doverle dare una brutta
notizia- disse sorridente il professore.
- Quale?- disse Hermione scattando in piedi spaventata.
- Sono costretto ad espellerla.
-P…perché?
-Stava guardando il compito che tra circa mezz’ora
avreste svolto.
-Ma non è vero!!
-Non aggravare la situazione.
Ad hermione girò improvvisamente la testa e cadde a terra
svenuta.
OSPEDALE
Un rumorino acuto cominciò ad andare più rapidamente…
“bip.bip.bip.bip”.
E se fosse stato un fremito di vita?
I dottori accorsero nella stanza insieme ai genitori che stavano aspettando l’orario delle visite.
Hermione
Aprii gli occhi. Anzi, li spalancai.
Vidi tante persone sconosciute e mi tirai su, spaventata mentre urlavo “ Dove mi trovo?! Cosa volete farmi?!”
Ero trattenuta giu da tante persone che non conoscevo ma poi girai la testa e vidi due volti amici. I miei genitori in lacrime. Sorridevano.
Ma ero comunque ancora spaventata.
Ci vollero 5 medici per tenermi ferma, riuscii a scorgerne uno che mi fece una puntura sul braccio, mi addormentai pochi secondi dopo.
Dormii per almeno 24 ore.
Quando mi svegliai ero più tranquilla, i miei genitori erano lì, davanti a me.
-Mamma, papà, dove sono, cosa mi succede?Fino a poche ore fa ero a Hogwarts, il prof. piton mi stava dicendo che mi doveva espellere, e io sono svenuta…- mi trovai i loro occhi a fissarmi come se fossi impazzita. Mia madre mi sorrise comprensiva ma mio padre si alza spaventato e andò a chiamare il medico.
Non mi ricordo esattamente quello che successe nelle ore seguenti, so solo che mi applicarono tanti “cosini” nella testa.
Mi ricordo poi che mia mamma scoppiò a piangere e mio padre anche, avevano tutti una terribile faccia, ero spaventata, molto spaventata.
Mio padre si calmò prima e si avvicinò a me mettendomi una mano sulla spalla e disse :-Mione, ti devo dire una cosa…
-Non mi riammetteranno più a Hogwarts?
-Mione…Hogwarts non è mai esistita. Sei stata in coma per 6 anni…e hai sognato tutte quelle straordinarie avventure…
-Papi!- dissi ridendo- ma cosa stai dicendo?- l’espressione di mio padre però rimase seria e io cominciai a preoccuparmi.
Mio papà, cominciò a raccontarmi la storia.
La storia.
La storia della vita che ormai non mi apparteneva più.
continua…
***
Allora?che ve ne pare come inizio?
Commentateeeeeeeeee!!Ciao!
mewina