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Autore: Northern Girl    01/10/2014    2 recensioni
Raccolta di OS Huntbastian, principalmente daddies, ma non solo. Con la partecipazione delle coppie Klaine, Brittana e Niff.
☆ ☆ ☆
All'improvviso un silenzio sepolcrale cala sopra la tavolata.
Jeff squittisce. Nick si porta una mano alla bocca, scioccato. Santana sgrana gli occhi. Blaine si soffoca con il pollo che sta masticando e a Kurt viene uno strano tic all’occhio. Solo Brittany batte le mani, entusiasta; probabilmente non ha nemmeno capito di cosa stanno parlando.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Hunter Clarington, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Nick/Jeff
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Seconda OS abbastanza demenziale e un Sebastian e un Hunter ancora leggermente OOC. Come sempre, presenza Klaine, Brittana e Niff. Poi fluff, tanto fluff…Io avviso, per sicurezza.

Buona lettura e come sempre ci rileggiamo sotto!

Quando ti succede qualcosa d’importante, quando hai una bella notizia da comunicare, le prime persone a cui pensi sono la tua famiglia e i tuoi amici. Sebastian ha un buon rapporto con la sua famiglia, lo ha sempre avuto. Anche a trent’anni è rimasto il cocco di mamma, coccolato e viziato come un bambino di dieci. Se dovessimo descrivere in tre parole la famiglia di Sebastian, useremmo senz’altro gli aggettivi numerosa, rumorosa e unita. Non tanto il ramo del padre, bensì quello della madre. Infatti, l’avvocato Arthur Smythe ha sposato, negli anni ’80, Catherine, una giovane donna francese, ultima rampolla di una dinastia parigina - dal nome impossibile da scrivere - : i “De Rochechouart”*. Ultima, si fa per dire. La brava Catherine ha tre sorelle e due fratelli, tutti puntualmente sposati e con figli. Così, appena è nata Claire, Sebastian ha dovuto chiamare e inviare messaggi, oltre ai parenti americani, anche a nonni, zii e ad una trentina di cugini, di primo e secondo grado, francesi. Non vi dico a Natale, la gioia di scrivere biglietti d’auguri…ma questa è un’altra storia. Ci arriveremo.

Anche Hunter ha provato a mettersi in contatto con i suoi, riuscendo però a comunicare la lieta notizia solo alla madre, Jane. Con suo padre è tutta un'altra storia. Non si parlano da quasi dieci anni, da quando il Colonnello è venuto a sapere della relazione del figlio con un altro uomo. Al tempo era stato molto chiaro. Hunter avrebbe dovuto scegliere tra la propria famiglia e Sebastian. E Hunter non aveva avuto dubbi a riguardo, aveva scelto l’amore. E anche oggi, se messo di fronte alla stessa scelta, farebbe lo stesso, perché Hunter è profondamente innamorato di Sebastian. E’ innamorato come dieci anni fa e forse anche di più. Considera suo padre un uomo ottuso, un bigotto, un soldatuncolo di campagna con una mentalità distante anni luce dalla propria. Eppure rimane sempre suo padre e, in fondo, in una telefonata ci spera sempre. Sebastian lo vede scrutare il telefono pensieroso e capisce immediatamente a cosa, a chi, Hunter sta pensando. Si avvicina e lo abbraccia, ma non dice niente. Non gli dirà come prima di laurearsi: non potrà mancare alla tua laurea. O come qualche anno dopo: verrà sicuramente al matrimonio di suo figlio. Non lo dice perché sa che è una bugia e Sebastian non dice bugie ad Hunter. Non lo dice perché, ahimé, ha capito che le cose non cambieranno nemmeno con l'arrivo di Claire. Così si limita a stringerlo e quell'abbraccio vale più di mille parole.

"Grazie"- sussurra Hunter -"Vorrei solo che la mia famiglia ci fosse, per una volta"

*

Sebastian e Hunter non dormono da ventiquattro ore, ma non sentono la stanchezza. Sono entrambi troppo euforici per pensare di fare un bel respiro, sedersi e riposarsi cinque minuti. Sebastian continua a fare avanti e indietro tra la nursery e la macchinetta del caffè e pare proprio voglia battere qualche record sul consumo di caffeina. Hunter fa più o meno lo stesso percorso; controlla la bambina, se può, la tiene in braccio, poi va a prendersi un caffè e nel tragitto placca, letteralmente, ogni infermiera o medico che gli capita a tiro, bombardandolo di domande riguardante la piccola, tant’è che il personale ospedaliero ha ritenuto necessario inventare di sana pianta un codice d’emergenza per potersela svignare dagli attacchi di Clarington. E se i neo-papà sono ridotti in queste condizioni, i loro amici stanno messi peggio. Molto peggio. Solo che Hunter e Sebastian non lo sanno ancora. E stavolta è proprio il caso di dirlo: beata ignoranza!

Soho, New York, residenza Anderson-Hummel, ore 8.30

Blaine è appena rientrato a casa dopo aver accompagnato le gemelle al nido. Sembra piuttosto trafelato, come se avesse corso la maratona di New York. Lancia le chiavi sul mobiletto d’ingresso, fa slalom tra i vari giocattoli disseminati sul pavimento e inizia a bussare vigorosamente alla porta del bagno dove, da circa un’ora e mezza, è rinchiuso Kurt impegnato in un’intensa quanto complessa pulizia del viso.

“Kuuurt! Sei pronto? Ti prego, muoviti! Faremo tardi!”

Kurt esce subito dalla stanza e guarda il marito di sottecchi. Blaine è stato avvertito più e più volte sul fatto che non deve interferire in nessun modo coi suoi rituali di bellezza e solitamente, Kurt, dopo un affronto del genere, lo attaccherebbe alla giugulare senza colpo ferire, ma quegli occhioni da cucciolo…

“Amore, ti vuoi calmare? Sono solo le 8,30! Mi farai venire le rughe con tutta questa ansia! E lo sai bene che non posso permettermi un botox. Non a 30 anni, almeno. E non con tutti i soldi che regalo alle case cosmetiche!”

Blaine sbuffa frustrato. Continua a passeggiare nervosamente per la stanza, agitando le braccia in maniera concitata.

“Solo le 8.30? Ma non capisci, Kurt? Dobbiamo essere i primi ad arrivare in ospedale. Non possiamo permettere a Nick e a Jeff di vederla prima di noi. NOI saremo gli zii preferiti di Claire. Noi e solo noi. Se arriviamo per ultimi, la piccola ci odierà. Ovvio, non subito, ma col passare del tempo si chiederà il perché del ritardo, e allora sarà l’inizio della fine! Crescerà con questo atroce dubbio, serberà rancore…E nell’adolescenza contro chi si accanirà, Kurt? Contro chi??”

“Contro Hunter o Sebastian?”

“Contro di noi, Kurt! E così, addio a Disneyland, addio a maratone di Peppa Pig in Tv-“

“Blaine, io non credo-“

“-addio al mio sogno di vedere Tracy, Hepburn e Claire diventare BFF!”

“Blaine, ora stai decisamente esagerando!”

“Ti prego, ti scongiuro, ti imploro! Dobbiamo arrivare per primi!”

Kurt lo guarda a bocca spalancata, totalmente scioccato. Ha sempre saputo di avere non due, ma ben tre figli a cui fare da padre, ma non pensava che Blaine potesse regredire fino a tal punto.

“D’accordo psicopatico imbronciato! Hai vinto tu. E ora puoi anche darci un taglio con quei dannati puppy eyes. O la prossima volta la granita te la lancio io e ti acceco veramente, altro che Smythe!”

“Grazie, grazie, grazie! Sei il miglior marito del mondo…Un ultima cosa: dobbiamo assolutamente fermarci in un negozio che vende articoli per neonati”

“Blaine Anderson, io giuro che….@*#!%@!!!”

“Anch’io ti amo, amore!”

Chelsea, New York appartamento 3C di Duval-Sterling, ore 8.30

“Nicky, hai avvisato la baby-sitter?”

“Sì, Jeffie”

“Hai mandato un messaggio ad Hunter per chiedergli dove possiamo posteggiare l’auto e a che piano si trova il reparto maternità?”

“Sì e sì”

“E i regali che abbiamo comprato per Claire, sono già nel bagagliaio?”

“Aham…”

“Eccellente! Faremo vedere a quei novellini di Kurt e Blaine come si diventa zii preferiti. Muahaha! Perché io lo so che vogliono rubarci il titolo, ne sono certo…Ed ora, via, all’ospedale!”

“Oh Signore, aiutaci…”

*

Claire è nata il 21 giugno, il primo giorno d’estate. Secondo le riviste astrologiche che Brittany ha sapientemente portato con sé in ospedale, è di buon auspicio, perciò decide di leggere ad Hunter le varie implicazioni dell’essere nati in quel giorno fortunato. Hunter e Brittany, contro ogni previsione e buon senso, sono buoni amici. Non hanno molto in comune in realtà, a parte essere bisessuali, biondi (tutti conoscono i magici poteri dei biondi, come fare le spaccate e trasformarsi in svedesi)* e amare i gatti. Passano la maggior parte del tempo a parlare di Lord Tubbington e Mr. Pussy ed entrambi sono sempre entusiasti di quelle chiacchierate. Ma, cosa più significativa tra tutte, hanno in comune le persone più importanti delle loro vite, Sebastian e Santana, e questo basta per renderli uniti più che mai.

Sebastian e Santana sono migliori amici dal tempo del college. Certo, c’è voluto un po’ di tempo per lasciarsi i trascorsi del liceo alle spalle, ma una volta appianati gli attriti, sono diventati pressoché inseparabili. Per questo motivo, non ci ha pensato due volte, Santana, a trascinarsi dietro Brittany e prendere un aereo alle 3.00 di notte alla volta di New York, solo per conoscere la bimba del suo migliore amico.

“E’ stupenda” sussurra mentre osserva ,sognante, la bambina che dorme nell’incubatrice.

“Come potrebbe non esserlo? E’ mia figlia”- sorride, Sebastian, ma non c’è il solito tono beffardo ad accompagnare l’insinuazione, bensì un vero senso di orgoglio e stupore nel constatare che sì, quella bellissima bambina è proprio figlia sua.

“Sei preoccupato?”

“All’inizio sì, me la stavo facendo sotto. Per fortuna che c’era Hunter, altrimenti sarei da qualche parte in Messico. Seriamente, sarei perso senza di lui, ma non osare dirglielo, o ti strappo tutte le extensions”.

“Oh, oh, oh, Fievel, allora avresti dovuto tenere la boccuccia chiusa”

“Sta’ attenta, Lopez, o dirò a Brittany che Babbo Natal-

“Lo sa già che non esiste-”

“Allora la befana-”

“Anche lei-”

“La fatina dei denti”

“Idem, come sopr-”

“Gli UNICORNI!”

“Ti odio, Smythe, ti odio.”

*

Sono da poco passate le 9.00. Hunter, Sebastian e Santana sorseggiano l'ennesimo caffè mentre Brittany, versione scoiattolo, sgranocchia da un pacchetto di M&M's. Aspettano in silenzio che la Nursery apra per stare un po’ con Claire. La dottoressa è passata a cercare i due neo papà e ha assicurato loro che entro la giornata di domani potranno portare a casa la piccola. Hunter è sollevato mentre a Sebastian è tornato un po' di panico, pensando a quanto si stia facendo reale la situazione, ma il flusso dei suoi pensieri viene interrotto alla vista di una nuvola di polvere che, dal fondo del corridoio, si avvicina minacciosamente verso di loro. Sembra che Blaine e Jeff abbiano deciso di trasformare il corridoio del reparto maternità in una pista per centometristi. Infatti corrono come se fossero inseguiti dal demonio, portandosi dietro i consorti visibilmente contrariati e...un carrello. UN CARRELLO?

Hunter e Sebastian guardano la scena allibiti. Si soffermano ad osservare soprattutto quel carrello, probabilmente rubato da qualche supermarket, riempito di giocattoli di ogni sorta.

"Signori, scusate, ma non potete portare un carrello qui dentro!" li riprende severamente un’ infermiera cercando di ostacolare l'avanzata dei due ragazzi.

"Sì sì, ora lo portiamo via, vogliamo solo lasciare qualche gioco alla nostra nipotina acquisita”

Alla fine, Blaine e Jeff hanno deciso di collaborare. Perché quattro zii preferiti, si sa, sono meglio di due. E con la montagna di giocattoli che n'è uscita unendo le forze, sono certi che conquisteranno il cuoricino di Claire.

"Voi avete dei seri problemi!" borbotta Santana rimasta senza parole e Brittany esulta e corre ad abbracciare gli amici. Sono quasi dieci mesi che non si vedono tutti insieme, precisamente da quella famosa cena sul terrazzo di casa Clarington-Smythe.

Poi l’infermiera annuncia che l’orario delle visite è iniziato e tutti e quattro si fiondano dalla bambina. Solo Hunter e Sebastian rimangono un po' indietro, osservando quanta tenerezza e amore riservano gli amici alla loro Claire. Ed è veramente una scena dolcissima: Kurt ha preso in braccio la piccola e se la contende a suon di baci con Santana. Nick e Jeff scattano foto su foto, neanche fossero due turisti giapponesi, e Blaine e Brittany fanno le smorfie più ridicole per divertire la neonata.

“Frequentiamo gente assurda”- afferma Sebastian, ma non può trattenersi dal sorridere.

"È proprio vero quando dicono che gli amici sono la famiglia che scegliamo per noi. A volte, quei quattro, mi fanno sentire meno la mancanza della mia"- mormora Hunter con un tono un po' amaro.

"Dio, spero di no" -scherza Sebastian strappando un sorriso anche al marito- "E poi non sarà sempre così, vero? Non ci staranno sempre così addosso, voglio sperare!”

"Tranquillo, appena arriviamo a casa, metto le inferriate alla porta e alle finestre. E per almeno un mese non se ne parla più”

"Ora ti riconosco"- gli mormora Sebastian a fior di labbra prima di baciarlo- “Sono davvero l'uomo più fortunato del mondo"

“Sì, lo sei. E a proposito di questo....cos' è questa storia che saresti perso senza di me?"

"...."

"Allora?"

"SANTANA!!!"

(nda)

*“tutti conoscono i magici poteri dei biondi, come fare le spaccate e trasformarsi in svedesi”: battuta rubata a Brittany nell’episodio 5x17 “Guilty Pleasures”.

** La dinastia dei De Rochechouart è davvero esistita, parola di Wikipedia.

Ciao a tutti!

Voilà la seconda OS di questa raccolta. Lo ammetto, non sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo, ma sono ultra felice nel vedere quante personcine hanno aggiunto la mia schifezzuola tra le ricordate e le seguite. Non sapete quanto mi abbia fatto piacere, anche perché questa cosa era nata solo come valvola di sfogo, senza pretesa alcuna. Quindi grazie, grazie di cuore .*-*

Poi niente, d’ora in poi la storia si focalizzerà soprattutto sulla vita da genitori dei nostri Seb ed Hunt. Si parlerà ancora del rapporto che c’è con le loro famiglie e cercherò di essere meno demenziale e più fluffosa, perché diciamocelo, i rib ci vogliono male. Gli spoilers della sesta stagione sono agghiaccianti ed io ho davvero bisogno di rifugiarmi nel magico mondo delle FF per sopravvivere a questo scempio. Non giudicatemi ,quindi, se ci andrò giù pensante con il fluff.

Alla prossima,

Claudine

  
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