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Autore: Zayns quiff    03/10/2014    10 recensioni
When you speak to me I don’t resemble, who I was..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspetterò qui per sempre solo per vedere un tuo sorriso

 

Mi sveglio di soprassalto guardando il telefono con la paura di non riuscire ad alzarmi in tempo per l'università. Devo convalidare l'esame e per un bel po’ ciao ciao studi!
Malvolentieri mi alzo per cambiarmi ma qualcosa sotto ai piedi sembra strano, guardo a terra trovando alcuni petali rossi. Rimango scioccata, seguo il percorso con lo sguardo e noto che arrivano fino al piano di sotto così corro giù.
La cucina è completamente ricoperta di rose di ogni colore, mi porto le mani alla bocca per trattenere un urlo... Non ci credo!
Per di più sopra al tavolo mi aspetta una deliziosa colazione con un biglietto, con le mani che tremano lo apro venendo inondata dal profumo forte dei fiori.

"Volevo iniziassi bene la giornata
Un bacio, Zayn"

Rimango letteralmente senza parole, mangio la colazione che è squisita: brioches, succo di frutta, cereali, yogurt e chi più ne ha più ne metta; lo sa che più piace mangiare e mi ha accontentato.
Mi scappa un sorriso pensando a lui.
Gli mando un sms ringraziandolo e dopo due secondi ricevo la risposta, sento il cuore scoppiarmi.

"Ed è solo l'inizio x :) "


La giornata all'università è caotica e mi tocca aspettare un'ora solamente per far firmare uno stupido libretto, inoltre fuori ha ripreso a nevicare e si congela letteralmente. Scorro il telefono finché non arrivo al fuso orario notando che in Australia è notte fonda, non posso chiamare Eleanor ora.
All'una esatta finalmente esco dirigendomi alla fermata della metro, ma trovo ad aspettarmi una macchina nera che non appena passo abbassa subito il finestrino. Mi sporgo per vedere chi è, forse un passante che cerca indicazioni, ma mi ritrovo Zayn ad un centimetro che mi sorride. E come lo sa fare bene, sento i brividi percorrermi tutto il corpo e non sono causati dal freddo ne sono sicurissima.
Noto la sua bocca muoversi, dire qualcosa ma nessun suono arriva alle mie orecchie così distratta come sono dal suo volto. I capelli gli sono cresciuti notevolmente così come la barba che incolta gli ricopre le guance, gli occhi scattano dai miei alla mia bocca in un nanosecondo e sono costretta a scuotere la testa per cercare di tornare con i piedi a terra.  È passato un mese e mezzo da quando l'ho visto l'ultima volta..
«Perrie mi stai ascoltando?» ride lui osservandomi.
«No.. Scusa, che dicevi?» ricambio la risata leggermente imbarazzata.
«Sali in macchina ti porto a pranzo»
Titubante giro intorno all'auto per occupare il posto del passeggero e lui con una sgommata parte, sento le ruote ruggire sull'asfalto e gli mollo un pugno sul braccio intimandogli di guidare bene altrimenti sarei scesa.
Per un po’ nessuno dei due parla, ognuno immerso nei suoi pensieri ma scopro che ogni tanto Zayn mi lancia qualche occhiata di nascosto.
«Allora» inizio a dire prendendo un gran respiro «Come va con Sasha?» lo guardo in faccia e lo vedo storcere la bocca disgustato e non riesco a frenare la risata.
«Guai in paradiso?» lo provoco.
«Il mio paradiso eri tu..» risponde serio, sento le miei guance andare in fiamme e sono costretta a distogliere lo sguardo.
Cala di nuovo il silenzio.
Percorriamo chissà quanti km e ancora non ci fermiamo, ad ogni posto tiro un sospiro di sollievo ma Zayn pigia sull'acceleratore sorpassandolo. Dopo un po’ il mio stomaco inizia ad avere fame.
«Siamo quasi arrivati» mi annuncia, sbuffo perché non ne sono tanto sicura.
«Comunque odiavo stare con lei.. Ogni volta che le sue mani mi sfioravano pensavo a te. Per questo ho deciso di tornare perché io ti amo e ho capito che non me ne sarei mai dovuto andare» sussurra rallentando e imboccando una stradina laterale costeggiata da alberi, siamo in aperta campagna.
Mi giro su un fianco per guardarlo meglio ed è sincero, me lo sento però..
Frena di botto facendomi quasi strozzare con la cintura di sicurezza, la slaccio velocemente aprendo la portiera. 
Respiro l'aria fredda che mi punge sul volto, ha smesso di nevicare e intorno a noi è tutto un tappeto bianco. Un casolare si affaccia in mezzo alla neve: è gigante e sembra uno di quelli vecchi che ormai non usa più nessuno.
Mi avvicino sprofondando nella neve, sento due braccia aiutarmi da dietro e mi volto trovando la bocca di Zayn ad un centimetro dalla mia. Entrambi abbiamo i nasi rossi dal freddo e i nostri respiri si condensano nell'aria facendo uscire nuvolette di fumo dalla bocca; sorrido prendendogli la mano per sorreggermi.
Camminiamo vicini, ma davanti alla porta invece di suonare Zayn tira fuori un paio di chiavi, rimango a bocca aperta e lo guardo confusa, ma lui ride e mi invita ad entrare.
Dentro è meraviglioso: è tutto in pietra dalla cucina dove c'è una penisola enorme, al salone dove un camino ospita davanti a sé un divano immenso, una scalinata scende dal piano di sopra in modo elegante e sembra essere tutto molto costoso.
«Di chi è questa casa?» chiedo curiosa appoggiando il cappotto alla ringhiera.
«Il padre di Harry, ho chiesto ed è stato più che felice di prestarmela» sorride per poi sparire in cucina, lo seguo disorientata.
«Quindi per oggi è tutta nostra?» una punta di emozione mi tradisce la voce e lo vedo ridacchiare.
«Cosa si mangia?» cambio argomento per distrarlo mentre sfaccenda in cucina aprendo uno sportello dopo l'altro in cerca di una ciotola.
«Pizza.. Ti va?» chiede apparendo da dietro un mobile, annuisco.
«La prepariamo noi?» indago indicando la farina sopra al bancone, lui annuisce lanciandomi un grembiule per non sporcarmi, mi imita affiancandomi.
Gettiamo la farina con le uova e il lievito nella ciotola e lui inizia a girare con i suoi possenti muscoli, rimango a guardarlo mentre mi pulisco le mani seduta sopra al bancone. 
Lo guardo e penso "come ho fatto ad innamorarmi di lui?!", lo guardo e penso che non amerei nessuno in questo modo se non lui..
Ce lo vedo come uomo di casa, uno di quelli che quando torni dal lavoro morta più che mai, ti accoglie con il sorriso in volto annunciandoti che ha preparato la cena.
Prendo il mattarello stendendo l'impasto su una teglia mentre lui ci aggiunge il pomodoro e qualche altro ingrediente.
«Non sapevo fossi così brava»
«Mia mamma era sempre fuori per lavoro in qualche modo dovevo arrangiarmi» rispondo tranquilla.
«Allora il segreto è tua madre.. Non tu» ride, mi giro facendo la faccia offesa lui allunga la mano nel sacco di farina sporcandomi il naso.
«O no signor Malik.. Questo non dovevi farlo!» afferro il cucchiaio sporco d'impasto strofinandoglielo sul naso e sul mento, rimane scioccato. Scoppio a ridere mentre lui prende una manciata di farina buttandomela nei capelli, emetto un suono contrariato.
Ci rincorriamo per tutta la cucina tirandoci qualsiasi ingrediente troviamo sotto mano ridendo come non mai, all'improvviso Zayn riesce a bloccarmi in un angolo così alzo le mani in segno di resa, ma lui scuote la testa. Mi spinge contro il mobile disegnandomi una linea con della glassa, presa chissà dove, lungo tutta la fronte.
«Che bisogno c'era? Mi ero arresa!!» esclamo alzando le mani, lui mi afferra i polso avvicinandomi contro il suo corpo così che le nostre labbra possano sfiorarsi. 
Avvicina il suo volto al mio, le nostre labbra si fanno sempre più vicine quando... Biiip il forno scatta annunciando che le pizze sono pronte, scuoto la testa scivolando dalla sua presa per prendere il pranzo.
Mangiamo silenziosamente congratulandoci dell'ottimo lavoro svolto senza parlare di altro.



«El.. El.. Eleanor!! Calmati un attimo» urlo al telefono, guardando dentro casa per vedere se Zayn mi ha sentito ma è ancora chinato ad accendere il fuoco, è pomeriggio e si è fatto freddo. «Lo so che avrei dovuto baciarlo però.. Aah non lo so!» sbuffo sedendomi sulla panchina.
«Perrie adesso prendi un bel respiro.. Fai un salto sul posto e vai lì dentro con l'intenzione di baciarlo okay?» mi ordina la mia amica al telefono, annuisco ma poi mi ricordo che non può vedermi così mormoro un flebile "si" prima di entrare in casa facendo un respiro forte e un piccolo saltello; mi sento già meglio.
Attraverso il corridoio sorpassando la cucina dove la lavastoviglie emette un baccano terribile, accosto la porta prima di dirigermi in salone dove Zayn traffica con la televisione. I canali scorrono veloce sotto i suoi occhi mentre la fiamma del fuoco scalda l'ambiente, mi siedo accanto a lui raggomitolandomi in un angolo al freddo.
«Tutto bene?» mi chiede, annuisco osservando il programma di cucina.
«Hai freddo?» insiste.
«Un pochettino» confesso strofinandomi le mani, lo vedo avvicinarsi pericolosamente. Mi afferra il braccio sinistro trascinandomi vicino a lui poi mi circonda con un abbraccio coprendoci entrambi con una vecchia coperta.
Rimango immobile scordandomi perfino come si respira, ho l'orecchio appoggiato al suo petto e sento il suo cuore battere ad un andamento irregolare mentre le sue dita disegnano cerchi concentrici sulla mia schiena.
Restiamo in questa posizione chissà per quanto tempo o forse per tutta la vita, con lui il tempo sembra fermarsi trasportando i nostri corpi in uno spazio infinito, quasi in un mondo parallelo dove esistiamo solamente io e lui. 
All'improvviso spegne la televisione, alzo il viso per osservarlo negli occhi e ha assunto un'espressione seria.. mi allontano un po’ per riuscire a guardarlo meglio.
«Perrie io sono tornato a Londra perché voglio stare con te. Voglio passare il resto della mia vita insieme a te e nessun'altra.. voglio invecchiare, avere dei bambini, sposarmi, viaggiare davvero, ma tutto questo voglio farlo con te e se non è possibile allora è inutile chiamare questa che sto vivendo "vita". Non c’è Tom senza Jerry, non c’è bianco senza nero, non c’è mare senza spiaggia, non c’è pioggia senza nuvole, non c’è festa senza alcool, non c’è luna senza stelle, una macchina senza benzina, un cantante senza fans. E io non sono niente senza te...» sospira guardandomi, i suoi occhi sono tristi, hanno perso la sua solita luce magica e non voglio che questo accada.
«Zayn.. Zayn Malik io ti amo e non ci sarà giorno in cui io smetta di amare i tuoi occhi, il tuo viso, il tuo cuore e..» mi avvicino circondandogli il bacino con le gambe e gettandogli le braccia al collo «le tue labbra» gli sussurro all'orecchio prima di baciarlo, lui rimane sorpreso, ma poi mi stringe i fianchi accentuando il bacio sfilandomi la maglietta.
Mi erano mancate le sue mani che dolci scivolano lungo il mio corpo, il suo respiro su di me, i nostri corpi che si fondono in uno solo nell'atto d'amore più bello che possa esistere. Mi era mancato lui.. punto.




Tornando a casa noto una busta infilata in malo modo sulla buca delle lettere, la afferro entrando con Zayn che mi segue curioso.
«Chi è?
La apri?
Chi la manda?
Che dice?» inizia a sparare a raffica, mi volto lanciandogli il cappotto esasperata.
«Un attimo!» esclamo sedendomi in cucina strappando velocemente la busta, esce fuori un cartoncino ripiegato in due dall'aspetto molto elegante.
Sulla copertina recita "Sam e Katherine", tremando lo apro dove in primo piano trovo una loro foto in abiti eleganti e sotto una didascalia 

"Sam e Katherine vi invitano per un giorno speciale nato per festeggiare la loro unione il 13 Marzo presso la chiesa di Santa Margherita alle ore 15"

Rimango scioccata mentre dietro di me Zayn legge tutto, scoppia a ridere sedendosi si fronte a me, lo guardo in modo strano e lui si sbriga a chiarire.
«Rido di gioia! Ti saresti mai immaginata Kate sposarsi? Sembra così piccola!»
«Ha la mia età.. O mio dio!! Kate si sposa» urlo letteralmente afferrando il cellulare. Dopo tre squilli risponde.
«Salve futura signora Smith!» esclamo e la sento ridere.
«Ti è arrivato l'invito allora! Che ne pensi?» domanda titubante, faccio a Zayn segno di uscire e lui sbuffando chiude la porta alle spalle.
«Cosa ne penso? È.. È.. Da matti! Cioè sono felicissima perché Sam è davvero un ottimo ragazzo però.. diamine non credi sia troppo presto?» mi porto le ginocchia al petto iniziando a mangiucchiarmi le unghie.
«Ci ho pensato molto, ma ormai sono due anni che stiamo insieme e la convivenza va alla grande perciò mi sono detta: perché no? Non dirmi che non hai mai pensato a te e Zayn insieme in quel modo» mi stuzzica lei, lancio uno sguardo verso la porta chiusa sospirando.
«Visto?» insiste.
«Okay.. Okay.. Ma non stiamo parlando di me, ma di te.. CHE TI SPOSI!!» urlo cadendo quasi dalla sedia. «Quando cominciano i preparativi? Voglio aiutarti!»
«Perrie mi sposo tra due mesi.. C'è tempo!»
Restiamo più di due ore a parlare al telefono mentre la notte scende e il buio riempie la stanza, saluto la mia migliore amica e mi trascino in salotto per vedere dov'è finito Zayn.
Lo ritrovo steso sul divano che guarda la televisione, mi siedo accanto a lui alzando il volume. Stanno discutendo delle coppie più in voga del momento e un'immagine di Justin e Selena appare in primo piano.
Di colpo l'intervistatrice emette un urlo e in prima pagina eccola la foto di Louis e  Eleanor mano nella mano che escono da un negozio e chiaramente si vede che lei è incinta, do una gomitata a Zayn per svegliarlo mettendo il volume al massimo.

"Questi scatti risalgono a pochi minuti fa quando la coppia più discussa della band dei One Direction è stata avvistata mentre lasciava un negozio di articoli per bambini e possiamo visibilmente notare come Eleanor sembra essere in dolce attesa. Com'è stato possibile non scorgere prima questo enorme particolare? Quale sarà il nome? Sarà maschio o femmina? E.."

Spengo immediatamente disgustata da tanta insistenza, osservo il mio ragazzo che sospira afferrando il telefono, lo vedo comporre il numero di Louis prima di chiudersi in cucina. Lo imito chiamando Eleanor.
Dopo due squilli risponde.
«Finalmente una voce amica..» sussurra completamente distrutta, vorrei poter essere lì.
«Come stai?» domanda cretina.
«Sto.. Questo è l'importante» ride forzatamente; restiamo a parlare per un po’ e a fine chiamata la sento più serena.
«Domani ho il volo prenotato.. Vieni con me?» annuncia Zayn a cena, alzo lo sguardo dal pollo sorridendo.
«Con te andrei fino in capo al mondo!»


I ragazzi hanno uno show ad Atlanta così il viaggio in aereo è parecchio lungo, ma la mia stanchezza lo fa sembrare brevissimo. Dopo essermi ciondolata un po’ sul sedile e qualche ora di sonno finalmente atterriamo, in aeroporto ci aspettano Liam e Jade, corro incontro al mio amico gettandomi tra le sue braccia che mi stringono fortissimo.
Restiamo stretti così per almeno cinque minuti poi però Jade si schiarisce la voce interrompendoci, imbarazzata mi stacca lasciando i maschi salutarsi e ne approfitto per abbracciare Jade.
«Tutto bene?» le chiedo sorridendo.
«Si.. Abbiamo trovato pace» si riferisce a Liam, alzo il pollice in alto mentre i nostri rispettivi ragazzi ritornano a braccetto, sembrano due innamorati.
L'hotel è enorme e tutto molto lussuoso, un lampadario di cristallo ci accoglie nella hall e ogni camera ha una mega tv a schermo piatto e un idromassaggio in bagno che devo assolutamente provare, ma Zayn mi annuncia che dobbiamo uscire in motoscafo con Louis ed Eleanor.
Addio pacchia!!
«Io non so nuotare!!» mi lamento prendendo uno dei maglioni di Zayn, è grigio con il bordo del colletto viola, mi appunto i capelli gettandomi sul letto sfinita.
«Neanche io so nuotare se è per questo. Mica ci dobbiamo tuffare» rise spuntando fuori dal bagno, indossa una fascetta in testa per fermare i suoi capelli che sono diventati spaventosamente lunghi. 
Lo guardo e mi scappa un risatina, lo vedo alzare un sopracciglio prima di avvicinarsi a me con fare seducente, rido attirandolo a me per baciarlo.
La porta di apre di colpo e sussulto mentre Zayn sopra di me cade a terra, alzo lo sguardo trovando Eleanor che si copre gli occhi e Niall che ride come un matto. Faccio un balzo dal letto abbracciando la mia amica forte, la pancia si mette in mezzo ostacolando il nostro abbraccio.
«Hei piccolino, ti dovresti sbrigare ad uscire!» sussurro all'enorme protuberanza e la sento scalciare, inorridita indietreggio mentre gli altri scoppiano a ridere.
Niall mi stringe forte inondandomi con il suo profumo, mi erano mancati tutti.. terribilmente.
Rimango da sola con Eleanor, gli altri sono andati ad affittare il motoscafo e noi ne approfittiamo per camminare lungo il molo. Il tempo è più freddo che in Australia anche se c'è il sole e fortunatamente il mare è calmo altrimenti avrei vomitato ogni singola cosa mangiata meno di un'ora fa.
«Mi sei mancata» le dico, lei mi stringe la mano sorridendomi.
«Non hai mai pensato al fatto si rimanere incinta?» spara in un colpo e sono costretta a fermarmi per riprendere fiato.
«Sinceramente no.. Mai. Però ho sempre pensato che sarebbe bello appoggiare la mano sulla pancia mentre si cammina.. pensa quanto sarebbe comodo!» esclamo indicandola, Eleanor infatti appoggia il braccio destro sopra al grembo in un atteggiamento composto, ma rilassato.
«Sei proprio matta!» ride lei prendendomi a braccetto.
Le tavole di legno scricchiolano sotto i nostri passi, il sole scintilla sull'acqua calma mentre piccole onde si infrangono intorno alle barche ormeggiate lungo la costa.
Raggiungiamo i nostri ragazzi che stanno parlando con un uomo posizionato dietro a quattro sedili blu, il motoscafo è davvero molto piccolo.. avevo immaginato una barca grande e invece.
«Riuscirà a reggerci?» chiedo dubbiosa guardando Eleanor.
«Ehi!!» risponde lei offesa, le do un bacio sulla guancia.
I capelli di Louis spiccano da dietro la schiena di Zayn, sorrido saltandogli addosso, ma lui si spaventa e entrambi cadiamo a terra mentre la barca ondeggia pericolosamente.
«Perrie vuoi farci cadere tutti in mare» esclama lui rimettendosi in piedi, rimango seduta a terra ridendo Zayn mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi e con un balzo sono tra le sue braccia. Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio baciandomi dolcemente.
Sento Eleanor ridacchiare, così io e il mio ragazzo prendiamo posto dietro di loro e il motoscafo parte a tutta velocità. 
Le coste sono meravigliose: piene di alberi e di spiagge dove nonostante la stagione i bambini corrono tenendo il filo di un aquilone che vola in alto tra le nuvole. È tutto fantastico, mi è mancato il sole in volto, l'aria fresca e spensierata di non dover pensare a nessun esame o problema.
Finalmente sento che la ruota della fortuna si è posizionata su modalità "relax".
Un urlo squarcia la tranquillità del pomeriggio, apro gli occhi di scatto guardando Eleanor che si tiene la pancia mentre a terra una pozza d'acqua indica che le si sono appena rotte le acque.
L'uomo inizia a pompare carburante così che il motoscafo acquista velocità diretto all'ospedale, Louis tiene la mano alla sua ragazza pallido in volto mentre io aiuto la mia amica a respirare profondamente. Zayn si sbriga a chiamare gli altri annunciando la lieta notizia.
Penso al giorno: martedì.. è buffo nascere di martedì; è come nei film che accade tutto a rallentatore: il motoscafo si ferma sulla costa dove un ambulanza fa salire velocemente Eleanor e Louis partendo a sirene spiegate in direzione dell’ospedale. Una Range Rover nera si ferma rivelando alla guida Harry, io e Zayn saliamo al volo trovando all’interno il resto della band e Jade che preoccupata fa cenno al riccio di partire a tutta velocità.
Per tutto il tempo ho smesso di respirare e inizia ad annebbiar misi la vista, così chiudo gli occhi e prendo una grande boccata d’aria, Zayn mi stringe la mano sussurrandomi qualcosa all’orecchio che però non riesco a percepire. Sento solamente le ruote che veloci corrono sull’asfalto, fortunatamente non incontriamo traffico e in un batti baleno ci ritroviamo fuori dalla sala ad aspettare; abbiamo visto di sfuggita Louis che indossava il camice verde e per un attimo ho immaginato Zayn in quella stessa situazione.
Niall è sfinito e continua a passarsi le mani tra i capelli cercando di ravvivarli, ma essi cadono stanchi sulla sua fronte, Harry è andato a prendere un caffè mentre Liam si è addormentato sulla spalla di Jade che continua ad accarezzargli la guancia in modo affettuoso.
«E’ strano vederci tutti riuniti in un ospedale» sussurra Zayn abbracciandomi da dietro e poggiando il mento nell’incavo tra la mia spalla e il collo, sorrido inebriata dal suo profumo.
«Sai per un attimo ho immaginato te con quel camice verde addosso, entrare in quella stanza per venire da me» confesso con voce tremante, mi sorprendo dei miei stessi pensieri. Lo sento trattenere per un attimo il respiro e stringermi più forte, poi apre la bocca per parlare ma un medico esce dalla sala, ci giriamo tutti di scatto.
Jade si alza di colpo così che Liam scivola sulla sedia svegliandosi.
«E’ nato, è un maschio» annuncia il dottore, io e Niall eravamo gi unici a sapere il sesso del bambino..



  
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