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Autore: Placebogirl_Black Stones    02/10/2014    4 recensioni
Quando hai dieci anni, è più difficile accettare l’ingiustizia del mondo.
Venire strappati da una vita spensierata e gettati nelle fauci della crudeltà ti spezza il cuore.
È così che l’uomo diventa cattivo: crescendo.
ATTENZIONE! SUPER SPOILER!
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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JUST ANOTHER LITTLE LIE

 

Quella che una volta era considerata la “città bianca”, un paradiso agli occhi degli altri popoli, ora non è altro che un cumulo di macerie invase dalla polvere e dalle fiamme.

Un giardino d’inverno distrutto dalla brama di potere dell’essere umano.

A cosa serve tutto questo?

Perché l’uomo distrugge ciò che lui stesso ha creato?

La suora carina e gentile, quella che piace tanto anche a te, mi ha detto di andare via insieme agli altri bambini.

A quanto pare i soldati hanno deciso di risparmiare la vita ai più piccoli, come se questo potesse fare la differenza.

La morte non fa differenza.

La morte è uguale per tutti.

Le dico che non posso, perché devo prendermi cura di te.

Non ti abbandonerò qui, Lamy.

Anche gli altri bambini insistono, quei bambini con i quali fino a poco prima giocavamo senza curarci di nulla.

Quando hai dieci anni, è più difficile accettare l’ingiustizia del mondo.

Venire strappati da una vita spensierata e gettati nelle fauci della crudeltà ti spezza il cuore.

È così che l’uomo diventa cattivo: crescendo.

Da piccolo vuoi cambiare il mondo, e da grande è il mondo che ha cambiato te.

Non posso accettare, non posso andare via senza di te.

La sorella mi dice che verrà a prenderci e ci imbarcherà sulla prossima nave.

La ringrazio, correndo subito a casa da te, mentre schivo corpi ormai senza vita abbandonati per strada come stracci vecchi.

Sei nella tua stanza, sofferente e malconcia.

La malattia ti sta consumando come il fuoco consuma la cera di una candela.

Una candela bianca, come la tua pelle infettata dal piombo.

Non c’è differenza fra te e il candore delle lenzuola sulle quali giaci.

Vorrei poterti aiutare, ma le mie conoscenze mediche sono ancora troppo succinte per poter intervenire.

Ho solo dieci anni, in fondo.

 

- Fratello…fa male…- mi sussurri con la poca voce che ti è rimasta.

 

Il tuo lamento soffocato è più straziante di un grido di dolore.

Eppure, con tutta la confusione che imperversa fuori dalle mura della nostra casa, nessuno lo sente.

 

- Sii paziente. Nostro padre è il miglior medico del paese, lui ci guarirà tutti, vedrai!-

 

Cerco di darti ancora una speranza, o forse cerco di darla a me stesso.

Anche se nostro padre è un asso nel suo lavoro, non potrà fare molto per questo paese.

Ci sono cose nella vita che non possono essere sistemate.

 

- Perché fuori è così rumoroso…?- trovi la forza di chiedermi.

- Beh…è un festival, Flevance è sempre così prosperosa- ti rispondo.

 

Perdonami, Lamy.

Perdona questa mia innocente bugia.

Sei così pura e innocente, non voglio che i tuoi occhi debbano vedere uno scenario simile.

Io l’ho visto, e non posso dimenticare.

Voglio preservare almeno i tuoi di occhi dalla corruzione del mondo.

Preferisco che l’immagine del tuo paese che ricorderai per il resto della tua vita sia quella di una città bianca e serena, come la neve che cade silenziosa nascondendo i peccati degli uomini.

Ma le bugie hanno le gambe corte, vero?

Vengono smascherate subito.

Ed ecco che è così anche per la mia.

Un colpo di pistola risuona forte e chiaro nell’aria.

Sono stato colpito al cuore.

Non nel vero senso materiale, ma è come se quel colpo fosse arrivato dritto a me.

Mi torna alla mente un’immagine idilliaca della nostra famiglia, come una foto vecchia e piena di ricordi…

 

- In questa operazione si usa sempre questo vaso sanguigno- mi spiega con pazienza nostro padre chino sul libro medico.

- Capisco- rispondo io con interesse.

- Fratello, andiamo al festival!- interrompi la lezione con tutto il tuo entusiasmo.

- Solo per mezz’ora. Ci sono dei pazienti in casa nostra!- acconsente nostra madre.

 

So benissimo cos’è stato quel colpo, come so che quadretti familiari come quello che ho appena rivisto non si ripeteranno più.

Le lacrime scorrono lungo le mie guance, il dolore mi lacera.

Ho perso tutto.

Corro in strada solo per osservare i corpi senza vita dei nostri genitori riversi a terra, gli occhi sbarrati e le pupille bianche.

Nessuno ci salverà.

Anche l’ultima speranza è volata via come polvere in mezzo al nulla.

 

Vedi? Non c’è angoscia in questo mondo, Law-kun

 

Le ultime parole della suora mi risuonano nella testa.

Forse le ha dette solo per non farmi arrendere, forse la sua speranza era più forte della mia.

Ma la verità è che il mondo è pieno di angoscia.

Solo ora l’ho capito.

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Non so come mi sia uscita questa cosa dal momento che Law non è nemmeno uno dei miei personaggi preferiti, però ho appena letto il nuovo capitolo e mi ha colpito tanto la sua storia, così ho iniziato a buttare giù questa cosa e le impressioni che ho avuto e la storia si è scritta da sola.
Spero che vi piaccia, di non essere andata troppo OOC (considerate che il punto di vista è quello di Law bambino e non adulto), e se vi fa schifo ditemelo col cuore! XD
Baci
Place

   
 
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