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Autore: Sarabi_ingonyama    30/09/2014    1 recensioni
Tutto quello che ero, tutto quello che ho imparato, viene distrutto in un attimo da quattro parole...
(ff su Vitani, che esprime quello che prova quando finalmente scopre la sua strada. è la mia seconda fanfiction, per cui abbiate pazienza di me ^^ vi prego recensite!)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vitani
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mondo crudele, un mondo cattivo, un mondo costruito nella rabbia. Un' esistenza consumata nel progettare una vendetta che non mi appartiene.

Una vita non mia.

Ho visto mia madre cadere nella depressione in seguito alla morte di Scar, nella mia mente risuonano ancora i lamenti delle leonesse che non avevano da mangiare, ho sentito sulla mia pelle il tronco che ha spezzato la schiena a mio fratello.

Tutto questo è stato la mia infanzia. Mentre Kiara e gli altri cuccioli ridevano, giocavano, scherzavano con i loro papà io ero troppo impegnata a cercare di rimanere viva e in forze per la caccia successiva che, probabilmente, non sarebbe andata a buon fine. E poi osavano definirsi pure "i buoni".

Ormai le parole di mia madre mi avevano annebbiato la mente, confuso le idee: non distinguevo più ciò che io volevo da ciò che voleva lei.

Ogni giorno, ogni ora passata in quelle terre le sento pesare come macigni nel mio cuore (se ancora ne ho uno): solitudine, rancore, vendetta, sono parole che hanno plasmato il mio modo di pensare per tutta la vita.

Tutto questo, tutto quello che ero, viene distrutto con quattro parole.

Quattro piccole, grandi parole.

È tutto così chiaro, così bello, così...vero. Non sento cattiveria nella voce di Kiara, non sento bugie.

Non le sento perché non ci sono, è tutto reale.

In fondo Kiara non voleva che ci esiliassero e neppure Kovu lo desiderava. Nessuno voleva essere abbandonato in quelle terre di morte, ma per una colpa non nostra siamo stati comunque chiamati colpevoli.

Come posso fidarmi di loro?.

Sento una cosa strana che mi scalda da dentro, come uno strano fuoco acceso dentro ciò che resta della mia anima torturata: non riesco a capire cos'è, poi forse mi viene un' idea. Che sia l'affetto? Che sia l'amore che per anni ho segregato nelle più estreme e isolate zone del mio cuore?

Non so in verità cosa possa essere, so solo che mi piace e vorrei che non smettesse mai di scaldarmi.

-Attaccate!- mamma incita a compiere il piano che per anni ha tramato alle spalle del re, ma qualcosa dentro di me è cambiato. No, non credo che lo farò.

Per la prima volta nella mia vita mi giro e la fisso negli occhi, quegli occhi rossi come il fuoco che lanciano fiamme dall'inferno.

-No mamma, Kiara ha ragione...-

Non avevo mai ribattuto ad un suo ordine fino a quel momento e anche lei rimane piuttosto sorpresa.

Cerco di farle capire con lo sguardo i miei sentimenti, di esprimere qualcosa di più che odio e disprezzo. Cerco di farle capire che, nonostante mi abbia usata per tutta la vita solo per vendicare un amore che lei non aveva mai avuto, è sempre la mia mamma. Ed io le voglio bene.

Ma lei non capisce, vede solo una figlia rammollita e traditrice.

Il suo cuore è troppo duro, ormai.

Quelle parole sono arrivate troppo tardi per lei.

Così respiro e trattengo le lacrime, alzo la testa, poi la fisso di nuovo.

Le quattro parole che aspettavo da tutta la vita sembrano uscire dalla mia bocca con tanta energia da bruciare ogni traccia di quell'odio che Zira aveva impresso dentro me. .

-Siamo un'unica realtà.-

   
 
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