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Autore: Letty Cullen    01/10/2014    1 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua citta', l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Ciao amici lettori. Comincio col ringraziare come sempre tutti voi che leggete e recensite e anche chi legge e basta. Grazie a chi ha aggiunto questa storia tra le preferite,le seguite e in quelle da ricordare. Questo è ancora un capitolo leggero dove troverete pero’ alcuni indizi e alcuni spunti per poter capire cosa potra’ accadere nei prossimi capitoli.

Bella
Era stato un bel pomeriggio, mi ero divertita,ero stata bene. La lezione si era rivelata interessante e anche le facce di Emmett avevano contribuito a farmi ridere. Mi dispiaceva che Jasper non fosse potuto venire,poverino si era beccato una febbre da cavallo ed era costretto a letto. Emmett mi aveva detto pero’ di averlo sistemato per bene,una maratona di film da far invidia ad una videoteca. Chissa’ cosa gli aveva preparato. A quel punto della giornata mi sentivo un po’ stanca ma non volevo che tutto finisse.
“Non voglio che ve ne andiate gia’,restate ancora un po’” ero ancorata alla manica sinistra di Emmett che divertito e intenerito mi stringeva a sé con l’altro braccio. Emmett,quel ragazzone alto e grosso che incuteva un po’ di paura a tutti per la sua mole, a me faceva invece tanta tenerezza. Con me quel giorno si era rivelato un degno compagno di giochi e di risate,il tutto sempre sotto lo sguardo attento di Edward che non mi lasciava mai.
“Bella vorremmo ma non possiamo,abbiamo lasciato Jasper a casa da solo e vorremmo tornare” Carlisle mi parlava dolcemente mentre io mi accorgevo che non potevo chiedere loro una cosa del genere.
“Si è vero dimenticavo,Jasper,si avra’ bisogno di voi,poverino chissa’ come si sentira’ con tutta quella febbre,si andate subito è meglio” Un’altra risatina isterica di Emmett che ricevette un’occhiataccia da Rosalie. Ma che aveva oggi quell’orso?
“Bella, da oggi non resterai un attimo da sola” ecco appunto, sentii Emmett bisbigliare, che cosa voleva dire? Ero curiosa e glielo chiesi.
“Emmett scusami ma è tutto il giorno che sei strano,che fai battutine strane e poi cosa significa che –da oggi non restero’ un attimo da sola-? Me lo puoi spiegare per favore?
Alla mia domanda li vidi guardarsi tutti in faccia:avevo forse chiesto qualcosa di cosi strano? Erano loro a comportarsi in modo strano oggi.
“No Bella,Emmett intendeva che con la fine della scuola,i ragazzi potranno venire a trovarti piu’ spesso e poi ti hanno portato un regalo,anzi a dire la verita’ due perché uno è mio e di Esme. Ragazzi andate a prenderli,li troverete nel baule della macchina.”
 “Si,come se non lo sapessi” disse Emmett sospirando per poi beccarsi una gomitata da Alice.
“Ahi ma che c’è adesso”
“Orso,smettila di dire cavolate e vieni con me alla macchina,adesso” e dicendo cosi Alice gli puntò un dito contro. Subito dopo i due si incamminarono all’auto.
Certo che questo pomeriggio era stato proprio strano,i ragazzi si erano comportati in modo strano e io non ci capivo un fico secco. Tornarono presto con due buste colorate.
“Bella il pacchetto verde è dei ragazzi, mentre quello a righe gialle è mio e di Esme. Aprili forza, siamo curiosi di sapere se ti piacciono”
Presi prima il pacchetto verde -verde come gli occhi del mio angioletto che era a pochi passi da me.. si il mio angioletto- lo aprii e rimasi a bocca aperta. In mano avevo una scatola contenente un telefono di ultima generazione; aprii la scatola con le mani che mi tremavano e ne uscì un cellulare di colore rosa. Rimasi a fissarlo per qualche istante,era bellissimo e io non avevo parole per descrivere la gioia che provavo. Mi scese perfino una lacrima e inizio’ a tremarmi anche il mento e poi… e poi mi sentii abbracciare stretta come prima quando ero caduta sul prato.
 Edward Il mio angioletto.
“E’ bellissimo e io sono felicissima.Grazie,nessuno mi aveva mai fatto un regalo tanto bello,grazie mille” dissi tutto d’un fiato alzando il viso per guardarli uno ad uno.
“Sono contenta che ti piaccia, il colore l’ho scelto io,mi sembrava di aver capito che è il tuo preferito. Ma ora forza Bella apri anche l’altro pacchetto, vediamo se anche Esme e Carlisle sono stati bravi quanto noi” fu Rosalie a parlare questa volta. Le sorrisi e annuii aprendo anche l’altro pacchetto. E non finii di stupirmi; qui era contenuta una macchina fotografica digitale anche questa di ultima generazione… rosa. Sorrisi di nuovo e un’altra lacrima sfuggì al mio controllo. Mi sentii accarezzare una guancia,non mi serviva guardare chi fosse,sapevo che era Edward. Era stato cosi dolce con me quel giorno,cosi protettivo e stretta nei suoi abbracci mi sentivo al sicuro.
“Grazie Esme,grazie Carlisle è bellissima anche questa macchina fotografica. Con il telefono potro’ chiamarvi piu’ spesso senza dover aspettare il mio turno al telefono dell’orfanotrofio e con la macchina fotografica potro’ fare tante foto che poi vi mandero’ per mail e quando verrete faremo tante foto insieme e poi faro’ un album e…” mi fermai per prendere fiato e mi accorsi che tutti mi guardavano con adorazione.
“Che c’è? Si lo so parlo troppo pero’ sono felice e..”
“E’bellissimo vederti cosi,emani un onda di felicita’ contagiosa. E sono felice anche io perché ora so che potro’ farti tutti i regali che voglio” Fu Edward a parlare e mi lascio’ senza parole. A lui si aggiunse Alice, che gia’ mi preannunciava pomeriggi di shopping sfrenato e irrazionale. Pensai che niente potesse farmi piu’ felice di cosi.
“Bella noi ora dovremmo proprio andare,torneremo presto a trovarti”.
Ero dispiaciuta ma sapevo bene che dovevano tornare da Jasper.
“Io vi volevo ringraziare ancora per la bella giornata trascorsa insieme e per i regali che mi avete fatto,sono felice ed è tutto grazie a voi. Vi voglio tanto bene e non so cosa farei se non avessi voi”
Mi guardavano con il sorriso sulle labbra e nei loro occhi vedevo tanto amore per me. Ero estremamente fortunata.
Sentii Edward accarezzarmi la schiena richiamando la mia attenzione; mi voltai e gli feci un gran sorriso. Sentivo di dover ringraziare anche lui per quella splendida giornata,per tutte le attenzioni che mi prestava,degne di un fratello maggiore.
“Edward io,volevo ringraziarti per oggi, tu sei cosi affettuoso,cosi dolce e protettivo nei miei confronti ed io, io..”
“Sshh Bella non devi ringraziarmi,sei come una sorella per me,sei cosi piccola e indifesa ed io voglio starti vicino e aiutarti.. e poi ti voglio un kasino di bene” “Grazie Edward,anche per me sei come un fratello,un fratello che non ho mai avuto,sei importante per me e ti voglio bene anche io e.. ehi aspetta…che cos’hai detto? Che sono piccola? Io..piccola?”
“Si, no, si, beh… oh Bella non sei né piccola né grande, ecco” Si sentì una fragorosa risata provenire da Emmett che a cio’ aggiunse il suo rammarico per non essere stato “infilato” nella categoria -fratelli che non ho mai avuto-.
Fu messo a tacere da Esme che bonariamente gli chiedeva di stare tranquillo, di raccogliere le carte dei regali e di andare a gettarli in un cassonetto poco distante.
Carlisle schiarendosi la voce ci fece presente che ora era giunto davvero il momento dei saluti.
Ci scambiammo baci e abbracci e lasciai Edward per ultimo. Mi sembro’ che anche lui avesse avuto lo stesso desiderio perché non mi si avvicino’ fino a che tutti gli altri non ebbero finito.
“Ci vediamo presto sorellina, tornero’ cosi in fretta che non ti accorgerai della mia assenza. Te lo prometto.”mi diede un bacio in fronte posando una mano tra i miei capelli. Le mie labbra si curvarono all’insu’ in un sorriso beato. Adoravo quando mi toccavano i capelli e poi lui su di me aveva un effetto benefico. “Grazie, ti aspettero’ sempre a braccia aperte”
Slaccio’ il suo abbraccio e lentamente,insieme agli altri si allontano’. Arrivato sul cancello si volto’ e mi fece –ciao- con la mano. Ricambiai sorridendogli. Poi scomparì dalla mia vista.
Con i miei preziosi regali rientrai nel dormitorio. Salendo le scale incontrai diversi ragazzi che mi salutarono,alcuni in compagnia dei genitori, altri con degli amici. Sorrisi a quella vista perché anche se in quel momento ero sola,in futuro non lo sarei mai piu stata.
Entrai svelta nella mia stanza e iniziai a scattare foto. Poi presi il cellulare per iniziare a imparare ad usarlo e con mio stupore mi accorsi che avevo gia’ dei numeri inseriti: tutti i loro. Curiosai un po’ tra le varie impostazioni,scelsi la suoneria,giocai un po’ a tetris,impostai lo screensaver e poi mi imbattei nelle bozze dei messaggi scoprendo che ne contenevano una.
Era di Edward.
   
 
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