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Autore: Gemma12_5Sos    03/10/2014    1 recensioni
« E tu chi saresti? » le bisbigliò facendo attenzione a non svegliare gli altri. Il ragazzino si mise in una corretta posizione senza smettere di guardare in basso.
« Calum » rispose lui in un sussurro.
« E che ci fai qui, nel mio castello? »
« Questo non è il tuo castello. Qui ci vivo prima di te, Edith. »
Edith cominciò a riflettere. Calum era frutto della sua immaginazione, o era reale?
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capit.1: Edithil castello e il misterioso pianto.

« Mi raccomando signori Weasley. Siate prudenti. » avvertì gentilmente il signor Grease posando delicatamente la penna sulla grossa scrivania di legno di ciliegio.

I signori Weasley avevano appena acquistato la proprietà del castello di Houl dal signor Grease -che aveva ceduto la proprietà senza alcun ripensamento-, non tenendo conto delle cattive voci che giravano sul suo conto.

La signora Margaret era una giovane donna, sempre allegra e sorridente e non si lasciava intimorire facilmente; Il sign. Edward Weasley, alto funzionario del governo inglese, era anch'esso gentile, molto coraggioso e corretto.

Entrambi venivano da una famiglia dove lo studio e le buone maniere padroneggiavano su ogni cosa.

Edith era la loro piccola bambina, sempre gaia e gentile con tutti, innocente e graziosa. Ovunque andasse portava con sè il suo piccolo orsetto di peluche, non badando di avere appena 10 anni.

Alla piccola Edith eccitò molto l'idea di una nuova abitazione. Avrebbe potuto giocare nel giardino enorme, dondolarsi sulle altalene, rotolarsi nell'erba, e tutta una serie di cose che le erano impedite di fare nella sua attuale casa. Non le interessava affatto di non andare in una semplice scuola, per lei era addirittura meglio; Avrebbe avuto lezioni private ogni giorno al castello. Inoltre, anche insegnanti privati di equitazione, pianoforte ed arpa. Le cattive voci giranti sul castello non la intimorivano. Sin da piccola i genitori le hanno insegnato a non aver paura.

Il giorno del trasloco, tanto atteso da Edith, finalmente arrivò.

Era incantata dinanzi ad un enorme castello, in stile molto antico, che le ricordavano tanto i vecchi college d'Inghilterra, dove prima abitava.

Vi si intrufolò all'interno, ficcando il naso qua e là.

Entrò titubante in una delle tante stanze. Le pareti erano dipinte di un verde scuro che proprio non le piaceva, ed erano decorate da molti quadri. Frugò tra i vecchi libri di storia, aspirando il loro profumo decisamente intenso. Le ricordavano vagamente il legno.

Dalla enorme finestra, spostando le lunghe tende, vi si intravedeva il giardino, che subito affascinò Edith.

Ha sempre amato il giardinaggio e cominciava già ad immaginare cosa lei e la giovane madre potessero fare in quel giardino;

Magari un po di rose di là e un po di tulipani di qua.

Edith già amava quel castello.

Ma ancora non aveva visto la sua camera.

Appena le venne in mente, corse giù per le scale, urlando di gioia.

« La mia camera! Voglio vedere la mia camera! » strillava emozionata.

Il padre le sorrise e le prese la mano. La portò in un corridoio molto lungo e pieno di quadri di ogni genere e forma.

Si fermarono davanti una porta, molto grande e lavorata, forse di ebano. La maniglia era dorata e Edith non vedeva l'ora di stringerla per entrare nella sua cameretta.

La stanza era di un rosa antico, le tende della finestra in stile principesco erano dello stesso colore. Il letto era decisamente enorme per Edith, ma sarà indubbiamente comoda. Vi si gettò sopra, sprofondando il viso tra una dozzina di cuscini.

Osservò più attentamente la stanza e notò che la sua cesta dei giochi e la sua adorata casa delle bambole erano già sul pavimento.

Eh già, adorava proprio tanto il castello.

La sera ben presto arrivò. Dopo cena Edith era emozionata a vedere il castello in versione notturna per la prima volta.

Era nel grosso salone, davanti al grosso orologio antico della bisnonna, aspettando che scoccasse la mezzanotte -naturalmente col permesso dei signori Weasley-.

Fissava la lancetta dell'orologio correre e con le manine si teneva i piedi, impaziente di andare.

Quando la mezzanotte scoccò, Edith si incamminò per il castello con una candela, vagabondando come un fantasma. -In realtà non c'era un motivo logico del perchè girare in un castello a notte fonda, ma era sicuramente per curiosità, cosa di cui Edith era piena-.

Era arrivata in un nuovo corridoio, sembre lungo e molto molto buio.

Edith lo percorse, fino ad arrivare a strane scale. Scale che non salivano, ma scendevano. Si chiedeva dove portassero, non riusciva a vedere perchè in fondo era tutto scuro.

Ad attirare l'attenzione della piccola Edith, inoltre, fu il rumoroso pianto di quello che sembrava un bimbo. Un pianto che si sentiva a malapena, rotto da vari singhiozzi.

« Chi va là? » sussurrò Edith.

Il pianto improvvisamente terminò con l'ultimo singhiozzo, facendo tornare il silenzio nel lungo corridoio.

Edith era tentata dalla curiosità, ma era fin troppo tardi per ficcare il naso. Inoltre non conosceva ancora bene il castello e avrebbe potuto perdersi.

Così lasciò perdere l'escursione notturna del castello, tornando a dormire pensando al misterioso pianto.

_______

Ciao ragazzeeeexD.

Ditemi cosa ne pensate, vi pregoo :c♥

Grazie mille, vi adoro. C;♥

Alla prossima

   
 
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