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Autore: Maiky Miker    01/10/2014    6 recensioni
Hunter novello sposo incontra Sebastian e la sua vita verrà sconvolta per sempre.
Liberamente ispirato al film "Imagine me & you".
"Hunter aveva sempre avuto tutto quello che si poteva desiderare dalla vita ma ancora non sapeva che il giorno del suo matrimonio sarebbe stato il momento in cui avrebbe trovato l’unica cosa che ancora non aveva: l'amore vero."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi raccomando Sebastian, cerca di rilassarti e goditi un po’ di tempo per te, ok?”

La signora Smythe stava sistemando della carta sul tavolo del negozio.

“Si, maman, lo farò! Grazie e se hai qualche problema, chiamami!”

“Non ci penso neanche! C’è qui Kevin e tu devi stare lontano da questo posto per un po’!”

“Agli ordini! Controlla Kevin mi raccomando! Stamattina prima che partisse per le consegne gli ho detto che se fa qualche cazzata, lo scoprirò e la pagherà!”

Sebastian ritrovò il sorriso per quegli ultimi istanti in compagnia della madre.

“Stai tranquillo! In questi giorni sta andando alla grande con gli ordini e le consegne!”

“Ora vado, ci sarà traffico per l’aeroporto! Prenditi cura di te, mi raccomando!” e così dicendo l’abbracciò.

“Chiamami quando arrivi e saluta tanto Josephine da parte mia!”

“Ciao!”

Sebastian caricò il bagaglio sul taxi, salì nell’auto e si lasciò il negozio alle spalle.

 

Pochi minuti dopo un’auto nera parcheggiò davanti l’entrata.
Hunter scese velocemente e si lanciò verso la porta del negozio.

“Siamo chiusi, mi spiace, devo aver lasciato la porta aperta.”

“Salve…cercavo…” Hunter respirò “cercavo Sebastian!”

La signora Smythe scrutò il ragazzo dall’alto in basso prima di parlare.

“Tu sei lui, non è vero?”

“Come?”

“Tu sei il ragazzo di cui si è innamorato mio figlio?”

“Si, sono…sono Hunter!”

“Sebastian non c’è…non, non voglio che lui stia male per questa situazione, ok?”

“Io…io ho lasciato mia moglie! Voglio stare con lui! Ne sono innamorato e avergli fatto del male mi sta uccidendo!”

La signora Smythe appoggiò la mano sulla spalla di Hunter.

“Non ho bisogno di sentire altro. Hai un’auto? Sebastian è appena partito per andare in aeroporto, forse riusciamo a raggiungerlo!”

“E’ qui fuori…con i miei genitori!”

Hunter pensò a quanto fosse strana quella situazione e scoppiò a ridere da solo.
Lui, i suoi genitori e la madre di Sebastian in un’auto lanciata alla’inseguimento del bel francese per il quale aveva appena sconvolto la sua vita.

“Lo trovo eccitante questo inseguimento!” la signora Clarington seduta accanto al marito sui sedili posteriori era un fascio di nervi.

Hunter aveva preso il comando della vettura mentre la signora Smythe si era accomodata nel posto del passeggero.

“Piacere io sono Charlotte, la madre di Sebastian!” aveva esordito entrando nella vettura dei Clarington.

“Io sono Ashley e lui mio marito James.”

“Bene ora che avete fatto le presentazioni ufficiali che ne dite di indicarmi la strada?” Hunter era agitato.

“Ti ho detto che avrei guidato io!” disse secco il signor Clarington.

“Papà, già sono in ansia, non ti ci mettere anche tu!”

“Prendi la seconda a destra così evitiamo il traffico!” aggiunse James.

“Allora…Charlotte…suo figlio è sempre stato…così?”

“Mamma!” Hunter la fulminò dallo specchietto retrovisore.

“Mi sta chiedendo se mio figlio è sempre stato attratto dai ragazzi? Beh si, credo di sì, o almeno io l’avevo capito molto prima che me lo dicesse…”

“Capisco e…” iniziò il padre di Hunter.

“Mi piace un ragazzo, fatevene una ragione!” Hunter era sempre più agitato e nervoso.

Calò il silenzio mentre la signora Smythe accennò un sorrisetto guardando fuori.
La strada consigliata dal padre era completamente bloccata e quando Hunter cercò di fare retromarcia altre auto erano sopraggiunte bloccando anche l’unica via di uscita.

“Cazzo! Merda, no siamo bloccati!”

Hunter tirò fuori il cellulare.

 
 
Sebastian era seduto sul sedile posteriore del taxi con lo sguardo perso nel vuoto.
Il taxi si fermò di fronte a un segnale luminoso.

“Ci sono dei lavori sulla strada, spero che non sia di fretta…” disse il taxista

Sebastian non ci fece nemmeno caso e continuò a fissare la città che si era fermata fuori dal finestrino.
Abbassò il vetro facendo entrare l’aria fresca e in quel momento suonò il telefono.
Un ciclista passò accanto canticchiando un motivetto leggero
Imagine me and you, I do
I think about you day and night, it's only right

“Pronto?”
“Sebastian, sono io, ascolta, dobbiamo parlare…è cambiato tutto!”


Hunter parlò senza prendere fiato.

“Non abbiamo più niente da dirci! Non puoi farlo…Ciao!”

Sebastian riagganciò.

 

Hunter fissò il cellulare, affranto.

“Com’è andata?” chiese la madre.

“L’ho perso…” Hunter stava per scoppiare in lacrime.

“Tornerà, tranquillo…tornerà!” cercò di rassicurarlo Charlotte.

Stava soffocando e abbassò il vetro.

Una bicicletta fece lo slalom tra le auto ferme davanti a quella di Hunter.
Imagine how the world could be, so very fine
So happy together

 
 Hunter lo seguì con lo sguardo nel momento in cui gli sfrecciò accanto.

“Questa canzone…l’ho sentita poco fa…”

“Che succede Hunter?”

“La canzone che stava cantando il ciclista, l’ho sentita mentre ero al telefono con Sebastian.”

Hunter non aprì nemmeno la portiera preso dall'eccitazione della scoperta; uscì direttamente dal finestrino e si arrampicò sul tettuccio dell’auto.
I signori Clarington erano sorpresi mentre la madre di Sebastian non riusciva più a contenere la sua emozione e felicità battendo le mani e sorridendo.

“Sebastian! Sebastian!”

Hunter cominciò a urlare.
Le persone nelle auto vicine voltarono lo sguardo verso il ragazzo.

“Sebastian! Sebastian! Ti prego!”

Nessuna risposta; eppure sapeva, in cuor suo, che non poteva essere lontano, bloccato anche lui in quel caos di motori e fumi.
Si appoggiò una mano sotto lo sterno, prese un respiro e tirò fuori tutta la voce che poteva.

“SEBASTIAN!!”

Sebastian immaginò di aver udito il suo nome nell'aria e mosso dalla curiosità scese dall'auto guardandosi intorno.
Salì su un muretto e lo vide.
Hunter sopra un auto che urlava il suo nome.
Il ragazzo non appena incrociò lo sguardo del francese continuò ad urlare.

“Posso farlo Sebastian! Io voglio stare con te!” urlò Hunter con le braccia spalancate

Sebastian si portò una mano sulla fronte sorridendo estasiato e imbarazzato, il naso arricciato e scuotendo lievemente il capo.
Scese velocemente dal muretto per correre incontro ad Hunter.
Hunter era già balzato sul cofano e correva tra la fila di auto che lo separava dall'altro.
Una corsa che sembrò durare in eterno mentre la signora Smythe cominciò a suonare il clacson.
Sebastian raggiunse per primo il viso di Hunter, passò una mano sulla sua guancia prima che Hunter raggiungesse la sua bocca con un sorriso.
Le loro bocche si cercarono, le lingue lottarono dentro le pareti calde e tra le file di denti in uno scontro ad armi pari; si strinsero forte per rivendicare l’altro e il desiderio che li stava unendo.
I signori Clarington, scesi dall'auto, guardarono da lontano la scena scambiandosi uno sguardo di tenerezza e complicità mentre la signora Smythe non smetteva di suonare il clascson.
Le persone delle vetture vicine seguirono la scena sbalorditi e qualcuno accennò ad un applauso.
Hunter e Sebastian continuarono a baciarsi come se il mondo stesse per finire, come se stessero vivendo gli ultimi atti della loro vita; una vita che, invece, era appena iniziata.
Sebastian si staccò un attimo.

“Dimmi che fai sul serio…”

“Sono innamorato di te!” disse Hunter senza indugio.

“Dimmi che sei davvero pronto ad affrontare questa cosa insieme…” incalzò Sebastian.

“Sono innamorato di te!” ripeté Hunter sorridendo.

“Okay…dillo ancora!” sospirò Sebastian

“Io ti amo Sebastian Smythe!”

“E io amo te Hunter Clarington!”

Hunter raggiunse nuovamente le labbra del francese premendo con forza.
Sebastian era suo.

“Penso ci stiano guardando tutti!”

“Non eri tu quello esibizionista, Smythe?”

“Non sono io quello che è salito sulla sua auto urlando il mio nome!” gli fece notare Sebastian.

“Si forse hai ragione…”

“Come sapevi che ero qui?”

“Kevin e poi…tua madre!” Hunter voltò lo sguardo alle sue spalle indicando l’auto a poca distanza.

Sebastian riconobbe la sagoma di sua madre con i pugni chiusi sotto il mento e un’espressione di gioia negli occhi mentre in strada, un uomo e una donna si tenevano la mano; sicuramente erano i genitori di Hunter.

“Hai portato mia madre e i tuoi genitori?”

“Stavo per perderti, non ho ragionato sull'assurdità della cosa!”

Sebastian cominciò a ridere di cuore.

“Hunter, è la cosa più stupida e adorabile che tu potessi fare!” lo baciò nuovamente.

“Più stupida anche di questa?”

Hunter tornò velocemente all'auto, aprì il portabagagli e prese i due gigli che erano nel centrotavola della madre. Prima di uscire di casa gli aveva sfilati con cura e caricati in macchina; non sapeva bene il perché, sentiva che doveva farlo.

Tornò da Sebastian porgendogli i fiori e fissandolo dritto negli occhi.

“Sono pronto ad amarti!”

 

Note dell'autrice
E così vissero felici e contenti!
Si siamo arrivati al finale e i nostri adorati hanno trovato finalmente l'amore!
Hunter che fa questi gesti plateali e romantici è adorabile. Sebastian è fortunato.
Cosa dire, ci sarà un piccolo epilogo perchè, ehi, volete saperlo tutti quello che succede dopo! :)
Intanto vi ringrazio.
Vi ringrazio per i vostri commenti, per aver letto o per essere semplicemente passati di qui.
Non smetterò mai di dire che, in qualsiasi universo io li veda, Hunt e Seb sono ormai parte di me e non potrei essere più felice di condividerli con voi! :)
Un abbraccio e tanti baciotti.
Maiky


 
   
 
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