Anime & Manga > Project K
Ricorda la storia  |      
Autore: lullublu    04/10/2014    1 recensioni
Mikoto era pallido e le occhiaie segno di troppe notti insonni, cerchiavano i suoi occhi.
Se ne stava con la schiena poggiata contro il muro e le braccia, ammanettate dai ceppi di legno, penzolavano mollemente.
Aveva lo sguardo sconfitto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mikoto Suoh, Reishi Munakata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcosa di orribile Il Re rosso aveva tanti pregi, non ultimo era il suo grande cuore.
Riusciva a vedere il buono nelle persone, anche quando loro stesse non ci riuscivano.
Sapeva infondere loro fiducia, perchè capiva che certe volte c'era solo bisogno di qualcuno che gli credesse.
Vedendolo in quelle condizioni, Munakata quasi stentava a credere che fosse la stessa persona che tanto aveva stimato.
Mikoto era pallido e le occhiaie segno di troppe notti insonni, cerchiavano i suoi occhi.
Se ne stava con la schiena poggiata contro il muro e le braccia, ammanettate dai ceppi di legno, penzolavano mollemente.
Aveva lo sguardo sconfitto.
Un'espressione amara che faceva intristire perfino il Re blu.
"E' davvero orribile" mormorò Mikoto, gli occhi assenti che fissavano un punto lontano.
"A cosa ti riferisci, Suoh?" gli chiese Reisi, ancora in piedi vicino alle sbarre della cella, pronto ad andarsene in qualsiasi momento.
Non voleva che il rosso gli portasse via tutta la sua volontà, tutta la freddezza necessaria per rimanere integro anche in quella situazione.
"Non l'avevo mai conosciuto. Mi credi?" gli rivolse un sorrisetto malinconico, gli occhi appena tornati dal loro viaggio in luoghi remoti, bui.
Munakata avrebbe voluto dirgli che gli credeva, anche se non sapeva di cosa stesse parlando, non poteva non credere a quella voce così seria.
Pensò che il rosso stesse delirando, in fondo doveva essere dura starsene in una cella senza alcuna distrazione dal rincorrersi dei propri pensieri.
"E' la prima volta che provo odio" spiegò allora Mikoto, quasi gli avesse letto nel pensiero.
"E' qualcosa di orribile " continuò "non riesco a capire come facciano le persone ad usare quella parola così facilmente".
Munakata ne fu sorpreso, ma solo in parte.
Mikoto era in grado di perdonare molto più di quanto riuscisse a fare un uomo normale.
Per questo non aveva mai provato odio.
Reisi quasi lo invidiava per la sua bontà, quasi.
Preferiva essere diffidente.
Pensava che il modo in cui Mikoto si approcciava al mondo fosse fin troppo ingenuo.
Ed ora, aveva trovato qualcuno che non poteva perdonare.
Aveva conosciuto l'odio.
Forse era quelllo, più del dolore per la perdita di un amico, a logorarlo.
"Stai delirando" gli rispose a malincuore, e Suoh, non si degnò di protestare.
Di nuovo, perso nei suoi pensieri.
Per Munakata era sempre più difficile mostrarsi distaccato nei suoi confronti.
Avrebbe preferito confortarlo, cercare di farlo star meglio.
Ma era stupido quel modo di pensare.
Di certo, non era dicendogli che andava tutto bene, che l'avrebbe salvato.
Doveva assolutamente trovare l'assasino di Totsuka, prima che lo facesse l'altro.
Perchè sapeva che anche bloccato in quella cella, il rosso stava cercando.
Non poteva permetterglielo.
Mikoto era troppo buono, troppo onesto per sporcarsi le mani di sangue.
Mikoto non era un assassino.
E Munakata non gli avrebbe permesso di diventarlo.
Avrebbe spezzato con le sue stesse mani la vita di chi aveva osato contaminare il re rosso.
L'aveva giurato a sè stesso.
L'avrebbe salvato.


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Project K / Vai alla pagina dell'autore: lullublu