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Autore: stillinlovewith_evan    02/10/2014    4 recensioni
Il sole cocente le bruciava la pelle da minuti, forse ore, ma sembrava che i suoi piedi, le sue gambe, tutto il suo corpo avesse trovato la posizione esatta in quel marciapiede, fuori dal 12* distretto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una rivisitazione(?) del loro incontro. 
Sì, ho amato la premiere. 
Infatti questo loro incontro non c'entra nulla con la puntata, è una cosa a sé.
Dicevo, ho amato la premiere anche se ci sono ancora dei dubbi su di Castle, ma ho tanta fiducia in Amann, anche perché mi sembra, dalla prima puntata, che, come telefilm, Castle abbia raggiunto un livello più alto, mi sembra cresciuto.
Comunque, buona lettura.



Il sole cocente le bruciava la pelle da minuti, forse ore, ma sembrava che i suoi piedi, le sue gambe, tutto il suo corpo avesse trovato la posizione esatta in quel marciapiede, fuori dal 12* distretto.
Da quando era giunta quella telefonata, LA telefonata, non poteva, a detta del capitano, far altro che aspettarlo fuori. Anche se sarebbe stata capace di andarlo a prendere con la sua macchina pur di rivederlo il prima possibile. Purtroppo però la Gates non era esattamente d'accordo, vista la situazione mentale della detective.
Infatti, da quando il suo futuro-quasi marito era stato rapito, tre settimane prima, Beckett non aveva praticamente chiuso occhio e non era quasi tornata a casa. A detta sua, infatti, la sua casa era il distretto. Indagava giorno e notte per ritrovare l'amore della sua vita. 
Ritrovarlo era la sua unica speranza, e quando finalmente un indizio quasi stupido aveva riaperto una nuova pista, aveva capito che era quella giusta e si era decisa di andare a casa sua per una "lunga doccia rilassante" già, questo era stato il consiglio di Lanie, che le era stata sempre accanto. Però la doccia non fu ne lunga ne tantomeno rilassante, infatti, meno di un quarto d'ora dopo la detective era già al distretto più ansiosa di prima. 
Il giorno dopo ci fu la chiamata.

È strano come delle semplici chiamate possano cambiarti la vita. 
A Kate Beckett era successo due volte nel giro di poche settimane.
Da un esterno punto di vista può sembrare quasi ironico il fatto che entrambe le volte sia stata la polizia a fare quelle telefonate. 
Ed entrambe le volte si trattava di Rick.
Ed entrambe le volte il cuore della detective aveva perso un battito, anche due.

Tre settimane senza vederlo.
Tre settimane senza sentirlo.
Tre settimane senza notizie o, comunque, poche.
Sì, insomma, sapeva che era vivo, visto che il suo corpo non era nell'auto ma oltre questo cosa sapeva?
Forse era meglio chiedersi cosa non sapeva.
Non sapeva se gli avessero fatto del male.
Non sapeva se lui l'aveva pensata ogni giorno, come aveva fatto lei.
Non sapeva se sarebbe tornato tutto alla normalità.
Non sapeva se lui voleva che tutto ritornasse alla normalità.
E no. sapeva se lui la voleva, ancora.

Ed ora che un SUV grigio dei federali si stava avvicinando non sapeva se essere felice o terrorizzata. 

Le porte anteriori si aprono e ne escono due agenti in borghese.

Uno dei due si dirige verso lo sportello posteriore, che lentamente, o forse e lei che vede tutto a rallenti, lo apre.

Ne esce un uomo, il suo uomo.
È alto. Bello. Stanco. Ma sorride. Ti cerca tra la gente.

Ti vede.
Sorride, sorride ancora di più. 
Hai aspettato questo momento tre settimane e ora che lo stai vivendo non ti riesci a muovere. 
Lo fa lui, però. 
Cammina piano, troppo piano, ma di nuovo ti sorge il dubbio che non sia la tua mente che ti sta facendo brutti scherzi.
È così vicino, di fronte a te e ti sorride.
<< Hey. >> dice emozionato.
Respiri affannosamente, come se avessi appena finito di correre chilometri e chilometri. Eppure sei ferma immobile.
Lui si accorge del tuo respiro irregolare e ti guarda interrogativo.
<< É solo che credevo che non ti avrei più rivisto. >> dici, quasi in un sospiro.
<< Sono qui, adesso. Sono qui, sempre. >> 
Ti guarda, ti sorride e tu ti sciogli, come sempre, a quello sguardo.
<< Mi sei mancata, Kate. Non sai quanto. >> 
Quasi non lo fai finire che ti aggrappi a lui in un abbraccio come fosse l'unico contatto con la vita, la tua vita. Lui. 
Dio, ti é mancato tutto di lui. 
Per primo il suo sorriso.
Poi la sua voce, i suoi occhi, il suo sguardo innamorato che dedica solo a te.
Anche il suo profumo ti è mancato.
Ma più di tutto ti ė mancata la sua pelle contro la tua.
Il suo tocco delicato e gentile, quello passionale e quello a fior di pelle.
Ma ti è mancato maledettamente anche il suo 'Ti amo' nelle notti insonni quando avevi bisogno di un abbraccio confortante, il suo, e di parole dolci, delle sue.
O nelle notti di passione, dedicate al piacere estremo, a farvi perdere la testa l'un l'altro.
E ti chiedi se lui ha mai sentito bisogno di te.
E ti chiedi a cosa sta pensando lui in questo momento.

Siete ancora abbracciati quando lui piano si stacca da te e ti guarda tristemente, non capisci.
Poi ti passa le mani nelle guance e ti rendi conte che stai piangendo e non te n'eri nemmeno accorta.
<< Mi sei mancato mancato anche tu, immensamente. >>
<< Ti amo. >> 
Eccole quelle parole. 
Il tuo mondo ha di nuovo senso ora.
E piangi ancora, di felicità, sì felicità.
La tua felicità. 
<< Ti amo anche io. >> dici tra i singhiozzi.
Ora é lui che sorride, sorride tanto e ha gli occhi lucidi.
E nello stesso momento avvicinate i vostri visi.
Posa le sua mano nei tuoi fianchi, si avvicina di più a te e nello stesso istante ti attira di più a sé.
E nel tempo di un secondo siete uno l'ossigeno dell'alto.
Vi perdete in un lungo bacio.
Il più dolce che tu ricordi. 
Le sue braccia forti ti stringono come per non farti scappare e le tue mani sono unite dietro il suo collo. 

Poi vi staccate, senza fiato, dopo un tempo che sembra infinito, ma che non è abbastanza.
<< Sai, mi é mancato sentirtelo dire. >> dice emozionato.
Così ti accorgi che forse i suoi pensieri non erano poi così diversi dai tuoi.



Nota:
Scritta di getto non so come sia venuta, non l'ho nemmeno riletta, perciò mi scuso per gli eventuali errori, ma l'ho scritta ora e ora la pubblico, per mancanza di tempo. 
Grazie per esser passati.
  
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