Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Defiance    02/10/2014    2 recensioni
Rivisitazione con finale alternativo della mia precedente storia, 'Frozen Heart'. [Spoiler promo 4x02]
L'idea mi è venuta leggendo la recensione di Smelly13, che ringrazio di cuore.
Dal testo:
"Cercò le sue labbra in un primo momento, pensando alla soluzione più ovvia, ma queste risultarono fredde e scivolose, proprio come una lastra di vetro.
Non accadde nulla."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 
Disclaimer: OUAT e i personaggi non mi appartengono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




 
Frozen
Heart

2.0



 

Emma sapeva che andare a cercare il responsabile del congelamento di Storybrooke da sola non era una buona idea, ma non ne aveva potuto fare a meno. 
Aveva setacciato tutta la città ed infine si era scontrata con una bella bionda, che riconobbe immediatamente come Elsa di Arendelle.
Sul serio, non riusciva a capire perchè diavolo non ci avesse pensato prima; prima di spaventarla avanzando con la pistola, prima che la colpisse e le ghiacciasse il cuore.
E così si era accasciata per terra e l'ultima cosa che aveva avvertito prima di perdere i sensi, era il tocco gentile della sua mano e qualche scusa mormorata nell'orecchio.

"Sta morendo congelata"
La voce di Hook le arrivò ovattata, remota, sicuramente stava parlando a bassa voce.
Presumibilmente con suo padre e sua madre, la quale singhiozzava incontrollabilmente da ore.
"Troveremo una soluzione" aveva detto David e poi si era precipitato a cercare Gold.
"Ki...Killian" aveva mormorato Emma a quel punto, con voce strozzata, il battere dei denti ben udibile.
E lui si era pietrificato per un istante, per correre da lei un attimo dopo e stringerle la mano.
"Sono qui"
"Io... io vado a vedere come sta Henry, okay?" si congedò Mary Margaret che, nonostante fosse rimasta male per non aver ricevuto attenzione dalla figlia, aveva capito che quest'ultima desiderava avere un minuto di intimità con il pirata. 
Nel corso di quelle ore, la Salvatrice si era congelata sempre di più, sempre più rapidamente, assumendo un colorito violaceo che comunque non sminuiva la sua bellezza.
"V-vorrei... vorrei non a-aver s-sp--sprecato t-t-tutto qu-quel tempo. Mi d-dispiace"
La consapevolezza di aver rinunciato di propria volontà ad essere felice la stava divorando ancor più del ghiaccio; la certezza di aver condannato non solo sè stessa, ma anche l'uomo che aveva accanto, solo per pura testardaggine, la stava uccidendo.
Avrebbe voluto aver agito diversamente, avrebbe voluto non avergli mai chiesto di avere pazienza, avrebbe voluto non averne mai avuta nemmeno lei.
Avrebbe voluto aver vissuto la loro storia, senza tutte quelle remore che era solita farsi.
"No, Emma, tesoro. Non parlare così, ti prego. Gold saprà cosa fare, vedrai" 
Per quanto odiasse riporre la sua fiducia in quel tipo, non aveva altra scelta: era l'unico in grado di aiutarla; oltretutto, il fatto che Elsa fosse rinchiusa nel suo castello, voleva certamente dire che ci aveva già avuto a che fare prima.
La donna abbozzò un lieve sorriso.
"S-sappiamo entrambi c-cosa st-sta s-succedend-do, Killian... c-conosco l-la st-storia. N-non c'è r-rimedio" 
Gli occhi le si stavano chiudendo, non riusciva più a focalizzare le energie su Hook, non riusciva più a contrastare il freddo, il gelo che la stava consumando.
"Emma, Emma resta sveglia!" la incitava lui, ma senza scuoterla, quasi come se avesse paura di vederla andare in frantumi.

Alzò un attimo lo sguardo, per incontrare per l'ultima volta le iridi azzurre e profonde come il mare di Killian; le sue pupille non avevano più nulla del verde che le contrassegnava, erano vitree e grigiastre.
"T-ti amo..." mormorò, poi il ghiaccio terminò il suo percorso, congelandola interamente.
"No... no! Emma, torna da me! Emma, non lasciarmi... ti prego... Non farmi questo, NON OSARE, SWAN! NON OSARE FARMI QUESTO, SWAN! SWAN!" urlò Hook, in preda al dolore.
Lo aveva guardato, parlando a fatica e sussurandogli il suo amore, lo aveva fatto come se fosse l'ultima volta, l'ultima occasione per dirgli ciò che davvero provava per lui... lo aveva detto boccheggiando e annaspando, lo aveva sussurrato nello stesso modo in cui lo aveva fatto Milah quasi trecento anni prima.
Non poteva accadere di nuovo. Non poteva perderla proprio ora che l'aveva trovata. 
La vita non poteva davvero essere così crudele con lui.
Sentiva quel dolore che aveva provato così tante volte riaffiorare assieme alla rabbia per le continue ingiustizie subite fino a quel momento: ci sarebbe mai stato un lieto fine per Capitan Uncino? Forse era stato stupido anche solo a sperarlo.
"Swan, ti prego... SWAN!!!" gridò ancora, con l'ultima forza che aveva in corpo, con l'unico filo di voce che gli era rimasto, ma la donna pareva distante più che mai.
Hook non si era mai sentito così distrutto come in quel momento. Nè tantomeno così disperato.
Emma non poteva essere morta davvero, non riusciva a crederci.
Cercò le sue labbra in un primo momento, pensando alla soluzione più ovvia, e queste risultarono fredde e scivolose, proprio come una lastra di vetro.
Non accadde nulla.
Abbandonò il capo sul petto della donna, sconfitto e sopraffatto dal dolore; non solo per averla persa, ma anche per aver ricevuto la conferma che lei non era davvero innamorata di lui... o che il bacio del vero amore funzionasse solo in determinati casi o condizioni e questa era davvero una delusione.
No, i cattivi non avevano un lieto fine.
Le lacrime uscirono senza che lui se ne accorgesse, mentre sussurrava il suo nome, e inondarono la pelle gelida e grigia della bionda, scivolando sopra al ghiaccio in cui era intrappolato quel corpo che tanto aveva bramato per sè.
"Ti amo anche io, Emma" disse, la voce rotta dal pianto.
"Torna da me, ti prego. Ti supplico" ripeteva in continuazione "Emma... Emma... Emma. Non lasciarmi, per favore"
Non risuciva a rassegnarsi all'idea di non poterla più stringere a sè, di non poterci più litigare, di non poterla più stuzzicare con le sue battutine maliziose.
Di non poter più vedere i suoi rari ma stupendi sorrisi, di non poter più assaggiare le sue labbra, il suo sapore.
Strinse le mani in pugni, così forte che le nocche gli diventarono bianche.
Poi udì un sonoro Crack e la sua maglietta iniziò a bagnarsi capiosamente; sentiva acqua persino sul volto, tra i capelli, ed era certo che ciò non poteva essere dovuto alle sue lacrime.
Alzò il capo di scatto e incontrò gli occhi verdi di Emma, spalancati e lucidi, che esprimevano tutta la sua confusione e lo fissavano sbigottiti.
Si affrettò a prendere un plaid asciutto e la coprì, mentre realizzava ciò che stava accadendo: si stava sciogliendo; in qualche modo, quell'incantesimo si era spezzato.
E non gli importava neanche di scoprirne il motivo, tutto ciò che contava, per lui, era il fatto che la sua Swan fosse di nuovo al suo fianco.
"Ki... Killian" mormorò sbattendo i denti, mentre l'uomo le si fiondava addosso e la stringeva tra le braccia.
"Emma!" le diede un bacio sulle labbra, poi lei si abbandonò contro il suo petto e inspirò a fondo il suo odore, profumo di mare e salsedine.
Un profumo che segretamente amava da sempre, o forse solo da quando lo aveva conosciuto.
"Come hai fatto?" chiese dopo qualche minuto di silenzio la bionda, una volta riacquistata la normale temperatura corporea; aveva asciugato le lenzuola con i suoi poteri, ma questo aveva richiesto energie che non aveva, così si era di nuovo accasciata sul letto, trascinando Hook con sè.
"Non lo so" ammise lui, "ma mi sarei anche tolto la vita, per ridarla a te. Senza di te non avrei alcun motivo di esistere, Swan" 
Emma singhiozzò forte, senza preoccuparsi di celare il suo disappunto.
"Non voglio vivere in un mondo in cui tu non ci sei, Killian" confessò, affondando il capo nell'incavo del collo del pirata, facendolo sussultare per la sorpresa e l'intimità di quel gesto. 
Ogni volta che si sfioravano, sembrava il tocco più sensuale e intimo del mondo, come se la loro pelle a contatto generasse corrente elettrica e facesse l'amore, invadendoli di brividi di piacere.
"Sono stanca di scappare" aggiunse poi, cominciando ad avvertire gli occhi farsi pesanti e chiudersi inevitabilmente.
"Allora non farlo" rispose Hook, dandole un lieve bacio sulla tempia.
"Ti prometto che ne varrà la pena"
"Resta qui stanotte" quasi lo supplicò, la voce ridotta ad un sussurro.
"Non vado da nessuna parte" la rassicurò, concedendosi anche lui un po' di riposo.





 
Angolo Dell'Autrice
Salve!
Allora, come ho già detto nell'Intro, 
leggendo la recensione che Smelly13 (e la ringrazio) mi ha lasciato
alla mia storia 'Frozen Heart', mi è venuta questa idea su questo
finale alternativo e ho pensato di elaborarla e pubblicarla.
Spero tanto che non vi annoi, ma che anzi vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va, o se preferivate l'altra versione.
Alla prossima,

Bell :)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Defiance