Arthur era un ragazzo tipicamente inglese.
Capelli biondo chiaro,corporatura sottile e alto quanto basta per essere considerato normale. I suoi occhi erano verdi,un malinconico verde come lui li definiva e questa sensazione gli arrivava fino alle ossa .Era un ragazzo solitario e superficialmente tranquillo,in realtà sapeva scatenarsi molto bene con una serie di passioni nascoste per molto tempo ma sempre vive in lui.
Aveva pochi amici veramente stretti ,ma nemmeno loro lo conoscevano veramente .A guardarlo seduto sulla rossa poltrona del piccolo studio a leggere un libro nessuno avrebbe nemmeno pensato che quel ragazzo potesse prendere una chitarra e saltare ovunque,da un letto all’altro ,magari rompendo qualche vaso prezioso oppure che nel suo armadio giacche di pelle o jeans scuciti erano fortemente presenti (nonostante il suo abbigliamento sobrio di ogni giorno)
Solo una persona era a conoscenza di tutto il mondo segreto di Arthur e questo piccino stava salendo di corsa le scale per rientrare a casa,salutando ad alta voce i figli dei vicini.
Sospirando Arthur si alzò dalla sua comoda poltrona e chiuse a malincuore libro. La pace di quel giorno era finita poiché alle quattro e mezza tornava ,dopo la scuola ,il suo fratellino e stavano assieme fino a sera ,aspettando i loro genitori dal lavoro. Era quindi il ragazzo ad aiutare il bimbo a fare i compiti e preparargli la merenda.
Appena il campanello suonò il maggiore andò ad aprire e un piccolo omino gli si incollò alle gambe : << Fratellone!Fratellone!aiutami!Domani la maestra farà una verifica difficilissima di matematica!Sarà super complicata !La maestra è cattivissima!
Urlando il piccolo era entrato in casa ,aveva lanciato per terra lo zaino e si era precipitato in cucina, dove lo aspettava il suo spuntino. Arthur ,chiudendo la porta,si trovò involontariamente a sorridere.
<< Non ci voleva,anche io devo studiare per domani >>Gli rispose per consolarlo.
Anche se avrebbe provato a spiegare i compiti al suo fratellino,sicuramente la piccola peste non l’avrebbe ascoltato e avrebbero perso metà della serata a discutere su chi avesse ragione e chi torto, o di quanto la matematica fosse crudele. Nonostante l’imminente sconfitta il biondo andò a prendere dei quaderni e tanta pazienza .Non poteva abbandonare il suo fratellino rompiscatole e quindi gli avrebbe spiegato tutta la matematica di qui aveva bisogno perché gli voleva un mondo di bene…
CRASH!!
Emmm....Salve XD
Come primo esperimento non è male,fatemi sentire che ne pensate ^-^