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Autore: JustLarry    01/10/2014    1 recensioni
Louis se ne va dal tavolo piangendo. Sbuffo, mentre mi alzo e mormoro tra me e me "Louis ed Harry da una parte e tu e i soldi dall'altra. Non farti coinvolgere"
*
"é che sai, in pubblico ci baciamo e tutto, forse lui pensa che a te questo piaccia pure. E poi, per il mondo la mia ragazza sei tu."
*
LARRY scritta dal punto di vista di Eleanor
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                   Capitolo 1

Da piccola essere un'attrice era il mio sogno.
Ed è più meno quello che faccio ora, non mi posso certo lamentare. Beh, più o meno...
Ciao a tutti, io sono Eleanor Calder, copertura professionista.
No, mi fa sempre ridere dirlo, "beard professionista", è davvero il lavoro più ridicolo del mondo.
"Ehy, che lavoro fa tua mamma?"
"Mah, copre una relazione omosessuale, nulla di che"
Mi dispiace per i miei futuri ipotetici figli.
Coomunque, perchè sto scrivendo? Semplice, perchè ho davvero tanto tempo libero e perchè mi annoio da morire.
Tipo adesso, Louis sta messaggiando con Harry e io sono qui a non fare nulla, in sostanza. Dobbiamo aspettare una mezz'oretta per fare un servizio fotografico "naturale".
Modestamente con l'esperienza sono diventata talmente brava a portarmi i capelli davanti al viso come se i paparazzi mi infastidissero che ho incominciato a crederlo anche io.
"Dobbiamo andare" dice Louis, ad un certo punto. Deve essergli arrivato un messaggio da qualche manager.
Ci alziamo dal tavolino e ci avviamo verso l'uscita del bar. Davanti alla porta, lui mi tende la mano e io l'afferro.
Ci scambiamo un'occhiata ed entriamo in scena. É un po' così che si devono sentire gli attori che entrano sul palco. O Louis prima che inizi un concerto. O Katinss e Peeta prima di entrare nell'Arena.
Se ho letto Hunger Games? Come dicevo, ho molto tempo libero.
Attraversiamo la strada e millemila fotografi partono a scattare. Chiedono anche qualcosa, ma non mi prendo il disturbo di starli a sentire.
Piede destro, sinistro, destro, sinistro.
Dai che ce la fai, El.
Attraversiamo la strada ed entriamo in un ristorante.
Stare in giro è fuori discussione, tra i paparazzi pagati per importunarci e le fan assatanate.
Quando siamo dentro, ci molliamo le mani e smettiamo di far finta di interagire, mi siedo al tavolo e tiro fuori il cellulare. Lo stesso fa Louis, probabilmente sta di nuovo messaggiando con Harry.
Io mi alterno tra Flappy Bird e 2048 (dato che ho molto tempo libero, il mio cellulare è pieno di giochini demenziali).
Lo sento sbuffare ma non mi prendo la briga di alzare lo sguardo.
Poi sbuffa di nuovo, e ancora, e ancora.
Ruoto gli occhi e poi li poso su di lui.
"Eehi, perchè piangi?" è probabilmente la prima frase compiuta che gli dico da "Piacere, io sono Eleanor"
Lui scuote la testa, cerca di asciugarsi le lacrime, si alza e va verso il bagno.
Io sono completamente divisa. Il mio cervello mi dice di starmene seduta, e in più Flappy Bird mi sta chiamando.
Eppure quello sguardo rotto mi sta obbligando ad alzarmi e a seguirlo. Sbuffo, mentre mi alzo e mormoro tra me e me "Louis ed Harry da una parte, tu e i soldi dall'altra. Non farti coinvolgere"
Lo ripeto come fosse un mantra mentre vado verso il bagno.
Un ragazzo mi guarda male mentre entro in quello dei maschi. I singhiozzi si sentono fin da lì. Sbuffo e busso alla porta del gabinetto da dove provengono. "Louis" dico "dai, esci che ne parliamo"
Nessuna risposta.
"Louis! Esci subito!"
Niente.
"SENTI, LOUIS, O ESCI O BUTTO GIÚ LA PORTA" urlo, battendo violentemente sulla porta.
Finalmente il coglione esce.
"Eh, meno male!" gli dico.
Poi vedo gli occhi pieni di lacrime e mi fermo.
"Che è successo?" gli chiedo, sospirando di nuovo. Non sono pagata per risolvere i suoi problemi.
Lui non risponde, ma si accascia per terra, la schiena appoggiata al muro.
Alzo gli occhi al cielo e mi siedo anche io. Non mi pagano neppure per sporcarmi i vestiti in un fottuto bagno per gli uomini. Spero solo che non entri nessuno.
"Dai, parla. Che è successo?"
Lui mormora soltanto "Harry."
Un solo nome. Ma il tono in cui lo dice, affranto, pieno di una tristezza infinita, mi fa mandare a puttane il "non farti coinvolgere"
"Che ha fatto?" chiedo, sussurrando dolcemente. Mi verrebbe da aggiungere "Non te lo da?" ma sarebbe decisamente inappropriato.
Anni di pratica a consolare la mia migliore amica sono pur serviti a qualcosa.
Lui non sembra nemmeno sentirmi. Mi trattengo dal sbuffare per la ventitreesima volta oggi (HO MOLTO TEMPO LIBERO, OKAY?) e gli passo un braccio sulle spalle.
"Senti, Lou, posso chiamarti Lou, vero?, ora mi racconti che minchia c'è che non va oppure staremo qui in questo bagno che puzza davvero troppo ad affogare nelle tue lacrime"
Lui scuote la testa e mormora un "No"
Aggrotto le sopracciglia e sto per chiedergli per cosa sia quel no, quando mi interrompe.
"Non puoi chiamarmi Lou, mi fa davvero schifo. Mi fa sentire una cazzo di farfallina"
Sorridiamo entrambi, il suo è un sorriso più debole, annacquato dalle lacrime. "Okkay Signor Louis Tomlinson, così va bene?" gli chiedo pomposamente, cercando di farlo ridere. Ci riesco, anche se più che una risata sembra un rantolo di un gatto soffocato. Eppure mi sembrava di aver letto qualcosa sulla STUPENDA risata di Louis, su Twitter. Sarà che sta piangendo nello stesso momento.
"Non l'ho mai detto a nessuno, ma Lou davvero non mi piace. È solo che Harry invece lo adora, e in bocca a lui sta anche bene, mentre se lo dice qualcun'altro, senza offesa, fa schifo."
"Oh, no tranquillo, insultami pure."
Sorridiamo di nuovo, mentre tira su col naso poi se ne esce con un "Abbiamo litigato".
Vorrei dirgli che quello non era difficile da capire, dato che sembra una dannata sedicenne che è appena stata mollata, ma lo lascio andare avanti.
"Ieri Harry si è lamentato come al solito che passo più tempo con te che con lui e che non ce la fa più e le solite robe" poi aggiunge, tra i singhiozzi "Come se fosse colpa mia."
Io spalanco gli occhi. "Davvero è geloso di noi due?" gli chiedo.
Se lo è, deve essere la persona più stupida di tutto il mondo.
Lui si stringe nelle spalle "A quanto pare.."
"Non pensavo di essere un'attrice così brava."
"Ma non è per quello, è che sai, in pubblico ci baciamo e tutto, forse lui pensa che a te questo piaccia pure. E poi, per il mondo la mia ragazza sei tu."
"E con questo stai insinuando che non sia una brava attrice?"
Lui ride. Una risata vera. E, beh, hanno ragione le ragazzine che su Twitter sclerano ogni volta che ride. Hanno totalmente ragione.
"Hai capito quello che intendo" mi dice. Io annuisco. "Come può anche solo lontanamente pensare che mi piaccia? Se mi piacesse non mi pagherebbero, no?"
Lui alza le spalle e fa una faccia buffa, penso voglia dire che è d'accordo.
Poi se ne esce con un "A tutti piacerebbe baciare Louis Tomlinson" che mi fa scoppiare a ridere. Lui mi segue a ruota.
"Oh, mi scusi signor Tomlinson, le giuro che a me non piace" lui sorride alzando un sopracciglio, come se non ci credesse.
"Cretino" gli dico sorridendo, dandogli una spintarella con la spalla.
"Siamo passati dal non parlarci ad insultarci? Grandi progressi questa sera, Eleanor"
Ridiamo insieme. "Piantalaa, coglione" gli dico ridendo.
Lui mi guarda con un sorrisetto. "Che c'è?" gli chiedo
"L'hai fatto di nuovo"
Aggrotto le sopracciglia
"Cosa?"
"Mi hai insultato" afferma, ma ride mentre lo fa
"Oddio, scusa" dico, ironicamente
"Non la perdonerò mai, signorina Calder" sorride, mentre si alza in piedi e mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi.
L'afferro e mi tiro su.
"Dio, scusa, ti ho fatto pure sporcare i vestiti"
Io alzo le spalle "La mia lavatrice sarebbe disoccupata se ogni tanto non mi sedessi in un bagno per uomini a consolare un bel ragazzo gay"
Lui ride. "Bel ragazzo?" mi chiede.
"Gay" puntualizzo io.
Scoppiamo a ridere.
Mi piace quest'atmosfera. E mi piace avergli fatto dimenticare di piangere.
Usciamo dal bagno e i camerieri ci guardano male.
Lui paga, nonostante non avessimo consumato nulla ed usciamo, ovviamente dalla porta sul retro.
Nel breve tragitto dal ristorante alla sua macchina ci sono almeno una cinquantina di fan che urlano e che vorrebbero fermarci. Facciamo qualche foto, poi tiriamo dritto. Benedetti bodyguards. Ad un certo punto sento un "Eleanor, fai schifo".
Deve averlo sentito pure Louis, perchè allunga la mano a afferra la mia. Dovrà impegnarsi un sacco per spiegare ad Harry questo gesto. "Non sono affari tuoi, Eleanor" mi suggerisce una vocina nella mia testa.
Nemmeno questa simpaticona, però, riesce a non farmi pensare che sia un gesto molto carino da parte di Louis. Probabilmente deve pensare che il fatto che le sue fan mi odino mi deve dar fastidio. Si sta sbagliando, ovviamente. Ho imparato a lasciarmi scorrere di dosso tutti gli insulti che ricevo ogni giorno, tra le larry shippers e le tizie convinte che sposeranno Louis, un giorno. Mi limito a leggerli come se fossero rivolti a qualcun'altro. É lo stesso motivo per cui non dovrei farmi coinvolgere dalle faccende private di Louis ed Harry. Se stessi male per ogni parola cattiva che mi rivolgono o per la condizione di Louis, ne uscirei distrutta dopo una settimana.
Io mi limito a baciare Louis e ad incassare i soldi, del resto non m'importa nulla. Cerco di non pensare a quello che ho appena fatto per Louis in bagno, perchè consolarlo è ASSOLUTAMENTE equivalente a farsi coinvolgere.
È un'eccezione, mi dico, non sono senza cuore, non avrei potuto lasciarlo lì a piangere da solo. Eppure è quello che avrei dovuto fare, non sono pagata per fargli da balia.
Finalmente arriviamo al parcheggio.
Il mio finto ragazzo mi apre la portiera, con un sorrisetto sulle labbra.
"Scommetto che quando la apri ad Harry non hai questa faccia da sberle" sibilo
Lui sorride "Infatti"
Scuoto la testa e sorrido entrando in macchina.
Quando mette in moto e fuggiamo dalle fan e dai paparazzi, si mette a ridere.
Io lo guardo, stranita. "Che minchia ridi, Tomlinson?"
Lui continua, e tra una risata e l'altra mi dice "Hai visto come ci hanno guardato i camerieri? Mi immagino i giornali, domani. "Louis Tomlinson e la sua ragazza, amore nei bagni""
Scoppio a ridere. "Pensa tipo in prima pagina un "Trattieniti, Tomlinson""
Lui ride ancora di più
"Tomlinson e Calder, amore nei cessi." propongo di nuovo.
Questa lo fa davvero morir dal ridere
"Possibile che in tutto sto tempo non abbia mai scoperto la tua vena comica? Le nostre uscite sarebbero state molto meno drammatiche" mi dice, poi.
Io sorrido "Non volevo farmi coinvolgere" gli spiego.
Lui torna più o meno serio, ed annuisce "Per me invece è impossibile non farmi coinvolgere. Tu reciti, ma hai una vita diversa a casa ad aspettarti, invece la mia vita è questa."
Io annuisco. Il clima in macchina sembra come raggelato, ma poi lui accende la radio ed inizia a cantare. Conosco anche io la canzone, quindi lo seguo.
Sorride, guardando la strada, e sorrido anche io.
Decido che mi sono già fatta coinvolgere abbastanza per tirarmi indietro. "Portami a casa tua."
Lui distoglie lo sguardo dalla strada, per guardarmi con gli occhi sgranati.
Poi sembra cercare le parole.
"Non so cosa ti abbia lasciato intendere, Eleanor, ma tra di noi non ci può essere nulla, io amo.."
"Ma sei scemo?" gli chiedo, tra lo stupita e il divertita "Intendevo portami da te che parlo con Harry!"
Lui sembra capire e si mette a ridere "Oddio, scusa"
Io mi fingo scandalizzata "Come hai potuto anche solo pensare una cosa del genere? Cretino!"
Lui va avanti a ridere "Certo che se mi dici "Portami a casa tua" uno pensa male"
Scoppio a ridere pure io.
"Ora hai capito cosa intendevo."
Lui torna serio.
"Eleanor, non ti pagano per questo. Tranquilla, i problemi con Harry li risolvo io."
Io gli sorrido "Ehi, ormai ci sono dentro. Magari se mi conosce sarà meno geloso. E poi dobbiamo assolutamente discutere dei tuoi pessimi baci"
Fa un sorriso triste, poi sospira.
"È che non sono nemmeno sicuro di trovarlo a casa"
Si interrompe. Ha riniziato a piangere. Accosta con la macchina e la spegne.
"Scusa, è che.." io scuoto la testa. "Tranquillo, okkay? Lo troveremo a casa, e se non lo troviamo lo cerchiamo in giro per tutta l'Inghilterra finchè non lo troviamo e lo riempio di calci in culo che gli farà più male di quando scopate."
Mi chiedo se ho osato troppo, ma Louis ridacchia, mentre si asciuga le lacrime.
"Oppure ci sediamo sul divano a guardarci film deprimenti fin quando non torna" suggerisce.
"Ce li hai i pop corn?" chiedo.
Lui annuisce. "Andata!" esclamo.
Lui sorride e scuote la testa.
"Andiamo." dice, e riparte.
"E bravo Louis!"

Che idea di merda. Seriamente, come minchia mi è venuto in mente? Parlare con Harry? E che gli dico? "Ehy, amico, il tuo tipo non mi piace, lo bacio perchè mi pagano."
Quello mi pesta..
Siamo arrivati davanti a casa Tomlinson-Styles.. O Stylinson, chiamatela come volete.
Louis mi guarda e io gli lancio un'occhiata che spero sembri d'incoraggiamento. In realtà sono agitata quanto lui.
Lui fa un cenno d'assenso e scende dalla macchina. Io mi affretto a seguirlo.
Percorriamo in silenzio il vialetto d'ingresso, poi tira fuori le chiavi dalla giacca e prende coraggio prima di infilarle nella toppa.
Ha ovviamente una paura assurda di non trovare Harry in casa. Trattengo il respiro mentre entra. Sento dei rumori dall'interno: o sono dei ladri o Harry ci stava aspettando. Lo stava aspettando.
"Lou!" sento dei passi affrettati, deve stargli correndo incontro. Ed infatti lo abbraccia.
È strano vederli, Harry che con la sua altezza sembra inglobare Louis, che se ne sta in punta dei piedi a stringerlo come se quello fosse l'unico scopo della sua vita.
Sorrido, sono davvero carini e io mi sento un po' di troppo.
Entro in casa visto che qui fuori sto gelando e loro restano abbracciati.
Quando chiudo la porta Harry apre gli occhi, e appena mi riconosce li sgrana e scioglie l'abbraccio.
"Che vuol dire? Che ci fai tu qui?" mi attacca.
"Eleanor è qui.." cerca di spiegare Louis, ma il suo ragazzo lo interrompe. "Perchè l'hai portata qui? Perchè? Non trovavate un cazzo di hotel dove stavene a scopare?"
Non credo Che pensi davvero ciò che sta dicendo, ma piuttosto che sia la gelosia a parlare.
Louis sembra troppo ferito per parlare, quindi gli rispondo io.
"È stata una mia idea. Volevo, boh, parlarti?"
E brava Eleanor, che frase d'effetto. Ma per favore.
"Parlare di cosa? Io non voglio parlare con te." è a metà tra l'essere seriamente incazzato e un bambino che fa i capricci.
Mi viene da sorridere, Harry è alto tipo il doppio di me e io lo penso come un bambino che fai capricci.
"Parlare del fatto che a me Louis non piace, ad esempio."
E brava, Eleanor, diretta e coincisa.
Lui mi squadra. "Andiamo in soggiorno."
Louis cerca di farmi un mezzo sorriso di incoraggiamento, ed io gli rispondo con uno uguale.
Capisco Harry, davvero, lo capisco. Questa storia, TUTTO QUESTO, è semplicemente più grande di lui, ed aveva bisogno di scaricare la rabbia contro qualcuno, e ha scelto me. Ed ora io mi presento alla sua porta col suo ragazzo e gli dico che non mi piace. Sono un po' di cose da digerire. É come scoprire improvvisamente che al lupo di cappuccetto rosso non piaceva mangiare nonnine, ma era il suo lavoro, ed era pagato per farlo.
Non racconterò più la storia del lupo cattivo a nessuno, non ora che ho scoperto che io posso essere il lupo di questa storia.
Harry si siede sul divano, io prendo una sedia e la posiziono di fronte a lui, in modo da parlar meglio.
"Che vuol dire che non ti piace Lou?" mi chiede.
Mi viene da sorridete a sentire il nomignolo, ora che ne conosco la storia, ma mi trattengo. Sarebbe totalmente fuori luogo.
"Non mi piace. Punto. Sono pagata per stare con lui e prima di stasera non gli avevo mai nemmeno rivolto la parola." gli spiego brevemente. Penso a tutte le volte che Louis gli deve aver detto le stesse cose senza che Harry ci credesse fino in fondo. Mi ricorda sempre di più un bambino.
"E come mai stasera gli hai parlato?"
Non posso credere che tra tutte le domande che avrebbe potuto farmi, abbia scelto proprio questa. É seriamente la persona più gelosa che io conosca.
"Perchè stava piangendo. Per te."
Lui sgrana gli occhi e si gira verso il suo ragazzo. Mi accorgo solo ora di come sia scivolato nella stanza senza far il minimo rumore.
"Io.. Non.. Mi dispiace, Lou." mormora, sporgendosi verso l'altro ragazzo. Si abbracciano, poi iniziano a baciarsi. Spero non facciano del sesso riparatore proprio sotto ai miei occhi, è una scena alla quale preferirei non assistere, quindi mi alzo e vado verso la porta, dove tento un debole saluto,ma, visto che sono troppo impegnati ad esplorare le reciproche bocche, non mi cagano minimamente. Faccio un sorrisetto e me ne vado.
Forse farsi coinvolgere non è tanto male.



ANGOLO AUTRICE
Si, boh, non ho la più pallida idea di cosa sia quello che avete appena letto, complimenti se siete riusciti a leggerlo tutto ahahah

Allooora, inizia la parte che mi piace di più, andiamo coi ringraziamenti!
Ringrazio la Xhemi, che ha letto questa fan fiction in anticipo (e mi sembra ovvio, non è capace di iscriversi a efp) in pullman, nonostante le venga il mal di testa e nonostante non shippi Larry (se, che poi li shippi, no, Xhemi?)
Xhemaile, ti amo :))
Invece non ringrazio Eva perchè è una persona occupata, ti odio.


 

Cose importanti (non che la Xhemi non lo sia, per carità)

Allora vorrei informarvi (ma perchè parli al plurale? La leggerà solo il tuo gatto, per pena)che
1) questo è il primo capitolo di una storia, ma dato che è venuto come è venuto, io lo pubblico, ma non so se scriverò il secondo capitolo, io ci provo
2)l'ho scritto interamente sulle note del cellulare, quindi perdonatemi eventuali errori di battitura
3) se invece vi sembra che manchi qualche frase, vi prego di scrivermelo, perchè magari passandola dal cellulare al computer mi sono persa qualcosa


Se vi va di chiedermi qualcosa o di insultarmi perchè non aggiorno, su Twitter sono @larrysmjles

ora me ne vado definitivamente, ciaaao, alla prossima.
  
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