"C'era una volta un Regno di cui non si conosceva il nome, governato da una Regina piuttosto anziana, bassa e cicciottella. Il suo Segretario, Nathaniel, aveva una sorella, la spocchiosa Principessa Ambra, seguita dalle sue altrettanto spocchiose damigelle. C'era anche un Principe, lo Strano Principe Lysandro, tanto bello quanto malinconico. Una Damigella dai capelli rosa, conosciuta come Dolcetta, era innamorata persa dello Strano Principe. A corte abitava anche il Giardiniere Jade, e al Villaggio correva voce ci fosse un Bellissimo Cavaliere, Kentin. Spesso al porto si poteva incontrare lo Stupendo Nullafacente Dake, che faceva sbavare le damigelle ma era, in sostanza, un fannullone. Oltre agli abitanti, c'erano anche parecchi animali: il gatto Iris, l'uccellino Violet, i due cani Armin e Alexy, il cavallo Kim e i due colombi Leigh e Rosalya. Poco lontano dal Regno, c'era l'Inferno, di cui non si conoscevano gli abitanti, se non il Re dei Demoni Castiel. Il Re era un vero e proprio Demone, cattivissimo e perfido, di solito nascosto sotto le sembianze di un ragazzo dai capelli rossi. Un giorno lo Strano Principe venne rapito dal Re dei Demoni, così la Damigella Dolcetta decise di andare a salvarlo. Prese lo scattante cavallo Kim, poi chiese ai due cani Armin e Alexy di farle strada. Riuscì ad arrivare a metà dell'Inferno, dove il cane del Re, Demon, fermò Armin e Alexy, offrendo ad uno una palla nuova e all'altro un collare nuovo. Da lì dovette proseguire da sola, e in qualche modo riuscì a giungere al cospetto di Re Castiel. Non vide lo Strano Principe, e, preoccupata, decise di provare a parlargli. - Salve, Re dei Demoni Castiel. Io sono la Damigella Dolcetta, e sono qui per riprendere lo Strano Principe Lysandro - per tutta risposta quello la guardò diffidente, poi scoppiò a ridere. - E io cosa ci guadagno? - ribatté, schioccando le dita. In un attimo anche Dolcetta fu acchiappata, e sbattuta in una stanza insieme allo Strano Principe. Lì il Principe stava canticchiando una melodia di sua invenzione, del tutto a suo agio. - Principe! - gridò la Damigella, e lui alzò la testa, sorpreso. - State bene? - si preoccupò Dolcetta. - Ma certo, io sto benissimo. Tu che ci fai qui? - le chiese, e lei si lasciò cadere a terra. - Il Re dei Demoni vi ha rapito, io sono venuta a salvarvi! - esclamò, sbuffando. - Rapito? Il Re, Castiel? Mi ha solo invitato qui a suonare... - ribatté perplesso, guardandola storto. - Ma... ma... - la Damigella era confusa. In quel momento la porta si spalancò, e comparve sulla soglia il Bellissimo Cavaliere Kentin. - Damigella! - esclamò, senza degnare d'uno sguardo il Principe. - Cavaliere! - disse a sua volta Dolcetta. - Fuggiamo, mentre il Re è distratto - disse Kentin, tendendole la mano. - Ma... e il Principe? - chiese, guardandolo: stava ancora canticchiando, lo sguardo rivolto al muro. - Starà bene, il Principe! - esclamò il Cavaliere, afferrandola. Se la svignarono in fretta, dimenticandosi di recuperare Armin e Alexy. - Sai - il Cavaliere iniziò a parlarle, mentre galoppavano verso il Regno - il Segretario era così preoccupato che voleva mandare tutti i soldati di corte a cercarvi. La Regina era fuori di sé, la Principessa invece sprizzava gioia da tutti i pori- Tornati al Regno, la Regina non si arrabbiò (nonostante avessero "perso" Armin e Alexy) e riempì di onori il Bellissimo Cavaliere. Ben presto tornò dall'Inferno lo Strano Principe, ed allora il Cavaliere chiese alla Regina la mano della Damigella, ma lei rifiutò, chiedendo a sua volta di poter sposare il Principe. Fu così che vennero celebrate le nozze fra la Damigella Dolcetta e lo Strano Principe Lysandro, sotto lo sguardo della Regina e del Segretario Nathaniel. Il Cavaliere Kentin rapì l'odiosa Principessa Ambra, il Re Demone si divertì a suonare in una band Demoniaca, Armin e Alexy si diedero alla pazza gioia con Demon. E vissero felici e contenti. Fine." - Mamma, mamma! Ma tu eri davvero una Damigella e il papà era davvero un Principe? - mi chiede nostro figlio, e io mi scosto una ciocca rosa dagli occhi. - Proprio così, vero Lysandro? - suo padre mi lancia un'occhiata, divertito, e annuisce. - Ma lo zio Castiel non è cattivo! - obbietta il piccolo. - Potrebbe diventarlo! - rispondiamo all'unisono, poi scoppiamo a ridere.