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Autore: Cherish    01/10/2014    4 recensioni
-Penso che ti sia sfuggito un altro pensiero poco casto…- mi sussurra a fior di labbra. Di nuovo il suo sguardo addosso mi fa dimenticare il profondo imbarazzo che ho provato qualche istante fa, sobbalzo pervaso da brividi quando mi sbatte contro un albero per poi baciarmi d’impeto. Io gemo dal piacere per poi avvinghiarmi ancora di più contro di lui, fino a quando non ci distacchiamo per impellente bisogno di ossigeno.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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SUNDAY MORNING
 
Finalmente è domenica e dopo un’estenuante settimana passata sui banchi mi rilasso un po’ nella mia stanza che divido da un po’ di tempo con un ragazzo che ho conosciuto da poco, ma che mi ha già recato un sacco di problemi: Erik Lehnsherr.

Un tipo come lui non lo trovi facilmente in giro, impassibile e senza un apparente filo di sentimenti nel cuore, se ne va a destra e a sinistra a massacrare di botte chiunque gli capiti sotto tiro, soprattutto gli umani. Non so perché che l’abbia così tanto con loro, l’unica cosa che so è che in tutta la scuola l’unico a tenergli testa sono io: con i miei poteri di telepate, l’ho sempre fermato in tempo, prima che Erik potesse arrecare seriamente danni a cosa o persone con il suo immenso potere magnetico.

Sto per socchiudere gli occhi quando un urlo mi fa sobbalzare  per lo stupore e d’istinto mi affaccio dalla finestra: come al solito Erik sta picchiando a sangue un malcapitato ragazzo e io incomincio ad urlargli: - Oh insomma Erik!!! È domenica cacchio! E riposati un po’! Possibile che devi sempre fare il bullo?! -

Erik si volta verso di me, il suo sguardo glaciale mi trapassa l’anima. Mi fa sempre uno strano effetto il suo sguardo su di me…
Molla finalmente la presa da quel povero studente e allontanandosi se ne va. Io rimango a fissarlo fino a quando non lo perdo di vista. Non so come spiegarlo, ma mi sento in dovere di andare da lui a vedere come sta e che cosa stia facendo. Cioè, in fondo sono l’unico a capirlo sul serio.

Sono davanti ai giardini della scuola, ma di Erik nessuna traccia…

Sto per tentare di localizzarlo con la mente quando una voce da dietro un albero mi fa voltare.

-Guarda che sono qui…-

Mi avvicino dove di Erik riesco a vedere solo il fumo della sua sigaretta: che brutta abitudine. Non dovrebbe fumare alla sua età, fa male! Basta, incomincio a essere un po’ troppo apprensivo nei suoi confronti, per quanto io possa volerlo negare, mi sento fatalmente attratto da lui.
Resto alzato appoggiandomi all’albero e lo osservo guardare distrattamente l’orizzonte davanti a sè…a cosa starà pensando? Sono tentato di scoprirlo...

-Ti serve qualcosa?-  mi chiede Erik rompendo il silenzio bloccando la voglia che ho di entrargli in testa.

-Nulla.- gli rispondo con non-chalance, sinceramente non so neppure io perché sono qui…

-Allora cosa vuoi?-

-Niente-

Mi siedo vicino a lui, gli sorrido e gli tolgo dalla bocca quella schifezza che sta fumando da più di 5 minuti. Erik mi guarda stupito, ma non mi ferma, mi fissa e questo provoca in me una strana sensazione.

-Perché mi hai tolto la sigaretta?- Erik è incredibilmente diretto e sincero nelle sue domande ed è questa una delle cose che mi piacciono in lui…ma cosa vado pensando?!

-Fumare fa male, non lo sapevi?- gli rispondo facendo il severo.

-Sai che m’importa…- mi dice seccato distogliendomi lo sguardo.

“Ah, ah…Erik, il fumo rovina la pelle, e sarebbe un peccato nel tuo caso…sei così…così perfetto…” ok, l’ho detta grossa, solo ora mi rendo conto che ho proiettato i miei pensieri dentro la mente di Erik il quale si volta facendo una piccola smorfia.  I nostri occhi si incrociano. Sono azzurri come i miei ma di una tonalità più chiara…come vorrei baciarlo in questo istante, e toccarlo, e farmi toccare…

-Penso che ti sia sfuggito un altro pensiero poco casto…- mi sussurra a fior di labbra. Di nuovo il suo sguardo addosso mi fa dimenticare il profondo imbarazzo che ho provato qualche istante fa, sobbalzo pervaso da brividi quando mi sbatte contro un albero per poi baciarmi d’impeto. Io gemo dal piacere per poi avvinghiarmi ancora di più contro di lui, fino a quando non ci distacchiamo per impellente bisogno di ossigeno.

-Perché, Charles…- mi dice ansimante contro le mie labbra –perché tieni così tanto a me?- con un collegamento improvviso dentro la sua mente, vedo ogni singolo giorno passato insieme in un lampo. Sento il cuore di Erik unirsi al mio, cosa che mi fa  letteralmente tremare, capendo che quello che prova nei miei confronti non è poi tanto diverso da quello che provo anche io, il che mi stupisce di come abbiamo fatto a resistere prima di lasciarci andare finalmente.

-Non fare domande di cui sai già la risposta, amico mio- gli dico sollevandomi sulle punte per arrivare alla sua stessa altezza. Lo sento fremere quando le mie labbra si avvicinano sul suo orecchio –Non posso di certo fare in modo che tu finisca nei guai a furia di picchiare la gente…se ti beccassi un’espulsione, perderei il mio passatempo preferito…-. Lo sento trattenere una debole risata che diventa un sospiro una volta che inizio a leccargli l’orecchio con desiderio.

-Con te non riesco proprio a essere serio…- mi sussurra Erik con un piccolo sorriso. Ci distacchiamo per poi distenderci sull’erba uno di fianco all’altro.

-Oggi non dovevi restare chiuso in camera a marcire sui libri come uno sfigato?- mi chiede sussurrandomi tra i capelli iniziando a bacarmi la nuca con tenerezza.

Io gli rispondo frenando appena una risata:- oggi è domenica, mi riposo e ti faccio pure compagnia, non sei contento?…- lo sto stuzzicando, lo ammetto, voglio vedere che faccia fa adesso.

Erik mi guarda stupito ed è lievemente rosso in viso. Rimango incantato guardando i suoi occhi grigio azzurri che diventano più accesi solo quando ci sono io al suo fianco.

-Uff, fa un po’ come ti pare!-  sbotta Erik decisamente imbarazzato, chiude gli occhi e si distende di nuovo sull’erba e la stessa cosa la faccio anche io.

Ci addormentiamo sotto la fresca protezione dell’ombra di un albero. Appena mi sveglio noto che  Erik non c’è più, trovando però sopra di me un lenzuolo azzurro un po’ rattoppato: il suo. L’ho riconosciuto anche dal profumo…chiudo di nuovo gli occhi e per un altro istante stringo a me quel lenzuolo, sussurrando un breve “grazie”.

ANGOLO DI CHERISH
Affetta da una voglia di scrivere one shot, ecco che la vostra Cherish ha scritto una piccola ficcy un pò perversa ma dolcosa su Erik e Charles, spero vi piaccia <3

 
   
 
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