I need you to be my wings.

 
 
Arrabbiata e delusa dall’uomo che credeva fosse il suo vero amore, Malefica vagò per la fitta boscaglia fino ad arrivare in uno spiazzo di aperta campagna e non poco distante dalla sua imponente figura vide un corvo imprigionato in una rete costruita da un contadino.
La giovane donna liberò l’animale trasformandolo in umano, facendo scappare l’uomo insieme al suo cane.
Anche se in forma umana, mantenne alcune caratteristiche fisionomiche del volatile nero pece: il naso appuntito leggerente incurvato, i capelli tenti all’indietro in una piccola cresta bassa ed il corpo fasciato da un vestito nero lucido.
Guardò la sua salvatrice “Ora sono il tuo servo, chiedimi ciò che vorrai e lo farò”
La fata tradita non mosse un muscolo “Tu sarai le mie ali.” affermò dandogli le spalle, e non appena lo fece un principio di musica dolce mista al romantico si diffuse nell’aria.
 
Vieni via con me,
le tua ali io sarò.
 
Si voltò di scatto verso lo sconosciuto “Cosa. Stai. Facendo?”
 
Per te voglio essere l’amor…
E ti porterò
oltre quelle stelle e poi,
ciò che noi sogniamo sarà nostro sai.
 
Sbuffò sonoramente all’uccello canterino “Ehi, cosocometichiami, non siamo in un classico film Disney, vedi di piantarla” agitò le braccia per farsi notare dal ragazzo, tutto preso invece a ballare ed avanzare verso di lei venendo guardato dalla donna con ribrezzo.
 
Ogni cosa che tu vuoi, io ti donerò.
 
La prese per i fianchi e cominciò a volteggiare con lei stretta tra le sue braccia.
 
Volerai con me nel cielo
e cader non ti farò.
 
“Voglio sperare, altrimenti riceverai una visita dai miei avvocati!” gracchiò quando le fece fare un volteggio.
 
Vieni via con me,
lascia tutto dietro te…
Una nuova vita tu vivrai!
Un universo pieno di felicità,
sarà tuo, se vuoi ti apparterrà!
 
 
Lo lasciò cantare, la sua espressione tra il seccato e l’annoiato chiedendosi quando sarebbe finito quel balletto ridicolo.
 
Ogni cosa che tu vuoi, io ti donerò.
 
Ad un tratto si fermò a fissare Malefica negli occhi, i propri avevano un luccichio strano, inquietante. La fata capì immediatamente e scosse la testa “Non starai pensando che io ti segua con questa pagliacciata?!”
 
In tutta risposta cercò di imitare una voce femminile più vicina al timbro di voce della donna
 
Tu mi donerai.
 
Malefica si tirò fuori da quell’imbarazzante balletto e lo ritrasformò in un corvo, iniziando poi a camminare a passi rapidi e nervosi “Tutte a me devono capitare? Prima Stefano e ora ci mancava l’usignolo di Cenerentola!”