Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Alexiel Maho    08/10/2008    5 recensioni
*FF per il concorso di Art Fiction di Midori Mikan* Un sogno può significare davvero qualcosa? Zoro questo non lo sa, ma di una cosa è certo, a quella testolina rossa ci tiene davvero, e la cosa è reciproca... ed un sorriso spesso basta ed avanza per farlo capire...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN SORRISO CHE VIENE DAL CUORE

UN SORRISO CHE VIENE DAL CUORE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti vestiti da cuochi…

La ciurma di cappello di paglia era proprio vestita da cuoco…

Sanji con una bottiglia di olio tra le mani, Nami seduta con un mestolo sporco di panna al quanto invitante, Zoro che teneva con una mano un piatto con delle cose al quanto ambite da portare l’acquolina in bocca, mentre ovviamente l’altra mano era occupata a reggere la bottiglia che stava bevendo. Poco più indietro c’erano invece Nico Robin che trasportava una teglia con dei dolcetti e per finire Usop e Chopper; il primo con grande euforia portava un'altra teglia ricca di pagnotte appena sfornate e che lasciavano un profumo al quanto invitante nell'aria, mentre il secondo era agganciato a ciò che il cecchino trasportava, sembrava che stesse volando.

E Rufy invece?

Ovviamente era in prima fila seduto per terra che stava mangiando…

Dei dolcetti che avevano un sapore invitante… e poi quel profumo era così… era così…

Ad un tratto si sentì un urlo che sovrastò la Merry!

-AAAHHHHH!!!!

-Ehi che succede Usop????? – Disse allarmato Chopper.

-QUESTO PAZZO DI RUFY MI HA MORSO!!! CHE MALE DANNAZIONE!!!!

Detto questo il cecchino tirò al ragazzo di gomma un colpo sulla testa in modo che si potesse accorgere dell’errore appena compiuto…

-Mmh? Che succede? – Domandò Rufy al quanto stordito e con la bocca impastata dal sonno.

-COME CHE SUCCEDE??? NON VEDI CHE MI STAI MORDENDO LA GAMBA??? NON SONO MICA UN POLLO!!!

-Ah scusa! Non me n’ero accorto… sembrava così vero il sogno… - Sorrise.

-Che cosa stavi sognando Rufy? - Chiese curiosa l'alce dal naso blu.

-Ovviamente stavo mangiando dei dolcetti ma cosa davvero divertente eravamo tutti vestiti da cuochi!!! - Rise.

-Wow! Doveva essere proprio divertente!

-Si, ma non per la mia povera gamba... guarda che morso! - Disse rammaricato il cecchino.

-Sentivo un profumo così delizioso da lasciare l'acquolina in bocca... un profumo... mmh... proprio come questo!

-Come questo? - Dissero i due compagni.

-Si...

Rufy tornò lucido...

Ma se aveva sentito tale odore non c'era altra spiegazione... la colazione era quasi pronta!!!

Si alzò e con grandissima velocità corse verso la cucina della Merry lasciando i suoi due amici ancora interdetti...

-Stava sognando sentendo l'odore del cibo che Sanji stava preparando...

-Eh già... ehi Usop andiamo anche noi a mangiare?

-Molto volentieri Chopper... mi è venuta una gran fame!

Risero...

Ed anche loro con molta rapidità si diressero in cucina.

La colazione ormai era pronta...

Appena arrivarono videro Rufy che stava sbavando come al suo solito e non vedeva l'ora di mangiare, mentre Sanji, invece, cercava di tenerlo calmo ed al tempo stesso lanciava baci d'amore a Robin che era già seduta a tavola e mentre aspettava si stava dedicando alla sua solita lettura.

All'appello mancavano solo Zoro e Nami...

I due erano sul ponte...

La rossa era dai suoi mandarini, stava assaporando quella dolce brezza mattutina che l'avvolgeva ed intanto controllava la direzione del logepose...

Presto, se i suoi calcoli non erano errati, sarebbero arrivati a Water Seven.

Era al quanto pensierosa...

Era da mesi che viaggiava con i suoi compagni e si era resa conto di quanto fossero importanti per lei... tutti indispensabili...

Dal suo capitano che l'aveva salvata da quel triste passato che l'aveva avvolta per ben otto anni, dal quel simpatico cecchino bugiardo ma un vero genio nell'inventare cose assurde, dal piccolo dottore dolce e tenero ma forte e determinato allo stesso tempo, dalla sua amica che era una grande archeologa coraggiosa, dal cuoco che non perdeva occasione nel corteggiarla ma anche nel starle sempre vicino preparandole pranzetti deliziosi e per finire lo spadaccino burbero e freddo all'apparenza, uno vero scansafatiche, ma pronto sempre a difendere i suoi compagni a qualsiasi costo, soprattutto era proprio lei che salvava in continuazione.

Era tutto così strano...

Era certa che non poteva più separarsi da loro... perchè loro erano la sua famiglia...

Sarebbe diventata ancora più forte e determinata!

Il suo sogno era tutto, la voglia di avventura pure ed i suoi amici erano fondamentali per lei...

Aveva già pianto abbastanza... quelle calde lacrime che erano cadute per l'ultima ad Arlong Park e non sarebbero più fuoriuscite... era una promessa che si era fatta... ormai era tutto finito e poteva andare avanti con il sorriso... con i suoi amici... verso quel suo ambito sogno, che non era solo per lei, ma anche per sua madre Bellmer.

La colazione ormai era servita ma i suoi pensieri erano molto più forti e profondi di ogni altra voce che le risuonava intorno, aveva lo sguardo come se fosse perso nel vuoto.

Fissava il mare...

Quel grandissimo oceano che li avrebbe portati verso grandi avventure...

Poco più distante c'era lo spadaccino che in tutta tranquillità continuava a schiacciare il suo solito pisolino.

La rossa non si era accorta della presenza del ragazzo...

Lo spadaccino, intanto, stava sognando qualcosa di al quanto movimentato, e questo era percepibile dall'espressione tesa che aveva assunto...ma cosa stava sognando?

Era in un luogo al quanto lugubre e misterioso...

C'era un silenzio profondo...

Solo... non vedeva nessuno dei suoi compagni... nessuna faccia nuova... nessuno... era completamente solo...

Dei forti rumori risuonavano con prepotenza ed un vento tempestoso iniziò a farsi sentire portando lo spadaccino a correre sempre più velocemente.

Non aveva una meta precisa, sapeva solo che l'unica cosa che doveva fare era scappare... da cosa non lo sapeva... ma doveva correre...

Certo, non era da Roronoa Zoro scappare di fronte al pericolo, ma sentiva che qualcuno stava piangendo ed invocando aiuto.

Ad un tratto si ritrovò in una stanza... era molto simile alla cabina della Going Merry dove stavano le ragazze...

Vide una figura in piedi che gli stava dando le spalle...sapeva molto bene di chi si trattasse...

-Nami, ma che sta succedendo? - Chiese al quanto confuso lo spadaccino.

La ragazza era sempre ferma immobile con lo sguardo rivolto verso il basso, quando ad un tratto iniziò a parlare...

-Non ce la faccio più Zoro... non ce la faccio più...

Lo spadaccino rimase interdetto...

Non era la solita voce isterica che accompagnava tutti i giorni la vita sulla Merry, ma una voce affranta e triste...

La confusione ormai regnava sovrana nella mente di Zoro...

Ma nonostante tutto non rispose, aspettò che la navigatrice continuasse a parlare.

-Sono solo un peso per tutti... incapace di combattere e fifona in tutto e per tutto... forse determinata solo in quello che più mi preme... sono solo un peso... un grande peso... non ce la faccio più... mi viene da piangere ma voglio trattenermi, resistere ed andare avanti come ho sempre fatto...ma adesso mi sono resa conto che questo dolore che porto avanti, ma soprattutto il fatto di essere solo un ostacolo per tutti voi è molto più grande di qualsiasi altro peso... ho deciso di lasciarvi...

-Non capisco perchè dici così... stai solo dicendo un mucchio di sciocchezze come al tuo solito...

-Non sono sciocchezze è solo la verità... una triste verità...lo sai anche tu che è così Zoro...

-No, non lo so...

-E' sempre vivo dentro di me il passato, che si ripresenta come un fulmine a ciel sereno e mi provoca altro dolore... quel dolore che cerco invano di soffocare...una cicatrice che forse adesso si è ricucita ma che porterà sempre un peso nella mia vita, perchè non potrò mai dimenticare...

Zoro non rispose...

Era serio, sempre con lo sguardo fisso sulla rossa che continuava a dargli le spalle.

-Dovrei reagire ed andare avanti... è quello che tutto sommato sto facendo, ma a fatica... non so se sono degna di essere una vostra compagna... è palese a tutti che sono un peso... non sono in grado di difendermi...

-Ma sei sempre un'ottima navigatrice...

-Forse... ma non abbastanza per portarvi sani e salvi verso il One Piece... mi sono resa conto che forse sarebbe meglio dirvi addio...

-E come mai questa decisione così estrema?

-Per il fatto che presto rincontreremo gli uomini pesce... ed io non voglio vedere altro sangue... non voglio vedere altro dolore... voglio solo sapere che tutti voi stiate bene e sempre con il sorriso dipinto sul volto, arrivando fino alla realizzazione dei vostri sogni... non chiedo altro...

-Sei una sciocca mocciosa...

-Per quale motivo?

-Perchè ci arriveremo a qualsiasi costo... non sarà un nemico in più a fermarci...

-Forse... ma io non voglio vedere altro dolore... voglio che tutto questo strazio finisca... non riuscirei a sopportare di separarmi da voi...

-Ma è quello che stai facendo... ti stai comportando da codarda...

-Perchè lo sono... voglio lasciarvi liberi e sapere che starete bene... mi basta questo...

-Rufy non te lo permetterà...

-Invece dovrà capirlo... lo dico per voi Zoro... è meglio così... ormai sono marcata a vita dagli uomini pesce... certo, ora sono libera di venire con voi, ma sareste sempre braccati...

-Siamo pirati...

-Non importa... voglio dirvi addio...

-Sei solo una testarda...

-Non vuoi capire,eh Zoro?

-Cosa dovrei capire? che sei scema? grazie, ma già lo so...

-Dovresti capire che non ce la faccio più ad andare avanti così, voglio finire tutto... preferirei morire...

-Non dire sciocchezze...

-E' così invece... non riesco a sopportare altro dolore... è troppo pesante per me... sono stanca Zoro...

La voce della rossa iniziò a cambiare, si poteva chiaramente sentire che era avvolta da quel dolore straziante accompagnato dalla paura di rivedere gli uomini pesce.

Ancora una volta Nami stava soffrendo per quei maledetti esseri viscidi.

Zoro, e questo come gli altri membri della ciurma, non poteva permettere che la sua navigatrice soffrisse così ingiustamente.

Lo spadaccino odiava sentirla parlare in quel modo... non era da lei...

Ma si ricordò quella volta ad Arlong Park... quella scena straziante che si era presentata davanti ai loro occhi...

Lacrime che scivolavano lungo il suo bel viso distrutto dal dolore, quel pugnale che entrava nella sua carne cercando di eliminare quel tatuaggio che le aveva cambiato la vita.

Basta...

Si erano ripromessi di non vederla più piangere, perchè non c'era cosa peggiore che potesse trafiggere il cuore.

Anche se era ferito, dopo quel terribile scontro avvenuto con Mihawk, Zoro non si era arreso ed aveva combattuto per la salvezza di Nami, perchè quello era il loro scopo... liberarla da quella lunga agonia...

Ad un tratto Nami si voltò per guardare lo spadaccino dritto negli occhi...

La rossa piangeva, dei lacrimoni scendevano prorompenti lungo le sue gote...

Erano straziati dal dolore quei grandi occhi nocciola che avevano sempre un'espressione furbetta.

-Non riesco più Zoro... non riesco neppure a trattenermi... mi vedi? Piango come una bambina... sono tanto patetica... ma non ci posso fare niente... siete tutti importanti per me... preferirei dirvi anche addio sapendo di soffrire terribilmente, ma lo farei comunque, perchè vi devo tutto...

Lo spadaccino rimase immobile...

I suoi occhi si spalancarono...

Ancora una volta Nami stava continuando a soffrire...

Ancora una volta stava male...

Ancora una volta stava piangendo...

Voleva andarle incontro, cercare di sollevarla, anche se non era da lui, ma non poteva vedere piangere la sua navigatrice... questo era troppo...

Non c'era incubo peggiore...

Odiava veder soffrire una donna.... specialmente se quella donna era Nami...

Fuori sembrava impassibile, anche se i suoi occhi dicevano il contrario, ma dentro fremeva di rabbia e dolore nel vedere la navigatrice in quelle condizioni.

Non riuscì a muoversi...

Ad un tratto sentì un colpo sulla sua testa...

Un colpo???

Ma come era possibile?

-Ehi Zoro svegliati! Guarda che la colazione è pronta!

-Na-Nami???

-Si sono io, che scoperta! Si può sapere che diavolo che ti prende? Sembra che hai visto un fantasma...

-No, ma che dici... solo che...

Ma si bloccò...

Allora era stato solo un sogno...

Eppure sembra tutto così reale... così strano...

Adesso era ancora più confuso...

Perchè proprio Nami aveva sognato?

-Solo che?? Allora vuoi continuare la frase??

-No niente... stavo sognando e come al solito mi hai svegliato strega!

-Ah scusa tanto se sono venuta a chiamarti per farti riempire quella dannata pancia che ti ritrovi...

-Poteva chiamarmi qualcun altro... hai dei modi assurdi di svegliare la gente... tu e quella tua dannata voce stridula...

-Senti sono venuta io perchè ovviamente sono già tutti a tavola e manchiamo solo noi! Poco fa è venuto ad avvertirmi Sanji, così ho detto che sarei venuta io a chiamarti visto che ti ho intravisto sul ponte, che stranamente, te la stavi dormendo! Sei proprio uno scansa fatiche!!!

-E tu sei una rompiscatole!!! Quando imparerai a tacere?

-E tu quando imparerai ad essere meno scimmione ed a ridarmi i miei soldi???

-Ancora con questa storia??? Ma sei proprio una strozzina!!!

-No, voglio solo ciò che mi appartiene... erano i patti...

-Ma quante volte te lo dovrò spiegare???

-C'è poco da parlare... sono i fatti che contano ed io voglio i miei soldi!

-Sei proprio una strega...

-E tu uno spadaccino squattrinato...

-Ehi ragazzi ancora a litagare?

I due si voltarono in direzione della voce che aveva preso la loro attenzione...

Era Rufy, stava scendendo le scale per dirigersi verso il ponte proprio dai suoi due migliori amici...

-Ma che ci fai qui? Non credo proprio che sei venuto a chiamarci... - Disse dubbiosa la rossa.

-Infatti, stavo venendo sul ponte...

-Non mi dire che avete già mangiato tutto!!!! - Si allarmò Zoro.

-Si invece... ed era proprio delizioso!

-Maledizione... scommetto che non mi avete lasciato niente,eh?

-Eh si... è finito proprio tutto... ma Sanji ha messo qualcosa da parte per te Nami...

-Come al solito... - Sussurrò Zoro.

-Era ottima la colazione oggi!!! - Sorrise il capitano.

-Maledizione, mi hai fatto perdere tempo mocciosa! Ora dovrò aspettare che arrivi pranzo!

-Cavoli tuoi! Se ti svegliavi prima ciò non sarebbe accaduto!

I due continuarono a discutere senza esclusione di colpi nelle parole, mentre Rufy li stava osservando divertito, era sicuro che non sarebbero mai cambiati!

In quel momento Nico Robin uscì dalla cucina ed osservò la scena...

Si poteva notare che quei tre erano molto uniti, un'amicizia ed un legame gradissimo, impossibile da spezzare.

Anche se lo spadaccino e la navigatrice discutevano in continuazione, si poteva notare che alla fine era solo un modo per dimostrare il loro affetto.

Sorrise...

Rufy era rimasto interdetto, ora i due stavano ridendo, la rossa sorridente prese il cappello di paglia portandoselo al petto, mentre Zoro aveva tirato un pugno affettuoso al suo capitano e continuava a ridere a crepapelle.

Erano un trio molto unito.

Ad un tratto però fu Sanji a riportare tutti alla realtà...

-Ehi spadaccino dei miei stivali hai fatto perdere tempo alla mia sirena!

-Ma che diavolo vuoi damerino?

-Niente... anche perchè senza colazione sei rimasto tu! - Sorrise.

-Dannato...

-Luce dei miei occhi se vieni in cucina la tua colazione è già pronta! L'ho messa da parte appositamente per te!

-Grazie tante Sanji!

Sia Nami che Zoro si diressero in cucina...

Rufy si posiziò, come al suo solito, proprio davanti alla Merry ammirando il mare e la loro prossima destinazione, Nico Robin, al contrario, si prese una sdraio in modo da potersi dedicare alla lettura, accompagnata dalla dolce brezza che regnava intorno alla nave.

Chopper ed Usop invece si erano recati in cambina continuando a portare avanti i loro esperimenti.

-Ehi spadaccino ma dove stai andando?

-In cucina non vedi?

-Stai senguendo la mia dea o sbaglio?

-No, solo impressione... la cucina è fatta per prendersi qualcosa da mangiare e siccome non mi hai lasciato niente ed ho fame vado a mettere qualcosa sotto i denti...

-Fai come ti pare...

Detto questo Sanji sistemò tutto per Nami, finchè non preparò una fresca limonata per la sua archeologa preferita.

-Vado a portare da bere a Robin... se hai bisogno chiamami pure quando vuoi mia adorata!

-Certo, nessun problema... grazie di tutto Sanji...

-Ehi vedi di non darle fastidio carciofo!

-E tu pensa a non rompere biondino...

Il cuoco si diresse sul ponte mentre i due rimasero soli...

Ad un tratto la rossa prese la parole interrompendo quel silenzio che ormai li stava sovrastando da qualche minuto...

-Ehi Zoro...

-Mh?

-Vuoi parte della mia colazione?

-Cosa? Mi offri qualcosa? Non sei così avara allora...

-Veramente è solo perchè non ho più fame... non fraintendere spadaccino squattrinato...

-Non è che te la devo pure pagare?

-No, la colazione no... anche se non sarebbe una cattiva idea! - Sorrise con sguardo furbetto.

-Sei proprio una strega...

Il ragazzo iniziò a mangiare qualche biscotto accompagnato da una tazza di caffè.

Era seduto vicino alla navigatrice, solo che quest'ultima, a differenza sua, dava le spalle al tavolo.

-Sei sempre il solito spadaccino... - Disse la rossa con un mezzo sorriso.

Zoro rimase interdetto...

La guardò di striscio ed improvvisamente gli venne in mente il suo sogno...

L'aveva davvero colpito vedere la ragazza piangere in quel modo, proprio come era accaduto ad Arlong Park.

Senza rendersene conto uscirono poche parole, ma che portarono a far sorridere entrambi...

-E tu sei e rimarrai sempre la nostra navigatrice Nami... costi quel che costi...

Furono semplici parole dette in un sussurrò, ma che fu percettibile alla rossa.

Rimase senza parole...

Il suo sguardo era confuso, ma quelle parole erano belle ed importanti per lei...

Sorrise...

Si guardarono e si sorrisero complici, finchè il cuoco non tornò in cucina notando che i suoi due compagni avevano un sorriso sincero dipinto sul volto, non facile da ammirare tutti i giorni...

Solo loro potevano sapere che cosa fosse successo realmente quella mattina in cucina...

  
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