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Autore: Always_Potter    01/10/2014    2 recensioni
Il Cappello Parlante fa la sua scelta, ma siamo noi a decidere come agire.
[...]
-Non neghi nemmeno quello che volete diventare! Non vedi l’ora di unirti a Tu-Sai-Chi, vero?-
Una risposta taciuta, ma più che comprensibile.
-Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia-
[...]
Il primo capitolo è il primo classificato al contest "Una canzone per noi" indetto da Nuel2
*Versione riveduta e corretta, scusate la mia rintronataggine (concedetemela), ho messo a posto i dialoghi con le virgolette*
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Di cuscini sgualciti e fili spezzati 
  
 
A che servono gli incroci, se poi ognuno ha la sua strada.
La mia strada era deserta, traversata da sconfitte 
E con te quella promessa che le avrei evitate [1] 
  
L’aria calda e ferma di agosto pareva in grado di asfissiare, quel pomeriggio. 
Tutto era fermo e silenzioso come una fotografia Babbana: nessun cinguettio, nessun rametto spezzato, nessun movimento tra i rami degli alberi. Persino l’erba scura e il fogliame sembravano incapaci di emettere anche il minimo scricchiolio. 
Solo il lieve scrosciare del fiume rompeva quell’immobilità, risplendendo sotto il sole; l’unico riparo dalla calura opprimente, oltre al piccolo boschetto che, poco distante, gettava una fresca penombra sul sottobosco. 
D’un tratto un’ombra, silenziosa e agile, fece capolino tra i tronchi larghi e scuri, rivelando la sagoma di un ragazzo appena sedicenne, che evidentemente si muoveva tra quelle fronde da anni. 
Malgrado questo sembrava a disagio e gli occhi neri, nascosti tra ciocche di capelli altrettanto scuri, saettavano nervosi da un albero all’altro, intenti a cercare qualcosa. O qualcuno
Infine, certo di essere solo, individuò un grande salice ai limiti del boschetto. 
Si sedette ai piedi del tronco, sotto il riparo dei rami carichi di foglie. 
Quei rami sotto cui si riparavano sempre, da quando erano bambini … 
Strinse gli occhi, mentre il ricordo gli dava una stilettata all’anima. 
  
<< Lo sei, sei una strega. È un po’ che ti tengo d’occhio. Ma non c’è niente di male. Anche mia mamma è una strega, ed io sono un mago >>
<< Un mago! >> uno strillo derisorio sottolineò quanto assurde dovessero sembrare le sue parole. << Io so benissimo chi sei. Sei il figlio unico dei Piton! Abitano giù a Spinner’s End, vicino al fiume. Perché ci stai spiando? >>
<< Non vi spio >> rispose, paonazzo e risentito dal disprezzo che emanava la ragazzina. << Non te, comunque- sottolineò quindi, altrettanto sprezzante. << Tu sei una Babbana >>
<< Lily, su, andiamo via! >>. 
No … 
  
Delusione. 
All’inizio era andato tutto storto, tutti i suoi piani su come presentarsi alla bambina andati in fumo. 
Disprezzo. 
Già, il primo sentimento che lei aveva esternato chiaramente a suo indirizzo. Lui, così inadeguato, trascurato, emarginato. 
“Abitano giù a Spinner’s End …” 
Poi gioia. 
Una gioia immensa quando l’aveva cercato, spinta dalla curiosità delle sue affermazioni. Oh, quanto era felice, quando parlavano per ore, distesi sotto quello stesso salice …[2] 
  
<< … Ma noi riceveremo la lettera, io e te >>
<< Sul serio? >> un mormorio dubbioso, il mormorio di chi spera con tutto il cuore, una piccola preghiera. 
<< Certo >> la conferma che era fiero di potergli dare. 
<< E arriverà davvero con un gufo? >> 
<< Di solito. Ma tu sei figlia di Babbani, quindi dovrà venire qualcuno della scuola a spiegarlo ai tuoi genitori >>
<< E’ diverso se si è figli di Babbani? >>. 
Una domanda a bruciapelo che lo aveva fatto esitare, consapevole dei pregiudizi che circolavano nel Mondo Magico, ma ancora più consapevole del puro entusiasmo e dell’incertezza che emanavano gli occhi verde chiaro che aveva di fronte. 
<< No, non è diverso >>. 
  
Bugia. 
Una bugia che si era reso conto di aver detto solo col passare degli anni, quando entrambi si ritrovarono catapultati nel mondo tanto sognato. 
Scelte. 
Scelte che li avevano separati prima ancora che se ne rendessero conto. 
La bocca del pallido ragazzo prese una piega amara. 
  
<< Grifondoro! >> la chioma rossa che danzava dietro di lei, mentre andava  verso il tavolo rosso-oro, un sorrisetto dispiaciuto su quel visetto pallido. 
<< Serpeverde! >> il ragazzino si allontanò, andando al capo opposto della Sala, mentre mille dubbi iniziavano già a corrodergli la giovane anima. 
  
Ma era solo l’inizio. 
  
<< … credevo che fossimo amici! Credevo di essere il tuo migliore amico! >> 
<< Lo siamo, Sev, ma non mi piace la gente con cui vai in giro! Scusa, ma detesto Avery e Mulciber! Mulciber! … >> 
  
Già, le prime scelte che i avrebbero separati sempre di più. 
  
<< E quello che fanno Potter e i suoi amichetti? >> 
Arroganti e irritanti Grifondoro che si divertivano a fare gli eroi della scuola, sempre perfetti e giusti in qualsiasi occasione. 
<< … gli piaci, tu piaci a James Potter! E non è … tutti pensano … il Grande Campione di Quidditch … >>
<< So benissimo che James Potter è un arrogante. Non ho bisogno che me lo dica tu. Ma il modo di divertirsi di Mulciber e Avery … >> 
  
Il sollievo che aveva provato quando la ragazza aveva criticato il Cercatore di Grifondoro era stato indescrivibile. Erano ancora loro, compagnie diverse, ma erano ancora quei ragazzini che parlavano ai piedi di un salice... 
Un fragile equilibrio che era destinato a spezzarsi con la massima facilità. 
Scelte. 
Rabbia, risentimento e una profonda tristezza vorticavano confuse dietro agli occhi neri del ragazzo. 
Rabbia. 
Verso Potter e la sua banda, che avevano continuato ad allontanarla da lui, fino a quel pomeriggio … 
  
<< Schifosa Sanguesporco! >> [3] 
  
Parole che riecheggiavano ininterrottamente nei suoi pensieri da settimane … 
Scelte. 
  
<< … non volevo chiamarti schifosa Sanguesporco, mi è … >>
<< … scappato?>>
  
Rimorso. 
Rimorso nel rendersi conto di quando aveva già visto quello sguardo così ferito … 
  
<< Tu credi che io voglia andare in uno stupido castello per imparare a essere una … una … credi che voglia essere un … un mostro?! >>
  
Rabbia. 
Perché infondo non si era dimostrato migliore della Babbana che, invidiosa e umiliata, era arrivata a insultare la sorella. 
Oh, no. Si era dimostrato molto peggio di così. Perché lui lo aveva scelto. Aveva scelto di essere così. 
  
A che servono gli incroci, se poi ognuno ha la sua strada 
  
<< Non neghi nemmeno quello che volete diventare! Non vedi l’ora di unirti a Tu-Sai-Chi, vero? >> 
Una risposta taciuta, ma più che comprensibile. 
<< Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia >>
<< No … senti, io non volevo … >> 
<< … chiamarmi Schifosa Sanguesporco? Ma chiami così tutti quelli come me, Severus. Perché io dovrei essere diversa? >>.
  
Parole che lo tormentavano da settimane. 
Per questo era tornato al vecchio salice solo allora. 
Allungò un braccio fino a una cavità dell’albero, dove avevano nascosto qualche coperta e un paio di cuscini, negli anni precedenti, per poter starsene comodi a parlare e fare i compiti. 
Un grosso cuscino sgualcito fece capolino dall’apertura. 
Il mago lo osservò per alcuni secondi, prima di avvicinarlo al viso. 
Profumo di lei
Delle estati intere passate in quel posto, con le stesse vecchie, lise provviste. 
Un profumo che non avrebbe sentito mai più. 
Perché non poteva mentire a se stesso. Ormai avevano oltrepassato il punto di non ritorno. 
Non sarebbero più stati amici. 
Non sarebbero mai stati insieme. 
Tutto il tempo passato assieme, tutti i bisticci per Petunia, tutti i dubbi che lo avevano tormentato dal giorno che l’aveva vista per la prima volta, sarebbe stato come se nulla fosse successo. 
Perché lei sarebbe entrata a far parte dell’Ordine, lui dei Mangiamorte. 
Perché avrebbero basato la loro vita su ideali diversi, loro che avevano affrontato quasi metà della loro vita insieme. 
Con lei era ricominciato tutto, con lei si era chiusa una parte della sua vita, con lei era finita la solitudine, con lei era finita l’esclusione. 
Ed era tutto finito. 
  
A che servono gli incroci, se poi ognuno ha la sua strada 
La mia strada era deserta, traversata da sconfitte 
E con te quella promessa che le avrei evitate 
  
Lily, la sua Lily, che sua non sarebbe mai stata. 
Tutto quello che gli rimaneva di lei era un vecchio cuscino. 
La loro amicizia si era spezzata come un filo troppo sottile. 
E lì, a gambe incrociate sotto l’ombra del vecchio albero, si sentì soffocare più che mai. Dalla rabbia, dalla delusione, dal rimorso
Perché era colpa sua, delle sue scelte, se era lì. 
Scattò in piedi, tremante e pallido come non mai. 
Scagliò il cuscino sull’erba, per poi allontanarsi a grandi passi. 
Non sarebbe più tornato lì. 

  
LUMOS 
[1] Emma Marrone, “L’amore non mi basta” 
[2]ok, non so se era un salice, licenza poetica, mi piacciono i salici e l’albero nel film sembra un salice(?) 
[3]ebbene sì, faccio anche io parte dell’Organizzazione-Salvaguardiamo-Le-Traduzioni-Corrette-E-Che-Rendono-Più-L’-Idea, e, giusto per ribadire, dell’Associazione-Rende-L’-Idea (e, so che l’avrete già notato, del Fun-Club-Ufficiale-Delle-Parole-Composte-Da-Frasi-Separate-Da-Tanti-Trattini) 
[4]mi piacciono assai questi numeretti per le note, rendono il tutto più organizzato e meno Contorto-Come-La-Mia-Mente 
[Il Sottinteso-5]le parti in corsivo sono quasi tutte quelle riportate dai ricordi di Severus che Harry vede in Harry Potter e i Doni della Morte, come ben ricorderete, quindi quei piccoli e magnifici branetti sono la geniale opera di J.K.Rowling tanto quanto i personaggi che utilizzo (*ringraziamenti eterni a una scrittrice straordinaria*) 
Poi: 
Questa OS partecipa al contest “Una Canzone Per Noi” di Nuel2 (come sempre ringrazio per la doppia utilità di contest in sé e di Musa per scrivere in generale).
Inutile dire quanto voglio bene a Severus Piton e quanto amo il suo amore per Lily e … e … ok, mi ritiro a piangere ripetendomi Always da sola e smettendo di rompervi le balle;) 
Al Molto-Probabile-Prossimo-“Capitolo” 
Benny
P.S.: il capitolo è stato corretto e rivisto in seguito ai risultati del contest 
NOX
  
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