Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PrincessMarauders    02/10/2014    2 recensioni
Salve a tutti!
Questa e la mia prima fan fiction su Harry Potter!
Diciamo che esiste una dimensione dove Harry è morto e dove la sua famiglia è viva e vegeta...
E se lui ricevesse la proposta di andare lì ?
Come sarebbe la sua nuova vita ? Leggete per scoprirlo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



( Lily Evans Potter )



Impormi su mio marito non era mai stato difficile, mi bastava dirgli “James non va bene” e lui subito capiva che doveva fare il contrario di quello che diceva, ma ora non potevo, Silente ci aveva quasi ordinato di andare a vivere al Castello, i Malandrini dovevano tornare all’opera e noi non potevamo rimanere da sole a casa, quindi dovevamo trasferirci tutti al castello.

Ora mi trovavo nell’appartamento nella torre accanto a quella di Grifondoro, Silente ci aveva riservato quegli alloggi e di questo ne ero contenta, almeno avevo i miei figli a una torre di distanza.

Tonks era al piano di sopra e Lizzie al piano di sotto, avevamo una sala comune anche noi piena di divani e con tre tavoli da lavoro, un camino immenso, una credenza piena di qualunque cosa ci sia da bere, cioccolata varia e caramelle varie, quella sarebbe stata la mia migliore amica per i prossimo mesi.

Questa gravidanza mi stava facendo impazzire, avevo sempre fame, in continuazione, Lizzie mi aveva detto che anche a lei era capitato con Dylan, con gli altri non mi era capitato, certo le voglie improvvise a tutte le ore, ma non così, James era contento che mangiassi ma io no, una volta partorito avrei dovuto perdere troppo peso.

Sospirai sistemando le ultime cose nella cabina armadio, pensando al cibo mi era venuta fame.

Scesi nella Sala Comune e trovai Lizzie con una fetta di torta avanti e una tazza di cioccolato.

- E poi sono io quella che mangia… - le dissi sedendomi.

- Sai forse mi stai contagiando tu e la tua fame assurda, già ne ho mangiate due, Sirius se n’è andato pensando che fossero per te! – mi disse bevendo un sorso di cioccolato.

- Sono scesa perché ho fame infatti… - le dissi guardandola di traverso, anche lei stava mettendo su più peso del solito, forse era l’età, eravamo vicine ai quaranta.

- Mi ha detto Tippy basta che facciamo suonare la campana e ci fa apparire quello che vogliamo, ma devi dire ad alta voce che vuoi dopo averla suonata! – mi disse.

- Ok… Allora… due fette di torta al cioccolato, una alla melassa, una brocca di succo di zucca e una di cioccolato caldo e se è possibile un vassoio di frutta mista! Grazie mille! – dissi sorridendo al pensiero della faccia degli elfi sentendo il mio ordine.

- Mi sta venendo voglia di biscotti! – mi disse Lizzie.

- Allora anche un vassoi di biscotti misti e scusateci per il disturbo… - dissi di nuovo.

Dopo due minuti ci apparve tutto davanti, solo che ci avevano mandato una torta intera al cioccolato, una intera alla melassa e anche una crostata al rabarbaro, due brocche di cioccolato uno al latte e uno fondente, una brocca di succo di zucca, e una vassoio pieni di biscotti, muffin a tutti i gusti e anche ciccolata e un bel vassoio di frutta

Sentii il mio stomaco fare le capriole, tagliai una fetta molto grande di torta al cioccolato e la misi nel piatto, ci versai su del cioccolato fondente e iniziai a mangiarla, in silenzio la mangiai tutta.

- Se continuo così mi farò una botte… - commentai.

- Se continuiamo così ci faremo due botti… - mi corresse Lizzie.

- Stasera i ragazzi vengono a mangiare tutti qui, ho mandato un Gufo a tutti, almeno li vediamo tutti i giorni e qualche volta possono dormire qui, abbiamo letti da vendere… - questa era l’unica cosa che mi aveva spinta ad accettare il trasferimento.

- Solo per questo ho accettato a venire, almeno sto più tempo con Dylan… - Lizzie mi aveva letto nella mente.

- Ma Tonks dov’è finita ? – mi chiese la mia amica.

- Credo che dorma, non dorme da tre giorni, Teddy sta mettendo i dentini e non fa altro che piangere, Remus sembrava uno zombie stamattina, quel bambino non si scarica mai… - le dissi sorridendo, io di nottate ne avevo fatte tante con tre figli, ormai avevo perso il conto.

- Io per farmi una dormita decente ho dovuto aspettare che Dylan facesse quattro anni, non si stancava mai, dormiva solo quando lo portavo da Jenny… - sorridemmo entrambe ricordano Jennifer e Dylan da piccoli, erano uno spettacolo insieme, se stavano separati erano intrattabili, la mia bambina lo aspettava sempre, la sua prima parola era stata Dyan e quella di Dylan era stata Enny, il loro legame era nato prima di loro.

- Mogli mangiate sempre ? – ecco l’entrata trionfale di Sirius e James che parlarono all’unisono.

- Ricordate che siamo in tre…- dicemmo noi all’unisono.

- Questo non vuol dire che dovete mangiare per sei… - rispose Sirius.

- Marito ricorda che ho sempre la cuccia del cane a portata di mano… - lo minaccio Lizzie.

- Moglie ricorda che ti amo sempre… - le rispose Sirius avvicinandosi e mettendole una mano sulla pancia sempre più evidente.

- Evans perché non mi dici che mi ami ? – ecco il mio di marito.

- Potter perché dovrei dirtelo ? – gli risposi piccata.

- Perché non è così ? – mi disse avvicinandosi.

- Certo che è così! – gli risposi.

- Allora potresti dirmelo… - disse facendo il muso.

- No! . gli dissi ridendo della sua faccia da bambino.

- Bambini vostra madre è cattiva… - disse mettendomi una mano sulla pancia.

- Bambini vostra madre è molto buona e ricordate di ubbidire sempre a quello che vi dico il vostro papà tende e non seguire le regole… - dissi accarezzando la mia pancia che stava crescendo sempre di pù.

- Lily tesoro io seguo sempre le regole, ci giro ogni tanto attorno ma non le violo del tutto… - mentre mi diceva queste parole vidi una scintilla malandrina brillare nei suoi occhi, James Potter non sarebbe mai cambiato non potevo farci nulla.

- James so bene come aggiri le regole! Allora cosa voleva Silente ? – chiesi arrivando dritta la punto.

- Il lavoro non è difficile come sembra, conosciamo alcuni incantesimi che faranno una mappa luminosa automatica sul pavimento e così sapremo esattamente quali tubature chiudere! – mi rispose Sirius, non osavo chiedere come conoscessero questi incantesimi.

- L’unica cosa più difficile saranno le tubature che arrivano a Hogsmead, Silente ha una vecchia mappa disegnata da Cosetta Corvonero e lì ci sono le tubature che arrivano al villaggio, alcune si diramano fin dietro le montagne, non sappiamo perché arrivino fin lì, ma dobbiamo sigillarle il prima possibile, Silente non vuole perdere altro tempo, iniziamo domani… - James quando disse queste parole era serio, sapevo cosa pensava che la fine era sempre più vicina.




_______________________________________________________________________________




( Harry Potter )



I Malandirni si stavano dando da fare, erano passate tre settimane da quando erano venuti al castello ed eravamo a buon punto, avevamo sigillato tutte la tubature che portavano ai dormitori e alla Sala Grande, era stato un lavoro molto meticoloso, distinguere le tubature che collegavano alla Camera dei Segreti a quelle che si collegavano al sistema idraulico e fognario, come avevamo scoperto dopo tre giorni d’incantesimo le tubature da sigillare erano le più grandi e quando facevamo apparire la mappa luminosa sul pavimento assumevano una tonalità verdognola, questo perché erano piene di magia nera.

Quella mattina Silente mi aveva chiesto di andare a fare colazione nel suo studio, in quei giorni non faceva altro che studiare un modo per uccidere Voldemort, dovevamo raggiungere il suo cuore, ma era difficile.

Come avevamo appreso leggendo da alcuni volumi scritti in runico, si poteva raggiungere il Limbo Sempre Eterno, così si chiamava quel luogo che tutti temevano, solo bruciando del sangue di Voldemort stesso insieme a un osso di suo padre e a un unghia di Fenice.

L’incantesimo non era facile, poteva essere fatto solo durante una notte di luna piena,con un Lupo Mannaro che ululava alla luna e al pianto di un bambino.

Silente l’aveva definito l’incantesimo più subdolo da fare e anche il più pericoloso, perché se non riusciva chi lo faceva sarebbe morto all’istante sciogliendosi.

Bussai alla porta e sentii un “Prego entra” e varcai la soglia dell’ufficio.

- Harry prego accomodati… Volevo informarti che Piton ha sigillato le tubature che portavano al villaggio e oltre le montagne, non ne erano molte, ma si trovavano in posti molto particolari, una sbucava direttamente ai Tre Manici di Scopa e un’altra da Mielandia, immagino che Salazar volesse liberarsi di tutto il villaggio un giorno. – mi disse con un luccichio negl’occhi.

- Siamo a buon punto, ho pensato di agire di notte quando tutti sono al sicuro nei loro dormitori nel caso mancassimo qualche tubatura, non ho intenzione di far morire nessuno studente, in più sono sicuro che appena ucciderò il Basilisco saremo ancora più nei guai, ho intenzione di chiedere a Piton di aiutarmi, la scuola va protetta ancora di più, lui vuole attaccare la scuola e noi glielo impediremo. – dissi deciso.

Tramite il nostro collegamento controllavo costantemente i piani di Voldemort, e aveva intenzione di attaccare la scuola il 14 febbraio, stava organizzando un piano, e stava facendo in modo di renderlo perfetto, lui sarebbe entrato dalla foresta proibita e avrebbe aperto i cancelli al suo esercito e sapeva che nella Foresta nessuno avrebbe avvertito la sua presenza, ma io avevo intenzione di farlo cadere in trappola.

- Harry mi fido di te, fai quello che ritieni giusto, ma non farti scoprire da nessuno dei Serpeverde, sai che quelli del settimo passano informazioni ai Mangiamorte, e noi dobbiamo essere il meno chiari possibile! – mi disse bevendo del tè.

Ero consapevole che c’erano delle spie a scuola, per questo Silente aveva detto ad una cena che mio padre e tutti gli altri erano venuti a scuola per proteggerla, tutti sapevano che papà era il capo degli Auror e che Remus e Sirius erano i suoi vice, e nessuno aveva fatto domande, anzi spesso i genitori dei studenti mandavano delle lettere di ringraziamento ai miei genitori e agli altri.

- Albus purtroppo la foresta è difficile da proteggere, è un ammasso di magia lei stessa, Hagrid mi disse una volta che era una mangia incantesimi, ma i confini possono essere protetti e anche sul diciamo tetto della foresta possiamo agire, faremo tutto quello che possiamo… - dissi serio.

- Harry fai quello che devi, io devo andare a Diagon Alley, Olivander sta avendo dei problemi e credo che sia l’ora di chiudere il negozio, ha troppe bacchette, e a Voldemort fanno gola… - mi disse alzandosi ed io feci lo stessi.

Ci salutammo velocemente ed io mi diressi da Severus Piton, non ci parlavo da quando Voldemort aveva attaccato Godrick’s Hollow ma era giunta l’ora di ricostruire i rapporti con quel professore che avevo tanto odiato.

Scesi nei sotterranei e lo trovai fuori alla porta dei suoi alloggi.

- Potter cosa ci fai qui ? – mi disse infastidito.

- Professore è sempre un piacere vederla, ma vede devo chiederle di aiutarmi… - iniziai a dire e lui annuì facendomi segno di entrare nei suoi alloggi, non mi disse nulla finchè non ci sedemmo sui divani.

- Come sa Voldemort ha intenzione di attaccare la scuola e noi dobbiamo fare il possibile per proteggere gli studenti, questo è l’unico luogo su cui Tom non ha ancora messo mano e così deve rimanere! – gli dissi, e lui mi guardò negl’occhi per un tempo non ben definito e poi annuì semplicemente.

- L’Oscuro Signore vuole questo castello a tutti i costi, vuole farne il centro del suo potere, ha in mente di farne la sua scuola speciale per i Purosangue, non so come ha intenzione di attaccare ma ti aiuterò… - mi disse parlando con quel suo tono calmo che avevo tanto odiato quando ero nel mio mondo.

- Non mi chieda come so queste cose ma so che attaccherà il 14 febbraio entrando dalla foresta proibita e che una volta nel castello aprirà il portone ai Mangiamorte… - gli dissi con calma aspettando la sua reazione.

- Potter so del particolare collegamento che unisce le vostre menti, e queste sono informazioni molto importanti, vedi sapevo che la sua intenzione era di attaccare dalla foresta ma aveva un piccolo problema, si dovevano prima disattivare tutti gli incantesimi che abbiamo posto io e gli insegnanti, quindi vuol dire che qualcuno nella scuola glieli dissattiverà e noi dobbiamo porne dei nuovi, la stella dalle 10 punti sarebbe uno degli incantesimi ideali, in più possiamo metterne dei nuovi, e credimi so esattamente quali, ma mi servirà una settimana per preparare tutto l’occorrente… - non l’avevo mai sentito parlare così vivacemente e quella strana luce che aveva negli occhi mi spaventava.

- Allora professore io vado a lezione, mi aspettano il secondo anno di Tassorosso e Corvonero! Appena le servirà il mio aiuto me lo dica, sa che i miei poteri sono al di sopra dei suoi… - gli dissi alzandomi e dirigendomi verso la porta, mi aspettavo che dicesse qualcosa invece mi fece un cenno con la testa e sparì in una delle tante porte che circondavano la stanza.

Sospirai camminando, questa guerra la vedo ancora più dura di quella del mio mondo e non ne vedevo la fine tanto presto, nel mio mondo c’eravamo salvati per così dire perché avevo ucciso il Basilisco per caso quindi Salazar non era potuto tornare, ma qui le cose erano diverse, in più ero il bersaglio numero uno, volevano il mio corpo per darlo a Salazar Serpeverde e questo era uno dei pensieri fissi di Voldemort.

Se spostavo di poco la barriera mentale che avevo creato sentivo i suoi pensieri chiaramente, e io ero sempre in tutto quello che pensava, non sapeva il perché ero vivo e si stava chiedendo se i miei genitori non gli fecero uccidere un bambino sbagliato in modo da crescermi e addestrarmi a combatterlo.

Ogni giorno pensava una cosa diversa e i miei mal di testa erano sempre peggiori.

Entrai in aula e aspettai gli studenti.

Era venerdì almeno e il giorno dopo non dovevo svegliarmi presto.




____________________________________________________________________________




( Jennifer Potter )




Mi sentivo tanto uno zombie, mi ero svegliata con il ciclo e avevo dolori ovunque ero andata dal Madama Chips e mi aveva detto di passare dopo pranzo per la pozione antidolori, ed ora camminavo per i corridoio quasi strisciando, con un umore nero e una fame da lupi.

Erano le 10 del sabato più nevoso di gennaio, e vedere tutta quella gente che camminava felice e contenta per i corridoi non faceva altro che far peggiorare il mio umore già nero.

Mi trascinai in Sala Grande dove come ogni sabato la colazione si teneva fino alle 11, mi sedetti e inizia a riempirmi il piatto di qualunque cosa mi capitasse a tiro, mi riempii una tazza di cioccolato a latte e inizia a mangiare.

Neanche il cibo riusciva a lenire i miei dolori maledetti, zia Lizzie mi aveva detto che non poteva fare nulla, dovevo solo bere quella dannata pozione, odiavo essere donna cinque giorni al mese, e odiavo il fatto che mi arrabbiavo per qualunque cose senza motivo.

Sospirai e addentai una fetta di torta al cioccolato, “Su Jenny non è la fine del mondo, cerca di sorridere sennò tutti penseranno che hai passato qualche guaio”, cercai di sorridere a Jasmine Clarks ma mi uscì una specie di smorfia.

- Indovino hai il ciclo ? – mi chiese Ginny sedendosi di fronte a me.

Annuii solamente, stavo iniziando a detestarmi da sola.

- Su riprenditi un po’, devi anche andare al villaggio con Dylan, non vorrei che lo uccidessi per capriccio… - mi disse facendomi ridere.

- Non lo vorrei neanche io, Poppy mi ha detto che devo aspettare dopo pranzo per la pozione, non posso neanche prepararmela da sola perché si prepara senza ciclo, devo chiedere al Prefetto di Corvonero, so che ne ha sempre una scorta! – le dissi alzandomi, non potevo aspettare fino all’ora di pranzo.

- Brava vai da Ashley, sicuro ne ha qualche ampolla.. – mi disse indicandomela all’entrata della Sala Grande.

Annuii e mi trascinai fin da lei.

- Ashley devo chiederti un favore! – le dissi.

- Dimmi Jenny… - mi disse sorridendo, adoravo quella ragazza, non mi diceva mai di no.

- Per caso hai un’ampolla di pozione antidolorifica ? Poppy mi ha detto di andare dopo pranzo, ma la schiena tra poco mi abbandona e mi a male ovunque! – le dissi quasi supplicandola.

- Certo, ne ho sempre una scorta, se aspetti 10 minuti te la porto al tavolo! – mi rispose sorridendo.

- Grazie mille Ashley mi hai salvata! – le dissi sinceramente.

- Posso chiederti io un favore ora ? – mi chiese.

- Certo dimmi pure… - non potevo certo tirarmi indietro.

- Tuo fratello è single ? – mi chiese diventando rosso pomodoro.

- Ahahah certo Ashley, puoi chiederlo anche a lui, non ti mangia.. – le risposi ridendo, mio fratello Sirius non dimostrava mai nessun interesse per nessuna, ma tutti in famiglia speravano che si mettesse con Chaterine Paciock, quella ragazza emanava dolcezza a tutti i pori e aveva una cotta stratosferica per Sirius da quando era nata.

- Grazie Jenny ci vediamo tra 10 minuti, vado a prenderti la pozione, non sei l’unica che me l’ha chiesta… - la vidi correre fuori la Sala Grande con un sorriso enorme stampato in faccia.

Era una bellissima ragazza, aveva un carrè nero corvino e un paio di occhi blu che aveva fatto innamorare parecchi ragazzi, ma non ce la vedevo con mio fratello, era troppo Corvonero.

- Ginny quella ragazza mi ha salvata! – le dissi sedendomi di fronte a lei e finendo di bere la mia cioccolata.

- Salva spesso anche me! – mi rispose bevendo del succo di zucca.

- Sai mi ha chiesto se Sirius fosse single… - le dissi.

- Non mi sorprende, so che è la presidentessa del suo fan club, ma non ha speranze, tuo fratello ha i prosciutti sugli occhi peggio di te e Dylan… - mi disse, avevamo spesso affrontato l’argomento Sirius/Chaterine quindi sapevo che anche lei faceva il tifo per la coppia.

E neanche a farlo apposta li vidi entrare insieme nella Sala Grande.

- Guardali… - li indicai a Ginny che sorrise e annuì.

- Buongiorno fratello! Buongiorno Chaty! – li salutai appena si sedettero accanto a me.

- Buongiorno! – mi dissero all’unisono.

- Sirius hai visto il mio presunto fidanzato ? – gli chiesi.

- Si! Si stava lavando! – mi rispose mangiando un muffin ai mirtilli.

Aprii la mente e lo contattai “Dylan!” lo chiamai, non usavamo molto spesso il nostro legame, mi piaceva tenere i pensieri per me.

“Jenny lo so che ho fatto tardi ma mi sono svegliato da 10 minuti!” mi rispose in fretta.

“L’avevo immaginato! Sbrigati!” gli dissi sapendo che stava facendo le corse.

“Si tra poco sono da te!” mi rispose chiudendo il collegamento mentale.

- Chaty vai con qualcuno al villaggio ? – le chiese la mia bellissima migliore amica che sorrise vedendo diventare la ragazza rossa dalla testa ai piedi.

- No! Avevo ricevuto un invito da Lucas ma ho rifiutato! – rispose con una vocina timida timida.

- Aspetta un attimo Lucas il mio compagno di stanza ? – le chiese Sirius rimanendo a bocca aperta.

- Si! – rispose diventando ancora più rossa.

- Hai fatto bene che hai rifiutato! Vieni con me al villaggio, ti offro una burrobirra per il tuo buonsenso! – le disse continuando a mangiare e non accorgendosi che la poverina stava quasi per andare in iperventilazione.

- O…o…o..ok… - gli rispose balbettando.

- Jenny eccoti la pozione! – ecco la mia salvatrice che mi apparve alle spalle come fanno gli angeli custodi.

- Grazie mio angelo custode! – le dissi bevendo d’un sorso e sentendomi subito meglio.

- Ahahaha non c’è di che! Ciao Sirius! Ciao ragazze! – disse allontanandosi.

- Quella ragazza mi mette i brividi! – mi disse a sorpresa mio fratello.

- Perché ? è così simpatica… - gli risposi.

- Me la ritrovo ovunque, sai che l’anno scorso pagò Dennis Cannon per fargli rubare una mia maglietta ? Sporca addirittura.. – mi disse con gli occhi spalancati-

- Ahahahahahha oddio… Sirius fai quest’effetto alle donne ? – gli dissi ridendo.

- Io ne faccio molto di più… - ecco l’entrare trionfale del mio presunto fidanzato.

- Ah si? – gli chiesi alzando il sopracciglio destro.

- Si amore mio! Ma l’unica donna a cui voglio fare effetto sei tu… - mi disse facendomi diventare rossa.

- Se volevi farti perdonare per il tuo ritardo non ci sei riuscito! – gli dissi.

- Almeno c’ho provato! – mi disse con finta aria sconsolata.

- Ragazzi io vado, mi aspetta mio fratello Ron a Hogsmead e gli ho promesso che gli avrei portato la crostata al Rabarbaro che fanno gli elfi, se la sogna la notte! – ci disse Ginny alzandosi.

- Ci vediamo ai Tre Manici di Scopa! – le dissi salutandola con la mano.

- Sisi a dopo ragazzi! – mi rispose.

Guardai Dylan che stava mangiando come una maiale e che stava guardando mio fratello che parlava con Chaty di Lucas che cambia ragazza ogni settimana e nella mia testa alzò un’idea.

- Dylan andiamo! – gli dissi indicando con lo sguardo quei due che continuavano a parlare, lui mi capì al volo e annuì.

- Si andiamo! – mi disse alzandosi-

- A dopo! – salutammo quei due che si guardarono attorno e realizzarono di essere rimasti da soli e li vidi arrossire.

- Sei perfida! – mi disse il mio fidanzato una volta fuori in giardino.

- Lo so! – gli dissi sorridendo!

- Sai che ci vorrà un miracolo vero a tuo fratello ? – mi disse.

- Lo so! Ma almeno possiamo dare una mano! – gli dissi.

- Una mano si, ma con calma, Sirius la vede come una sorella, ma sorride come un’ebete quando la guarda! – mi risponde sorridendo.

- Si è vero! E poi insieme sono adorabili! Immagino già zia Alice e la mamma come saranno contente! – gli dissi sorridendo pensando già alle urla di felicità.

- Io immagino Neville che farà una scenata a tuo fratello! – mi disse e dovetti dargli ragione, Neville era gelosissimo della sorella e tutti l’anno prima evitavano di avvicinarsi a lei per paura di far infuriare il povero fratello ipergeloso.

- Povero Sirius! – dissi semplicemente.

Stavamo camminando mano nella mano quando all’improvviso mi sentii tirare e finii con il naso sul petto di Dylan.




______________________________________________________________________________




Ero sveglio da meno di un’ora e ancora non le avevo dato un bacio, non mi sarei mai stancato di baciare quelle labbra e sentirne il sapore.

Camminavamo mano nella mano e all’improvviso la tirai ancora di più verso di me e l’avvolsi con le braccia.

Non le diedi neanche il tempo di parlare che la baciai, le rispose al bacio dopo pochi secondi.

- Sei pazzo! – mi disse dopo che mi ero allontanato di poco dalle sue labbra.

- Si! Pazzo di te! – le dissi guardandola in quegl’occhi che amavo tanto.

- E questa cosa ti rende ancora più pazzo! – mi disse prendendomi di nuovo per mano e dirigendosi ai Tre Manici.

- Forse! Ma si sa che l’amore spesso porta alla pazzia.. – le dissi seguendola, era più bella del solito sotto al cappotto verde indossava un maglione di lana che le arrivava fin sulle ginocchia e portava un paio di calze nere che le fasciavano la gambe perfette.

- Allora siamo pazzi tutti e due! – mi disse entrare nel locale che era pieno di gente come al solito.

- Due burrobirre Rosmerta! Ci sediamo vicino al camino! – dissi alla barista che annuì solamente.

Ci sedemmo e ci togliemmo i cappotti.

- Sai ti ho sognata stanotte! – le dissi.

- Io ti sogno sempre! – mi rispose arrossendo.

- Ho sognato che eravamo sposati e che eri incinta! – le dissi cercando di cogliere quello che pensava.

- Ho sognato spesso la stessa cosa! – mi disse sorridendo.

- Ma secondo te davvero avremmo tutti quei bambini ? – le chiesi quasi sconvolto, nel sogno lei era incinta di due gemelli e già avevamo altre due coppie di gemelli, due femmine e due maschi, non riuscivo ad immaginarmi padre, avevo quasi 17 anni e i miei pensieri non arrivavano così lontano.

- Il futuro non è mai certo, e non è detto che questi sogni siano premonitori! Ma chi può dirlo, forse avremo 6 figli o forse no! – mi disse con dolcezza.

Ma qualcosa nel suo tono mi fece capire che i sogni probabilmente erano veri.

La sognavo spesso, l’avevo sognata anche in abito da sposa ed era stato il sogno più bello di tutti, non perché ci stavamo sognando, ma perché nel sogno ero talmente felice che mi svegliai con la consapevolezza che lei sarebbe stata mia per sempre

Ci guardammo negli occhi forse per ore o per minuti non lo so, ma le parole mi sembravano di troppo in quel momento, eravamo nella nostra bolla personale e nessuno poteva disturbarci.




____________________________________________________________________________


( James Potter )


Io e i miei Malandrini quella mattina avevamo deciso di non andare in giro per la scuola a trovare stupide tubature, avevamo deciso di ricordare i vecchi tempi ed eravamo andati nella stanza delle necessità che si era trasformata nella copia esatta dei nostri dormitori di quando eravamo al settimo anno, c’erano persino tutte le foto appese alla parete e il tappeto al centro della stanza con una montagna di cuscini su cui ci sedemmo.

- Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, guarda Ramoso ci sono anche le tue stupide pantofole a forma di cervo. – mi disse Sirius tirandomele a dosso.

- Ci sono tutte le nostre cose, anche se non sono proprio loro! – dissi prendendo le mie pantofole.
- Non c’è proprio tutto… - disse Remus e tutti e tre automaticamente guardammo lo spazio vuoto accanto a quello che una volta era stato il letto di Remus.

Lì ci sarebbe dovuto essere il letto di Peter, ma la stanza sembrava aver capito da sola che lui non era più uno di noi.

- Non c’è ed è meglio così! – disse Sirius guardandomi male.

L’argomento Peter era taboo, non lo toccavamo mai, era una ferita che non si sarebbe mai richiusa, e sapevo che quello era l’unico omicidio che a cui i miei amici ogni tanto pensavano ancora.

- Sono stato alla sua tomba prima di tornare a scuola! – ci rivelò Remus.

- Anche io ci sono andato! – dicemmo insieme io e Sirius.

Non dicemmo più nulla dopo, ci capimmo solo con gli occhi, Peter Minus sarebbe rimasto un Maladrino per sempre, anche se ci aveva traditi, lui era uni di noi e noi l’avremmo sempre ricordato come quel piccoletto che si meravigliava per tutto.

Il suo tradimento ci aveva segnati nel profondo, non ce lo saremmo mai aspettati, era il nostro fratellino minore, ma a quanto pareva non aveva mai capito che gli volevamo bene per quello che era.

- Sapete sua madre si è trasferita in Italia…- dissi senza motivo.

- Non lo sapevo! – mi dissero entrambi.

- Mi scrisse una lettera dopo tre anni dalla sua morte, mi scrisse che mi ringraziava per tutto quello che avevo fatto per il figlio e si scusò per non aver capito che era diventato cattivo. – non l’avevo mai detto a nessuno, ed ora dopo tanti anni ci stavo ripensando.

- Ramoso non avremmo potuto fare nulla per lui, era marcio dentro, gli avevano fatto il lavaggio del cervello e non era più lui! – mi disse Remus leggendomi dentro.

- Lo so! – gli dissi semplicemente.

- Avete sentito Franck ? – chiese Sirius cambiando argomento.

- Si! E’ impegnatissimo al lavoro, mi ha maledetto per avergli lasciato momentaneamente l’ufficio nelle sue mani, dice che ci sono troppe scartoffie! – dissi ridendo.

- Povero Franck! - disse Remus, era sempre lui a compilare tutte quelle carte inutili, io le odiavo.

- Non ha te che fai il lavoro sporco! – disse Sirius ridendo.

- Tutti e tre siete degli scansafatiche! – ci disse Lunastorta scuotendo la testa.

- Abbiamo te che ci vizi! – dissi sorridendo.

Amavo i miei amici, senza di loro mi sarei sentito perso, erano la mia ancora di salvezza insieme a Lily e ai miei figli, ero andato avanti grazie a loro.

- Sirius per caso tuo figlio a allungato troppo le mani su mia figlia ? – gli chiesi.

- Ramoso mio figlio non mi dice queste cose, e poi prima o poi dovrà allungare le mani, non credo che resisterà per sempre! – mi rispose.

- Sappi che non l’ho ucciso perché è il mio figlioccio e perché è tuo figlio! – gli dissi sincero.

- Ne sono consapevole amico! – mi disse scuotendo la testa-

- Che ne dite se guardiamo le vecchie foto ? Scommetto che da qualche parte troviamo delle copie fatte dalla stanza! – ci salvò Remus, sapeva che avemmo continuato il discorso per anni.

Io e Felpato annuimmo e ci mettemmo a trovare gli album che trovammo nell’armadio di Remus.

Ritornammo con la mente a quando eravamo dei semplici adolescenti, viaggiammo negli anni e ridemmo come pazzi ricordando tutte le volte che Lily mi aveva maledetto.

Fu una di quelle mattinate che mi rimasero nel cuore, amavo stare con i miei amici, e il tempo trascorso con loro volava sempre.



Grazie a tutti per i commenti, grazie perché leggete sempre e grazie perché siete sempre presenti.

Spero che questo capitolo vi piaccia!

Aspetto i vostri commenti.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PrincessMarauders