Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Ladyloki96    04/10/2014    3 recensioni
Storia del mio fumetto. Tratta di tematiche attuali
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.Quella mattina si svegliò, era ancora confusa per le parole di Nicola. Era logico che lei dovesse cercare di fare qualcosa. Era il suo dovere di cittadino cambiare o cercare di far differenza nel suo paese. Camminava lungo un parco un po’ dissestato. Vi erano grosse crepe pericolose e buchi che sembravano crateri.  Regnava in esso l’incuria. Vi era inquinamento umano. Buste di plastica in qua e la. Materiale che ci vogliono mille anni prima di essere smaltito perfettamente. Bottiglie di vetro, siringhe. Non era più un luogo ove i bambini potevano giocare sicuri e in libertà. I genitori spesso si lamentano che i figli si stanno digitalizzando, ma non fanno niente per contrastare ciò, ne combattono per luoghi più puliti e sicuri ove i loro bambini possono giocare senza timore, senza che qualcuno possa tentare di rapirli o di abusarli. Mentre camminava osservava i vari gruppi di extracomunitari, anche essi erano ormai la fauna delle città, li potevi trovare li, in qualsiasi città, vicini a luoghi pubblici, gruppi che a molte persone inquietano, gruppi che stavano soli fra di se. La gente dice che non hanno voglia di integrarsi, ma mai nessuno li fa sentire meglio o gli va anche solo a parlare. Lei li guardava, lei non aveva paura di loro, gli sorrise e  alzando la mano gli fece un gesto di saluto.
 
  • Dopotutto, mangiano, dormono e vanno di corpo come me, siamo uguali, tutti figli di questo cielo, soltanto che abbiamo culture differenti, ma questo non ci deve spaventare, il diverso può creare un climax di crescita per entrambi.
 
Sebbene in quel periodo, la paura dell’organizzazione mussulmana dell’ISIS era tanta, lei non credeva che avesse alcun motivo per odiare gli extracomunitari, anzi. Se essi si fossero sentiti ben voluti, non emarginati e non denigrati in un paese che li ospita, se loro non venissero sempre usati come capro espiratorio come “Usurpatori del lavoro del cittadino italiano”, ci sarebbero stati, ovviamente, meno persone che si sarebbero unite all’ISIS. Ma i pazzi vi sono ovunque, infatti persino due italiani genovesi, di stirpe italiana, si sono uniti al coro di brutalità e violenza. Alla ragazza schifava solo una cosa, che i politici, per fare un gioco forza, per far vedere che la loro nazione è potente, non pagavano i riscatti con la scusa << Noi non diamo i soldi ai terroristi >> o che le persone millantavano << essi hanno i soldi per via degli aiuti umanitari!>>, tutte cazzate. L’ISIS non è un gruppo senza territorio e auto finanze. L’ISIS ha occupato zone  Irachene e Siriane, con questo territorio ha istituito un mini stato grande quasi come il Belgio, ha organizzato una raccolta di soldi simile alle tasse, vende l’elettricità al governo siriano, al quale ha conquistato le centrali elettriche, ha istituito un sistema per esportare il petrolio siriano conquistato durante le offensive militari. Tutto questo giro di soldi lo usa per pagare i miliziani, che sono più pagati dei ribelli siriani o dei militari professionisti e anche per comprare ovviamente le armi. Perché allora i politici dicono cose diverse?? Per il gioco forza, devono far apparire la loro nazione forte, che non si piega, tanto mica muoiono loro. Tanto mica loro vengono uccisi e trattati come bestie. Mentre faceva i suoi ragionamenti, Crystal non aveva notato che era arrivata in una strada di periferia poco illuminata, sebbene fosse appena sorto il sole, quella stradina non  accoglieva i suoi generosi raggi e, ironia della sorte, non aveva trovato il male in un gruppo di torvi extracomunitari, no… Trovò il male in un ignoto volto bianco, in un essere che non avrebbe mai destato sospetti. Perché il male si insinua nelle persone ignote, in quelle che non riteneresti mai capaci di far del male. Un colpo in testa, con una pietra, viaggio solo andata Italia- Siria. La ragazza non vedeva niente. Era probabilmente bendata. Nella sua indotta e momentanea cecità non capiva più nemmeno se il tempo era passato o se… rimaneva immutato. Non sapeva se erano passati giorni e mesi. Sapeva che la sbendavano 2 volte al giorno, in quelle due volte doveva mangiare e far le sue cose. La luce era accecante per occhi che non la vedevano da molto. Dune. Quello vedeva. Dune. Dune e un accampamento di fortuna. Non vedeva i suoi sequestratori. Il male non ha volto. L’unica volta che aveva visto qualcosa erano uomini coperti totalmente, si vedevano solo i loro occhi, fieri e pieni di odio. Perché? Perché uccidevano la gente? Perché trattavano come bestie chi era come loro? Perché si motivavano con un pensiero di superiorità? Tali domande affollavano la sua mente mentre assaporava la sua depressione amara di non poter vedere più le bellezze della vita. Quando un uomo viene privato dei sensi e della dignità esso si ritira in se stesso, nei suoi pensieri, nei suoi incubi più profondi e inconsci. Non sapeva quanti giorni o mesi aveva passato li, in quel territorio ignoto, con le orecchie frastornate di urla e spari, non capiva cosa le dicevano.  Ma un giorno, rivide la luce del sole, si ritrovò davanti una telecamera, come se fosse stata in una sorta di recita, come se fosse la diva di un canale televisivo, come se tutto fosse stato uno scherzo. Era inginocchiata davanti alla telecamera con un uomo accanto con un coltellaccio. Poco prima gli avevano tolto la benda nera. Il suo cuore pulsava. Aveva visto i video dell’isis. Ma… a differenza degli altri… lei non voleva morire senza combattere. Perché infondo si patisce molto meno morendo sparati che morendo decapitati.  Il cervello pensava di agire, il cuore batteva forte e la paura la paralizzava. Non voleva morire. Non adesso. Non ora che aveva scoperto un altro inferno in terra. Voleva tornare a casa da sua madre. Ecco cosa. Di sicuro il boia non si sarebbe aspettato un azione simile e veloce. Fu tutt’uno. La donna lanciò la sabbia negli occhi, dritto nella piccola fessura che aveva, gli rubò il coltello e con un movimento fluido e deciso gli rubò il coltello e lo sgozzò. Era una lotta ardua. Uccidere o essere uccisi. Usò il cadavere come scudo per arrivare al secondo miliziano e rubargli l’arma, facendolo cadere grazie ad una mossa di judo. Una volta che si fu impossessata della mitragliatrice, la scena che seguì sembrava tratta dal film di Scarface o da un videogioco di sparatutto.
 
-Morite bastardi!!!
 
Urlò la ragazzina mentre uccideva tutti quelli che avevano osato farle del male. Ad un tratto un rumore in lontananza. Un rumore fastidioso. Cadde il silenzio e l’oscurità. Era suonata le sveglia delle otto e Crystal doveva alzarsi come al solito per lavorare. Indolenzita osservò con piacere la propria camera da letto illuminata dal sole. Si stirò, allungando le braccia e le gambe. Lentamente buttò giù le coperte e si mise a sedere mettendosi le mani tra i capelli come per sistemarseli. Scoppiò in una strana e vivace risata. Si alzò dal letto e si mise le scarpe.
 
  • Basta peperonata al cena. Certo che è stato molto realistico il sogno.
Fu l’unica cosa che disse la ragazza,  per poi sparire nel suo bagno per lavarsi come ogni mattina con un sorriso un po’ amaro in bocca.
 
 ___________________________________________________________________________________________________________________________________
Angolo dell'autrice


Premetto, in teoria questo capitolo non era preventivato nella storia, ma l'ho voluto fare come tributo per tutti quelli che stanno subendo ingiustizie per via dell'Isis. Premetto, il mio non è un messaggio bellico. Tutt'altro se leggete attentamente la prima parte. Io tramite questo racconto voglio invitare a non arrendervi davanti a queste ingiustizie, di combatterle, così da creare un mondo ove i figli dell'oriente e quelli dell'occidente possono vivere in pace e armonia. Attenzione, tutta questa opera è una figura retorica. Leggete con attenzione. La figura di Crystal, in quanto fittizia, dovrebbe farvi ragionare sul fatto che un giorno, spero di no, uno di voi potrebbe trovarsi nelle braccia di questi barbari, quindi la questione, a mio modesto avviso, va risolta, quanto per la nostra incolumità, quanto per la incolumità con i popoli nelle vicinanze di questi pazzoidi. Fine angolo dell'autrice. Si Crystal si è sognata tutto. 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Ladyloki96