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Autore: xonlyexception    01/10/2014    3 recensioni
[New Generation | Rose/Scorpius | Oneshot]
La ragazza riacquistò un’espressione serena, sfoderò nuovamente il sorriso e lo studiò minuziosamente per qualche istante. Quando stabilì di averlo osservato a sufficienza, con tono soddisfatto constatò che “I tuoi capelli sono proprio biondi, voglio dire, sono biondissimi!” Fece una pausa, assunse un’espressione pensierosa, quasi come dovesse trovare la soluzione a chissà quale dilemma, e Scorpius non poté fare a meno di pensare quando fosse dolce in quel momento. “Non è che per caso li tingi? Non sarebbe corretto nei confronti dei biondi naturali sai?”, quelle parole Scorpius non poté fare a meno di scoppiare a ridere, perché si, in effetti Rose era un po’ strana, ma a lui piaceva proprio per quello.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Strange.(x)

 
Grazie a egoica per il beta-reading ma soprattutto
 perché mi sopporta e legge sempre le mie schifezze (ti meriteresti un premio davvero).
 
 

 
Rose era strana. A scuola lo pensavano quasi tutti e forse alla fine se ne era convinta anche lei. Con i suoi capelli rosso fragola – puntualmente in disordine –, la faccia tempestata di lentiggini, la divisa mal sistemata e stropicciata, l’aria sempre stralunata e la testa immancabilmente sulle nuvole dava sicuramente l’aria di essere una persona un po’ svampita ed eccentrica. Girava sempre con un libro sottobraccio, quel giorno era la volta di “Piccole Donne”, diretta quasi sicuramente in biblioteca, camminando a passo spedito con un immancabile sorriso sulle labbra – le fossette che Scorpius tanto adorava facevano capolino ai lati della bocca – e ovviamente non si curava minimamente di dove stesse mettendo i piedi. Scorpius, da parte sua, si era bloccato nel bel mezzo del corridoio, troppo intento a fissare con un’espressione da ebete stampata sulla faccia la ragazza che si stava avvicinando. Non si accorse neanche che ormai Rose – che a sua volta non lo aveva visto, troppa presa dai suoi pensieri - si trovava a pochi passi da lui e di conseguenza non poté fare nulla per evitare l’impatto, ritrovandosi nel giro di pochi secondi dritto a terra. “Scusami tanto, non ti avevo visto!”, esclamava nel frattempo una Rose preoccupata e mortificata. “Non so a cosa stavo pensando, scusa davvero! Ti sei fatto male?, ”Scorpius sorrise e si rialzò dal pavimento rassicurando la ragazza sulle sue condizioni. “Tranquilla, non mi sono fatto niente”, stava infatti dicendo. La ragazza riacquistò un’espressione serena, sfoderò nuovamente il sorriso e lo studiò minuziosamente per qualche istante. Quando stabilì di averlo osservato a sufficienza, con tono soddisfatto constatò che “I tuoi capelli sono proprio biondi, voglio dire, sono biondissimi!” Fece una pausa, assunse un’espressione pensierosa, quasi come dovesse trovare la soluzione a chissà quale dilemma, e Scorpius non poté fare a meno di pensare quando fosse dolce in quel momento. “Non è che per caso li tingi? Non sarebbe corretto nei confronti dei biondi naturali sai?”, quelle parole Scorpius non poté fare a meno di scoppiare a ridere, perché si, in effetti Rose era un po’ strana, ma a lui piaceva proprio per quello.
 
 
***
 
 
“La cosa sconvolgente è che ci sono persone che non credono nell’esistenza dei Gorgosprizzi, capisci? Insomma, esistono, ne sono sicura!”, stava dicendo Rose ad Albus, che in tutta risposta si limitava ad annuire distrattamente, troppo impegnato a guardare Isabelle Nott, seduta dall’altra parte del tavolo. “Insomma, mi stai almeno ascoltando?”, sbuffò allora la cugina contrariata,  “Ehilà, potresti per favore smettere di mangiarti con gli occhi Isabelle? La tua espressione da pesce lesso dopo un po’ inizia a diventare irritante. Piuttosto vai a parlarle”. Albus borbottò qualcosa che Rose non riuscì a capire e, con aria sconsolata, spostò lo sguardo sulla sua colazione, una tazza di latte e cereali. “Scorpius, tu cosa ne pensi? I Gorgosprizzi esistono?” La ragazza decise di rivolgersi al biondino, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. “Uhm, si, credo. Insomma, perché non dovrebbero?” Disse allora titubante, accennando un lieve sorriso. In realtà constatare o meno l’esistenza di quelle creature magiche non gli interessava per niente, l’unica cosa che gli importava al momento era Rose, che lo fissava sorridente con i suoi occhioni marroni, felice di aver finalmente trovato un sostenitore della sua tesi.
 
***
 
Rose odiava pozioni, non per niente in quella materia era un vero e proprio disastro. Scorpius invece era il primo della classe, un talento naturale, così era solito definirlo il professor Lumacorno, che si, nonostante l’età avanzata continuava imperterrito ad insegnare. La pozione da preparare quella mattina era il Distillato Soporifero, niente di troppo complicato a detta del professore. Scorpius, Albus e Rose sedevano vicini, come sempre, e tutti e tre si stavano dando da fare per cercare di svolgere al meglio il compito a oro assegnato. O almeno, Albus e Scorpius lo stavano facendo, Rose continuava a girare la sostanza gelatinosa e dal colore giallognolo all’interno del suo calderone, che, di tanto in tanto, emetteva dei brontolii per niente rassicuranti. A Rose comunque non importava, aveva la testa da tutt’altra parte. Scorpius fissava con aria preoccupata l’amica, aveva la brutta sensazione che il calderone di Rose potesse esplodere da un momento all’altro, cosa che di fatto avvenne pochi minuti dopo. Ci fu un forte boato e Rose si ritrovo quasi del tutto ricoperta da una sorta di gelatina dall’odore decisamente poco gradevole. Eppure la ragazza non si scompose, di fronte all’espressione esasperata di Lumacorno – che ormai si era abituato ai disastri che Rose combinava in continuazione – si limitò ad alzare le spalle e a constatare che le dispiaceva e che preparare pozioni non era proprio il suo forte. Scorpius ridacchiò e a fine lezione, dopo aver dato un pacca sulle spalle a una Rose alquanto mortificata, le disse che se voleva, magari, le avrebbe potuto dare una mano, la prossima volta. La ragazza sorrise e, inaspettatamente, strinse Scorpius in un abbraccio dicendo che si, avrebbe accettato il suo aiuto molto volentieri.

 
***
 
 
Le giornate ad Hogsmeade erano sempre un qualcosa di speciale, gli studenti potevano prendersi una pausa dallo studio e passare del tempo insieme, senza pensieri – più o meno. Quella mattina Rose, Albus e Scorpius, che ormai, lo sapevano tutti, erano diventati inseparabili, camminavano per le strade del paesino chiacchierando tra loro. Come sempre, la tappa a Mielandia – il paradiso di tutti i golosi – era d’obbligo, e dopo aver fatto rifornimento di dolci di vario tipo, decise di andare a bere qualcosa ai Tre Manici Di Scopa. Faceva freddo, aveva ripreso a nevicare e l’idea di andare al pub e di sedersi, al calduccio, davanti ad un bel bicchiere di Burrobirra, sembrava essere davvero l’ideale. Rose sembrava essere quella a soffrire di più il freddo, era avvolta nel suo pesante cappotto nero, aveva le gote arrossate a causa della bassa temperatura, e stava cercando – con scarsi risultati – di sistemare meglio la sciarpa color porpora intorno al collo con l’obiettivo di coprirsi quanto più poteva. Le strade erano quasi del tutto innevate, a tratti ghiacciate, e la camminata risultava essere abbastanza difficoltosa, almeno per Rose, che in quanto a goffaggine batteva proprio tutti. E infatti, quando ormai erano quasi arrivati alla loro meta, mise male un piedi, scivolò e cadde disastrosamente a terra. Proprio in quel momento Chris Flitt e i suoi amici – uno più idiota dell’altro, a detta di Albus e Scorpius – si trovavano lì, e anche loro assistettero all’infelice caduta della ragazza. “Guardate un po’ chi si vede, Weasley la stramba a terra. Sai, dovresti deciderti a guardare dove metti i piedi e smetterla di stare sempre con la testa tra le nuvole”. Flitt non era di certo noto per le sue doti intellettive, quanto piuttosto per la sua tendenza a trattare tutti gli altri con sufficienza e farsi beffe di loro. Era il tipico esempio di Serpeverde pomposo e arrogante. Anche Albus e Scorpius erano Serpeverde  - si, anche Albus faceva parte della casata verde oro, l’evento aveva un po’ scioccato tutti in famiglia ma ormai era acqua passata – ma non si comportavano di certo in quel modo, erano si anche loro un po’ altezzosi, ma niente in confronto a quell’idiota di Flitt. In ogni caso l’appartenenza a casate diverse non aveva mai compromesso in alcun modo la loro amicizia, basarsi su degli schiocchi e antichi pregiudizi non aveva alcun senso, stavamo bene insieme e quello era l’importante. Scorpius si sentì all’improvviso invadere della rabbia, odiava quando qualcuno si divertiva a prendersi gioco di Rose, che fosse per la sua goffaggine o per qualche sua stranezza, era estremamente protettivo nei confronti dell’amica. Rose era cento volte meglio di tutti loro, lui la conosceva bene, e sapeva che dietro alla ragazza un po’ svampita e sognatrice c’era molto altro. C’era, innanzitutto, una persona sensibile e dalle mille insicurezze. “A te Flitt, qualcuno ha mai detto che ogni volta che apri bocca perdi una buona occasione per stare zitto?” Ribadì Scorpius guardandolo in cagnesco, mentre Albus fulminava il gruppetto con lo sguardo ed aiutava Rose a rialzarsi. “Scorp, non possiamo pretendere troppo da un idiota come lui, credo che abbia delle difficolta di comprensione, si spiegherebbero tanto cose”. Ecco, appunto, quando ci si mettevano, anche loro si sapevano comportare da vere e proprie serpi. “Almeno io non sono strano e mezzo fuori di testa”. Disse allora Flitt con aria strafottente, alzando le spalle. Rose, che nel frattempo si era rimessa in piedi e si era data una sistemata, gli avrebbe voluto lanciare mille insulti – evviva la finezza – e mille incantesimi, ma anche lei, nel profondo, sapeva che il ragazzo stava dicendo la verità. Lei era strana, sempre con la testa altrove, impacciata e anche insicura. “Scorp, Al, lasciate stare”. Disse solo, e, come ogni volta che succedeva qualcosa del genere, si limitò a girare i tacchi e ad ignorare le cattiverie verità che uscivano dalla bocca di persone come Flitt. Oltre ad essere strana, lo sapeva, era anche codarda. Forse, dopotutto, anche lei sarebbe dovuta finire a Serpeverde, visto che, del famoso coraggio tipico dei Grifondoro non ne aveva proprio per niente.
 
***
 
Con i piedi per terra Rose era goffa ed imbranata, ma, in volo su una scopa, era l’esatto opposto. Infatti, contro qualsiasi legge logica, era una specie di fenomeno del Quidditch. Rose, a sorpresa di tutti, aveva ottenuto il ruolo di cercatore nella squadra Grifondoro al secondo anno e da allora era diventata uno dei pilastri portanti della squadra. La corporatura esile giocava a sua favore, riusciva facilmente a farsi strada tra gli avversari e in sella della sua adorata scopa era capace di raggiungere elevate velocità, lei stessa era rimasta alquanto sorpresa nel constatare di essere veramente brava in qualcosa. E il fatto che questo qualcosa fosse il Quidditch era ancora più sconvolgente. Grifondoro contro Serpeverde era da sempre una delle partite più sentite tra gli studenti di Hogwarts, la rivalità tra le due casate aveva origini antiche e anche se la maggior parte dei pregiudizi era stata superata, tra le due restava comunque una grande competizione. Il cercatore Serpeverde non era niente meno che Albus, suo cugino – parentela che durante le partite passava sempre in secondo piano –, per loro dentro al campo da Quidditch l’unico obiettivo era prendere il boccino, tutto il resto era superfluo. Anche Scorpius faceva parte della squadra Serpeverde – rivestiva il ruolo di cacciatore – così come Flitt che, oltre ad essere un idiota totale, bisognava ammetterlo, era anche un bravo battitore. Il problema era appunto il fatto che fosse idiota e durante le partite fosse solito prenderla di mira: cercava di disarcionarla dalla scopa, di colpirla o più semplicemente di distrarla. Nonostante fossero in squadra insieme Scorpius ed Albus non approvavano quel comportamento, a prescindere dal fatto che la “vittima” fosse la loro migliore amica: giocare sporco non era corretto. Avevano anche provato a parlare con il compagno, tentativo che però si era rivelato essere inutile. Quel giorno comunque Flitt sembrava essere particolarmente esaltato, assolutamente certo che lui e la sua squadra avrebbero vinto la partita perché, insomma, la sconfitta dell’anno precedente era stata solo colpa della sfortuna e prendersi una rivincita era d’obbligo. I Grifondoro non erano dello stesso parere ed erano pronti a dare il massimo e portare a casa la vittoria. Rose – e con lei tutti gli altri giocatori – si alzò in volo, quello che provava quando volava era un qualcosa di indescrivibile, le sensazioni di libertà e spensieratezza però scomparirono ben presto quando venne dato il fischio di inizio alla partita. Il boccino venne liberato e subito lei ad Albus partirono all’inseguimento. Dopo dieci minuti le due squadre si trovavano in parità e la partita sembrava essere aperta a qualsiasi sconvolgimento visto che nessuno dei cercatori aveva ancora individuato il boccino. Rose stava iniziando ad innervosirsi quando… si ritrovò davanti agli occhi la piccola pallina dorata, che, quasi come a volersi prendere gioco di lei, le sfuggì subito da sotto il naso. Sfoderò un sorriso malandrino e volò nella sua scia, allungò la mano, pronta a portare a casa la vittoria, afferrò il boccino e…un qualcosa – o qualcuno – le venne addosso violentemente, facendole perdere la presa sulla scopa. Stava precipitando. Il panico si impossessò di lei, chiuse gli occhi, mentre i pensieri peggiori le passavano per la mente. Mi romperò di sicuro qualcosa, oddio, non voglio morire. L’impatto fu terribile ed inevitabile, tanto che perse subito conoscenza. Si risvegliò in infermeria. Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato o cosa le fosse successo esattamente. Si sentiva intorpidita, priva di forze e le faceva male praticamente tutto, insomma, era un vero e proprio straccio. “Rose, come ti senti?” Si ritrovò davanti uno Scorpius dall’aria decisamente preoccupata. “Che… cosa mi è successo? Cosa ci faccio qui?” “Sei caduta dalla scopa, hai fatto un volo da qualcosa come cento metri, oddio Rose, mi hai fatto prendere un colpo!” Rose si ritrovò a sorridere senza neanche rendersene conto per via del tono da madre isterica che aveva assunto l’amico. “Beh, sono viva, e riesco a muovere braccia e gambe, credo che sia già qualcosa”. Fece un pausa, “Scorp, tranquillo, sono tutta intera”. In quel momento anche Albus fece capolino nella stanza, “Rose, ti sei svegliata! Stai bene? Ci siamo preoccupati tantissimo, se dovesse succedere nuovamente una cosa del genere lo prendo a pugni anche io quell’idiota.” Rose interruppe la parlantina del cugino,  “Anche io? Chi ha preso a pugni chi?” “Flitt, è lui che ti è venuto addosso e ti ha fatto cadere dalla scopa”. Ah. Quel ragazzo la odiava così tanto da farle questo? Insomma, lei non dava mai fastidio a nessuno, non credeva di meritarsi un qualcosa del genere. Okay le battute ma questo era troppo. “Rose, tranquilla, Flitt non ti darà più fastidio, non si avvicinerà neanche più a te”. “In effetti, dopo aver preso tutti quei colpi, nessuno oserebbe farlo”. “Aspettate un secondo, mi state dicendo che avete fatto a botte con quello?” “A dire il vero, lui ha preso a pugni quell’idiota”, puntualizzò Albus. “Voi avete fatto cosa? Siete usciti di testa? Vi avranno messo in punizione a vita!” “Nah, solo per un mese. Credo che anche Madama Bumb abbia apprezzato il gesto, anzi, forse avrebbe preferito darglielo lei un bel pugno in faccia”. Rose aveva smesso di ascoltare, Scorpius aveva fatto a botte con Flitt per lei. Per quanto disapprovasse ciò che l’amico aveva fatto – era dell’idea che la violenza non fosse mai la soluzione – sentiva il bisogno di ringraziarlo. Lo guardò dritto negli occhi e “Grazie davvero”. Scorpius alzò le spalle, “Nessuno può prendersela in questa modo con la nostra Rose, ho fatto quello che avrei dovuto fare tempo fa”. Rose sentì il battito accelerare, era ovvio che lui, come suo amico, si preoccupasse in questo modo per lei? Scacciò via tutti i pensieri che le turbinavano in testa, Scorpius era sua amico e basta. “Beh, visto che mi sono quasi uccisa, alla fine almeno abbiamo vinto?” I due ragazzi scoppiarono a ridere dicendole che si, la sua squadra aveva vinto, ma era stato, ovviamente, solo un colpo di fortuna.
 
 
***
 
 
Da un po’ di tempo di tempo Rose aveva iniziato ad avere in mente degli strani pensieri. Su Scorpius Malfoy. Insomma, Scorpius era il suo migliore amico da anni, non poteva essersi presa una cotta per lui. Eppure non riusciva a spiegarsi come mai, ogni volta che il ragazzo le sorrideva, il battito del cuore accelerasse e le sue guance si tingessero di rosso. Doveva darsi una regolata se non voleva essere scoperta. Ecco, lo aveva inconsciamente ammesso. Era terrorizzata dall’idea di potersi essere innamorata di Scorpius. E aveva ancora più paura – se avesse fatto un passo falso – di perderlo. No. Erano amici, punto. Scoppiò a ridere, una risata nervosa, un po’ da psicopatica. “Rose, è tutto apposto?” Infatti. “Uhm, si, certo. È che questo libro è proprio divertente!” Scorpius la guardò accigliato. “Da quando Storia della Magia è divertente? Rose, tu odi quella materia”. Rose brontolò parole che l’amico non riuscì a comprendere. “Rose, va tutto bene? Sei strana in questo periodo, qualcosa ti preoccupa? Sei…per caso ti ho fatto qualcosa?” Va bene, forse nell’ultimo periodo lo stava un po’ evitando e si stava  comportando in modo un pochino ambiguo, ma Scorpius non poteva assolutamente saperne il motivo. “Va tutto bene, benissimo! Cosa ti fa pensare che qualcosa non vada bene?” Patetica. Si alzò di scatto, quasi facendo cadere la sedia. “Mi sono appena ricordata che avevo promesso a Lily di aiutarla… con i compiti di incantesimi! Quindi, uhm, devo andare. Ci vediamo dopo!” Scappò via dalla biblioteca senza lasciare il tempo all’amico di ribattere. Fece però in tempo a scorgere la sua espressione, perplessa ma soprattutto ferita. Era ridicola, si stava comportando in modo terribile nei suoi confronti, Scorpius non se lo meritava. Ma, in cuor suo, sapeva che era meglio così, il ragazzo non doveva sapere niente, le sarebbe passato e sarebbe tornato tutto come prima. O almeno così sperava. Raggiunse finalmente la sua stanza nel dormitorio Grifondoro, si buttò sul letto sospirando sonoramente. Si trovò a rimpiangere gli anni passati in cui tra lei e l’amico non c’era mai stato alcun imbarazzo, perché le cose dovevano diventare così complicate? “Per tutti i Grogosprizzi!” Sprofondò nel cuscino, cercando, invano, di scacciare degli occhi grigi e una testa bionda dalla sua testa.
 
 
***
 

Tutta Hogwarts era in fibrillazione per l’imminente ballo di Halloween, tutti attendevano con ansia le nove di quella sera, ora a cui sarebbe appunto iniziato il ballo. Tutti tranne Rose. Mancava pochissimo e si ritrovava ancora senza accompagnatore e di conseguenza senza il minimo entusiasmo. Insomma, era solo un ballo, non era poi niente di così importante, perché essere così esaltati? Quella mattina non era riuscita a seguire una sola lezione, aveva persino fatto saltare in aria per l’ennesima volta il calderone all’ora di pozioni a causa della distrazione. Decise che avrebbe aspettato che tutti fossero usciti dal dormitorio e poi si sarebbe rinchiusa in camera, a leggere e a mangiare schifezze. L’importante era riuscire ad evitare tutti i suoi parenti ed amici per il resto della giornata, altrimenti, in un modo o nell’altro, l’avrebbero sicuramente convinta ad andare a quello stupido ballo. Soprattutto doveva evitare Scorpius. Aveva smesso di scappare da lui – più o meno –, aveva cercato con tutta se stessa di far funzionare le cose ma purtroppo i suoi sentimenti erano rimasti immutati. Poteva ridere e scherzare con lui, fare finta che andasse tutto bene, ma, in cuor suo, aveva raggiunto la consapevolezza di essersi innamorata del suo migliore amico. Amico che però non voleva perdere, e che non avrebbe perso, se avesse continuato a nascondere ciò che provava.
Tutto stava andando secondo i piani, manca poco meno di un’ora al ballo e nessuno l’aveva vista. La biblioteca era praticamente deserta, forse… “Rose, lo so che sei qui”. La voce di Dominique la fece sobbalzare. Oddio, no, perché a me? “Pensavi davvero che non sarei venuta a cercarti? Dai, esci fuori”. Rose si mise la testa tra la mani, sentendosi ancora più stupida e ridicola del solito. Nel frattempo Dominique l’aveva scovata, seduta a terra in un angolino, e aveva preso posto affianco a lei. “Dom, perché mi fai questo?” “Perché li fuori c’è un ragazzo stupendo che ti aspetta, che non vede l’ora di vederti e di portarti mano nella mano al ballo”. Rose sobbalzò alzando il viso di scatto. “Che? Non sapevo di avere un ragazzo segreto di cui neanche conosco l’esistenza”. “Oh santi numi, è Scorpius! Si sta comportando come una donna in piena crisi ormonale, è da mezz’ora che ci assilla tutti…credo che voglia chiederti di andare al ballo con lui”. “Scorpius? Dom, cosa diamine stai dicendo?” “Sto dicendo che quel povero ragazzo è cotto di te e ti sta aspettando, e che voi due siete degli idioti di prima categoria, siete talmente impegnati a nascondere i vostri sentimenti che non vi siete neanche accorti di provare entrambi la stessa cosa”. Rose si lasciò sfuggire una risatina nervosa, “Dom, che stai dicendo? Io e Scorpius siamo amici e basta”. “Oh smettila, non ci crede più nessuno! Ora ti alzi e vieni con me a prepararti, o ci faccio venire lui a prenderti”. “Ma pensavo che lui, al ballo, ci andasse con qualcuna di quelle tizie che gli girano sempre intorno, non mi ha mai chiesto di andarci insieme a lui, e se…” La cugina la fulminò con lo sguardo come per dire che qualsiasi motivazione avesse tirato fuori sarebbe stata inutile. “Che i Gorgosprizzi mi aiutino”. Rose sospirò, si alzo e si diresse insieme a Dominique verso i dormitori.

Un’ora dopo Rose era pronta. Dominique le aveva prestato un bellissimo abito blu notte che, con sua grande sorpresa, le calzava a pennello, le aveva acconciato i capelli in una sorta di crocchia e l’aveva anche truccata. Si sentiva molto la protagonista di un programma tv babbano. “Sei splendida, ci vuole così poco per valorizzare i tuoi lineamenti, e poi questo vestito ti sta davvero d’incanto!” Dominique le sorrideva, soddisfatta del suo lavoro. E in effetti, guardandosi allo specchio, Rose si sentì bella. Bastava davvero un filo di trucco e un bell’abito per sentirsi così? In tal caso, forse, lo avrebbe dovuto fare più spesso. “Ed ora, porta le tue chiappe di giù, il tuo uomo ti sta aspettando”. Rose arrossì, “Non è il mio uomo” bofonchiò imbarazzata. “Si, come no”, le fece eco Dominique. “Sono proprio curiosa di vedere la sua faccia quanto ti vedrà”. Le due ragazze uscirono finalmente dalla stanza, Rose poteva solo sperare che andasse tutto per il meglio, e soprattutto, di non cadere come un pesce lesso dalle scale.
Le due ragazze fecero il loro ingresso nella sala grande, parecchie persone si girarono a guardarle, o, come sospettava Rose, a guardare Dominique, che in effetti era stupenda. La cugina le sorrise incoraggiante, “Vedrai, andrà tutto bene, divertiti!” Rose individuò Scorpius quasi subito, anche lui sollevò lo sguardo e, non appena la vide, il suo visò si illuminò. Liquidò in fretta gli amici con cui stava parlando e si diresse verso di lei. “Rose, tu…stai benissimo”. “Uhm, grazie, anche tu”. Era tutto così surreale. Scorpius si passò una mano tra i capelli e si schiarì la voce. “Volevo chiederti di venire al ballo con me ma, non so, mi mancava il coraggio. Credo che aspettare all’ultimo sia stata una pessima idea, mi dispiace”. “Scorp, sono io a doverti delle scuse, per, insomma, il mio comportamento. Quindi, mi dispiace”. Restarono in silenzio per qualche istante, fissandosi in evidente imbarazzo. “Beh, ora che ci siamo chiariti, che ne dici di andare a ballare?” “Io odio ballare”. Scorpius sogghignò. “Ti tiri indietro quindi? Che delusione per una Grifondoro come te”. Rose lo fulminò. “Non mi tiro mai indietro”. Lo prese per mano e lo trascinò verso la pista da ballo. Normalmente non avrebbe mai compiuto un gesto tanto audace per i suoi standard, ma beh, quella era una serata particolare. Quasi come a volerle fare un dispetto in quel momento partì un lento. Si stanno prendendo gioco di me? Scorpius posizionò le mani sui suoi fianchi, e Rose, abbastanza impacciata, appoggiò le sue sopra le spalle del ragazzo. Stavano dondolando come erano solite fare le coppie nei film babbani, imbarazzante. Eppure quel momento le sembrò essere perfetto, tanto che, quasi inconsciamente, si avvicinò ancora di più al ragazzo, poggiando la testa sul suo petto. Lo sentì irrigidirsi per poi tornare a rilassarsi pochi secondi dopo. “Rose, credo di aver combinato un casino”. “Ah si?” Oh, come stava bene. “Si, perché sai, credo di essermi innamorato della mia migliore amica. Cosa dovrei fare, secondo te?” Rose sorrise, dandosi dell’idiota per aver cercato di sopprimere un qualcosa per mesi quando, se solo avesse avuto un po’ più di coraggio, sarebbe potuta stare insieme a Scorpius ormai da tempo. “Oh non lo so, potresti farle una dichiarazione d’amore davanti a tutti, inginocchiandoti ai suoi piedi. O potresti cantarle una canzone, si, sarebbe proprio divertente vederti cantare”. Rose ridacchiò. “Oppure potresti chiederle di uscire, o potresti baciarla. Sono sicura che ne sarebbe davvero contenta”. Scorpius le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Credo che opterò per l’ultima opzione, e forse dopo le potrei anche chiedere un appuntamento, non potrebbe mai rifiutare”. “Ma come siamo sicuri di noi, lei potrebbe sempre cambiare idea”. Rose si staccò dal suo petto, lanciandogli uno sguardo di sfida. “In questo caso, il ragazzo ne sarebbe molto dispiaciuto e…” “Oh smettila, baciami e basta!” Sbottò alla fine Rose spazientita. Scorpius non se lo fece ripetere due volte e appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza, baciandola dolcemente. “Finalmente!” Esclamò una voce familiare alla sue spalle. Rose si voltò e vide Albus che sorrideva compiaciuto, “Ce ne avete messo di tempo!” “Potter, è mai possibile che tu debba sempre essere in mezzo alle scatole? Sparisci!” “Trattala bene, è mia cugina. E Rose, mettilo in riga, mi raccomando!” “Albus!” Una Rose esasperata e rossa dalla testa ai piedi lo guardò malissimo. “Va bene, va bene, me ne vado. Antipatici. Forse vi preferivo prima.” Albus se andò brontolando, Rose torno a guardare Scorpius. “Scorp, sai che tuoi capelli sono proprio biondi, voglio dire, sono biondissimi!” Aveva pronunciato le stesse parole sette anni prima quando gli era andata addosso e lo aveva fatto cadere. Scorpius si lascio andare in una risata, ricordava benissimo quel giorno. Si ricordava anche di aver sempre pensato che Rose fosse un tantino strana, beh, forse lo era ma, ad essere sinceri, a lui non importava. Perché per lui, Rose era perfetta così.


 
 

Note Autore:
Beh, che dire, se siete arrivati fino alla fine vi meritate proprio un premio. Non c'è molto da dire, adoro alla follia la coppia Rose e Scorpius e alla fine ritorno sempre a scrivere su di loro. Ogni paragrafo racconta un particolare episodio di cui loro sono i protagonisti, uno per ogni loro anno ad Hogwarst (si, ce ne hanno messo di tempo). Mi dileguo, vi ho già tornmento abbastanza. Grazie mille a chiunque leggerà questa cosa, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate quindi una recensione è sempre ben gradita ;)
Giuls

Ps. Marti se non ho corretto qualcosa sei libera di picchiarmi <3
   
 
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