JUST ANOTHER
LITTLE LIE
Quella
che
una volta era considerata la “città
bianca”, un paradiso agli occhi degli altri
popoli, ora non è altro che un cumulo di macerie invase dalla
polvere e dalle
fiamme.
Un
giardino
d’inverno distrutto dalla brama di potere
dell’essere umano.
A
cosa serve
tutto questo?
Perché
l’uomo
distrugge ciò che lui stesso ha creato?
La
suora
carina e gentile, quella che piace tanto anche a te, mi ha detto di
andare via
insieme agli altri bambini.
A
quanto
pare i soldati hanno deciso di risparmiare la vita ai più
piccoli, come se
questo potesse fare la differenza.
La
morte non
fa differenza.
La
morte è
uguale per tutti.
Le
dico che
non posso, perché devo prendermi cura di te.
Non
ti
abbandonerò qui, Lamy.
Anche
gli
altri bambini insistono, quei bambini con i quali fino a poco prima
giocavamo
senza curarci di nulla.
Quando
hai
dieci anni, è più difficile accettare
l’ingiustizia del mondo.
Venire
strappati
da una vita spensierata e gettati nelle fauci della crudeltà
ti spezza il
cuore.
È
così che l’uomo
diventa cattivo: crescendo.
Da
piccolo
vuoi cambiare il mondo, e da grande è il mondo che ha
cambiato te.
Non
posso
accettare, non posso andare via senza di te.
La
sorella
mi dice che verrà a prenderci e ci imbarcherà
sulla prossima nave.
La
ringrazio,
correndo subito a casa da te, mentre schivo corpi ormai senza vita
abbandonati
per strada come stracci vecchi.
Sei
nella
tua stanza, sofferente e malconcia.
La
malattia
ti sta consumando come il fuoco consuma la cera di una candela.
Una
candela
bianca, come la tua pelle infettata dal piombo.
Non
c’è
differenza fra te e il candore delle lenzuola sulle quali giaci.
Vorrei
poterti
aiutare, ma le mie conoscenze mediche sono ancora troppo succinte per
poter
intervenire.
Ho
solo
dieci anni, in fondo.
-
Fratello…fa male…-
mi sussurri con la
poca voce che ti è rimasta.
Il
tuo
lamento soffocato è più straziante di un grido di
dolore.
Eppure,
con
tutta la confusione che imperversa fuori dalle mura della nostra casa,
nessuno
lo sente.
-
Sii paziente. Nostro padre è il
miglior
medico del paese, lui ci guarirà tutti, vedrai!-
Cerco
di
darti ancora una speranza, o forse cerco di darla a me stesso.
Anche
se
nostro padre è un asso nel suo lavoro, non potrà
fare molto per questo paese.
Ci
sono cose
nella vita che non possono essere sistemate.
-
Perché fuori è
così rumoroso…?- trovi la
forza di chiedermi.
-
Beh…è un festival,
Flevance è sempre così
prosperosa- ti rispondo.
Perdonami,
Lamy.
Perdona
questa
mia innocente bugia.
Sei
così
pura e innocente, non voglio che i tuoi occhi debbano vedere uno
scenario
simile.
Io
l’ho
visto, e non posso dimenticare.
Voglio
preservare
almeno i tuoi di occhi dalla corruzione del mondo.
Preferisco
che
l’immagine del tuo paese che ricorderai per il resto della
tua vita sia quella
di una città bianca e serena, come la neve che cade
silenziosa nascondendo i
peccati degli uomini.
Ma
le bugie
hanno le gambe corte, vero?
Vengono
smascherate
subito.
Ed
ecco che
è così anche per la mia.
Un
colpo di
pistola risuona forte e chiaro nell’aria.
Sono
stato
colpito al cuore.
Non
nel vero
senso materiale, ma è come se quel colpo fosse arrivato
dritto a me.
Mi
torna
alla mente un’immagine idilliaca della nostra famiglia, come
una foto vecchia e
piena di ricordi…
-
In questa operazione si usa sempre questo
vaso sanguigno- mi spiega con pazienza nostro padre chino sul
libro medico.
-
Capisco- rispondo io con interesse.
-
Fratello, andiamo al festival!-
interrompi la lezione con tutto il tuo entusiasmo.
-
Solo per mezz’ora. Ci sono dei
pazienti in
casa nostra!- acconsente nostra madre.
So
benissimo
cos’è stato quel colpo, come so che quadretti
familiari come quello che ho
appena rivisto non si ripeteranno più.
Le
lacrime
scorrono lungo le mie guance, il dolore mi lacera.
Ho
perso
tutto.
Corro
in
strada solo per osservare i corpi senza vita dei nostri genitori
riversi a
terra, gli occhi sbarrati e le pupille bianche.
Nessuno
ci
salverà.
Anche
l’ultima
speranza è volata via come polvere in mezzo al nulla.
“
Vedi? Non c’è angoscia in
questo mondo,
Law-kun”
Le
ultime
parole della suora mi risuonano nella testa.
Forse
le ha
dette solo per non farmi arrendere, forse la sua speranza era
più forte della
mia.
Ma
la verità
è che il mondo è pieno di angoscia.
Solo
ora l’ho
capito.
ANGOLO DELL’AUTORE
Non
so come
mi sia uscita questa cosa dal momento che Law non è nemmeno
uno dei miei
personaggi preferiti, però ho appena letto il nuovo capitolo
e mi ha colpito tanto
la sua storia, così ho iniziato a buttare giù
questa cosa e le impressioni che
ho avuto e la storia si è scritta da sola.
Spero che vi
piaccia, di non essere andata troppo OOC (considerate che il punto di
vista è
quello di Law bambino e non adulto), e se vi fa schifo ditemelo col
cuore! XD
Baci
Place