Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiromu Arakawa; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

L’ultima trasmutazione

Avete vinto. Amestris è salva. Il “Padre” è stato sconfitto, risucchiato dalla verità che cercava di controllare. Eppure, sai che non può finire così: c’è ancora qualcosa che devi fare. Tutto deve tornare al punto da cui è partito. Devi mantenere la promessa che hai fatto, Edward Elric. Una promessa che ormai non riguarda più solo te ed Alphonse, ma tutti coloro che vi hanno supportati, aiutati, appoggiati nel vostro lungo cammino. Hai promesso di riprenderti i vostri corpi e lo farai.

Senza paura, tornerai di fronte alla verità per l’ultima volta. Sai già che questa sarà l’ultima. L’ultima trasmutazione dell’Alchimista d’Acciaio.

-Cosa sacrificherai, stavolta?- chiede quella figura ghignante che hai imparato a conoscere. Ora sai che in fondo non è altro che te stesso, e non hai più paura del suo sorriso inquietante. La oltrepassi sicuro, per giungere di fronte al portale.

Dall’oscurità che si schiude oltre la soglia ti arriva l’eco di voci strazianti. Eppure non dubiti neppure per un istante della tua decisione. Non ti distoglie la voce di tua madre, quella che ti ha chiamato la prima volta. La voce che hai rincorso lungo una strada che nessun uomo dovrebbe mai percorrere.

Ormai sai che l’alchimia non può restituirti il suo sorriso.

L’alchimia, in realtà, può molto meno di quanto pensassi.

Non avrebbe potuto salvare la piccola Nina, trasformata in chimera dal suo stesso padre. Non avrebbe potuto nulla senza la pietra filosofale, ovvero senza il sacrificio di anime umane.

A queste condizioni, non ha più senso.

Afferri saldamente le due grosse ante del portale e le sigilli con un colpo secco. Rinunci. Rinunci alla verità che ormai conosci: non si crea senza distruggere. Non c’è scappatoia. La pietra filosofale è solo una forma diversa di sacrificio. Rinunci all’alchimia che in fondo ti ha dato più problemi e dolori che altro, pensando che, in fondo, forse non ne era mai valsa la pena.

Per la prima ed ultima volta riesci a sovvertire la legge dello scambio equivalente. Quella capacità, una lama a doppio taglio, in cambio del corpo di Alphonse: in questo scambio hai solo e soltanto da guadagnarci.

Non sarai più l’Alchimista d’Acciaio, ma sai che non lo rimpiangerai più di tanto. Oppure, in fondo all’anima, lo sarai sempre, perché è in quei panni scarlatti, e in quelle membra automatiche, che sei cresciuto abbastanza per imparare una cosa: Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.*

Edward Elric, l’Alchimista d’Acciaio, ha fatto la sua scelta.

* Da “Harry Potter e la camera dei segreti”