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Autore: vivis_    04/10/2014    3 recensioni
"I will have to tell you, you have bewitched me body and soul and I love... I love... I love you"
Questa è senza dubbio la mia citazione preferita di Orgoglio e Pregiudizio, se non la mia preferita in assoluto. Credo che si adatti perfettamente a questa OS dove, almeno uno dei protagonisti, riceve delle prove tangibili di quello che noi comunemente chiamiamo "amore a prima vista".
Buona Lettura!
PS
è la prima cosuccia che scrivo dopo ere, quindi abbiate pazienza!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capelli d'Ebano.

Era autunno inoltrato ormai, eppure quella mattina il sole aveva deciso di lottare contro le nuvole perennemente parcheggiate sopra la città dove ero nato e cresciuto: Londra. Aveva lottato con tutte le sue forze e quel giorno aveva vinto, i suoi raggi erano riusciti a farsi strada tra la spessa coltre grigio perla fino ad arrivare a sfiorare la pelle di noi londinesi con il loro caldo tepore. Il tempo fu il primo dei segnali premonitori di quanto speciale sarebbe stata quella giornata.
Ero appena stato scritturato per il film “Jackie & Ryan”, il che implicava il fatto che dovessi prendere delle lezioni di chitarra, per avere almeno le conoscenze basilari per poter suonare in maniera passabile davanti alle cineprese.
Mi armai del classico entusiasmo di chi ha appena iniziato a fare qualcosa di nuovo nella vita e della mia nuova chitarra classica, infilai un cappellino nero con la visiera, inforcai gli occhiali da sole e mi diressi verso Hyde Park.
Per qualche strana congiunzione astrale, riuscii a trovare una panchina libera del giro di soli dieci minuti, un record per quanto potessi ricordare. Mi sedetti con il fare vagamente goffo di chi sta per fare qualcosa per la prima volta. Non sapevo perchè, però l'idea di suonare la chitarra in un parco mi aveva sempre affascinato, spesso mi capitava di nascondermi dietro qualche albero o di rallentare la mia camminata per poter ascoltare qualche musicista improvvisato che si dilettava a mettere in vetrina il proprio talento, come in un'enorme e dispersiva mostra.
Sfilai la chitarra dalla sua custodia, insieme all'unico spartito che possedevo ed iniziai a strimpellare qualche accordo di base che avevo imparato.
Sol maggiore. Spostavo le dita in lentamente ed in maniera impacciata mentre sentivo i capelli schiacciati dal cappellino solleticarmi la fronte.
Sol minore. Passai la lingua sulle labbra, lo facevo sempre quando ero particolarmente concentrato, o almeno così mi avevano sempre detto.
La maggiore...
«Ti prego, smettila, mi stai facendo sanguinare i timpani!» squillò improvvisamente una voce cristallina dritta avanti a me.
Alzai gli occhi da dietro le lenti scure, colto totalmente impreparato dalla situazione.
Davanti a me c'era una ragazza dalle gambe chilometriche avvolte in un paio di jeans scuri attillati con un unico strappo sul ginocchio destro. Indossava una felpa bordeaux, leggermente abbondante per il suo fisico, senza zip ne cappuccio. Continuai a studiare la ragazza come se fosse una nuova specie floreale appena scoperta. Notai che aveva il viso pulito, senza trucco, senza gioielli l'unico ornamento che aveva erano le sue sopracciglia scure, perfettamente sagomate e tanto espressive da lasciarmi senza fiato. Aveva lunghi capelli color ebano, probabilmente, se non li avesse avuti raccolti in una frettolosa e disordinata treccia laterale, questi sarebbero piovuti sulle sue spalle, come una cascata di seta nera, arrivando fino ai fianchi.
Avrei voluto risponderle per le rime, davvero, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono.
Vi era qualcosa in quella sua bellezza vagamente mediterranea, così trasparente, e in quella sua impertinente sfrontatezza che semplicemente riuscì a pietrificarmi, se fossero esistiti gli incantesimi, probabilmente sarebbe stato quello l'effetto che avrebbero avuto su una persona.
«Poverina, la stai torturando questa povera creatura...» commentò guardando la mia chitarra come se fosse un cucciolo malmenato. «Dai, spostati, fammi spazio.» mi ordinò facendo oscillare la mano destra per indicare di scansarmi. Incapace ormai di rispettare le direttive del mi cervello mi limitai ad eseguire quelle della strana ragazza.
Prese posto vicino a me. Il suo profumo mi investi come una folata di aria calda dalle tonalità dolciastre, inebriandomi completamente. Rimasi immobile, mentre il mio stomaco iniziava a fare i salti mortali e il panico iniziava a montare dentro il mio petto.
«Earl Grey con latte... che terribile cliché!» commentò.
Ero talmente intontito da quell'inaspettato e indescrivibile contesto, da non accorgermi che la misteriosa ragazza con poteri magici, non si era fatta troppi problemi a prendere un sorso della mia colazione dal bicchiere di cartone di Starbucks che avevo precedentemente appoggiato sulla panchina.
Il mio orgoglio di musicista ferito, nonché di uomo particolarmente affezionato alla propria colazione, ebbe uno spasmo.
«Scusa, tu saresti?» chiesi con un tono leggermente indispettito.
«Una che ti insegnerà a maneggiare una chitarra.» mi rispose guardandomi dritto negli occhi e tendendo la sua piccola mano verso la mia chitarra. Fu come se quegli occhi fossero due balestre ed avessero appena lanciato due frecce impregnate di fascino fatale dritte nel mio lobo sfrontale.
Di riflesso, le mie mano di strinsero intorno al manico della chitarra e gliela porsero.
“Ma che diavolo stai facendo?!” urlava il mio cervello ma, ovviamente, il resto del mio corpo lo ignorò bellamente.
«Intendevo il tuo nome...» puntualizzai.
«Si chiama sarcasmo, Mr Hollywood, presente?» disse tenendo lo sguardo fisso verso un punto indefinito all'orizzonte. Mi accorsi solo in quel momento della tremenda figura da ritardato che stavo facendo.
“Aspetta.. Mr Hollywood? Ma quindi lei sa...” il mio stomaco fece un ulteriore salto mortale.
«E sì, so perfettamente chi sei ma non aspettarti di vedermi strillare come una gallina...» aggiunse prima che potessi tramutare i miei pensieri in parole. Quella ragazza doveva avere per forza dei poteri magici! «Comunque mi chiamo Althea» concluse abbassando gli occhi sulla chitarra.
Iniziò a suonare una canzone degli Oasis. Le se sue dita scivolavano sulle corde, leggere come l'acqua di un ruscello scivola sui ciottoli arrotondati.
«Vedi... devi essere delicato quando suoni» disse senza distogliere lo sguardo dallo strumento.
Una ciocca ribelle scivolò dalla treccia e le cadde sul viso, dovetti impegnarmi parecchio per frenare l'impulso di scostarla per poter osservare meglio i suoi lineamenti...



«Ben? Terra chiama Benjamin...» mi chiama una voce dolce, che risuona nella mia testa come le note della mia canzone preferita.
Scuoto la testa tornando alla realtà, alzo lo sguardo e finalmente riesco ad ambientarmi di nuovo.
Davanti a me c'è solo un'enorme vetrata che riflette la mia immagine, la nostra immagine.
Un sorriso si dipinge sul suo viso ed io sorrido di riflesso, dio quanto è bella.
Il mio sguardo si ferma sulle mie braccia avvolte intorno alla sua vita, strizzata in un corpetto di pizzo bianco. Sento il suo calore sul mio petto, attraverso la mia camicia fatta su misura per questo contesto unico e speciale in cui siamo immersi. Nel riflesso le mi gambe scompaiono dietro la vaporosa gonna in tulle bianco tanto lunga da sfiorare l'erba perfettamente tagliata su cui poggiavamo i piedi. Sembriamo un unico corpo, ed è quello che voglio essere: un tutt'uno con Lei, con la sua personalità, con il suo fascino, con la sua bellezza, con il suo essere... Lei, e avevo appena giurato che lo sarei stato sempre, in salute ed in malattia, in ricchezza e povertà fino alla fine dei miei giorni.
Finché morte non ci separi.
Appoggio la testa sulla sua spalla, i suoi capelli color ebano, annodati ed intrecciati insieme a fiumi di piccole perline, mi solleticano il naso.
«Scusa Amore, avevo un attimo la testa tra le nuvole.» le dico senza riuscire a smettere di sorridere.
«A cosa stavi pensando?» mi chiede lei accarezzandomi la guancia con la delicatezza di una piuma.
«Al momento più felice della mia via, Althea.»


 
   
 
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