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Autore: Smeralda Elesar    01/10/2014    1 recensioni
La vita di qualcuno che cambia colore vista attraverso i colori che l'hanno segnata.
Randall sa cambiare colore, a volte per timidezza, a volte per adattarsi alla situazione, a volte per agire senza essere ostacolato; i colori sono parte della sua personalità, e dei momenti importanti della sua vita lui conserva l'essenza, cioè un colore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Randall Boggs
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rosa

 

Che c’è di male nel rosa?

È solo una delle tante sfumature di colore possibili! In fondo è la stessa tinta dell’amaranto di John J. Worthington III, solo un paio di lunghezze d’onda espresse in Angstrom in meno.

E poi lo stesso Worthington spesso gli chiede di cambiare colore per fare un po’ di spettacolo per i ragazzi, e se di colori ce ne sono tanti prima o poi è normale che capiti anche il rosa.

Ma in quel caso Worthington non è per niente contento.

 

-Eri rosa, maledizione!-

 

Un solo sbaglio gli è costato l’intera reputazione.

E comunque ancora Randall non capisce cosa ci sia di male nel colore rosa.

 

*

Randall sta studiando le schede dei bambini di cui si occupa, quelli di cui è lo spaventatore più adatto.

Ancora ha nelle orecchie le parole del signor Wathernoose.

 

-Randall, ho la tua parola che niente di quello che sto per dirti uscirà mai da questa stanza? Né il CDI né nessun altro verranno mai a sapere di questa conversazione-

 

Gli aveva parlato a lungo della crisi energetica, della difficoltà sempre crescente di estrarre urla da bambini desensibilizzati dalla TV e tutta una serie di cose che Randall sapeva già a memoria perché erano all’ordine del giorno di ogni dannata riunione aziendale.

Poi però Mr. Wathernoose aveva cominciato a dire cose che non avrebbe mai detto ad una riunione aziendale.

C’era un altro modo per ottenere energia.

Molto più rapido, economico ed efficiente dello spavento tradizionale.

Ma che non tutti avrebbero avuto il coraggio di mettere in atto.

 

-Con tutto il rispetto, signor Wathernoose, ma perché lo dice a me? Non è James Sullivan il suo migliore spaventatore?-

 

Wathernoose aveva scosso la testa.

 

- Qui non si tratta più di spaventare, ed una cosa come questa non la proporrei mai e poi mai a Sullivan. Lui è bravissimo nel suo campo ma non è adatto per questo, capisci cosa intendo? Lo sto chiedendo a te, Boogs, perché so che tu sei fatto di una pasta diversa da tutti loro-

 

E allora Randall aveva accettato, perché, accidenti, se per una volta era stato reputato in grado di fare una cosa di cui Sullivan era addirittura all’oscuro… , come poteva farsi scappare un’occasione come quella?

 

Studia le schede dei suoi bambini alla ricerca di qualcosa di particolare.

Uno di loro non rivedrà mai più la sua cameretta, non giocherà mai più con i suoi giocattoli, non riceverà mai più il bacio della buonanotte dai suoi genitori, e lui deve scegliere quale.

Ma in fondo che differenza fa? Uno vale l’altro, no? Sono tutti uguali: degli animaletti da cui estrarre energia.

Sta cominciando seriamente a pensare di pescare un fascicolo a caso.

No, no, no… Mr. Wothernoose gli ha chiesto di scegliere.

Randall mette da parte un fascicolo e ne apre un altro.

E poi in base a quale criterio dovrebbe…?

Lei!

Decide all’improvviso.

La bambina nella foto ha una camicia da notte rosa.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Eh-ehm… salve… parecchio che non aggiorno, eh?

Il motivo è che avevo già scritto “Rosa” ma poi mi è venuta in mente un’altra idea che mi piaceva di più e allora ho cancellato tutto e riscritto daccapo.

In questo capitolo Randall mi sembra tanto uno di quei serial killer che hanno avuto un’infanzia traumatizzata e scelgono le loro vittime per esorcizzare/vendicare quel trauma *Red Dragon mode on*

Tra l’altro proprio il capitolo sul colore rosa, che è un colore tanto tenero, mi è venuto molto dark. Strano, no?

, spero vi sia piaciuto.

 

                                                                Makoto

   
 
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