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Autore: Ship_COFFE_Bar    30/09/2014    2 recensioni
{Raccolta di Drabble/Flashfic; Attenzione: forte presenza di Nonsense; Thorki e Thor/Jane;}
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"Accidia, Ira, Gola, Superbia, Avarizia, Invidia, Lussuria.
Sono sette i peccati capitali, sette frutti avvelenati a cui
ogni essere umano ha dato un morso, nel corso della vita.
Dolce è il sapore del peccato e difficile è resistervi.
... Chi ha detto che gli Dei ne sono immuni?"
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jane Foster, Loki, Thor
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incest, Triangolo
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                                                     "Accidia,
                                                           Ira,
                                                         Gola, 
                                                      Superbia,
                                                       Avarizia, 
                                                        Invidia,
                                                       Lussuria.

                   Sono sette i peccati capitali, sette frutti avvelenati a cui
                ogni essere umano ha dato un morso, nel corso della vita. 
                        Dolce è il sapore del peccato e difficile è resistervi. 
                                                             ...
                             Chi ha detto che gli Dei ne sono immuni?"






                                                       Accidia~

-Uno spirito che non si esercita in nulla diventa grezzo e pesante nell'inerzia
  Jean Jaques Rousseau

Il bianco gli aggredisce gli occhi, avvelenandoli di purezza.
Vorrebbe solo ...togliere tutto quel bianco, e sostituirlo con il rosso.
"Voglio vedere scorrere il tuo sangue ai miei piedi. Ti voglio morto"
Sarebbe sicuramente meglio. Non lo accecherebbe a quel modo.
Ma in fondo, non ha nemmeno voglia di muoversi. Raggiungere il tavolo, prendere il sottile pugnale nascosto con un incantesimo e conficcarlo nei polsi, lasciando che la vita schizzi via dal suo corpo e macchi le pareti.
Mh, no. Decisamente no. Che bisogno c'è? Che scopo? 
Meglio lasciarsi morire di fame. Le mosche ronzano già intorno al suo ultimo pasto, lasciato intoccato.
"Voglio che tu ti pieghi, e implori il mio perdono" 
No, non servirebbe a nulla; non ha senso.
"Voglio uccidere quell'insulsa sgualdrina che ti porti sempre appresso" 
No, non servirebbe a nulla; non ha senso.
"Voglio... Voglio andarmene da qui!"
...
No, non servirebbe a nulla.
Non ha senso.


                                                               Ira~

-Sono sempre più sincere le cose che diciamo quando l'animo è irato che quando è         
 tranquillo.
 Marco Tullio Cicerone

Avrebbe solo voglia di distruggere ogni cosa. Di spezzare fra le sue mani il mondo intero, e di spezzare insieme ad esso le sue ossa quelle (fragili, delicate, pallide) ossa che ancora si ostinano a ricomporsi dopo ogni caduta, sempre più rotte, sempre più inutili, ma ancora pronte a deriderlo.
E le ossa devono solo ringraziare quella teca di vetro che le protegge 
(che le intrappola) perché ad averle fra le mani, le spezzerebbe, e poi le divorerebbe, lo sa.
"Vuoi uccidermi?" E le ossa ridono, e ridono e ridono ancora. Che bel sorriso...
"Sì" ringhia, come una belva infuriata, gli occhi accecati d'ira e di qualcos'altro, rossi (oh, che ironia!) di rabbia, e stillano sangue e lacrime, e sputano odio e vomitano amore.
Vorrebbe solo poter distruggere tutto. E poi donarlo alle sue ossa, per vederle sorridere, sepolte dalla terra arida e grigia. 
     

                                                      Gola~

-L'ingordigia è un rifiuto emotivo: è il segno che qualcosa ci sta divorando.
 P.De Vries

Non avrebbe mai scelto fra Jane e Loki.
I baci di Jane erano la rappresentazione più pura dell'amore. Erano un abbraccio di conforto al suo cuore martoriato. Erano carezze che riscaldavano l'anima.
I baci di Loki erano uno scontro. Incalcolabili morti, pochi feriti, nessun prigioniero. E vinceva sempre la nera chimera.
Oh, quanto adorava quello sguardo vittorioso, mentre gli mordeva le labbra con ardore. E allo stesso tempo, quanto amava l'amore che brillava negli occhi della fragile mortale, ogni qual volta che i loro sguardi s'intrecciavano.
No, Thor non avrebbe mai scelto di perdere ne l'una ne l'altro.
"Perché sei un ingordo. Sei ancora un bambino capriccioso. Quanto ancora ti dovrà dare l'universo, prima che tu sia finalmente soddisfatto?"
Ed è buffo, come la coscienza abbia la voce di suo fratello.

                                               
                                                   Superbia~

-La falsa modestia è forse il solo oratore che, parlando di se, cede volentieri la   
  parola ad altri.
 Abraham Dufresne

Oh, perfezione! Non c'è cosa nell'universo, no, no di sicuro; che può competervi.
Lascia che i capelli ricadano su di un lato del viso, adombrando il biancore cadaverico e sensuale, raffreddando ulteriormente quella pelle, così disponibile, così pronta.
Oh, così pronta.
E cosa basta, infondo? Ingannare è una bazzecola, catturare povere farfalle nella tela, avvolgerle nel morbido abbraccio del terrore e infine, avvelenarle e osservarle dibattersi disperate.
Basta uno schiocco di dita, per lui, per la sua magnificenza. Perché è perfezione.
I tratti spigolosi del viso si addolciscono, come le curve del corpo, e i vestiti sono ad un tratto troppo larghi. I capelli sono una cascata di buio sulla schiena pallida, che si scopre, piano, rivelando i segreti del corpo.
Basta poco per ingannare. Basta apparire diversi. Anche se non gli servirebbe.
Ma, del resto, ci vuole del tempo prima che la farfalla muoia per l'effetto del veleno.
Eppure, quando gli si accomoda sulle cosce, Thor sembra quasi felice che il veleno si sostituisca al sangue nelle sue vene.
"Una notte per dimenticare, Mio Re?" 

 
                                                      Avarizia~

-L'avarizia è la forma più sensuale di castità.
 Ennio Flaiano, Frasario essenziale per passare inosservati in società, 1969    
 (postumo 1986)

La luna gli appartiene, è nella sua pelle; non la cederà a nessuno.
I verdi prati di Asgard gli appartengono, sono nei suoi occhi; non li cederà a nessuno.
L'ebano più pregiato gli appartiene, è nei suoi capelli; non lo cederà a nessuno.
Il rosso del sangue gli appartiene, è sulle sue labbra sottili; non lo cederà a nessuno.
Anche il cielo gli gli appartiene, ma questo è un segreto, e non lo cederà a nessuno.
"Cosa guardi, fratello?"
Nessuno. Nessuno avrà mai tutto il suo oro.
"Oh. Nulla" 
Solo Loki.

                    
                                                      Invidia~ 

-L'invidia è una confessione d'inferiorità.
 Honoré de Balzac, Massime e pensieri di Napoleone, 1838 

Thor alza lo sguardo, puntandolo distratto in due iridi di smeraldo.
E si perde.
Passano ore che sono secondi, e le passa a rotolarsi nell'erba di quei prati, godendosi la luce fresca e rigenerante del sole sulla pelle, godendosi quello scintillio scocciato.
"Bugiardo"
L'invidia è uno dei sette peccati che sulla terra sono considerati mortali. Lo sa Loki? Thor preferisce non dire nulla. Poi si pentirà. Oh, quanto si pentirà. 
Sputerà in viso al se del passato, insultandolo. Ma mancano ancora secoli.
E a Thor piace come gli occhi di Loki si illuminano di "Invidia", quando suo padre lo premia. Oh, quanto gli piace.
"Continua a guardarmi in quel modo, fratello. Per l'eternità" 
Non potrebbe chiedere di meglio.



                                                    Lussuria~
                                                  
-Il piacere è come certe droghe medicinali: per ottenere sempre lo stesso 
  risultato bisogna raddoppiare la dose.
  Honorè de Balzac

Le lenzuola pendono e si alzano intorno al suo corpo martoriato, come onde bianche e spumose, che lo avvolgono, cercando di lenire le sue ferite.
Il sale le fa bruciare.
Un morso al collo, una stretta lì sul braccio, uno scossone, un pizzico al fianco, un dolore alle labbra e l'intera tela bianca di pelle ricoperta dai lividi. 
Ma va bene. Va bene così.
"Di più. Fammi male di più" 
"Stringimi, idiota! Se non ne sei capace, allora lasciami in pace!" 
"...ma così ti farò ma-"
"Fallo!" 
Il dolore e il piacere che si fondono e trascinano ogni altra sensazione in un vortice di nulla e calore. E va bene. Sì che va bene.
Le lenzuola di spuma salata si agitano intorno a loro; vi affogano, insieme, legati indissolubilmente. Loki pianta le unghie nella schiena possente sopra di lui e si lecca le labbra.
"Ancora, ancora. Finché non sarò cenere" 



                                                      


                                                     


  
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