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Autore: LOVENA    02/10/2014    6 recensioni
«Il locale è pieno di gente, siete in due e tu mi dici che non hai bisogno di nessuno? Cosa ne pensa tuo padre?» Gli rispose Bae.
Zachary fece per risponde, ma le parole gli morirono in bocca quando iniziai a parlare.
«Lascia, stare Bae. Non ne vale la pena.» presi la mano di Dea e feci per uscire da quella stanza.
« Posso prenderne solo una. Tu, moretta. Domani ti voglio qui per le quattro del pomeriggio.» mi girai di scatto. « Come?»
« E’ solo una prova.»
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                                      1.
 
Il fatto che abitassi da un mese e mezzo nella cara vecchia Londra, non mi assicurava un posto in questa società. Non avevo ancora familiarizzato con il posto e trovare un lavoro si stava rivelando una di quelle mete impossibili da raggiungere.
Avevo navigato su internet in cerca di qualcosa di conveniente. L’affitto, seppur diviso in due, stava prosciugando il mio conto e se non avessi trovato niente, avrei dovuto comperare un biglietto aereo per tornarmene in Italia. E credetemi, era l’ultima cosa che volevo.

Mi lasciai cadere sul letto a pancia in giù. Cellulare in mano e cuffie nelle orecchie, mi ero quasi rassegnata al mio  destino. Pensavo davvero che sarei diventata una di quelle ragazze che vivono a scrocco dei genitori e che a 22 anni sarei stata una nullafacente; Per questo ero partita. Non volevo assolutamente vivere sulle spalle dei miei genitori, per quanto la nostra situazione familiare fosse tra le più agevolate del paese, volevo essere indipendente.
«Ariel, trovato qualcosa?» tolsi una cuffia e girai la testa verso la porta della mia camera.
Deanira, entrò e si avvicinò al mio letto. « No, Dea. Pensavo che sarebbe stato facile trovare lavoro.. » sospirai.
« Facciamo così: per stasera lascia stare tutto. Andiamo a bere qualcosa, al resto penseremo domani» Annuii. Deanira, non era solo la mia coinquilina ma anche la mia migliore amica. 
Aveva deciso di seguirmi in questa pazzia ed era l’unica che riusciva a tirarmi su il morale e che sapeva sempre cosa dire. Non avrei potuto desiderare una compagna di viaggio migliore.

Deanira mi aveva trascinata al ‘the sunset’ un bar, poco distante da casa nostra.
Era un posto carino, si mangiava bene e c’era poca gente.
«Prendiamo un’altra birra?» guardai Dea e piegai un sopracciglio. A lei non piaceva nemmeno la birra. Guardai verso il bancone. Il barista,  alto e biondo, stava guardando il nostro tavolo.
« Vuoi la birra o il numero del barista, Dea? » ghignai, nel vedere la sua faccia diventare leggermente rossa. Mi alzai dalla sedia e la trascinai verso il bancone.
«Ariel, che stai facendo?io stavo scherzando!»
« Voglio solo una birra» dissi, facendole l’occhiolino.
La spinsi leggermente verso il bancone. « Come posso aiutarvi?» chiese il ragazzo biondo.
Feci la mia ordinazione e mi sedetti su una delle sedie vicino al bancone.
Come avevo previsto, il Barista si presentò e scambiò qualche parola con noi. Parlando soprattutto con Dea. Avevamo scoperto che Bae, il biondino, aveva 24 anni e che lavorava al sunset da quando ne aveva venti; Grazie a suo zio Larry, che possedeva non solo il sunset ma anche altri due pub.
«Avete da fare verso le 11:00?» chiese più a Dea che a me. Deanira mi guardò in modo furtivo ed io le sorrisi.
« No, siamo liberissime »
« Perfetto. Appena finisco il turno, vi porto al Joy’s. E’ il nuovo pub di mio zio, e magari riesco a trovarvi un lavoro» In quel momento gli sarei saltata addosso. Forse, avevo trovato la soluzione ai miei problemi.

                                                                                   ***
Quando arrivammo al Joy’s, capii che non era solo un semplice pub, ma che fungeva anche da discoteca. Il locale era così pieno e rumoroso che capivo a malapena quello che mi diceva Deanira.
C’era un via vai di persone e si riusciva a stento a respirare, ma era piacevole. La musica, l’arredamento, le persone, tutto mi diceva che mi trovavo nel posto giusto.
«Venite, vi offro qualcosa da bere » Bae si fece spazio in mezzo alla folla, facendo passare anche noi. Mi aggrappai alla mano di Dea e la lasciai solo quando fummo arrivate davanti al bancone.
Bae, ordinò tre sex on the beach e ci chiese di seguirlo. Bae, sembravo così un bravo ragazzo che l’idea che potesse rivelarsi un maniaco non mi sfiorò nemmeno di striscio e forse fu per questo che lo seguii senza obiettare.
Si fermò davanti una porta con scritto ‘personale’, aprì la porta e, da perfetto gentiluomo, ci fece passare per prime.
«Zac!» chiamò Bae. In pochi minuti, un ragazzo alto circa un metro e ottanta, gli si parò di fronte.
Lo guardai; Non avevo mai visto degli occhi così azzurri prima d’ora. Erano indescrivibili.
E lui, beh, anche lui faceva la sua parte. Indossava un grembiule rosso attaccato alla vita, un paio di Jeans scuri e una maglietta a maniche corte bianca. «Ti presento Ariel e Deanira.» iniziò Bae.
«Ragazze, questo bell’imbusto qui è Zachary Wilson, mio cugino.» Zachary piegò un sopracciglio e poi ci strinse la mano.
« Bene, vado subito al dunque. Ariel e Deanira, vengono dall’Italia e stanno cercando..»
« No.» Disse Zachary, interrompendo Bae.
Aggrottai le sopracciglia.
«Ma Zac..»
«Non ho bisogno di nessuno. » lo interruppe di nuovo.
il fatto che non lo avesse nemmeno ascoltato mi dava già sui nervi.
«Il locale è pieno di gente, siete in due e tu mi dici che non hai bisogno di nessuno? Cosa ne pensa tuo padre?» Gli rispose Bae.
Zachary fece per risponde, ma le parole gli morirono in bocca quando iniziai a parlare.
«Lascia, stare Bae. Non ne vale la pena.» presi la mano di Dea e feci per uscire da quella stanza.
« Posso prenderne solo una. Tu, moretta. Domani ti voglio qui per le quattro del pomeriggio.» mi girai di scatto. « Come?»
« E’ solo una prova.»



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Holaa popolo di Efp, questa è la nostra prima storia (si, siamo due) 
premetto che non sapevamo se pubblicarla o meno, ma alla fine eccola qui. 
Speriamo che questo primo capito sia di vostro gradimento. 
Alla prossima. 


 
   
 
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