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Autore: Defiance    01/10/2014    6 recensioni
Dal testo: ""Non l'ho mai vista in vita mia, ma è senza dubbio una nave pirata" decretò e corrugò la fronte quando Emma gli strappò con poca delicatezza lo strumento dalle mani.
La donna sbiancò, dischiuse le labbra per la sorpresa e deglutì, abbassando lentamente il braccio.
"Io sì" annunciò lei, restituendo il cannocchiale a Killian.
Cosa ne sapeva lei di vascelli con la bandiera nera? Cosa non gli aveva detto?"
[CROSSOVER PIRATI DEI CARAIBI/OUAT, principalmente CaptainSwan]
[Post 3x22], [Non tiene conto degli avvenimenti originali di Pirati dei Caraibi]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Jack ed Elizabeth si erano offerti di coprire il primo turno al comando sulla nave, mentre Emma e Hook, per niente stanchi, se ne stavano a babordo, intenti a parlottare fitti fitti tra di loro e a guardare il mare sfrecciargli attorno.
La donna osservava l'amica con sguardo malinconico e il suo volto esprimeva con chiarezza i pensieri che le stavano passando per la mente.
"Forse non avrei dovuto coinvolgerla in tutto questo" mormorò all'orecchio di Jack e lui alzò un sopracciglio, poi bevve un sorso di rum. 
"Sembra felice, con lui"
"Era già coinvolta. Lo ero anch'io, perchè credi che sia qui, altrimenti?" poi parve ripensarci e riformulò la domanda "anzi, perchè credi che abbia messo a disposizione la mia nave, altrimenti?"
Elizabeth roteò gli occhi.
"Perchè metà della tua ciurma è stata rapita?"
"Siamo pirati, Swan! Succede di continuo e si creano nuove ciurme, lo sai anche tu! Non rischerei la vita per questo!" obiettò lui, gettando in mare la bottiglia ormai vuota e rialzandosi per afferrare il timone.
"Sei davvero disgustoso, lo sai?"
Jack si voltò a guardarla, con gli occhi socchiusi.
"Io direi che ho un ottimo istinto di sopravvivenza. Che è anche il motivo principale per cui sono ancora vivo, vista l'enorme mole di persone che attenterebbero volentieri alla mia vita, e la ragione per cui tu e Will potreste non arrivare ai trent'anni" 
La bionda gli rivolse un'occhiataccia, ma poi sorrise.
"Se non ricordo male, non è stato difficile ucciderti, l'ultima volta"
"Ah. Ah. Ah. No mia cara, tu mi hai quasi ucciso, c'è differenza. Deve ancora nascere l'uomo, o la donna, che metterà a tacere il grande Jack Sparrow!"
Elizabeth sbuffò e ritornò nella posizione di vedetta, restando in silenzio per diversi minuti; continuava a passare le dita su una chiave e il gesto non passò inosservato agli occhi del Capitano.
"Dovresti portargliela. Scommetto che la vuole"
"Non lo so. Forse non vorrebbe neanche essere qui, perchè dovrebbe desiderare qualcosa che riporterebbe a galla una parte della sua esistenza che aveva deciso di abbandonare?" riflettè lei, rigirandosi tuttavia l'oggetto tra le sottili mani.
"Un pirata è sempre un pirata, Swan. Nessuno smette di esserlo. E tu lo sai bene" disse lui, ammiccandole, "e Emma era troppo in gamba per sopprimere quel lato di sè. A voi piace questo stile di vita, per quanto vi ostiniate a negarlo"


La prima cosa che fece Emma dopo essersi allontanata dal porto di Storybrooke, fu marciare a poppa e appoggiarsi sul bordo della nave, per osservare il mare.
Era scappata per così tanto tempo a tutto ciò che significava navigare e ci aveva messo tutta sè stessa, durante il viaggio a Neverland, per sopprimere quegli istinti da pirata in modo che nessuno potesse sospettare nulla... in modo che lui non sospettasse nulla.
Eppure eccola di nuovo lì, sul vascello dove tutto aveva avuto inizio, nonostante i suoi sforzi.
Sospirò, quando sentì il familiare suono dei passi Hook che le si era affiancato.
"Allora, com'è ritornare in mare?" gli domandò lei, onde evitare quesiti su sè stessa... intenzione che l'uomo carpì immediatamente.
"è strano essere su una nave di cui non sono il Capitano, ma onestamente, non lo so" ammise, ridacchiando e scuotendo la testa.
"Cosa c'è da ridere?"
"Si dice che un pirata non smetta mai di essere un pirata. Eppure l'unica cosa che mi manca della Jolly Roger è la sua presenza, non il fatto di spostarmi in continuazione" spiegò lui, "è così da quando ti ho conosciuta, Emma"
La donna sorrise e posò il capo contro il suo petto, permettendogli di cingerle le spalle con un braccio.
"Forse non è tanto il fatto di spostarsi quanto quello di avere un luogo a cui tornare. Via mare o via terrena... neanch'io mi sono mai fermata a lungo in un posto. Ma ora abbiamo una casa, Killian. Credo sia questo a fare la differenza"
Hook sorrise e la strinse più forte nel sentir parlare della loro casa; era come condividere qualcosa di intimo, come se Emma avesse finalmente deciso di includerlo nella sua vita, in tutto e per tutto, e le venisse spontaneo pensare a ciò che era suo come a un qualcosa che dividevano. Era una specie di promessa.
"E di voi cosa mi dite, miss Swan?" non riuscì a trattenersi dal porle quella domanda.
Emma sospirò e chiuse gli occhi, inalando il profumo dell'oceano e della salsedine.
"Mi è mancato, un pochino. Lo ammetto. Navigare ti fa sentire..."
"...Libero. Come se non ci fosse alcun limite che non puoi superare" terminò l'uomo, sorridendo istintivamente.
Si sentiva più vicino che mai alla donna che amava, ed era la sensazione più bella del mondo... dopo quella provocata dai loro corpi a contatto, ovviamente.
"Mi ha sempre fatto paura, l'effetto che il mare ha su di me. è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole… Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti…* E tu sei così Killian. Per quanto provassi, per quanto mi ostinassi a scappare da te... non ci sono mai riuscita veramente" mormorò poi, alzando il capo verso il suo e suggellando quella confessione con un dolce bacio, proprio come     quello che si erano scambiati da Granny's quando lui le aveva confessato ciò che aveva fatto per raggiungerla a New York.
Elizabeth si schiarì la gola, interrompendoli.
"Emma, ehm, scusami. Io... credo che questa... beh, che sia giusto che la tenga tu, se vuoi..."
La donna fissò spiazzata la chiave che le era stata data e restò in silenzio per diversi minuti, poi prese Killian per mano e sussurrò: "Vieni con me"

"Lo sta sul serio portando con sè?" 
Jack li osservava con le labbra dischiuse, visibilmente sorpreso.
"Emma. La ragazza di ghiaccio sta condividendo?"
"Si chiama amore, dovresti provarlo un giorno" lo prese in giro Elizabeth, aprendo una nuova bottiglia di rum.
Il pirata fece una smorfia.
"L'amore è sopravvalutato. Tranne quello per me stesso, ovviamente. Dovresti provarlo, un giorno"
ammiccò con fare malizioso, poi aggiunse "e quello per il rum. A proposito, da' qua!" e le strappò la bottiglia di mano.
La donna alzò gli occhi al cielo e si diresse verso il corrimano della nave. 
Chiuse gli occhi e inspirò a fondo l'aria salmastra, lasciandosi andare ai ricordi e pregando di non perdere la speranza, sperando di ritrovare Will.
Perchè il fatto che Emma fosse finalmente felice con un uomo, con un pirata, voleva pur voler dire qualcosa. 
Voleva dire che poteva esserci un lieto fine anche per gente come loro.
E voleva crederci disperatamente.



Nove anni prima

"Quindi tu sei una specie di principessa?" 
Emma sembrava divertita da quella confessione, eppure Elizabeth non ci trovava nulla di strano.
"Qualcosa del genere. Ma non ho mai avuto molto di regale, come puoi vedere" ammiccò, sorseggiando un po' di rum da una fiaschetta.
"Sono sempre stata affascinata dai pirati, dal loro stile di vita... fin da bambina. Le responsabilità di corte mi sono sempre state troppo strette. Ricordo che quando accompagnavo mio padre per mare, mi lasciavo andare e canticchiavo canzoni per ore, nonostante mi venisse ripetuto che era di pessimo auspicio, che poteva attirare i pirati. Segretamente, ci speravo"
"è mai successo? è così che sei diventata un pirata?" domandò l'altra, sinceramente interessata al racconto.
Elizabeth ridacchiò.
"No, no. Ma è così che ho incontrato Will. Lo abbiamo trovato in mare, proprio come è successo con te... ma all'epoca lui era solo un bambino"
"Fammi indovinare, amore a prima vista?"
La voce di Emma risultò sarcastica, cosa che non sfuggì all'amica.
"Le cose non sono mai state semplici per noi. Non lo sono mai quando si è un pirata. Will ed io ci siamo rivisti per la prima volta un anno fa, lui nemmeno sapeva chi era realmente. Avevano appena catturato Jack e lui gli aveva parlato di suo padre... insomma, ci ho visto un'opportunità e l'ho aiutato a farlo scappare. Siamo andati a cercare il signor Turner. Non abbiamo mai abbandonato la nave" 
"Lo avete trovato?"
"Morto. Parecchi anni fa" rispose Elizabeth, lo sguardo triste di chi condivide il dolore del proprio amato.
Restarono in silenzio per un po', poi la nuova arrivata non riuscì a trattenere le domande.
"Ti manca mai? La tua vecchia vita? Casa tua?" 
Casa. Non sapeva neanche cosa volesse dire.
"Un po'. Mi manca mio padre. Ma non il tizio a cui ero stata promessa in moglie" 
Ridacchiarono entrambe.
"Ma la pirateria è l'unica cosa che lega Will a suo padre e non posso strappargliela via. Mi piace davvero vivere minuto per minuto. è solo che, quando penso al futuro... non mi vedo in mare. Voglio dire... vorrei tanto avere dei bambini, ma non vorrei neanche crescerli su un veliero, con il costante rischio di perderli"
Lo sguardo di Emma si spense all'improvviso nel sentir parlare di figli, della possibilità di perderli ed Elizabeth percepì il suo cambiamento di umore, così tentò di sviare il discorso.
"A te manca? La tua casa?"
"Se solo ne avessi mai avuta una. Una volta credevo che fosse Tallahassee, ma non l'ho mai trovata. So solo che se ci riuscissi, non me ne andrei. Non per un uomo, comunque"
"Per quello giusto, ne vale la pena. Sei mai stata innamorata?"
Emma deglutì.
"Una volta. E mi sono ritrovata in prigione, ingiustamente e con un bambino che ho dovuto dare in adozione" rispose, scolandosi d'un sorso gli ultimi rimasugli del rum e lasciando che l'alcol le bruciasse la gola.
"
Sono stata innamorata, ma è doloroso, senza senso e sopravvalutato**" aggiunse poi, rialzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta, per tornare nella sua cabina.
"Un giorno incontrerai qualcuno che ti farà cambiare idea. Sai, il Vero Amore" le mormorò Elizabeth, facedola arrestare per un attimo.
"Sono solo fiabe. è lì che esiste quella roba, il Vero Amore. Ed io non sono una principessa" disse lei, poi andò via, lasciando l'amica sola a rimuginare su quelle parole crude e dure.
Quanto dolore aveva dovuto sopportare Emma Swan nei suoi diciannove anni di vita per renderla così fredda, per risucchiare via l'ottimismo e la speranza dal suo cuore?



*cit Alessandro Baricco
**cit. Damon Salvatore, The Vampire Diaries







Angolo Dell'Autrice
Salve a tutti!
Sono in clamoroso ritardo, lo so.
Chiedo scusa. Ma spero tanto che 
questo capitolo valga quanto l'attesa e 
di essermi quindi fatta perdonare.
Spero che vi piaccia, se vi va lasciatemi una recensione
e fatemelo sapere, mi renderebbe molto contenta!
Cercherò di non tardare più così tanto.
Alla prossima,

Bell.


  
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