Io sono un
amico di sua eccellenza Dio…
Capitolo unico
« Lucciola,
tu non eri un amico per Dio ? »
Mentre tornavamo sulla Gilda queste parole pronunciate da Claus non hanno fatto altro che tormentarmi.
Proprio
lui, quel ragazzo che sembrava tanto odiarvi alla fine si è dimostrato un amico
migliore di me… lui avrebbe rischiato la sua vita pur di fare qualcosa per voi
se io non glielo avessi impedito… perché lui che vi conosce da meno tempo e non
ha imparato ad apprezzare ogni vostro pregio e difetto era disposto a tanto
mentre io me ne stavo in silenzio in attesa di un altro ordine da parte del
maestro Delphine?
Più
ci penso e più mi convinco che non sono degno di definirmi un vostro amico…
Vi
ho visto tremare solo per aver udito la voce di Delphine, ho visto la paura
farsi strada nei vostri occhi pian piano che procedevamo verso la Gilda… e ho
visto con quanto terrore vi apprestavate ad affrontare, contro la vostra
volontà, la prova di Hagon…
E
cosa ho fatto? Niente… me ne sono sempre stato in disparte ed in silenzio ad
osservare… perché? Perché non sono stato in grado di aiutarti?
Solo
ora che vi vedo entrare nella sala da pranzo ho capito di aver sbagliato.
Quell’espressione
così assente, quello sguardo così vuoto… no, non posso credere che quello siate
davvero voi.
Vi
guardo e penso di avere davanti un’altra persona… che fine ha fatto quel
ragazzo così pieno di vita che conoscevo un tempo?
“Lei lo ha ucciso, ha ucciso il cuore di Dio… Lucciola non provi niente?”
Non
provo niente? No… è che non riesco ancora a capacitarmi del fatto di averlo
perduto…
Perduto. Non rivedrò mai più quel sorriso spensierato che riempiva le mie giornate? Mi sembra impossibile eppure vi vedo li davanti a me… ma quello non siete voi, ora siete solo un burattino nelle mani del maestro… ora me ne sono reso conto… ve ne siete andato per sempre…
Ecco, ora posso sentirlo benissimo questo sentimento di tristezza che ora dilaga in me causandomi immenso dolore…
Ma
ormai è troppo tardi… mi sento così impotente… ora non posso fare niente per
aiutarvi…
Non
mi resta che seguirvi mentre ci dirigiamo nella sala dove avrà luogo la
cerimonia del Giuramento, seguirvi e pregare che non vi succeda niente…
Ora
la tristezza lascia il posto all’ansia e alla paura… questa stupida cerimonia
potrebbe costarvi la vita… e mi farebbe troppo male vedervi morire così…
Inizia
la lotta… con una ferocia che da voi non mi sarei mai aspettato ti avventi
sulla tua prima vittima, vi basta un sol colpo, non fa in tempo a cadere a
terra che la vostra lama ne ha già colpito un altro e un altro ancora… stento
sempre di più a riconoscervi… che fine ha fatto quel ragazzo dall’aria
innocente che vedevo in voi?
A
malincuore devo allontanarmi dal campo dove si sta consumando il lento massacro
dei Principal… vi prego… cercate di rimanere illeso…
Mentre
Delphine cerca di sapere i misterion da Alex io non posso fare a meno di
pensare a come ve la stiate cavando, solo in quella fossa di leoni, riuscirà a
sopravvivere?
Ad
un certo punto la voce di Cicada.
“Somma Delphine, una comunicazione dalla sala dove si svolge la cerimonia del giuramento…”
MI
giro lentamente verso la parete dove dovrebbero apparire le immagini del
vincitore e nel frattempo un timore si annida nella mia mente, ho paura di
girarmi e vedere qualcun altro sollevare quella spada simbolo del potere della
Gilda… ma fortunatamente vedo voi
avvicinarvi lentamente alla spada e alzarla in segno di vittoria…
Tiro
un respiro di sollievo…almeno potrò continuare a starvi accanto, anche se non
sarà più la stessa cosa…
Vi
raggiungiamo, Delphine vuole rendervi omaggio…
Sfilate
tra la folla che, con un mormorio ripetitivo, vi acclama fino ad arrivare a
noi, ci passate davanti trascinando con voi la spada… le vostre mani ed il
vostro volto, un tempo innocente come quello di un bambino, ora macchiati del
sangue dei Principal che crudelmente avete ucciso… cosa siete diventato?
Un
uomo, a detta di Delphine… una macchina incapace di provare qualsiasi
sentimento, secondo me…
“Andiamocene da qui e portiamo Dio insieme a noi…”
La voce di Claus che, dietro a me, conversa con la piccola Alvis.
Io
preferisco non intervenire.
Raccolgo
alcuni pezzi di vetro che sono a terra… proprio come quel giorno…
Mi
chiamaste sotto al tavolo per farmi mangiare quel dolce pur sapendo che così facendo
disobbedivate agli ordini di Delphine… non ho mai avuto l’occasione per
dirvelo, ma quel gesto significò molto per me, era la prima volta che qualcuno
si dimostrava così gentile nei miei confronti, in più mi sussurrassi
all’orecchio quelle parole…
Ma
ora ho paura di girarmi e guardare sotto quel tavolo, paura perché so che non
rivedrò più quel bambino che aveva mostrato tanta gentilezza nei miei
confronti…
“Dio non può assolutamente restare qui e la stessa cosa vale per te Lucciola…”
Claus
ha perfettamente ragione, ma non credo che riusciremmo a cavarcela… è troppo
pericoloso…
Sollevo
il mio sguardo e vi vedo; piegato sul tavolino dove non fate altro che giocare
con il cucchiaio… no, non puoi
continuare così, è arrivato il momento per ripagarvi per tutta la gentilezza
che avete sempre mostrato nei miei riguardi.
Attento
a non farci scoprire, conduco Claus e Alvis dalla loro Vanship, do loro
l’ordine di allontanarsi subito di qui e di portarvi in salvo… io non verrò con
voi. Resterò qui ed impedirò con qualsiasi mezzo che possano fermare la vostra
fuga.
Mentre
la Vanship prende il volo sento una forte fitta al cuore… so già che non ci
rivedremo più, ma non importa, l’importante è sapervi in salvo e lontano da
qui.
“Lucciola dove si trova sua eccellenza Dio?”
“Ha
lasciato il palazzo” rispondo.
“Ma il maestro Delphine non ha dato il suo consenso…”
“…puoi battere Cicada?”
Già,
Cicada… ma non importa, sono pronto a tutto…
“Se è un nemico di sua eccellenza…”
Sono
pronto, c’è un lungo corridoio davanti a me pieno di servi di Delphine, il
primo ostacolo da superare per arrivare a lei…
Come se conoscessero già le mie intenzione sono pronti ad affrontarmi, a gran velocità mi avvicino a loro evito facilmente dei colpi e li atterrò come se niente fosse.
Ora a dividermi dalla libertà di Sua Eccellenza c’è solo questo portone. Lo apro, e mi trovo in una stanza completamente buia illuminata solo dalla chiara luce rosea che proviene dal pavimento, in fondo a questa stanza seduta su un trono c’è Delphine. Non mi resta che tentare di chiederle la libertà di sua eccellenza.
“Se fosse Dio in persona a chiedermelo potrei anche considerare questa proposta…”
Sa
bene che Sua Eccellenza in quello stato non chiederebbe mai la libertà… speravo
che le sole parole potessero bastare per convincerla, ma a quanto pare la
libertà di Sua Eccellenza dovrà macchiarsi di altro sangue…
“Stai indietro Lucciola!”
Cicada,
mi ero quasi dimenticato di lui, ma non per questo riesce a cogliermi di sorpresa.
Sotto
gli occhi compiaciuti di Delphine iniziamo il nostro combattimento. Posso
sentire il rumore delle lame che si incontrano, l’aria che delicatamente sfiora
il mio viso mentre mi dirigo da una parte all’altra della stanza per
schivare i colpi.
Nessuno
dei due riesce a prevalere sull’altro; i nostri movimenti sono quasi
sincronizzati, più che ad un combattimento sembra che abbiamo dato vita ad una
danza, una danza fatale che finirà con la morte di uno dei due… ma quello non
sarò io, Cicada non riuscirà mai a battermi perché io combatto per proteggere
Sua Eccellenza, combatto per la sua libertà… e niente mi impedirà di
conquistarla… ed infatti ecco l’occasione adatta… un colpo e Cicada è ai miei
piedi senza un filo di vita nel corpo.
Alzo
i miei occhi verso il maestro… ne una lacrima, ne un solo gesto o espressione
che faccia capire che è dispiaciuta per aver perso il suo più fedele servo… non
gliene importa niente. È lì seduta sul
suo trono che sorride mentre mi applaude.
“Sei stato meraviglioso, avanti avvicinati Lucciola ti darò la ricompensa che meriti…”
So bene a cosa sto andando incontro, ma voglio riprovare, io voglio la libertà di Sua Eccellenza.
“E’ questo il desiderio di Lucciola? Su prendilo”
Pronunciando le ultime parole porta avanti la mano, prendo il suo anello e mi inginocchio…
“Voglio che tu me lo dica, perché hai permesso la fuga del mio caro Dio? È curioso, non sei neanche suo amico… infondo tu che cosa rappresenti per lui?”
Non sono suo amico? Cosa rappresento per lui?
Chiudo
per un istante gli occhi e velocemente rivivo tutti i momenti più belli passati
con in vostra compagnia.
“Rispondi Lucciola, che cosa credi di rappresentare per Dioi?”
Cosa credo di rappresentare per Dio? Io non credo niente… ormai ne sono sicuro, quella volta sotto quel tavolo TU me lo feci capire chiaramente… tra noi non c’era il solito legame che c’è tra padrone e servo… sento ancora chiaramente la tua voce mentre mi sussurri all’orecchio:
“Ascolta Lucciola, io e te siamo amici…”
Quelle parole significarono molto per me, in quel momento è stato come se tu mi avessi dato un’identità, non ero più un umile servo tra tanti… ero speciale, ero tuo amico… ma questo Delphine non potrà mai capirlo…
“Io sono un amico di Sua Eccellenza Dio…”
“Davvero?”
Finalmente dopo tanti anni ci sono riuscito, prima non ero ancora in grado di capirlo, ma questa esperienza, e il terrore dell’averti perduto mi ha definitivamente aperto gli occhi…
Sento una strana energia che si sta sprigionando tra le mie mani… so già cosa sta per succedermi, ma non importa perché me ne andrò con il cuore in pace, ora sei al sicuro ed è questo che conta davvero per me…
FINE
Queen