non era certo di riuscire a controllarsi ancora
lei lo stava evitando, non era sicuro se spudoratamente o se più gentilmente, ma lo stava evitando.
stava cercando di essere saggio, di non dare spazio alla rabbia dovuta alla frustrazione di saperla li,
che forse lo desiderava, ma che non si esponeva.. non si lasciava andare nemmeno quel poco, che sapeva di poter
chiedere in quei giorni, quel minimo che pensava gli fosse di diritto, non per quel che aveva fatto per lei
ma perchè lei l'altra sera sembrava ricambiarlo.. sembrava... ne era certo.
-Swan mi stai evitando?- tirò la domanda come fosse un sasso nello stagno...aspettando che i cerchi concentrici svanissero nell'acqua.
si intromise in una passeggiata di famiglia per chiederle se il dolore provocato dal quel rifiuto
gli dovesse bruciare ancora di piu di quanto già non lo facesse.
lei si girò a guardarlo e lui non le chiese più nulla del rovo di spine che aveva in petto, e di quelle fiamme
che gli bruciavano le labbra, le disse delicatamente di cercare di non evitare la sua vita, perchè quei momenti avrebbe
potuto perderli per sempre..
non riscì ad avere nessun accenno  di risposta perche vennero interrotti.
socchiuse gli occhi rassegnato, avrebbe affrontato il discorso un'altra volta, forse..
..forse non ce ne sarebbe stato bisogno, un giorno lei gli avrebbe concesso il suo cuore
un giorno avrebbero potuto stare insieme, liberi, insieme.. con una famiglia... arrossì all'ardito desiderio di
averla per sempre al suo fianco, distolse subito quel pensiero, prima che il suo cuore in piena lo facesse barcollare
dall'emozione di poterla amare sempre... sempre... sempre.

 


per quanto tempo ancora avrebbe resistito?
per quanto tempo avrebbe potuto nascondere a se stessa quello che sentiva.
aveva paura, aveva paura di mostrare i suoi sentimenti non solo a lui, ma a tutto il mondo.
Emma Swan non riusciva ad ammettere che poteva amare ancora, non riusciva ad ammettere che poteva
amare senza aver paura,ne del futuro ne di chi le stava accanto, non riusciva ad ammettere che
si vergognava di avere dei sentimenti
si vergognava di non ammettere con se stessa che lo desiderava
si vergognava di avere paura di cosa gli altri pensassero se avessero saputo che si era innamorata di un uomo insolito,
bizzarro, pomposo, sbruffone, egocentrico,
sagace, ammalitore, premuroso, gentile, spensierato, accorto.. sensibile.. amabile..
ma gli altri lo sapevano già che lui la amava, e che lei lo negava, si vergognava anche di questo, ma non poteva farci niente
era troppo forte, aveva troppi timori.
stava passeggiando con la sua famiglia, quando sopraggiunse la sua inappropriata e veritiera domanda..
riusciva sempre, ma sempre a fare le domande nei momenti meno opportuni, nei momenti in cui lui voleva sapere, ma forse
era nei momenti in cui non poteva scappare ed evitarlo..
lei aveva bisogno di tempo, altro tempo, per capire, per meglio ponderare..
lui sapeva che non serviva altro tempo, dovevano buttarsi e basta, dovevano provare e basta..
ma lei non voleva una prova, lei voleva la certezza del lieto fine.

lui poteva offrirle solo se stesso, e per ora questo le non bastava...
lei poteva offrirgli tutto e non gli sarebbe bastata una vita per l'immensità dell'amore con cui voleva
proteggerla, se solo lei gliene avesse dato l'opportunità.