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Autore: wykkie    02/10/2014    1 recensioni
***dal capitolo 4***
Non so dove siamo, ma se è un sogno. Vorrei che non finisse mai.
***
Vorrei che andaste fino in fondo a questa storia.
Vorrei che non giudicaste il libro dalla copertina.
Vorrei che non ascoltaste la voce dentro alla vostra testa che vi dice che questo racconto non vale niente.
Cercate di andare fino all'ultimo capitolo, per favore.
L'abito non fa il monaco.
Grazie.
***sempre dal capitolo 4***
Mi sveglio e mi manca il respiro, non mi sento le braccia. Sono insensibili non riesco muoverle.
Sento che ho dell’umido sulla guancia.
Cerco di alzarmi e dopo tre interminabili tentativi ci riesco.
Con la coda dell’occhio vedo qualcosa rotolare di fianco.
Guardo meglio e caccio un urlo.
Mi blocco, è solo l’angelo. Disteso a terra e i suoi respiri sono flebili, è bianco da far paura.
Mi avvicino e gli tocco la fronte. È anche freddo da far paura.
Non so che fare.
***dal capitolo 3***
E se cedo e mi tolgo le cuffie?
***
When angels deserve to die.
(Quando gli angeli meritano di morire)
***
{MOMENTANEAMENTE FERMA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE}
{IN REVISIONE}
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dwarf



Nobody pov

 

Sulla via per la cima di un impervia montagna, un piccolo gruppo di strani esseri camminava a testa bassa, scherzando e cercando di non ascoltare le gambe rigide dalla fatica.

Ad un primo sguardo sembravano normali ma la statura era bassa con le gambe e braccia tozze, ma a suo modo avevano un armonia.

Nani, che creature fantastiche, capaci di trovare la gemma più bella tra mille altre; molto scaltri e dalla vita longeva.

Questi nani erano appesantiti da armi e provviste e si dirigevano a Dumber, il loro regno.

Un fruscio d’ali distrasse il nano a capo del gruppo, Thorin si chiamava.

“Attenzione” li fermò “ c’è qualcosa, e viene verso di noi! Preparate gli archi”

“Può benissimo essere un uccello, perché dovremo-“ il nano che gli rispose si bloccò.

Amber volò al di sopra delle loro teste e proseguì verso la cima della montagna, instancabile; ma non era in se stessa, sapeva benissimo che i nani erano i primi nemici degli angeli fin dall’inizio dei tempi, e mai si sarebbe avvicinata.

“Kili! Prendila!” urlò Thorin.

La freccia andò a conficcarsi con precisione nell’ala di Amber facendola precipitare contro le rocce, dove scivolò fino a cadere da un crepaccio che si affacciava sopra i nani.

Amber pov

Raschiavo la roccia con le unghie per non cadere, finalmente ero tornata in me grazie al dolore: la rabbia era svanita lasciandogli il posto.

Con l’ala buona cercavo di fendere l’aria e aiutarmi a issarmi su, ma ogni movimento era limitato dall’ala ferita e dalla freccia, cercai di aiutarmi anche con i piedi ma sentii solo il vuoto.

Le forze mi stavano abbandonando, le braccia non ce la facevano più.

“Tiriamola giù!” queste parole furono accompagnate da grida di assenso.

Mi guardai attorno per cercare una via di fuga, tra me e i nani c’era solo qualche metro, l’unica alternativa era l’albero più vicino: solo un piccolo salto.

Iniziai a dondolarmi e mi lasciai andare nel momento preciso che i nani lanciavano un cappio per il mio piede.

Mi schiantai con la schiena sul tronco e cercai subito un appiglio, mi sedetti riprendendo fiato.

“È sull’albero! prendiamola!” gridò un'altra voce.

No no no no….ti prego!

Con orrore li vidi tirare fuori un ascia e iniziare a colpire il tronco, mi spostai dalla parte dove sarebbe caduto: addosso a un altro albero.

Il tronco è grosso ci metteranno un po’…

Guardai l’ala, perdeva sangue e le piume erano imbrattate; spezzai la freccia reprimendo un urlo di dolore e prendendo lunghi respiri, strappai una striscia di stoffa dalla maglietta e la legai alla ferita.

Mi affacciai di nuovo e vidi il tronco tagliato quasi per metà, in mano avevo ancora la punta della freccia, mi venne un idea.

Tracciai un profondo solco fino a raggiungere il cuore di linfa dell’albero, e pregando che funzionasse infilai il dito e provai a farlo ghiacciare. Chiusi gli occhi per cercare di non ascoltare l’ascia che proseguiva la sua corsa, li riaprii e vidi la linfa ghiacciata.

“Ma cosa sta succedendo?” chiese una voce.

Mi affacciai e vidi che giravano attorno all’albero che iniziava a brinarsi.

“È lei che ci sta rallentando.”

“Com’è possibile?”

“Usa i suoi poteri, accendiamo il fuoco e staniamola…tu! Vai a prendere il necessario”

Avevo assistito a tutta la conversazione e ora ero disperata se non me ne andavo in fretta erano guai, riguardai l’ala, perlomeno il sangue si era fermato.

“Cosa posso fare…?” mi chiesi a bassa voce.

Guardai la quercia che stava di fronte al mio albero: solo tre metri dalla salvezza apparente.

Il mio ramo è troppo corto… guardai su ….ma posso provare con quello

Cercando di non fare rumore raggiunsi il ramo sopra di me che quasi sfiorava il mio obbiettivo.

“L’ho acceso!”

“Bene ora dobbiamo solo aspettare…”

“Cosa faremo con lei?” chiese il più anziano.

“La porteremo a Dumber”

Mentre ascoltavo la conversazione che proveniva sotto di me, procedevo strisciando sul tronco. Mordevo le labbra quasi fino a farle sanguinare, non dovevo fare rumore.

La puzza di fumo mi riempiva le narici e mi veniva da tossire, portai il collo della maglietta su bocca e naso dopo averla riempita di saliva, ora andava meglio.

Mancava solo un metro e dopo sarei stata in salvo, mi alzai in piedi e, per quanto facesse male richiusi le ali, non potevo farmi vedere. Misi un piede davanti all’altro e aprii le braccia per non cadere, presi un bel respiro e saltai.

Atterrai con la pancia sul legno duro e mi sfuggii un lieve gemito di dolore, iniziai a procedere verso il tronco; due secondi dopo abbracciavo la quercia e riprendevo fiato.

Proprio in quell’istante sentii l’albero cadere e le urla di giubilo dei nani più giovani trasformarsi in silenzio dalla sorpresa.

“Dov’è? Non può essere lontana, cerchiamola!” si sentì una spada venire sguainata “ Frugate dappertutto: sugli alberi, nel bosco… dobbiamo trovarla!”

Il pericolo non era finito, iniziai senza farmi notare a salire in cima della grande quercia; ma non avevo più le forze. Mi appoggiai al ramo e ripresi fiato, non avevo fatto neanche un metro.

Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi, ma qualcosa non andava: non si sentivano più i nani.

Il fiatone non se ne andava e ogni respiro era una ventata di fumo, mi misi ancora la maglietta sulla faccia ma la situazione peggiorò. Tenni gli occhi chiusi, ma fu un grosso sbaglio.

Mi ritrovai con la bocca tappata e una lama alla gola. Aprii di scatto gli occhi e mi ritrovai davanti uno dei nani più giovani seduto a cavalcioni su di me.

Aveva i capelli lunghi fino alle spalle di un nero pece, gli occhi erano specchi di tenebra.

Cercai di togliermelo di dosso, ma fu inutile.

“ Ragazzi l’ho presa!” esclamò ridendo.

“Lasciami andare, stupido!” e gli morsi la mano.

La tolse di scatto e vidi che usciva il sangue. Cercai di dargli una testata e farlo cadere di sotto ma la lama sulla mia gola mi bloccò.

“Sta ferma!” e si succhiò il sangue che usciva.

Cercai di tirargli una sberla ma fui subito bloccata, tentai con l’altra mano ma lasciò cadere la spada e prese anche quella.

“Arriviamo Kili! Tienila!” urlò da sotto un nano.

Gli tirai una fortissima testata e lui mi lasciò le mani, ne approfittai per togliermi da lì. Guardai giù e vidi i nani intorno al tronco.

“Dannazione! E ora che faccio?” mi domandai. L’unica alternativa era saltare a terra e correre, ma mentre stavo per saltare un braccio mi strinse la gola.

“Adesso tu non scappi più” riconobbi la voce del nano che mi aveva scoperta.

“Lasciami andare cretino!” all’improvviso ebbi un idea: aprire le ali, sarebbe caduto subito e io sarei stata libera.

Con le ultime forze e senza ascoltare il dolore causato dalla freccia saltai e aprii le ali, il nano perse la presa ma riuscì ad aggrapparsi al mio piede. Kili urlò terrorizzato.

“Mettimi Giù! aiuto”

“KILI! Reggiti!” urlarono i nani.

Le ali non reggevano lo sforzo di volare neanche se fosse stato solo il mio peso da trasportare. Che idea stupida.

Sferzavo l’aria cercando di alzarmi di quota, ma non ce la facevo le forze mi stavano abbandonando, la vista iniziava ad andarsene.

Con un ultimo sforzo cercai di liberarmi dal peso aggiuntivo, ma persi i sensi . l’ultima cosa che sentii fu l’urlo del nano.

 

No body pov

Amber e Kili precipitarono da un’altezza di trenta metri nel bosco schiantandosi addosso alla quercia.

“Andiamo, presto” disse il più anziano.

Arrivati sul luogo della caduta trovarono Kili svenuto su Amber, da cui usciva un rivolo di sangue dove aveva sbattuto la testa.

Fecero rinvenire Kili e legarono Amber alle mani e le legarono le ali al busto.

L’anziano di nome Balin si avvicino al capo del gruppo, Thorin.

“Non dovremmo medicarla? Ha perso molto sangue, e rischia un infezione…” disse a bassa voce.

“Non vedo come potrebbe interessarmi” rispose Thorin.

“La vuoi viva e intera o…?” replicò quello più anziano.

“Allora occupatene tu” il capo di quella comitiva chiuse il discorso voltando le spalle al suo anziano amico.




Sbuongiorno a tutti...
è da più o meno un secolo che non aggiorno la storia :/... e mi dispiace
non ho scuse, praticamente è solo pigrizia la mia, condita con salsa barbecue, un mucchio di impegni e sonnolenza :D
ma vabbuò, ho rubato i nomi dei nani da Lo Hobbit quindi per chi ha guardato il film o letto il liibro parte avvantaggiata (personalmente quel libro è la mia bibbia e il film è una sorta di statua per il culto della mia religione Hobbittiana, del ramo Talkieniano XD)
vi saluto e non so quando posterò ancora quindi ringrazio tutti quelli che hanno messo quasta pazzia fra le tre liste e chi è così tanto gentile da recensire :** 
baci wykkie


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p.s. vi lascio la foto dei nani con i loro nomi 


 

  
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