30/09/2014
11 recensioniUn altro passo...
Sono stato dimenticato.
Dimenticato in una monotonia di gioco esasperante e spinto alla fuga da tutto ciò.
Cercare un po' di pace, riducendomi in uno stato d'isolamento sulla cima di un impervio Monte, è stato inutile: speravo di trovare il vero me stesso, ma non ci sono riuscito.
Qualcuno mi ha trovato e sconfitto, dimostrandomi che il mio tempo ormai è scaduto, non sono più nemmeno il migliore.
Dovrei vivere ancora? Ne ho motivo?
No. Devo solo fare un altro passo in avanti e tutto sarà, finalmente, finito.
Addio.
Angolo ottuso e malinconico che di sicuro sarà più lungo della storia stessa.
Felice (si fa per dire, vista la depressione di questa cosa) ultimo di settembre a tutti.
Drabble di 90 parole precise, perché sì, volevo farla proprio così. Non so se avete capito tutto ciò che volevo dire, più giù vi lascio una spiegazione, così voi plebei, che non siete acuti e intelligenti come me, se non vi siete sentiti tristi con la storia perché non l'avete compresa allora lo sarete con la spiegazione da bimbi delle elementari.
Yee.
La drabble l'avevo in cantiere da tantissimo tempo ma non ho mai trovato il coraggio di pubblicarla, mi sembrava... stupida. Lascio a voi i commenti: ho deciso di pubblicarla spinta da un amico, che ringrazio. Non so se tematiche delicate sia adatto come avvertimento, avete capito che il protagonista è Rosso e che si sta suicidando, vero? Infatti ho messo altri come personaggio, perché Red per me è il personaggio del manga, Rosso del videogioco.
Spero vi sia piaciuta, e che la spiegazione non serva.
Bye ~
Ho provato a immaginarmi il perché Rosso si fosse isolato sulla cima del Monte Argento. Poi ho trovato una spiegazione, valida almeno per me: l'eroe dei giochi di prima generazione, scoperta la sua vera identità di ragazzo inesistente, finto, figlio di un videogioco, ha deciso di porre fine alla sua vita non vera. Non sapendo però se farlo davvero, ha aspettato a lungo, finché il protagonista dei giochi di seconda generazione non gli ha dimostrato che non è più nemmeno l'allenatore più forte, sconfiggendolo in una lotta Pokémon. E adesso... manca quel piccolo tile, deve solo fare un altro passo e poi sarà libero dalle sue pene.
Dimenticato in una monotonia di gioco esasperante e spinto alla fuga da tutto ciò.
Cercare un po' di pace, riducendomi in uno stato d'isolamento sulla cima di un impervio Monte, è stato inutile: speravo di trovare il vero me stesso, ma non ci sono riuscito.
Qualcuno mi ha trovato e sconfitto, dimostrandomi che il mio tempo ormai è scaduto, non sono più nemmeno il migliore.
Dovrei vivere ancora? Ne ho motivo?
No. Devo solo fare un altro passo in avanti e tutto sarà, finalmente, finito.
Addio.
Angolo ottuso e malinconico che di sicuro sarà più lungo della storia stessa.
Felice (si fa per dire, vista la depressione di questa cosa) ultimo di settembre a tutti.
Drabble di 90 parole precise, perché sì, volevo farla proprio così. Non so se avete capito tutto ciò che volevo dire, più giù vi lascio una spiegazione, così voi plebei, che non siete acuti e intelligenti come me, se non vi siete sentiti tristi con la storia perché non l'avete compresa allora lo sarete con la spiegazione da bimbi delle elementari.
Yee.
La drabble l'avevo in cantiere da tantissimo tempo ma non ho mai trovato il coraggio di pubblicarla, mi sembrava... stupida. Lascio a voi i commenti: ho deciso di pubblicarla spinta da un amico, che ringrazio. Non so se tematiche delicate sia adatto come avvertimento, avete capito che il protagonista è Rosso e che si sta suicidando, vero? Infatti ho messo altri come personaggio, perché Red per me è il personaggio del manga, Rosso del videogioco.
Spero vi sia piaciuta, e che la spiegazione non serva.
Bye ~
Ho provato a immaginarmi il perché Rosso si fosse isolato sulla cima del Monte Argento. Poi ho trovato una spiegazione, valida almeno per me: l'eroe dei giochi di prima generazione, scoperta la sua vera identità di ragazzo inesistente, finto, figlio di un videogioco, ha deciso di porre fine alla sua vita non vera. Non sapendo però se farlo davvero, ha aspettato a lungo, finché il protagonista dei giochi di seconda generazione non gli ha dimostrato che non è più nemmeno l'allenatore più forte, sconfiggendolo in una lotta Pokémon. E adesso... manca quel piccolo tile, deve solo fare un altro passo e poi sarà libero dalle sue pene.