Libri > I Miserabili
Segui la storia  |       
Autore: Do_Not_Touch_My_Patria    02/10/2014    7 recensioni
E' il Giugno del 1940 quando la Francia è costretta a capitolare di fronte agli eserciti tedeschi e il Generale De Gaulle pronuncia il suo famoso discorso alla Radio.
Mentre Adolf Hitler si fa fotografare come un turista di fronte ai più grandi monumenti di Parigi, in tutto il paese la Resistenza fiorisce orgogliosa e testarda, ben decisa a tenere testa alla follia Nazista in nome di quella Libertà che ha sempre infiammato il popolo francese.
Due anni dopo, l'organizzazione clandestina degli Amis de l'Abaissé, portavoce degli ideali del popolo, si schiera al fianco di France Libre per sconfiggere il Generale filonazista Georges Mouton e aiutare le forze alleate a liberare la Francia.
Nelle soffitte e negli scantinati della Ville Lumière si intrecciano quindi storie e destini di giovani diversi e, ognuno a modo suo, sbagliati agli occhi del Governo Collaborazionista; giovani pronti a combattere, ad amarsi, a resistere, affinchè il sole possa tornare a sorgere sull'orizzonte senza più doversi vergognare...
[Enjolras/Grantaire; Courfeyrac/Jehan; Bossuet/Joly; Combeferre/Eponine e accenni Marius/Cosette]
Genere: Angst, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera a tutti!
Qualcuno di voi forse ci conosce già, per chi invece avesse letto il nostro nome per la prima volta, forse, è il caso di presentarsi.
Siamo Ame e Koori, due psicopatiche che intasano il fandom più o meno da un anno e un po'. La nostra prima fanfiction in questa sezione è stata una Commedia e, ad eccezione di qualche one-shot un po' più "impegnata", non avremmo mai immaginato che, un giorno, ci saremmo cacciate in un'impresa folle come questa.
Ciò che state per leggere è una storia di guerra, ambientata in un periodo storico specifico e quindi -almeno per me xD- molto più difficile da gestire di una semplice ModernAU.
Le tematiche saranno, per forza di cose, un po' più delicate e spero davvero di riuscire a fare un buon lavoro.
La verità è che sono terrorizzata da questa fanfiction e non ho la più pallida idea di che cosa ne uscirà.
A questo proposito, chiediamo la vostra clemenza in ginocchio sui ceci e vi diamo il benvenuto alla nostra nuova fatica...
Buona permanenza! <3


















 
~Eppure il Vento Soffia Ancora
















 
11 Marzo 1947






La guerra mi era sempre sembrata una cosa lontana.
Chi nasce in tempo di pace non può conoscere l’angoscia del mortaio, ignora quanto possa essere cupa una fresca giornata di primavera, e non si preoccupa certo di celare il suo cognome.
Nessuno di noi, prima del 1940, avrebbe mai immaginato ciò di cui saremmo stati testimoni, le torture, la paura, l’abisso.
Eravamo dei giovani come tanti altri, venuti al mondo come raggi di sole in una Francia rialzatasi in piedi dopo un conflitto mondiale che i popoli avevano promesso all’unanimità di non ripetere.
Cosa poteva andare storto? Quali ostacoli potevano mai frapporsi fra noi e il nostro destino luminoso?
All’epoca, spavaldi ed ingenui, non riuscivamo ad immaginare quanto buia potesse essere la luce, quanto incerta fosse la strada di fronte a noi.
Tutto sembrava lontano, un’eco distante di racconti perduti in un’infanzia che forse non ci era mai nemmeno appartenuta.
Da bambini giocavamo a fare i soldati, sparando a nemici immaginari che, da adulti, avrebbero preso consistenza di fronte alle nostre dita tremanti sui grilletti freddi e muti.
Ai bambini piace giocare alla guerra, schierarsi, fare male. Vi è una sorta di ignorante cattiveria che anima i loro passatempi.
Il bambino altro non è che lo specchio della sua società, senza vincoli né freni inibitori; parla per sentito dire e agisce a imitazione del mondo che lo circonda.
Noi giocavamo alla guerra perché la guerra era insita in noi, respirava paziente fra le pieghe dei cuscini, acquattata negli angoli bui di dispense e soffitte, in attesa del momento più propizio per uscire allo scoperto e fare la sua mossa nel grande e malato gioco delle parti che è il Mondo.
Mi sono domandato infinite volte perché, fra tanti, sia spettato proprio a me raccontare questa storia, la nostra storia.
Perché non Enjolras? Qualsiasi racconto risulterebbe avvincente e ispirante con la sua brillante retorica.
Perché non Jehan? Nulla meglio della sua sensibilità sarebbe capace di cogliere le più recondite sfumature delle anime coinvolte in questo folle girotondo con la morte.
Invece, di tanti che avrebbero potuto rendere giustizia alla nostra vicenda, è toccato a me mettere un po’ d’ordine fra i ricordi e tentare l’impresa.
Di certo non sarò in grado di far vibrare le parole di poesia o di passione: sono un medico, e tutto ciò che un medico può fare è raccontare la verità con perizia e precisione.
Ecco la mia promessa: narrerò le nostre vicende senza nascondere nulla, esporrò la Verità nella sua nuda fierezza, di modo che niente vada perduto, di modo che quegli anni viscidi e freddi come serpenti trovino un senso in quello che molti chiamano l’eterno carosello del Destino.
Inizio a scrivere oggi, in una bella giornata di Primavera. Fuori dalla finestra il sole riscalda un vecchio muretto e i passerotti si accalcano attorno a un mucchietto di briciole di pane.
Ed è proprio da una tiepida giornata di Marzo che comincia la nostra storia, non molto lontano da qui.
Il sole era ancora alto nell’azzurro sfrontato del cielo, e un altro muretto aspettava paziente il verdetto, complice di qualcosa di troppo terribile perché qualsiasi creatura potesse avvicinarsi con fiducia.
Quello fu il giorno in cui persi per la prima volta i miei amici.
Quello fu il giorno in cui l’abisso spalancò le sue porte.





















 
Note:

Eccoci qua, alla fine del prologo.
Come sempre è dannatamente corto, ma non disperate, si tratta solamente di un'introduzione, e l'effettivo Primo Capitolo sarà ben più sostanzioso!
Il caro Joly, non ancora del tutto convinto di essere il più indicato a svolgere l'impresa, si appresta a scrivere le memorie dei difficili anni della Guerra, anni che hanno visto lui e i suoi amici catapultati in un'avventura dalle tinte decisamente buie.
Cosa sarà successo in quella fantomatica giornata di Marzo? E perchè il nostro malato immaginario decide di incominciare il suo racconto proprio da lì?
Sperando che la storia vi abbia un pochino incuriositi, ci ritiriamo nei nostri angolini oscuri. Recensioni, insulti e sprangate sui denti sono più che bene accetti! <3
Anche perchè questa fanfiction è davvero un azzardo, e qualche parere sincero sarebbe davvero di grande aiuto... xD
Un bacio a tutti coloro che hanno letto,

Au revoir et Vive la France! ~

Ame&Koori
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: Do_Not_Touch_My_Patria