Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Briskal    02/10/2014    11 recensioni
"Proprio mentre era nella macchina di servizio, durante il suo turno in centrale, la radio passò una canzone che lei non aveva mai sentito. Il suono del pianoforte echeggiò nella vettura, e sembrava essere straziante e dolce allo stesso tempo. Le orecchie dello sceriffo si tesero nel sentire quella voce angelica cantare, e si lasciò trasportare dalla musica. Le parole la colpirono dritta al cuore, e si ritrovò a piangere di nuovo pensando a Regina. "
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ieri ho rischiato la morte. Sappiatelo. Devo ancora riprendermi dalla foto su twitter. Anzi, non mi riprenderò mai più. Lo so. A prescindere da quello che succederà in queste future stagioni, io non sarò più la stessa persona. I'm not ok. Proprio no. XD

Comunque! Cercherò di tornare un momento in me, per essere seria: non ho mai scritto una fan fic che includesse una canzone prima d'ora, quindi non so fino a che punto sia riuscita nel mio intento, ma proprio non riuscivo a togliermela dalla testa. Forgiven è una delle mie canzoni preferite dei Whitin Temptation. Struggente, triste... io la trovo tremendamente bella. L'ho ascoltata proprio ieri... Quindi eccoci qui.
Se vi interessa, provate ad ascoltarla prima di leggere. Fate vostra la melodia e poi mi fate sapere se questa mia visione è stata giusta o meno. State tranquilli. Per quanto triste possa apparire, non mi piace scrivere angst. ;)

Come sempre i personaggi di OUAT non mi appartengono, e voglio sottolineare che naturalmente non so cosa succederà con Elsa, né che ruolo avrà all'interno dello show (presumo sia docile come un cucciolo, comunque).

ps. Forgiven appartiene ai Whitin Temptation (che i Sette Dei li benedicano!)

Buona lettura!

 

FORGIVEN

 

Alla fine Elsa aveva vinto. Dopo una lunga ed estenuante battaglia, la ragazza aveva ottenuto ciò che voleva fin dall'inizio: una vita, per un'altra vita. Sua sorella Anna era ritornata, ma a quale prezzo? Regina si era messa in mezzo tra lei e Emma, ed il sortilegio di morte destinato alla Salvatrice, aveva colpito lei. 
L'urlo che lo sceriffo aveva cacciato a pieni polmoni aveva fatto rabbrividire anche tutti gli animali nel bosco di Storybrooke. Emma si portò subito vicino la figura congelata di Regina, piangendo, gridando il suo nome, scuotendola... abbracciandola. Pregandola di non lasciarla, perché niente sarebbe stato come prima senza di lei. Nulla da fare, il sindaco non c'era più.

Decisero di mettere il suo corpo in una bara di cristallo, proprio come tanti anni prima, nella Foresta Incantata, i nani avevano fatto con Biancaneve: solo che stavolta, non ci sarebbe stato nessun principe azzurro. Su preghiera della stessa Emma, Robin Hood aveva provato a baciarla, con grande disapprovazione di sua moglie; purtroppo non era successo niente, nonostante la Pixie Dust l'avesse indicato come la sua “anima gemella”. Se nemmeno lui o addirittura Henry ci erano riusciti, voleva dire che Regina non sarebbe più tornata.
Per Emma era stato un duro colpo da digerire. Le aveva promesso che avrebbe portato anche a lei il suo lieto fine, e invece la donna si era messa in mezzo facendosi uccidere. Al suo posto, avrebbe dovuto esserci lei. Non meritava il titolo di Salvatrice quando non era riuscita a salvare la persona a lei più cara. Quasi si ritrovò a sorridere tra le lacrime, mentre la consapevolezza di aver perso un pezzo del tuo cuore le si faceva largo nel petto. Perché Regina era un pezzo di lei, e l'aveva capito troppo tardi.
Si era chiusa in se stessa, e le uniche persone con cui riusciva a parlare, oltre i suoi genitori e suo figlio, erano Ruby e Granny. Aveva addirittura mandato via Hook in malo modo, urlandogli contro che tutto ciò che avrebbe voluto, desiderato, era che Regina fosse lì con loro. Tutto il resto non contava. Il pirata aveva finalmente aperto gli occhi sulla situazione: per Emma, il sindaco e suo figlio Henry sarebbero sempre stati al primo posto. Anche da morta, lo stesso dannato fantasma della Evil Queen era al primo posto! La verità era che Emma l'amava, e probabilmente non si sarebbe mai arresa alla sua morte. In fin dei conti era la Salvatrice, prima o poi avrebbe trovato il modo per farla tornare. Senza più fiatare, era ripartito alla ricerca della sua preziosa nave. Era tutto finito. Tutto.
La casa di Mifflin Street era così grande e così vuota senza di lei; Henry non voleva più entrarci. Nemmeno per riprendersi i fumetti. Per Emma, invece, era un modo come un altro per sentire la presenza di Regina. La sua essenza era ovunque. Riusciva ad immaginarsela in cucina, mentre tagliava delle mele per fare una torta. Oppure seduta alla scrivania del suo studio sommersa dalle scartoffie dell'ufficio. O in camera da letto di Henry, mentre leggevano insieme.
Spesso lo sceriffo si ritrovava in quella casa solo ed esclusivamente perché lì avrebbe potuto piangere liberamente, affondando il viso nel cuscino di Regina, che aveva ancora il suo profumo.

Emma non aveva ancora avuto il coraggio di andare al mausoleo dove il suo corpo era custodito dal ghiaccio. Il sindaco sarebbe rimasta così per sempre. Per sempre giovane. Per sempre bella. Per sempre... Regina. Spesso se ne stava seduta in macchina all'entrata del cimitero, in attesa che il coraggio le venisse in aiuto per poter entrare. Il più delle volte scoppiava semplicemente a piangere nel suo Bug, non riuscendo nemmeno a muovere un dito.
Proprio mentre era nella macchina di servizio, durante il suo turno in centrale, la radio passò una canzone che lei non aveva mai sentito. Il suono del pianoforte echeggiò nella vettura, e sembrava essere straziante e dolce allo stesso tempo. Le orecchie dello sceriffo si tesero nel sentire quella voce angelica cantare, e si lasciò trasportare dalla musica. Le parole la colpirono dritta al cuore, e si ritrovò a piangere di nuovo pensando a Regina. Quella canzone... oh, quella canzone era così dannatamente tragica e rispecchiava così tanto il suo stato d'animo, che agguantò carta e penna per poterne scrivere il titolo e scaricarla.


Nonostante fossero passate due settimane dalla tragica morte di Regina, Storybrooke non era tornata ad essere ancora una cittadina “spensierata”. Anche i Charming, a dispetto della gioia provata per la nascita del piccolo Neal, sembravano non riuscire a superare la tristezza che li aveva pervasi. Regina aveva fatto loro del male, ma tante cose erano cambiate. A partire dal fatto che la donna aveva fatto di tutto per salvare Snow e il piccolo, quando era ancora incinta. Per non parlare del sacrificio per Emma.
La Salvatrice dal canto suo, da un lato cercava di consolare Henry, mentre dall'altro si faceva prendere dallo sconforto più totale e nessuno sapeva come poterla aiutare.
Era a casa di Regina, stesa sul suo letto con le cuffie nelle orecchie, quando nel suo mp3 partì di nuovo quella canzone che aveva ascoltato in macchina. Stavolta, quasi automaticamente le sue gambe la portarono dritta fuori, e camminò sotto la pioggia verso il cimitero.
Con un groppo alla gola si fece largo tra le tombe, fino ad arrivare al mausoleo, dove entrò poco dopo, con i capelli ed i vestiti ormai zuppi d'acqua.
Scoppiò di nuovo in un pianto disperato mentre si avvicinava alla bara di cristallo di Regina. Sembrava dormisse. Alzò il coperchio, come se avesse necessità di sfiorare la sua pelle fredda, e così fece. Allungò un dito sulla sua guancia accarezzandola delicatamente. Dio, avrebbe dato qualsiasi cosa per poter sentire il calore di quella carezza, la morbidezza di quel viso che non aveva mai osato toccare quando era in vita.
Si asciugò le lacrime, e si soffiò il naso, cercando in tutti i modi di recuperare un attimo il respiro e calmare il battito accelerato del suo cuore.
«Ehi» mormorò, abbozzando un sorriso. «Sono io. Dio, ora dovresti dirmi “lo so che sei tu, Miss Swan! Sei un'idiota, chi altri dovrebbe essere, un troll di caverna?”» commentò, sentendo di nuovo il magone salirle in gola. «Mi manchi, Regina. Mi manchi da morire. Da quando non ci sei più non ho fatto altro che pensare a te. Manchi a tutti noi, anche a Leroy, lo sai? L'avresti mai detta una cosa simile? Abbiamo provato a farti svegliare, lo giuro. Gold ha detto che forse il sortilegio sarebbe stato annullato dal True Love kiss. Ho pregato Marian e Robin in ginocchio e mi hanno concesso una possibilità: lui non è riuscito a svegliarti. Dunque, cosa dovrei pensare, ora? Che non lo amavi? Che pensavi di poterlo amare con il tempo, se sua moglie non fosse tornata? Dimmelo, Regina, perché io sto per impazzire. Ti avevo promesso che avrei portato il lieto fine anche nella tua vita, e ora che dovrei fare? Cosa posso fare per farti tornare? Ma tu non vuoi tornare, vero? Altrimenti con Henry il bacio avrebbe funzionato. Ti sei arresa, per questo ti sei fatta colpire dal sortilegio di Elsa al posto mio. L'hai fatto apposta, non pensando minimamente che avresti lasciato un vuoto nel cuore di tuo figlio...in quello di Snow... e anche nel mio. Sono una stupida, vero? Dovresti dirmi che l'amore è debolezza. In questo momento, per me è solo tristezza, e consapevolezza che non tornerai da me»

Naturalmente, solo il silenzio regnava sovrano nella cripta, e non ci fu nessuna risposta. Emma sospirò, tentando disperatamente di non scoppiare a piangere di nuovo. Stancamente, si alzò per poter richiudere il coperchio della bara, ma un movimento brusco le fece cadere l'mp3 dalla tasca dei pantaloni. Per un attimo, un'idea le balenò per la testa, per quanto sciocca potesse sembrare. Aveva sempre sentito che la musica certe volte aveva aiutato i pazienti in coma; perché non provare? Perché non usare quella bellissima canzone per farle capire che l'amava con tutto il cuore, ma che proprio non riusciva a pronunciare ad alta voce quelle magiche parole?
Staccò le cuffie per poter usare i piccoli altoparlanti del suo mp3, e le note risuonarono nel mausoleo.

Couldn’t save you from the start
Love you so it hurts my soul
Can you forgive me for trying again?
Your silence makes me hold my breath
All the time has passed you by
For so long, I've tried to shield you from the world
You couldn't face the freedom on your own
Here I am
Left in silence

You gave up the fight
You left me behind
All that's done's forgiven 
You'll always be mine
I know deep inside
All that's done's forgiven

Watched the clouds drifting away
Still the sun can't warm my face
I know it was destined to go wrong
You were looking for the great escape
To chase your demons away
For so long, I've tried to shield you from the world
You couldn't face the freedom on your own
Here I am
Left in silence

You gave up the fight
You left me behind
All that stands forgiven
You'll always be mine
I know deep inside
All that stands forgiven

I've been so lost since you've gone
Why not me before you?
Why did fate deceive me?
Everything turned out so wrong
Why did you leave me in silence?

You gave up the fight
You left me behind
All that stands forgiven
You'll always be mine
I know deep inside
All that stands forgiven

Una volta finita, Emma si era avvicinata nuovamente alla bara.

«Ti amo così tanto che mi ferisce l'anima» recitò con le lacrime agli occhi, riprendendo le parole della canzone. «Puoi perdonarmi perché ci provo ancora? Hai abbandonato la lotta, mi hai lasciata indietro, ma tu sarai per sempre mia, lo so nel profondo» continuò, con voce malferma, «so che era destino che finisse male, tu stavi cercando una stupefacente scappatoia per scacciare i tuoi demoni.  Mi sono perduta così tanto da quando sei andata via, tutto è diventato così sbagliato... perché mi hai lasciata in silenzio? Dio Regina, perché te ne sei andata così? Fa male, fa così tanto male ascoltare questa canzone. Ti amo, Regina, anche se tu non mi sopporti. Ti amo talmente tanto che la mia anima è perduta senza di te» concluse, posandole un bacio sulle labbra fredde.
Non si accorse, che durante il bacio, Regina era stata avvolta in una luce dorata che lentamente la stava riportando alla vita. Il cuore le saltò praticamente in gola, facendole spalancare gli occhi non appena avvertì la mano della donna sulla sua guancia.
Si guardarono per un lungo momento, mentre una valanga di lacrime scendevano sul viso di Emma; la ragazza sembrava avesse perso la facoltà di parlare, nel vedere Regina abbozzare un tenero sorriso, mentre le sue dita oramai calde continuavano ad accarezzarla.
«Ehi» sibilò lo sceriffo, tirando su con il naso. «Sono io»
Il cuore del sindaco mancò di un battito: quanto le era mancata quella voce? «Lo so che sei tu, Miss Swan» rispose, cercando di mascherare l'emozione, «sei un'idiota, chi altri dovrebbe essere, un troll di caverna?»
Emma scoppiò a ridere e a piangere contemporaneamente, posando tanti piccoli baci su quel viso che amava così tanto. Regina la lasciò fare, e anzi, la tirò a sé per poterla abbracciare; lei l'aveva trovata. Era ironico, ma anche tremendamente meraviglioso.
«Sei qui... con me» mormorò la Salvatrice posando per un attimo la testa sul suo petto per ascoltare i battiti del suo cuore: oh, quello era il più bel suono che avesse mai sentito.
«Sono qui... per te» rispose la ex Evil Queen infilandole una mano tra i capelli ancora bagnati.
Restarono così per un po', fino a quando Emma non la aiutò ad uscire fuori da quella dannata bara, facendola sedere sulla sedia che era stata messa lì di fianco per le persone che avrebbero voluto andare lì per farle un saluto.

La ragazza non la lasciò andare nemmeno per un momento, inginocchiandosi davanti a lei. Regina le accarezzò il viso, regalandole un bacio sulla fronte. «Davvero pensavi che mi fossi messa in mezzo tra te e Elsa perché volevo morire?» le chiese con fare curioso.
L'altra annuì. «Ero convinta che pensassi di non avere più qualcosa per cui vivere. Da quando ho riportato Marian indietro, anche Henry non è riuscito a darti sollievo»
Regina la guardò per un secondo, prima di baciarla di nuovo con passione. «Non avrei mai pensato di poter provare qualcosa di così profondo per te. Quando ho visto Elsa lanciarti il maleficio... è stato allora che ho capito di aver sbagliato tutto e che fosse troppo tardi per dimostrarti determinate cose: ti ho salvato la vita, perché non avrei mai potuto sopportare di vederti morire, Emma. Avevo già perso Daniel, non avrei mai potuto perdere anche te. Il mio cuore sarebbe andato in frantumi per l'ultima volta, non ne sarei più uscita»
Gli occhi di Emma brillarono, e deglutì a fatica prima di dire: «quindi tu mi...»
«Ti amo? Mi hai riportato in vita dalla morte, così come tuo padre ha fatto con Snow. Ti sembra poco? Lo sai che queste maledizioni si rompono solo con il bacio del vero amore... ed entrambe le parti devono amarsi» le rispose sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi.
«Per questo Robin non...»
Regina le accarezzò i capelli, il viso, le labbra. «Robin è un uomo d'onore. Non avrebbe mai lasciato sua moglie...e sappiamo bene tutti quanti che Marian è nel suo destino. Le fiabe non le ho scritte io, anche se ho provato a manipolare la storia per il mio bene. Tu hai riportato l'ordine nelle cose. Lui potrà essere anche la mia anima gemella, ma è lei il suo vero amore. All'inizio avrei voluto ucciderla... non lo nego... ma poi ho pensato che Henry non me l'avrebbe mai perdonato. Non avrebbe mai più voluto avere niente a che fare con me, se fossi tornata ad essere una persona cattiva»
Emma annuì. «Ma non è accaduto, e non l'avrei permesso in ogni caso, Regina. Mai. Non avrei mai lasciato che il tuo cuore si oscurasse di nuovo; avrei lottato per te. Io non avrei mai voluto farti del male. Ho tentato in tutti i modi di starti vicino... poi beh, è arrivata Elsa e la situazione è precipitata. Poi tu sei morta» mormorò, deglutendo, «non l'avrei mai detto, ma una parte di me è morta con te. E la cosa peggiore è che non avrei mai potuto confessarti i miei sentimenti»
Regina la guardò con due occhi pieni d'amore. «Hai intenzione di portarmi via di nuovo il mio lieto fine e andare via, Miss Swan?» le chiese, prendendola palesemente in giro.
Emma le regalò una linguaccia. «Nah, resterò qui per un bel po', Maestà. Il tuo lieto fine non andrà da nessuna parte. E poi sono quasi del tutto certa che mi ritroveresti in ogni caso»
La donna roteò gli occhi al ciel. «Ah! Questa potevi risparmiartela, Emma»
«Nemmeno per sogno! É il motto di noi Charming, non vedevo l'ora di dirtelo!»
«E sei fiera della tua stirpe idiota, dico bene?»
«Mh, sì. Soprattutto perché la storia si ripete, e come mio padre prima di me, ho riportato in vita la persona che amo»
Stavolta il ghigno dipinto sul viso di Regina, si trasformò in un tenero sorriso. «E io amo te» le disse, baciandola di nuovo con trasporto. «Comunque, come si chiama quella canzone che mi hai fatto ascoltare?»
«Forgiven»
«É molto bella»
«Mai quanto te, Regina. Quando l'ho ascoltata la prima volta, ho pensato a te e a quanto mi mancasse la tua presenza» le mormorò porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi; il sindaco intrecciò teneramente le dita con le sue, arrossendo graziosamente in silenzio.
«Vieni» concluse Emma sorridendole, «andiamo da nostro figlio. David e Snow piangeranno di gioia nel vederti»
Il cuore di Regina mancò di un battito nel sentirsi così amata, e rise tra sé e sé, nel pensare che con Robin non aveva mai provato un sentimento simile. Nemmeno lontanamente. «Torniamo dalla nostra famiglia? Andiamo... a casa?»
Lo sceriffo annuì, stringendo teneramente la sua mano. «Sì. Insieme, come sempre... per sempre»
«Per sempre»
Si scambiarono ancora un dolce bacio, per poi avviarsi lentamente verso l'uscita del mausoleo, dove avrebbero potuto finalmente vivere il loro lieto fine.

Fine

 

Note dell'autrice:

A parte il fatto che questo fandom mi ucciderà lentamente, vi svelo una cosa: non so se a voi questa fic sia piaciuta o meno, ma personalmente la ritengo una tra le mie preferite. Sì, ora mi commento da sola, sono a questi livelli. XD

La verità è che questa storia è sempre stata nella mia testa, per mesi: ogni volta che ascoltavo quella canzone, ogni volta che strimpellavo qualche nota sul pianoforte. Sono contenta di essere riuscita a scriverla una buona volta. Stavo pensando di prendermi qualche giorno di pausa dopo “Polvere di Stelle”, ma pare che le mie dita si muovono da sole sulla tastiera, e già sono alle prese con un'altra storia.

Tornando a noi, oramai non si contano nemmeno più i ringraziamenti che devo fare ogni volta. A chi legge, chi mette le mie fic tra i preferiti... a chi commenta. Grazie a tutti!

Briskal

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Briskal