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Autore: Aya88    08/10/2008    3 recensioni
Davanti ad un tentativo che falliva un’ennesima volta, decise di agire nell’unico modo che, sempre, era in grado di garantirle il ristabilimento di un equilibrio interiore, seppure precario, seppure destinato a crollare alla successiva occasione.
Quarta classificata a pari merito con Ainsel al contest 'Fanfiction già edite', indetto da Sky Eventide e valutato da Iaia86, e vincitrice del premio per la trattazione dei personaggi.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Equilibrio precario

Non c’è luce, non c’è ombra, 
tutto è confuso e il mio animo si frantuma
.


Appoggiò la schiena al tronco di un albero e si lasciò scivolare lungo di esso, assaporando fino in fondo il contatto con il legno bagnato, un contatto stabile, sicuro, ardentemente desiderato dopo l’estenuante incertezza della battaglia.
Avevano combattuto a lungo, senza un istante di tregua, sotto i colpi di una pioggia battente che era giunta durante lo scontro a celare l’angoscia, ma che una volta che tutto era terminato aveva smesso di cadere, come se volesse sottolineare l’impossibilità di nascondere la tragedia che si era svolta.
Mentre rifletteva su tali comportamenti bizzarri della natura, non poteva fare a meno di chiudere gli occhi e concentrarsi su ogni minima percezione. Sentì il vento scompigliarle leggermente i capelli; gocce d’acqua scivolare lungo il suo corpo; l’odore acre e nel contempo dolce del terreno bagnato imprimersi nelle narici; e la fragile consistenza dello stesso risultare evidente a contatto con le sue mani.
Immergendosi nelle sensazioni che la natura le offriva, sperava di recuperare quell’armonia che gli elementi naturali conservavano in ogni situazione e che invece il suo animo aveva perso, perché incrinato dalla guerra, capace di spingerla ad azioni che mai avrebbe voluto compiere.
Come ogni volta sperò disperatamente che funzionasse, e come ogni volta rimase irrimediabilmente delusa; nuovamente la lezione della natura risultava troppo difficile d’apprendere e il senso d’orrore e d’ingiustizia che puntualmente l’assaliva non si dileguava.
Davanti ad un tentativo che falliva un’ennesima volta, decise di agire nell’unico modo che, sempre, era in grado di garantirle il ristabilimento di un equilibrio interiore, seppure precario, seppure destinato a crollare alla successiva occasione.
Riaprì gli occhi e posò lo sguardo sulla devastazione che regnava nella foresta, scenario e testimone dello scontro; poteva vedere profonde voragini, rami ed alberi caduti sotto i colpi di kunai affilati dal chakra, e soprattutto corpi sparsi ovunque, troppi.
Si alzò lentamente, lasciando il contatto rassicurante con il legno, e iniziò a vagare con decisione sul campo di battaglia. Accanto ai ninja che presto sarebbero ritornati ai propri villaggi con un terribile senso di vuoto nel cuore, c’era chi aveva ormai detto addio alla vita; chi ancora lottava, forse inutilmente, affinché ciò non avvenisse, convito di avere ancora molto da fare; e chi, rassegnato al proprio destino, sfruttava i suoi ultimi istanti per rivolgere la mente alle persone care.
Erano ninja di Konoha, alleati e nemici, distinzioni venute meno insieme alle ideologie che li avevano spinti ad affrontarsi, perché la morte distrugge e livella ogni cosa; le ragioni diventano prive d’ogni valore e il dolore non si differenzia.
Era questo il motivo per cui avrebbe svolto il proprio compito di ninja medico cercando di salvarli indistintamente, senza badare al simbolo sul coprifronte.
Solo così era in grado di uscire dal vicolo cieco della guerra e ritrovare delineati nettamente i contorni tra luce e ombra, precedentemente sfumati l’uno nell’altro; solo così poteva mettere a tacere la propria coscienza e continuare a vivere senza provare orrore e vergogna di se stessa. Questo, almeno, fino a quando tutto non si sarebbe ripetuto di nuovo, con lo stesso identico e insopportabile ritmo.



Angolo dell’autrice

Questa fic è stata scritta un po’ di tempo fa per sfogo personale contro coloro che ancora giustificano guerre attraverso le ideologie, reali o presunte che siano.
Forse può sembrare qualcosa lontano dalla realtà quotidiana, ma la questione mi tocca molto, anche se indirettamente. Probabilmente ciò non interesserà a nessuno, ma volevo dare una spiegazione, tutto qui ^_^

  
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