· Angoletto autrice: Ciao a tutti! Prima di tutto mi dispiace di non aver aggiornato prima, il fatto è che … ispirazione zero,
quindi mi sarebbe uscita una cagata, detto questo buona lettura!
· PS: QUESTO CAPITOLO CONTINENE ALCUNE TEMATICHE SESSUALI, OVVIAMENTE NON TROPPO RUDI,
MA POTREBBERO TURBARE QUALCUNO, QUINDI NON LEGGETELO SE NON NE SIETE SICURI.
· POV Rebecca: poco prima
Avevamo appena messo piede in quel posto e già mi erano saliti i brividi lungo la schiena, sentì un grande bruciore ai piedi …
come avevo immaginato la terra era composta di lava incandescente, faceva male, ma era sopportabile.
L’aria era irrespirabile, infatti tutti cominciammo a tossire ininterrottamente, faceva molto caldo,
era come stare in una fornace, da alcune rocce usciva del fumo nero … questo perché non erano rocce qualsiasi,
ma vulcani pronti a esplodere da un momento all’ altro.
Gli abitanti che ci vivevano erano umanoidi, il loro corpo era pieno di cicatrici,
la testa e tutto il resto sproporzionato, i denti marci e gli occhi piccoli e iniettati di sangue.
Il primo a parlare fu Slendy che propose: “Ragazzi, dividiamoci, ognuno vada per la sua strada, se qualcuno è nei guai, urli a squarciagola” …
allora, so di essere ormai adulta e di non dover più fare scenate … MA CAZZO, CHE PIANO DI MERDA ERA!?
Insomma, possibile che OGNI volta che c’è una situazione di pericolo arriva il “genio” che dice “dividiamoci”??
Ovviamente tutti acconsentirono … giuro che oggi ammazzo qualcuno e non scherzo!
Jeff vide chiaramente che ero preoccupata, mi si avvicinò e baciandomi sulla guancia mi assicurò che sarebbe andato tutto bene,
ma la sfiga mi perseguita, quindi non andò bene, decisamente no …
Camminavo da un po’ di minuti quando vidi qualcuno di familiare, mi avvicinai di più nascondendomi dietro a uno dei vulcani,
il personaggio si avvicinava sempre di più e per poco non ebbi un colpo al cuore … quello era Francesco!
Ma cosa gli era successo? Perché l’avevano ridotto così??
Dietro a lui vidi Zalgo, adesso sì che ero incazzata, aspettai che Francesco se ne fu andato e voltai lo sguardo verso di lui,
ma non c’era già più, strano molto strano, un minuto fa era lì, mentre lo cercavo con lo sguardo tutto si fece buio …
Mi risvegliai dentro una stanza buia, cercai di muovermi, ma era tutto inutile, ero legata strettamente da delle catene,
mi accorsi che ero messa a gambe divaricate, le braccia dietro la schiena e soprattutto … ero senza vestiti!!
: “Ma che cazzo?” dissi prima di sentire un rumore di passi che si avvicinava, non riuscivo a capire chi o cosa si stesse muovendo,
l’ombra si sedette delicatamente su di me e disse dolcemente : “Eccoti qui, amore mio” sgranai gli occhi, quello che stava parlando era … ZALGO!
Che cosa voleva farmi? Prima che potessi rispondere sentì le sue labbra posarsi sulle mie e le sua mani sfiorare il mio seno,
sentì un brivido e strinsi gli occhi, la sua lingua viscida esplorava beatamente la mia bocca.
Quando si staccò per riprendere fiato cominciò a darmi piccoli baci e carezze su tutto il corpo
: “Smettila! Io non appartengo a te!!” smise di fare il suo “lavoro” e disse tranquillamente
: “Oh sì che mi appartieni tesoro” improvvisamente sentì un dolore acuto dalle parti intime, cercai di non urlare, non volevo concedermi a lui.
Il dolore si faceva sempre più forte, mi morsi le labbra cercando di trattenermi in tutti in modi,
intanto lacrime salate rigavano il mio volto, lui in tanto continuava a compiere il suo sporco lavoro,
ma non riuscì a finire perché sentimmo un rumore assordante da lontano,
lui si girò verso di me e avvicinò la sua bocca al mio orecchio sussurrandomi
: “ Tranquilla amore mio, torno subito” detto questo si alzò e andò a controllare che tutto fosse apposto.
Io rimasi lì seduta, mi sentivo sporca e impotente, sentì di nuovo dei passi,
ma questa volta erano passi diversi,
l’ombra si avvicinò a me e quando fui in grado di vederla bene tirai un sospiro di sollievo …
· POV Alessandro:
Mi ero incamminato verso la stanza di mio padre quando sentì degli strani rumori e ciò che vidi mi fece raggelare il sangue,
non sto a descrivere nei particolari che cosa stava compiendo il mio presunto padre, ma quando vidi la ragazza sotto di lui, ricordai tutto …
Ricordai il modo in cui ci aveva portati via dalla nostra VERA famiglia, il modo in cui ci aveva trasformati e resi suoi,
il modo in cui tolse la parola a mio fratello cucendogli COMPLETAMENTE la bocca in modo che non potesse più parlare.
Ricordo i giorni in cui si chiudeva in camera per imparare la lingua dei segni
e le notti che passava a piangere senza capire il perché di tutto ciò.
Poi arrivò il giorno in cui Zalgo, stanco del nostro dolore, ci portò via i ricordi più belli,
ma adesso ricordo tutto e lui me la pagherà molto cara.
Stanco di quella visione orrenda, presi un’ arnese piuttosto pesante e lo lanciai lontano, in modo che lui sentisse il rumore e andasse a controllare,
mi nascosi e aspettai qualche minuto, prima di vedere quello sporco individuo allontanarsi dalla camera.
Quando finalmente si fu allontanato abbastanza entrai nella camera e mi avvicinai a mia madre,
mi spezzò il cuore vederla in quello stato, lei alzò lo sguardo e appena mi vide tirò un sospiro di sollievo, era il momento di agire …