Anime & Manga > Uta no Prince-sama
Ricorda la storia  |      
Autore: _Alexis J Frost_    04/10/2014    2 recensioni
Le parole di Ren risuonavano ancora nella sua testa. Ogni sguardo, ogni parola, ogni cosa di quella serata tormentava i suoi pensieri non lasciandogli fare altro. Era come incatenato da quel ricordo,era come se non volesse dargli pace,come se lui stesso non potesse farne a meno. Cercava una risposta, ma più analizzava il tutto, più si sentiva confuso. Non aveva senso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Masato Hijirikawa, Ren Jinguuji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un sospiro rassegnato, ecco cosa fuoriesce dalle labbra del blu all'ennesimo tentativo fallito. Erano giorni oramai che provava ad elaborare un testo degno della melodia composta da Nanami, ma ogni volta sembrava andare sempre peggio.
Parole astratte, confuse, prive di senso alle volte, e Masato stava ancora chiedendosi il perchè di tutta quella confusione.
Eppure non era così difficile comprendere la causa di tutto quel caos mentale, anche se... anche se era difficile da ammettere.
Già, era proprio difficile. Forse troppo.
Probabilmente era anche colpa sua che tendeva ad ingigantire le cose e a rendersi la vita complicata con le sue stesse mani, ma non poteva fare altrimenti. A dire il vero, quel che era successo non era certo una cosa da poco, c'è da dirlo. Per la prima volta, non era stato lui a creare problemi che non c'erano ma... quello poteva effettivamente esser considerato un problema? Quel che era successo due sere prima era davvero sbagliato?



« Hai visto che bel cielo stellato stanotte? »

Le parole di Ren risuonavano ancora nella sua testa. Ogni sguardo, ogni parola, ogni cosa di quella serata tormentava i suoi pensieri non lasciandogli fare altro.   Era come incatenato da quel ricordo,era come se non volesse dargli pace,come se lui stesso non potesse farne a meno.  Cercava una risposta, ma più analizzava il tutto, più si sentiva confuso. Non aveva senso.


« Uhm, sì. Ho visto. » 
Era stata quella la sua risposta, lo sguardo concentrato solo sulle stelle nonostante avesse la tentazione di guardare chi c'era seduto al suo fianco su quei gradini. Ren era lì, accanto a lui a guardare il cielo, parlando solo di tanto in tanto.
Entrambi non riuscivano a dormire ma, nonostante Masato avesse spiegato il motivo della sua assenza di sonno, Ren insisteva con il dire che andasse tutto bene.
Ah, quanto conosceva bene quel ragazzo. Oramai capire quando mentiva o meno era anche troppo naturale per il blu, quasi istintivo. Erano davvero rare le volte in cui Ren riusciva a mentirgli su qualcosa e ancora si chiedeva se questo fosse un bene o un male, considerando che era una situazione reciproca.
 Effettivamente, entrambi non avevano problemi a comprendersi e più di una volta si erano trovati nella situazione di riuscire a sfogarsi solo in presenza dell'altro, il che era anomalo considerando le loro posizioni.
Perchè non era certo un mistero che entrambi, pur lavorando nello stesso gruppo, continuavano ad essere comunque rivali.
 Se rivali nel lavoro o in "amore", questo non sapeva dirlo, ma se ci pensava una parte di lui continuava a considerarlo come un...amico,sì. Un amico e un rivale, che cosa assai buffa, forse impossibile.
« Ren...»  Mormorò con un filo di voce, rompendo quel silenzio quasi imbarazzante mentre si limitava ad osservare il biondo con la coda dell'occhio. «Cosa c'è che non va? »
Era sembrato serio, quasi come se volesse far intendere che non avrebbe accettato l'ennesima bugia come risposta e, a quanto pareva, Ren aveva recepito il messaggio accennando uno dei suoi soliti sorrisi beffardi, esclamando un « Non posso nasconderti proprio niente, eh? » quasi con ironia.
Ren sapeva di doversi aspettare un simile comportamento da parte del blu, tuttavia, aveva le sue buone ragioni per non parlare. «E' complicato da spiegare, meglio lasciar perdere. »
Complicato? Ren Jinguji che affermava che qualcosa fosse troppo complicata per poterne parlare?
Alle orecchie di Masato, questo suonò quasi impossibile. Ren era sempre stato bravo ad affrontare i problemi e se non li affrontava direttamente li sviava come se nulla fosse, quindi tutto ciò sembrava quasi impossibile da credere. Eppure se era così, doveva essere qualcosa di serio. « Proprio perchè è complicato dovresti parlarne con qualcuno. Non credi?»
Masato aveva ragione, non poteva negarlo. Sfogarsi era sempre stata la scelta migliore, ma questo era uno di quei casi in cui era costretto a star zitto a causa delle circostanze. Parlare, in quel momento, avrebbe potuto generare svariati problemi e sicuramente quello non era il suo obiettivo. Era una serata tranquilla e la compagnia di Masato riusciva  a non fargli pensare a quel problema. Non del tutto, almeno. Diciamo che avere la causa di tutto al tuo fianco, poteva farti scervellare ancora di più allo stesso modo in cui avrebbe potuto farti stare più sereno.
 Ma non poteva parlare, questo no. Doveva tacere e aspettare che tutto scorresse, non vi era scelta, erano le regole a parlare.

 "A voi idol è proibito è innamorarsi!"

Saotome la faceva facile.  Come potevano loro, alla loro età, non innamorarsi? Non potevano di certo controllare del tutto le proprie emozioni, era impossibile. Se fosse stato semplice, se fosse stato possibile, Ren avrebbe sicuramente evitato con ogni mezzo di ritrovarsi in quella situazione.
Innamorarsi del proprio amico infanzia nonché tuo rivale: che senso aveva? Quale logica?
Finchè si trattava dell'Agnellina, poteva andare bene, poteva comunque fingere. Ma con lui... con lui no. Inoltre, era tutto così paradossale che era impossibile da credere. Per quanto Nanami lo attirasse, per quanto gli piacesse, lui non si era mai fatto simili problemi! Ora invece era continuamente stressato, con la testa per aria, non sembrava nemmeno il solito Ren Jinguji che tutti conoscevano.
"Un periodo no", "Forse è solo stanco", queste erano le parole degli altri che ovviamente non potevano nemmeno lontanamente immaginare in che situazione si trovasse. Beh, nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo, nemmeno lui.
E nemmeno  Masato, ovviamente, anche se sembrava l'unico ad aver capito che la sua non era solo stanchezza, ma qualcosa di più "grave".

« ...Forse. Ma ti assicuro che è qualcosa che passerà velocemente, quindi parlarne non ha senso. »
Invece sì che aveva senso. Non poteva trattenere tutte quelle emozioni, sarebbe stato solo peggio, considerando ,soprattutto, che lui credeva ancora che Masato provasse qualcosa solo ed esclusivamente per Lady Nanami.
« Fa' come vuoi, ma si vede che non è una cosa da poco, sai? Almeno... a me ha dato quest'impressione. »
E per quanto potesse provare a nasconderlo, la preoccupazione di Masato era evidente. Per questo sviava lo sguardo, per questo faceva finta di esser concentrato su qualcos'altro che non fosse Ren. Non voleva che se ne rendesse conto, anche se lui non aveva nulla da nascondere. Semplicemente quella era una strana situazione e quel lieve imbarazzo che provava era dovuto alle circostanze, ne era sicuro.
Inoltre era davvero curioso di sapere cosa lo turbasse tanto e sicuramente, a modo suo, avrebbe fatto il possibile per dargli una mano. Infondo, era sempre stato così tra loro due, non poteva negarlo e, più ci pensava, più si chiedeva cosa effettivamente fossero loro due. Litigavano di continuo, ma c'erano sempre quando l'altro aveva difficoltà. Era un autentico mistero, sì.
« E tutta questa preoccupazione da dove salta fuori, Hijirin? »
Ovviamente Ren non si smentiva mai; doveva sempre fare una qualche battuta ironica, anche solo per cambiare discorso.
E questo era un po' irritante, a dire il vero.
 « Tch, la mia non è preoccupazione. » Borbottò il blu, non nascondendo la sua irritazione per quella battuta di poco conto. « Hai sicuramente frainteso. E non chiamarmi Hijirin! »
Ren sapeva benissimo di aver ragione, andiamo, era palese! Inoltre la reazione di Masato era solo una prova. Faceva sempre così quando voleva negare qualcosa pur sapendo di essere in torto. Si agitava, distoglieva lo sguardo, s'imbronciava (talvolta arrossiva un po')  e faceva quasi il finto offeso. Era così divertente quando faceva così, soprattutto quando lo rimproverava per quel nomignolo che invece lui pensava fosse perfetto per lui, da non poter fare a meno di ridacchiare.
« E ora perchè ridi? »
« Perchè sei divertente, no? »
« Non è vero. »
« Invece sì! Dovresti vederti! »

Fu un botta e risposta in cui Ren non faceva altro che ridacchiare divertito. Era così esilarante Hijirin quando faceva in quel modo che frenare le risate era pressoché impossibile! Inoltre doveva ammettere che era anche carino, sembrava quasi un bambino, il che era assurdo. Masato Hijirikawa, il ragazzo serio per eccellenza, che in situazioni simili sembrava perdere quella sua compostezza che tanto lo caratterizzava.
Ah, il pensiero di esser probabilmente l'unico a farlo reagire così lo eccitava ancor di più!

« Smettila di ridere! »
Esclamò il blu, agendo quasi incoerentemente. Andiamo, stava ridacchiando anche lui. In modo molto pacato e quasi inudibile, ma la risata di Ren lo aveva comunque contagiato in un qualche modo. Quindi, perchè dire all'altro si smetterla?

«No, perchè dovrei?»
«Perchè lo dico io. »
« uuuh, che paura! »
Effettivamente, sembravano esser tornati all'epoca in cui erano ancora dei bambini e si divertivano con poco. Anche allora spesso finivano in situazioni simili. Finte litigate seguite da tante risate e qualche dispetto privo di cattiveria. Il tutto avveniva in modo così spontaneo che quasi non se ne rendevano conto, ed era bello proprio per questo.


« Ren, non sfidarmi! »
«E' quel che sto facendo, Hi- Ji- Rin»



Ancora risate riecheggiarono nel silenzio di quella serata fino a poco prima assai silenziosa. Risate che continuarono ancora per un po', tra quei botta e risposta di false minacce, dispetti e lievi spallate giusto per  rendere  il tutto ancor più divertente.
Risate che avevano fatto  dimenticare ad entrambi quei problemi che gli affliggevano, lasciandoli liberi da qualunque brutto pensiero.
Risate che terminarono nel momento stesso in cui quei due ragazzi annullarono la loro distanza, forse troppo presi dal momento, dall'atmosfera e sicuramente anche dalla troppa vicinanza.

Le labbra di Ren erano morbide e calde, questo fu il primo pensiero di Masato, non rendendosi ancora conto di ciò che stesse esattamente accadendo. Ren invece aveva elaborato subito il tutto, ma era ancora incredulo della cosa, considerato che era stato proprio lui a fare la prima mossa. Quante volte, negli ultimi tempi, si era ritrovato a pensare di baciare quell'apatico ragazzo dai capelli blu?
Tante, troppe volte. Era quasi un chiodo fisso.
Lui che si tormentava così tanto, mentre Masato continuava a vivere la sua vita nella più totale tranquillità. Lui che non si faceva altro che problemi, convinto che per una cosa del genere sarebbe stato considerato un idiota totale, mentre il blu si concentrava solo sul lavoro.
Eppure non si era sottratto a quel bacio e Ren fu felice di sentirlo ricambiare, seppur in modo molto impacciato. Sotto le stelle, in una fresca serata primaverile... ah, chi avrebbe mai immaginato che sarebbe successo una cosa simile tra quei due!
Ma tutto era destinato a finire nello stesso istante in cui il blu elaborò concretamente la situazione, staccandosi da lui e andandosene senza dire nulla.




«Che stupido sono stato, scappare così non ha avuto senso. »
E dopo due giorni da quell'avvenimento, l'unica risposta che Masato riuscì trovare fu proprio quella. Era stato uno stupido a fuggire, ma in quel momento non sapeva proprio come reagire. Anche adesso, a dire il vero, non riusciva a capire come si sarebbe dovuto comportare.
Erano stati due giorni terribili quelli. Lui e Ren non si erano scambiati nemmeno una parola a meno che non fosse stato necessario.
Alle prove avevano cercato di essere quanto più normali possibili, ma la tensione era assai palpabile. Soprattutto di sera, nella stanza che condividevano, sembrava quasi mancare l'ossigeno.
Mai in tutta la sua vita, tralasciando i momenti con suo padre, Masato aveva provato tanta tensione, tanta voglia di fuggire e soprattutto così tanta confusione da avere l'emicrania. Avrebbe voluto risolvere quella situazione, oh, eccome se avrebbe voluto, ma il pensiero di star sbagliando tutto lo  tormentava ancor di più, soprattutto adesso che si trovava seduto a fissare il soffitto pensando solo ai suoi sentimenti.
Avvertiva ancora il sapore delle labbra di Ren sulle sue e, sinceramente parlando, non si pentiva di nulla.
Pensava ancora a quanto fossero morbide e calde quelle labbra, pensava ancora al modo impacciato in cui aveva ricambiato. Ma non ci aveva pensato due volte a farlo, non gli era nemmeno passato per la testa di allontanarlo da lui.
Lui era d'accordo, non si era opposto fino al momento in cui non si ricordò che tutto quello che stava accadendo era proibito. Se non lo fosse stato, si sarebbe lasciato andare, per quanto impossibile possa sembrare una simile cosa pensata da lui.


« Disturbo? »
Ed eccolo Ren, poggiato allo stipite della porta con quello sguardo distaccato che aveva assunto da ben due giorni. Era arrivato all'improvviso, tant'è che fece sobbalzare il povero blu che al momento vagava tra i suoi pensieri.
Masato non rispose, si limitò a fissarlo con le guance lievemente arrossate a causa dei pensieri di poco prima, ma fece intuire al biondo che no, non disturbava.
« Per quanto ancora dobbiamo andare avanti così? » Ren sembrava stanco, quasi abbattuto. Probabilmente, tra loro due, era quello che ne stava risentendo di più da quella situazione. Infondo, era partito tutto da lui, si reputava il colpevole di tutto. Inoltre, in questo modo, credeva di avere avuto la conferma di essere un idiota. Oh, sì, un idiota che aveva sperato in un qualcosa di impossibile. «Io non volevo arrivare a questa situazione. »

 « E - era questo ciò che ti affliggeva l'altra sera? Per questo non potevi parlarmene? . »
Masato non voleva essere così diretto, ma sicuramente doveva capire. Se Ren ora era là, significava che voleva chiarire no? Quindi, era meglio dirsi tutto, lasciando stare il resto. Sì, era meglio agire così.
«E che importa adesso, il danno è fatto. » E per quanto quella domanda così diretta lo aveva lasciato di stucco per qualche istante, Ren rispose in quel modo lasciandosi sfuggire un lieve sorriso amaro.
Esattamente, ormai il danno era fatto, che senso aveva parlare ancora di quello che doveva essere un segreto con sè stesso. «... Non potrei tornare indietro nemmeno volendo. »

Quindi era così, esattamente come pensava lui. Che stupido era stato! Lui, Hijirikawa Masato, non si era reso conto di una cosa del genere. Lui conosceva meglio di chiunque altro Ren, se ne sarebbe dovuto accorgere, invece.. invece niente.
Oppure aveva fatto finta di non vedere?
Aaah, ma cosa importava adesso.
Doveva concentrarsi su ciò che avrebbe dovuto dire a Ren, piuttosto. « E tu... Vorresti tornare indietro? »
Perchè lui non avrebbe voluto, no. Grazie a quell'evento, grazie a quel bacio, finalmente era riuscito a fare i conti con sè stesso, non sarebbe mai tornato indietro. Mai.
Ma probabilmente Ren la pensava in modo diverso, probabilmente pensava di aver sbagliato perchè...perchè si era innamorato di lui.
In effetti, questo era sbagliato sotto molti aspetti,sì.
« Sinceramente? No. Io non mi pento di nulla. » Perchè era vero che lui non si pentiva di nulla. Ren non desiderava altro! Ma il timore di aver sbagliato, il timore di aver rotto qualcosa lo distruggeva. Non sarebbe mai arrivato al punto di non rivolgere la parola a quell'apatico, questo era ovvio. « Tu invece-- »
« Nemmeno io. »
Era stato diretto nel dirlo, senza peli sulla lingua, senza esitazioni. Per la prima volta in vita sua, Masato aveva avuto il coraggio di esser schietto con qualcuno e soprattutto con sè stesso. Per la prima volta, sentì che ad ammettere qualcosa di tanto importante non vi era nulla di sbagliato. Quello, secondo lui, era un modo per dire che ricambiava ogni cosa. Perchè era vero che ricambiava i sentimenti di Ren, ma quest'ultimo doveva baciarlo per farglielo capire.  Ma poco importava, adesso, si sentiva più leggero, molto più libero.
Invece Ren lo fissava ancora in un misto di incredulità e gioia. Credeva di aver sentito male e soprattutto non sapeva come interpretare tutta quella situazione.
Al momento si ritrovava solo a fissare un Masato che quasi prendeva fuoco mentre distoglieva lo sguardo, mentre lui si chiedeva quanto fosse carino quando arrossiva.
« Aspetta, hai appena detto che-»
« Non farmi ripetere le cose due volte! »
« Va bene, va bene, non dico niente. »
«...uhm. »

Ed è una risata quella che si sente nella stanza, una risata divertita ma anche intenerita. Ren non poteva proprio evitare di ridacchiare nel vedere Masato così impacciato, anche se significava esser fissato male e rimproverato. Ma era uno degli aspetti che più preferiva di lui, quindi andava bene così.
Già, andava tutto bene così ed entrambi non potevano essere più felici. Erano stati stupidi entrambi, ma ammettere i propri sentimenti era sempre stato qualcosa di difficile per loro due, anche se adesso, tutto ciò non gli importava. Lo si capiva dal modo in cui si stavano baciando in quel momento, stringendosi l'un l'altro e mostrando sorrisi così dolci da chiedersi se fossero effettivamente loro.
Oh, quindi è questo l'effetto l'amore!
E ora potevano sperimentarlo anche loro.









------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Okay, ora tocca parlare a me. 
Posso farcela.
Intanto, grazie a tutti per aver letto la fic, davvero! qwq 
Spero sia stata di vostro gradimento! <3
Solitamente non pubblico le mie fanfic su Efp per troppa timidezza, ma questa volta ho deciso di farmi coraggio quindi ho voluto mettere questa mia oneshot su questa mia  OTP.
E okay, non ho nient'altro da aggiungere. xD
Ciao a tutti!

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Uta no Prince-sama / Vai alla pagina dell'autore: _Alexis J Frost_